Arcavacata: differenze tra le versioni

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=== Architetture civili ===
{{galleria
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|titolo = Architetture civili
|align = |File:Casino Magdalone di Arcavacata.jpg|I resti del primitivo casino Magdalone.|File:Palazzo Magdalone di Arcavacata.jpg|Il Palazzo ottocentesco, oggi di proprietà privata.|File:Casino dei Dattoli.jpg|Il casino dei Dattoli.|File:Convento dei SS Pietro e Paolo Arcavacata.jpg|Uno dei piccoli edifici rimasti dell'Antico convento di Contrada Rocchi.|File:Casino delle Rose, Contrada Rocchi di Arcavacata CS.jpg|Palazzo di Contrada Rocchi, presso l’antico monastero.
|File:Casino Magdalone Arcavacata (CS).jpg|I resti del primitivo casino Magdalone.
|File:Palazzo Magdalone di Arcavacata.jpg|Il Palazzo ottocentesco, oggi di proprietà privata.
|File:Casino dei Dattoli.jpg|Il casino dei Dattoli.
|File:Convento dei SS Pietro e Paolo Arcavacata.jpg|Uno dei piccoli edifici rimasti dell'Antico convento di Contrada Rocchi.
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* '''Il Casino Magdalone''': sorge in Arcavacata centro storico.<ref>{{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Magdalone-Maddalone.htm|titolo=Famiglia Magdalone o Maddalone|sito=www.nobili-napoletani.it|accesso=2022-07-04}}</ref> È stato riedificato di fronte alla struttura originaria nella prima metà dell’ottocento a seguito di un devastante terremoto nel 1854 che lo rase quasi completamente al suolo. La struttura ottocentesca è abitata e restaurata, mentre l'edificio antico di fronte è in parte abitato ma in gran parte fatiscente.
* '''L’antico [[Convento dei SS. Pietro e Paolo (Arcavacata)|convento dei Santi Pietro e Paolo]]''': situato fuori da Arcavacata nel quartiere dei Rocchi, oggi è in stato di grave abbandono e rovina. Non si sa l'esatta data della fondazione del monastero, di certo si sa che esisteva già nel [[XX secolo|X]] secolo come convento di Monaci Bizantini [[Monaci basiliani|Basiliani]]. Nel sec. [[XIII secolo|XII]] venne a sottoporsi alla giurisdizione della chiesa di Roma e ad acquistare il rito latino e la denominazione di S. Pietro e Paolo. Il terremoto del [[1569]] distrusse completamente l’imponente monastero che nel [[1530]] rendeva allo stato 60 [[Scudo fiscale|scudi]] l’anno. e la Chiesa attigua. Con la fine del monastero le fertili terre di Arcavacata finirono col passare da una famiglia all’altra. Le pietre di quella fabbrica colossale, invece, servirono negli anni successivi per costruire le abitazioni dei privati cittadini vicini a quella zona. Fedele Fonte ricorda che nel maggio [[1887]] si eseguirono degli scavi interessanti. Tali scavi eseguiti in modo irrazionale e rudimentale da più di 200 contadini guidati da un dipendente di Don Giovanni Magdalone, un certo Francesco Pellegrini. Questo evento fu riportato anche sulla Gazzetta della Calabria (a.XII, n.40 del 22 maggio del [[1887]]). Tanti furono gli oggetti disotterrati e molte le mure scoperte che facevano capire la reale dimensione del monastero. Fino agli anni 50 una possente costruzione di tipo nobiliare, ancora oggi presente ma in stato di grave degrado, veniva abitato da tante famiglie di Arcavacata che lavoravano la terra per i proprietari del terreno circostante.
* '''Il Casino dei Dattoli'''<ref>{{Cita web|url=https://digilander.libero.it/vittoria110/Caccuri/FAMIGLIE/quintieri.htm|titolo=La Famiglia Quintieri|sito=digilander.libero.it|accesso=2023-03-01}}</ref>: oggi abbandonato ma utilizzato fino a decenni fa come abitazione privata. Fu palazzo signorile di varie famiglie nobili fra le quali Spada, Miceli, Quintieri. Circondato da poche case originariamente coloniche, era il luogo di maggiore produzione agricola di Arcavacata. Negli anni ‘60 con il boom economico, la popolazione rurale iniziò a costruire case più moderne nel centro di Arcavacata, spopolando lentamente la contrada. Oggi è popolata da nuovi quartieri residenziali, ma nei terreni circostanti al palazzo ancora oggi viene praticata la produzione agricola storica di [[Oliva|Olive]] e [[fichi]] da essiccazione.