Germano Nicolini: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Io sono una persona del popolo molto modesta, che ha fatto solo il suo dovere di italiano. Io credo che voi con questo canto, con questo vostro entusiasmo giovanile che mi riporta a cinquant'anni fa quando anch'io avevo 25 anni; io credo che voi abbiate voluto ricordare tutti i partigiani, non solo della mia zona, i 70 caduti in combattimento, ma tutti i partigiani d'Italia [...]. Io non sono un cultore della musica moderna, non sono neanche – permettetemi l'espressione – un esegeta, cioè non riesco a capirla in tutta la sua profondità. Sento comunque che parte dall'animo e sento che voi oggi traducete nella musica, nell'entusiasmo, nella passione, nelle sofferenze e nello spirito di lotta dei partigiani quello che noi siamo stati! Io ho avuto il modo, amico e compagno, di cantare quando ero in carcere ricordando coloro che mi davano la forza di resistere, perché sapevo di essere un partigiano pulito ed onesto che meritava il rispetto del Paese e non la carcerazione. La forza di resistere mi è venuta dal fatto che mi sentivo sempre l'uomo partigiano che combatteva per una causa giusta che non era terminata il 25 aprile, perché noi abbiamo combattuto per un'Italia diversa!}}
 
Nel 2011 compare un suo contributo nel libro di [[Luciana Castellina]] dal titolo "Ribelliamoci" assieme ad altri co-autori tra i quali Dondon [[Andrea Gallo]], [[Margherita Hack]], Gianfranco Mascia, Tino Tellini, [[Marco Travaglio]] ed [[Enrico Vaime]].<ref>{{Cita libro|autore=Luciana Castellina|titolo=Ribelliamoci|anno=2011|editore=Aliberti editore|pp=66-68}}</ref>
 
Negli ultimi anni Nicolini si è dedicato ad incontrare giovani provenienti da diverse regioni italiane sia in eventi organizzati in ambito scolastico o associativo, sia ricevendoli al proprio domicilio. I temi principalmente affrontati sono la Resistenza, la sua storia e i suoi valori, la [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione italiana]] e la difesa dei suoi principi fondanti, i valori etici e sociali delle comunità aperte, il ruolo fondamentale della politica e dei partiti nella convivenza civile e democratica. Due sono in particolare le testimonianze materiali di questo impegno: il libro-intervista ''Noi sognavamo un mondo diverso'' (2012), scritto con lo storico Massimo Storchi, e il video-testimonianza ''Non camminiamo da soli'' (2015). A Germano Nicolini è dedicata la prima intervista nel libro ''Noi partigiani'' di [[Gad Lerner]], edito da Feltrinelli nel febbraio 2020.
 
Anche dopo la sua morte numerose opere hanno continuato ad alimentare la memoria del Comandante Diavolo con una narrazione storica a volte in parte romanzata masemprema sempre ispirata a fatti realmente accaduti. Nel libro "''Una bella resistenza''" di Daniele ArstarcoAristarco al Comandante Diavolo viene dedicato un capitolo dal titolo omonimo. <ref>{{Cita libro|autore=Daniele Aristarco|titolo=Una bella resistenza|data=2023|editore=Mondadori|pp=102-126}}</ref> Allo stesso modo i Modena City Rambles nel libro "''Nati per la libertà''" inseriscono Diavolo tra i protagonisti del racconto "''Una cena da re''" ispirato ad un episodio realmente accaduto di un incontro conviviale con il ilcosiddetto "Re di Maggio" [[Umberto II]], luogotenente del Regno in visita a Correggio. <ref>{{Cita libro|autore=Modena City Rambles|titolo=Nati per la libertà|anno=2025|editore=La nave di Teseo|p=200-216}}</ref> Infine la vita del comandante Diavolo ha ispirato un graphic novel dal titolo "Ne è valsa la pena" contenente oltre al fumetto numerosi elementi iconografici e la prefazione di Walter Veltroni. <ref>{{Cita libro|autore=M. Aldrighi|autore2=C. Galli|autore3=A Bugiù|titolo=Ne è valsa la pena|anno=2023|editore=Ottocervo}}</ref>
 
== Onorificenze ==