Gentile Bellini: differenze tra le versioni

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|Didascalia = [[Ritratto del sultano Mehmet II (Gentile Bellini)|Ritratto del sultano Mehmet II]]
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Figlio maggiore di [[Jacopo Bellini|Jacopo]] e fratello di [[Giovanni Bellini (pittore)|Giovanni]], dopo le prime opere, influenzate dallo stile del [[Andrea Mantegna|Mantegna]], abbandona il modo di costruire le figure con il rilievo plastico, preferendo costruirle con linee del contorno incise, tanto da creare figure appiattite in superficie con i colori che si incastonano in esse; grazie a questo stile divenne il maggior ritrattista dell'aristocrazia veneziana. Oltre che nei ritratti, Gentile lavorò ai cicli di storie realizzati su teleri celebrativi, inaugurando così la tradizione dei [[vedutismo|vedutisti]] veneziani: nei suoi teleri è la veduta a dominare la scena gremita di figure e di personaggi abbastanza grandi per essere ritratti nei minimi particolari, ma molto più piccoli rispetto alle architetture che la compongono; così facendo il telero, diventando un cronaca dei fatti narrati, diventa a sua volta un documento.
[[File:1480 Gentile Bellini, Portrait of Doge Giovanni Mocenigo Tempera on canvas, Museo Correr, Venice.jpg|200px|right|thumb|Doge [[Giovanni Mocenigo]]]]
 
==Biografia==
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Nasce a [[Venezia]] attorno al [[1429]], viene battezzato Gentile in onore di [[Gentile da Fabriano]], maestro di suo padre Jacopo.
 
[[File:1480 Gentile Bellini, Portrait of Doge Giovanni Mocenigo Tempera on canvas, Museo Correr, Venice.jpg|200px|right|thumb|Doge [[Giovanni Mocenigo]]]]
Nel [[1460]] col padre e col fratello Giovanni esegue la pala per la cappella del Gattamelata al Santo di [[Padova]].