Bovalino: differenze tra le versioni

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=== Il secondo dopoguerra ===
Con l'indizione del referendum istituzionale del 2 giugno [[1946]] tra Monarchia e Repubblica, anche Bovalino espresse alle urne una notevole maggioranza monarchica, allineandosi alle indicazioni di voto filomonarchiche che permeavano il Sud Italia, in particolare la [[Calabria]]: su 3270 votanti (donne incluse), 2372 votarono per la Monarchia, mentre 765 optarono per la Repubblica<ref>http://s573166820.sito-web-online.it/wp-content/uploads/2017/07/2-Romeo_OTT.pdf</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Rosario Scarfò, ''Correva l'anno 1946'', Promocultura, Gerace 2022, p. 52.}}</ref>.
 
Il secondo dopoguerra fu il periodo di maggior sviluppo di Bovalino: tra gli anni Sessanta e Settanta, a causa della costruzione della [[SS 106 Jonica]], si insediarono nel paese numerose famiglie di commercianti campani, provenienti da [[Maiori]] o da [[Amalfi]], che impiantarono a Bovalino le proprie attività commerciali, alcune delle quali esistono ancora oggi. Nella zona sorsero anche le prime realtà industriali: tre sansifici (la Siba, la Rica e la Catanese), una cartiera, posta in località San Nicola e andata distrutta a causa di un incendio scoppiato nei pressi, un'industria per la lavorazione del legno (chiamata Bricà dal nome della contrada dove sorse), andata in lento decadimento economico per via di investimenti sbagliati e piani di reinvestimento regionali inefficaci. Si sviluppò anche il settore turistico, con la creazione, sempre in quel periodo, di tre alberghi (Tourist, Hotel Orsa Sud ed Hotel Orsa Nord) e di due stabilimenti balneari (Lido Orsa e Lido La Rocchetta), molto frequentati all'epoca da molti cantanti: vi cantarono infatti artisti quali [[Mino Reitano]], [[Patty Pravo]], [[Edoardo Vianello]], [[Milva]], [[Caterina Caselli]] e [[Wilma Goich]].