JavaFX: differenze tra le versioni
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JavaFX permette anche di interagire senza alcuno sforzo con classi Java preesistenti. E' in oltre possibile fare l'opposto: si può includere una applicazione JavaFX all'interno di un normale programma scritto in Java e [[SWING]]<ref>[http://blogs.sun.com/javafx/entry/how_to_use_javafx_in JavaFX in Swing]</ref>.
Lo spazio grafico di lavoro di JavaFX è un oggetto <code>Stage</code>, radice di ogni applicazione JavaFX, che può intercambiare oggetti <code>Scene</code>, dei contenitori (oggetti che estendono la classe <code>Container</code>) di generici componenti grafici (<code>Node</code>). A tutti gli effetti un oggetto <code>Scene</code> è un albero di nodi, in cui ogni nodo può essere sia un contenitore
Funzionalità degna di nota è il “binding” (letteralmente "legare"): la possibilità di associare ad una variabile <code>A</code> (in questo caso un numero) una
<source lang="text">
var A : Number = bind ESRP
</source>
ogni qualvolta <code>ESPR</code> cambia valore, anche il valore di A (ovunque sia utilizzato) varia: questo introduce grossi problemi di prestazioni, soprattutto nel caso di abuso di binding, ma semplifica estremamente la comune interazione tra componenti grafiche
== Esempio: Hello World ==
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