Minigonna: differenze tra le versioni
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A partire dalla fine del [[XIX secolo]] i primi movimenti [[femminismo|femministi]] iniziarono a ritenere le gonne portate allora troppo scomode: queste erano costituite da tessuti pesanti, lunghe fino a terra o poco meno, e spesso indossate sopra a [[sottoveste|sottovesti]] altrettanto lunghe<ref name=gonnaprigione>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/05/16/la-gonna-da-prigione-bandiera-di-liberta.html La gonna da prigione a bandiera di libertà], articolo de [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], del 16 maggio 2010</ref>. Con l'approssimarsi alla fine del secolo la [[femminista]] francese [[Hubertine Auclert]] arrivò a creare la ''Lega per le gonne corte'', raccogliendo la rivendicazione di molte donne per un abbigliamento più comodo, che potesse garantire una maggiore autonomia di movimento<ref name=gonnaprigione />.
[[File:Lana Turner, Judy Garland, Hedy Lamarr - Ziegfeld Girl - 1941.png|thumb|upright|left|Da sinistra a destra: [[Lana Turner]], [[Judy Garland]] e [[Hedy Lamarr]], in una foto promozionale dal set del film ''[[Le fanciulle delle follie]]'' (1941), che raccontava la storia di tre [[Ziegfeld girl]].]]
[[File:Frances Rafferty.jpg|thumb|upright|left|L'attrice statunitense [[Frances Rafferty]] indossa un corto miniabito in questa copertina del settimanale ''[[Yank, the Army Weekly]]'' del 12 ottobre 1945. La rivista, in cui spesso comparivano [[pin-up]] in abiti succinti, era pubblicata dall'[[United States Armed Forces]] ed era destinata alla distribuzione tra le truppe che combattevano nella seconda Guerra Mondiale.]]
Durante la [[prima guerra mondiale]] si iniziò a diffondere l'uso dei pantaloni tra le donne che lavoravano in fabbrica al posto dei mariti partiti per il fronte<ref name=gonnaprigione />, ed al termine di questa la lunghezza delle gonne si accorciò rapidamente<ref>{{de}}[http://parapluie.de/archiv/haut/minirock/ Der Minirock -- die Enthüllung des Frauenbeins]</ref>, nell'ambito di una forte evoluzione della moda femminile (questo stile divenne noto come [[flapper]]): negli [[anni 1920|anni venti]] del XX secolo (passati alla storia come gli "[[anni ruggenti]]") i vestiti indossati dalle giovani donne arrivavano in alcuni casi sopra il ginocchio, ma erano ancora ampiamente diffuse gonne più lunghe. In risposta a questi primi timidi cambiamenti negli Stati Uniti vennero varate leggi per regolare la lunghezza minima delle gonne<ref name=gonnaprigione />. La rivoluzione nel vestiario e in generale nel ''look'' femminile continuò comunque ad avanzare anche dopo la guerra: la stilista [[Coco Chanel]], tra le protagoniste di questa fase, individuava proprio la lunghezza dei capelli e della gonna tra i principali parametri di questo cambiamento<ref name="Massmoda">Patrizia Calefato, ''Mass moda. Linguaggio e immaginario del corpo vestito'', Meltemi Editore, 2007, ISBN 978-88-8353-548-2, [http://books.google.it/books?id=ri_l0QIoGb4C&pg=PT44&dq=minigonna&cd=5#v=onepage&q=minigonna&f=false pp. 89 e sgg]</ref>. Nei modelli presentati da Chanel, molto più semplici come disegno rispetto alla moda precedente, si abbandona l'uso dei [[Corsetto|corsetti]] e la gonna si riduce fin sotto il ginocchio, impiegando per questa anche il [[tessuto Jersey]] (di [[lana]] e [[Cotone (tessuto)|cotone]]), ritenuto fino ad allora caratteristico delle classi più proletarie. L'uso di una minore quantità di tessuto impiegato e il disegno semplice, che gli permette di adattarsi facilmente a più [[Taglia dei vestiti|taglie]], assicura a questo tipo di vestiario lanciato da Chanel una più facile diffusione commerciale.<ref>Giulia Mafai, ''Storia della moda'', [[Editori Riuniti]] 1998, ISBN 88-359-4606-9, pp. 109-110</ref> Secondo la storica della moda [[Valerie Steele]], direttrice del museo del [[Fashion Institute of Technology]] di [[New York]], questo cambio nel vestiario era un sintomo di una maggiore libertà sessuale per le donne dell'epoca, che tuttavia si restringerà nuovamente nei decenni successivi, perlomeno fino alla rivoluzione nelle abitudini e nella moda giovane degli anni sessanta<ref>{{en}}Katya Foreman, ''[https://www.bbc.com/culture/story/20140523-short-but-sweet-the-miniskirt Short but sweet: The miniskirt]'', articolo di bbc.com, del 21 ottobre 2014</ref>.
