Durante il [[fascismo]] il Cervia iniziò a darsi una fisionimiafisionomia più definita ed iniziò ad ambire categorie più consone ad una città rinomata per i "bagni". Il vecchio campo presso il Lavatoio viene dapprima trasferito presso il Lungomare dove i problemi di drenaggio costringevano spesso gli stessi giocatori ad improvvisarsi pompieri. La visita di [[Benito Mussolini]] del [[20 giugno]] [[1938]] fu occasione per Augusto Piraccini detto "''Besagnon''", un fruttivendolo che aveva il banco nei pressi dell'area del futuro stadio, di fare richiesta al duce di uno stadio per la squadra locale: l'impianto venne completato nel [[1939]], battezzato "Stadio dei Pini"<ref>''Gli anni ruggenti del Cervia: Il calcio cervese campionato dopo campionato'', pag. 10</ref> <ref>Carlo Sgarbi, ''Frugando nel passato'', Valbonesi 1983</ref>, e da allora è lo stadio di casa del Cervia, lavori di ristrutturazione sono stati effettuati nel [[2004]] all'epoca del reality "Campioni", e nel [[2009]].