Rosario Nicoletti: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Esponente della sinistra della Democrazia Cristiana, nato a Palermo l’8 giugno 1931 e morto suicida il 17 novembre 1984.
Docente universitario e magistrato della [[Corte dei Conti]]. Segretario provinciale della [[Democrazia Cristiana]] a Palermo, fu eletto nel [[1963]] deputato regionale all'[[Assemblea Regionale Siciliana]]. Verrà rieletto per altre 5 legislature, fino alla morte nel 1984. Dal [[1964]] al [[1971]] fu assessore regionale al Turismo, poi ai Lavori pubblici, infine alla Presidenza. Il suo nome fu rinvenuto tra gli iscritti alla [[P2|loggia massonica P2]] (tessera 950)
 
Ispirato da profonde motivazioni cattoliche iniziò giovinetto la carriera politica e già nel 1959 fu eletto deputato regionale restandovi fino alla morte.
Segretario regionale dello Scudo Crociato in [[Sicilia]] dal [[1974]] al dicembre [[1982]], resse la politica della DC in Sicilia in quegli anni e fu l'artefice dell'apertura al [[Partito Comunista Italiano|PCI]].
Avvocato, Consigliere della Corte dei Conti, fu intellettuale e meridionalista convinto, ideologo e stratega della affermazione della c. d. Sinistra Democristiana - sin dal 1968 – che portò alla compagine politica in grado di eleggere il governo di “solidarietà autonomistica” del Presidente della Regione Pierasanti Mattarella.
Assessore al Turismo a soli 33 anni, poi ai Lavori Pubblici ed alla Presidenza della Regione, Sindaco del Comune di Lascari sin dal 1962, studioso della macchina amministrativa pensò, da precursore, la riforma della burocrazia regionale ed approfondì temi di diritto amministrativo relativi alla autonomia regionale.
Già negli anni settanta pose la questione della ridefinizione della struttura costituzionale della Regione, individuando nella piena attuazione della autonomia lo strumento atto a colmare i ritardi economici e sociali del Mezzogiorno. Auspicò sempre l’ abbandono, da parte dello Stato, del modello accentratore che aveva ostacolato la completa ed ordinata trasformazione in senso regionalistico dello Stato medesimo.
Membro del Consiglio e della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana e Segretario regionale della stessa dal marzo 1974 al novembre 1982.
 
Formò alla politica generazioni di giovani quadri di partito e sostenne ferventi battaglie moralizzatrici all’interno della stessa Democrazia Cristiana.
Si suicidò improvvisamente il [[17 novembre]] del [[1984]]: un gesto che resta nel mistero. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/11/18/alla-fine-non-ha-retto-ai.html]. Nel [[1990]] il pentito [[Francesco Marino Mannoia]] lo chiamò in causa, dichiarando che il boss [[Stefano Bontade]] veniva ricevuto regolarmente nel suo studio [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/06/27/mafia-politica-omicidi-che-cosa-disse-mannoia.html]
 
==Collegamenti esterni==