Indumenti simili a minigonne iniziano a fare la loro comparsa, seppur in campi che esulano l'abbigliamento di tutti i giorni, come nel caso delle uniformi ginniche: durante i [[Giochi della VII Olimpiade]] del 1920 la [[tennis]]ta [[Francia|francese]] [[Suzanne Lenglen]] indossò un abito prodotto dallo stilista [[Jean Patou]] in cui la gonna arrivava fino al [[ginocchio]]<ref>{{fr}}[[Thierry Terret]] e Phillipe Liotard, ''Sport et genre: Volume 2, Excellence féminine et masculinité hégémonique'', Paris, L'Harmattan, p. 87, ISBN 2-7475-9564-1</ref>, mentre pochi anni dopo, nei [[II Giochi olimpici invernali]] del 1928, fu la quindicenne [[Pattinaggio di figura|pattinatrice]] [[Norvegia|norvegese]] [[Sonja Henie]] ad indossare per prima in quello sport un abbigliamento dotato di gonna corta<ref>{{fr}}[http://www.cnosf.com/art/16-saint-moritz_1928.html#para_6 Saint-Moritz 1928 - Les anecdotes] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110514052622/http://www.cnosf.com/art/16-saint-moritz_1928.html#para_6 |date=14 maggio 2011 }}</ref>, che permetteva una maggiore libertà di movimento alle atlete<ref>{{en}}[http://sportsillustrated.cnn.com/siforwomen/top_100/4/ Scheda di Sonja Henie] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060911201834/http://sportsillustrated.cnn.com/siforwomen/top_100/4/ |date=11 settembre 2006 }}, nella classifica delle ''100 migliori atlete femminili'' di [[Sports Illustrated]]</ref>.
[[File:Space Patrol cast 1950.JPG|thumb|upright|I costumi di scena usati nel cinema e in televisione anticiparono di diversi anni l'uso di minigonne e miniabiti. Nella foto il cast della serie statunitense ''[[Space Patrol]]'' (1950-1955).]]
Nel mondo dello spettacolo si diffondono abiti corti che scoprono le gambe e non solo: la ballerina e cantante [[Joséphine Baker]] si esibisce già negli durante gli [[anni 1920|anni venti]] con un costume che la lascia quasi in [[topless]], munito di un corto gonnellino composto da un casco di [[banana|banane]] (ideato da un giovanissimo [[Paul Seltenhammer]]). Allo stesso modo anche le attrici e ballerine del [[Ziegfeld Follies]] si esibiscono con abiti minimali e rivelanti e spesso posano per foto glamour con simile abbigliamento, quando non compaiono in servizi di vero e proprio [[nudo artistico]]. Nel mondo della danza classica invece alcune versioni di [[tutù]] erano arrivate a scoprire le gambe, sopra il ginocchio o anche completamente, fin dalla fine del [[XIX secolo]], mentre gruppi di ballo come le inglesi [[Tiller Girls]] già negli [[Anni 1920|anni venti]] avevano costumi che prevedevano gonne molto corte<ref>Si veda per es la foto relativa allo spettacolo di Berlino del 1920 dal sito [http://www.tillergirls.com/Tiller_Page_2.htm The Tiller Girls] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121108001420/http://www.tillergirls.com/Tiller_Page_2.htm |data=8 novembre 2012 }}</ref>. Pochi anni dopo miniabiti o abiti da mare con corti gonnellini o pantaloncini sono tra gli abbigliamenti tipici delle [[pin-up]], mentre negli [[anni 1940|anni quaranta]] e [[anni 1950|cinquanta]] diverse attrici [[sex symbol]] come [[Marilyn Monroe]] e [[Ava Gardner]] si fanno fotografare in posa con abiti muniti di corti gonnellini.
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