Giobbe (Guerrini-Ricci): differenze tra le versioni

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'''''Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi''''' è un poema satirico scritto a quattro mani da [[Olindo Guerrini]] e [[Corrado Ricci]] che era una parodia dell'annunciato ''Giobbe'' di [[Mario Rapisardi]].
 
In quest'opera (scritta per la maggior parte dal Guerrini) i due autori (che si firmavano con lo pseudonimo di Marco Balossardi) si facevano beffe dei letterati e dei personaggi più in vista del tempo.

Ad esempio, [[Giuseppe Aurelio Costanzo]] viene così descritto: «Ei balza in piedi e sovra i capi appare / dei seduti d'un dito appena appena».<ref>O. Guerrini-C. Ricci, ''Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi'', Roma, Vecchiarelli, 1994, p. 175.</ref> In effetti il Costanzo era basso di statura. Di [[Arrigo Boito]] viene messo in luce l'amore per i versi stravaganti che lo aveva portato alle acrobazie di ''[[Re Orso]]'' e così Guerrini e Ricci scrivono: «Se tu chiedi / rime strane / di due piedi / tronche o piane, / non si scusa / l'usa / Musa, / e / te / ne dà. // L'arte fina / stava ascosa / nella Cina / portentosa, / ma trovata / grata, / data / più / su / fu / già. // Solo Giobbe / di quest'arte / riconobbe / ogni parte. / Voi che udite, / dite, / dite, / chi / va / di / là?»<ref>O. Guerrini-C. Ricci, ''Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi'', Roma, Vecchiarelli, 1994, p. 169</ref>
==Voci correlate==
[[s:Frecciate/XII|A un rimatore sozzo che ripetea la frase di un mio nemico]]- da Frecciate di [[Mario Rapisardi]]