Catacombe di Commodilla: differenze tra le versioni

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== Toponimo ==
 
Il nome, come per la maggior parte delle catacombe romane, trae origine dalla fondatrice o dalla donatrice del terreno su cui sorse il complesso cimiteriale ipogeo, il quale era conosciuto anche col nome dei due principali martiri ivi sepolti, Felice e Adautto.
 
== Topografia ==
 
Il cimitero sotterraneo si sviluppa su tre livelli. Il livello più antico e più interessante dal punto di vista archeologico è quello mediano, ricavato in un'antica cava di [[pozzolana]], riutilizzata a scopi funerari: è in questo livello che si trovano le sepolture dei martiri, in una piccola basilica ipogea, ed è da questo livello che si è sviluppato il resto delle catacombe.
 
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== Storia ==
 
L'analisi dei manufatti scoperti nell'ipogeo portano a datare le catacombe dopo la metà del [[IV secolo]], mentre altre caratteristiche la fanno risalire agli inizi del IV secolo; inoltre la stessa ''passio'' data il martirio di Felice ed Adautto negli ultimi anni di vita dell'imperatore [[Diocleziano]] ([[284]]-[[305]]): ciò lascia supporre che la cava di pozzolana fosse utilizzata in parte come luogo di sepoltura già prima della sua chiusura e della sua trasformazione in cimitero (cioè nella seconda metà del IV secolo). Le catacombe furono utilizzate per le sepolture fino al [[VI secolo]].
 
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== I martiri di Commodilla ==
 
Come tutte le catacombe romane, anche in quella di Commodilla si ricordano diversi martiri. In primo luogo Felice ed Adautto: il carme redatto da [[papa Damaso I|papa Damaso]], andato perduto ma di cui si conserva una copia in una raccolta di iscrizioni altomedievali, ci informa che questi due martiri erano fratelli ed entrambi sacerdoti. La ''passio'' leggendaria del [[VII secolo]] narra che, durante il martirio di Felice, condannato a morte nei primi anni del [[IV secolo]], uno sconosciuto uscì dalla folla e, confessando di essere cristiano, chiese di morire con Felice: di lui non si conosceva il nome, per cui passò alla storia col nome di ''l’aggiunto'' (''adauctus'' in latino). Di questi due santi è stata trovata, nelle catacombe, il luogo della deposizione.
 
Nelle catacombe di Commodilla, secondo la tradizione, si venerano altri quattro santi:
 
* una santa di nome Merita, il cui nome si legge in un affresco vicino al luogo di sepoltura di Felice e Adautto (ma gli archeologici non sono tutti unanimi in questa identificazione); le fonti liturgiche inoltre non dicono nulla di questa presunta santa, mentre parlano di
* due sorelle martiri, [[Degna di Roma|Degna]] e Merita, uccise sotto l’imperatore [[Valeriano]] ([[253]]-[[260]]) e sepolte in Commodilla; di Degna non è stata trovata alcuna traccia nelle catacombe;
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== Descrizione ==
 
Una particolarità delle catacombe di Commodilla, che le distingue dalle altre catacombe romane, è la presenza di sepolture dette ''a pozzo'': si tratta di fosse profonde, ove si contano fino a 20 loculi disposti nelle pareti e sovrapposti l'uno all’altro. Una simile disposizione è riscontrabile solo nelle vicine [[Catacomba di Santa Tecla|catacombe di santa Tecla]]. Inoltre, rispetto ad altri cimiteri ipogei, Commodilla si caratterizza per una estrema povertà architettonica, epigrafica e iconografica: sono rari, per esempio, cubicoli ed [[arcosolio|arcosoli]], e spesso le iscrizioni marmoree contengono errori di ortografia.
 
