Tadao Andō: differenze tra le versioni

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== L'uso del calcestruzzo nelle opere di Tadao Ando ==
[[File:Le pavillon de conférences de Tadao Ando (Vitra, Weil am Rhein, Allemagne) (44803321065).jpg|miniatura|373x373px|Padiglione per conferenze, Weil am Rhein, Germania.]]
[[Tadao Andō|Tadao Ando]] ha fatto del [[Cemento a vista|calcestruzzo a vista]] il materiale simbolo della sua poetica architettonica, egli ha scelto questo materiale inizialmente per motivi economici, trovandovi poi una grande libertà espressiva. Come lui stesso ha dichiarato, «la sua plasticità consente di spaziare tra le forme e di ottenere molteplici espressioni»<ref>{{Cita web | autore = Federico Sarica | titolo = Tadao Ando: «Per me il cemento è libertà» | url = https://www.esquire.com/it/cultura/arte-design/a64685423/intervista-tadao-ando-architettura-cemento-luce/ | sito = Esquire Italia | data = 11 aprile 2024 | accesso = 21 maggio 2025}}</ref>.
 
Elemento centrale della sua [[architettura]] sono i muri in [[calcestruzzo]], che sostituiscono le colonne del [[Telaio (edilizia)|telaio]]. Questi muri, che mantengono le tracce della loro realizzazione, incrociano abilità artigianale e tecnologia contemporanea e sono l'elemento caratterizzante dell'architettura di Ando<ref>{{Cita web | autore = Redazione | titolo = La bella faccia del cemento | url = https://industriaitalianadelcemento.it/2022/07/22/la-bella-faccia-del-cemento/ | sito = Industria Italiana del Cemento | data = 22 luglio 2022 | accesso = 21 maggio 2025}}</ref>.
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L’impiego del calcestruzzo negli edifici di Ando ha subito un’evoluzione significativa nel tempo. Nelle prime opere, come la Row House di Sumiyoshi (1976) o il complesso Rokko Housing (1983–1993), Ando sperimenta forme geometriche semplici, con un uso del cemento faccia a vista grezzo e la regolarità dei fori delle casseforme.<ref>{{Cita libro|autore=Philip Jodidio|titolo=Ando. Complete Works 1975–2014|anno=2015|editore=Taschen|isbn=3836553945}}</ref> Con la [[Chiesa della Luce]] (1989), il materiale diventa veicolo di una poetica spirituale, in cui la luce interagisce con le superfici in calcestruzzo creando effetti suggestivi.<ref>{{Cita web |autore=Federico Sarica |titolo=Tadao Ando: «Per me il cemento è libertà» |url=https://www.esquire.com/it/cultura/arte-design/a64685423/intervista-tadao-ando-architettura-cemento-luce/ |sito=Esquire Italia |data=11 aprile 2024 |accesso=21 maggio 2025}}</ref> In progetti successivi su scala internazionale, come la Pulitzer Arts Foundation (2001) o l’ampliamento del Clark Art Institute (2008), Ando inizia a far integrare il calcestruzzo con materiali come il vetro e l’acqua, creando un dialogo materico più articolato e inserendo l’edificio in contesti sempre più naturali.
 
 
== Opere ==