Grotta del Colle: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Dagli scavi archeologici condotti in loco nel [[1954]] è possibile affermare che la grotta sia abitata sin dal [[Paleolitico]]. Il sito veniva, forse, utilizzato come ristoro dai cacciatori paleolitici della zona data l'abbondanza di ossi e di strumenti litici. Più massiccia sono i ritrovamenti del [[Neolitico]] e dell'[[età del Bronzo]] trovati sempre all'interno della grotta, che testimoniano un'assidua frequentazione della grotta.
In [[italici|epoca italica]] la grotta ospitò verosimilmente un santuario dei [[Marrucini]]: nel XIX secolo vi è stata infatti rinvenuta la lamina bronzea nota come [[Bronzo di Rapino]], un'iscrizione in dialetto marrucino riportante una legge in materia religiosa (''lex sacra'')<ref name="ref_A">{{cita libro | nome=Theodor | cognome=Mommsen | titolo=Sul Bronzo di Rapino | anno=1846 | editore= Estratto dagli Annali dell'Instituto di Corrispondenza Archeologica, vol. XVIII| città=Roma | }}, pp. 4-5.</ref>. Assieme alla tavoletta, sono stati trovati oggetti votivi tra cui spicca la statua bronzea detta [[Dea di Rapino]], oltre a numerose monete di epoca italica<ref name="ref_A" />. Il santuario sorgeva non lontano dall'area archeologica di Touta Marouca, in un sito che è probabilmente da identificare con l'''Arx Tarincris'' del Bronzo di Rapino, poi chiamato Città Danzica<ref>{{cita libro | nome=Ugo | cognome=De Luca (a cura di) | titolo=Chieti e la sua provincia. I comuni | anno=1990 | editore=Amministrazione provinciale| città=Chieti | volume=II }}, pp. 243-245.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.sanniti.info/rapino01.html|autore=V. d'Ercole - V. Orfanelli - P. Riccitelli|titolo=La Grotta del Colle di Rapino|editore=sanniti.info|accesso=23 dicembre 2022}}</ref>. Danzica era una cittadella medievale fortificata, che proteggeva l'abbazia di San Salvatore e la chiesetta di Santa Maria della grotta; oggi sopravvive parte di una grande torre di controllo, la Torre del Colle, a impianto quadrato. La presenza del villaggio fortificato coincide con l'abitato scomparso di Castrum Polegrae che proteggeva da sud l'[[abbazia di San Liberatore a Majella]], dal versante occidentale, villaggio di cui sopravvive la torre "Polegra" a impianto circolare. Nel [[Medioevo]] vi fu edificata una chiesa posta appena all'ingresso della grotta. Il nome della chiesa è fenomeno di discussione visto che taluni la vogliono chiamata "Santa Maria de Cryptis", mentre altri la chiamano "Ecclesia S. Angeli ad Crypta". La decadenza della chiesa portò man mano all'abbandono del borgo che dipendeva dal vicino [[monastero di San Salvatore a Maiella]] del quale si può ammirare la torre<ref name="descrizione">''Grotta del Colle'' in ''Eremi d'Abruzzo Guida ai luoghi di culto rupestri'', Carsa edizioni, 2000, pp. 42-43, ISBN 88-85854-74-5</ref>. Questa torre è l'unico elemento superstite del villaggio fortificato "Torre del Colle".
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