Defensor minor: differenze tra le versioni

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Defnsor Minor
 
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Lo studio condotto nel Defensor Minor riguarda la giurisdizione civile ed ecclesiastica, la confessione auricolare, la penitenza, le indulgenze, le crociate, i pellegrinaggi, la plenitudo potestatis, il potere legislativo, l'origine della sovranità, il matrimonio ed il divorzio.
 
==Giurisdizione Civile==
 
==La Giurisdizione Civile==
Per quanto riguarda la '''Giurisdizione''' distingue la legge in divina ed umana, la prima quale manifestazione indipendente da qualsiasi volontà umana e riguardante la condotta dell'uomo in vista della vita ultraterrena, la seconda quale determinazione della volontà del popolo, dotata di potere coattivo e non modificabile da nessuna ecclesiastico. Quanto detto vale anche per il Papa che nemmeno con i suoi decretali può derogare la legge, manifestazione della sovranità popolare. Identici sono i soggetti a cui le due leggi si riferiscono, ma diverso ne è l'oggetto ed il fine. L'una cerca il bene dell'anima mentre l'altra cura il bene terreno, con la conseguenza che è negato agli ecclesiastici il potere di fare leggi, anche in presenza di un persistente silenzio del legislatore umano. Lo stesso vale per gli emendamenti e le eventuali modifiche, compito questo di esclusiva pertinenza del popolo. L'unica cosa su cui è competente il clero è quella sorta di norme non giuridiche che riguardano la morale e che si risolvono in semplici consigli e che dei consigli hanno l'efficacia.
 
Per quanto riguarda la '''Giurisdizione''' Marsilio distingue la legge in divina ed umana, la prima quale manifestazione indipendente da qualsiasi volontà umana e riguardante la condotta dell'uomo in vista della vita ultraterrena, la seconda quale determinazione della volontà del popolo, dotata di potere coattivo e non modificabile da nessuna ecclesiastico. Quanto detto vale anche per il Papa che nemmeno con i suoi decretali può derogare la legge, manifestazione della sovranità popolare. Identici sono i soggetti a cui le due leggi si riferiscono, ma diverso ne è l'oggetto ed il fine. L'una cerca il bene dell'anima mentre l'altra cura il bene terreno, con la conseguenza che è negato agli ecclesiastici il potere di fare leggi, anche in presenza di un persistente silenzio del legislatore umano. Lo stesso vale per gli emendamenti e le eventuali modifiche, compito questo di esclusiva pertinenza del popolo. L'unica cosa su cui è competente il clero è quella sorta di norme non giuridiche che riguardano la morale e che si risolvono in semplici consigli e che dei consigli hanno l'efficacia.
 
 
==Il Clero==
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''Sufficit sola contritio et vera poenitentia de commisso absque omni confessione facta vel fienda sacerdoti, ut immediate absolvatur per Deum''. Marsilio non esclude in maniera assoluta la confessione, dice soltanto che è utile ma non indispensabile, quale sarebbe se fosse un precetto, conseguentemente viene anche negato il potere sa-cerdotale di infliggere penitenze. Soltanto la contrizione libera dal peccato vale e non una qualsiasi penitenza di carattere materiale o spirituale quasi fosse un risarcimento del peccato.
''Quamvis in hoc saeculo nullam realem aut personalem satisfactionem exhibeat pro peccatis''.
 
 
== Le Indulgenze==
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Il voto è personale non potendo obbligare altri se non chi lo fa, non potrà obbligare il religioso anche se il voto è fatto soltanto dall'ordine ma non è stato incluso nella professione della regola.
Viene trattato l'argomento della scomunica e possiamo vedere ripetuti gli stessi concetti già esposti nel Defensor Pacis.
 
 
==La Scmunica==
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Non si può giustificare la scomunica quando allontana irreversibilmente il peccatore dai sacramenti ponendolo in pratica alla mercé del demonio ''hoc non esset opus pastorum in aedificationem animarum sed potius in destructionem''. Marsilio è contro la scomunica e contro l'uso che se ne fa: nata come misura disciplinare spirituale è invece usata per fini politici, in mano a papi poco corretti è diventata un'arma politica.
Altro istituto condannato è l'interdetto che colpisce intere città o addirittura uno Stato. Nega la funzione morale dell'interdetto in quanto, molto spesso, il popolo che ne è colpito cade nella più completa indifferenza avendosi quindi effetti contrari da quelli auspicati. Condanna a maggior ragione l'interdetto là dove se ne fa un uso politico.
 
 
==La Plenitudo Potestatis==