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Nella basilica inoltre si possono ammirare:
 
* la cosiddetta ''tomba di Turtura'' (metà del [[VI secolo]]): si tratta di una donna la cui morte e sepoltura viene ricordata dal proprio figlio con una tomba arricchita da un affresco; l'affresco raffigura la Madonna, con in braccio il bambino Gesù, seduta su uno scranno d'oro; accanto, le figure dei due santi Felice e Adautto e di Turtura; l'affresco è accompagnato da un'epigrafe, che recita: ''“Il tuo nome è Turtura, e tu effettivamente fosti una vera tortora”'';
* l'''affresco di san Luca'', risalente alla seconda metà del [[VII secolo]], in cui il santo è raffigurato con i ferri del mestiere: infatti ha con sé una piccola borsa con gli strumenti da chirurgo;
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Di notevole pregio artistico e di alto valore simbolico è il cosiddetto ''cubicolo di Leone'', ufficiale romano prefetto dell'annona (seconda metà del [[IV secolo]]), che commissionò la cripta per sé e la sua famiglia: essa è completamente dipinta con scene bibliche. Il cubicolo di Leone è al centro della regione delle catacombe, che porta lo stesso nome, scoperta nel [[1953]].
 
== L'iscrizione graffita ==
 
Nella catacomba è presente un'[[iscrizione]] [[graffiti (archeologia)|graffita]] in [[lingua volgare]], la cui datazione è dubbia (tra il VI-VII secolo e la metà del [[IX secolo|IX]])<ref>Marazzini, ''Breve storia della lingua italiana'', 2004, cit., p. 52.</ref><ref name=bambi325>Federigo Bambi, ''[http://books.google.it/books?id=IgnLreuvMR0C&pg=PA325&lpg=PA325&dq=Catacomba+di+Commodilla+bboce&source=bl&ots=ps7lWptAKa&sig=PqV1kzrJkzMfbHz9KJpYKGozv44&hl=it&sa=X&ei=Fjv5TtnjMsLE4gTIrrmNCA&ved=0CGEQ6AEwCQ#v=onepage&q=non%20dicere%20ille%20Catacomba%20di%20Commodilla&f=falseUna nuova lingua per il diritto]'', [[Giuffrè Editore]], p. 325.</ref>.
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=== Il testo ===
{{quote|Non dicere ille secrita a bbo­ce|Testo originale in volgare}}
 
{{quote|Non pronunciare le segrete a voce (alta)|Traduzione in italiano corrente}}
 
Le segrete sono delle preghiere del rito liturgico importato dalla Francia.
Questa iscrizione ricordava al celebrante di non recitare a voce alta quelle [[preghiere]] della [[messa]], dette secrete, i cosiddetti ''mysteria'' secondo la formula greco-latina, che secondo la liturgia devono essere pronunciate a bassa voce in quanto parole sacre dirette esclusivamente a Dio e non all'assemblea.
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Dal punto di vista linguistico si nota l'uso della forma dell'imperativo negati­vo ''non dicere'' che deriva dal classico ''noli dicere''(l'alternativa è ''ne diceas'', con il congiuntivo esortativo), mentre ''dicere'' si è conservato anche come forma volgare per tutto il[[Medioevo]].
 
Il pronome ''ille'' assume qui valore di articolo femminile plurale, mentre ''secrita'' deriva dal classico neutro plurale ''secreta''; ''a bbo­ce'', dal latino ''ad vocem'', presenta la caduta delle consonanti finali, un raddoppiamento fonosintattico e un [[betacismo]], cioè la trasformazione della ''v'' in ''b''.
 
== Bibliografia ==
 
* De Santis L. - G. Biamonte, ''Le catacombe di Roma'', Newton & Compton Editori, Roma 1997, pp. 88-96
* [[Claudio Marazzini]], ''Breve storia della lingua italiana'', ed. [[il Mulino]], 2004, Bologna, ISBN 88-15-09438-5
 
 
== Altri progetti ==
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== Voci correlate ==
 
* [[Iscrizione della catacomba di Commodilla]]
 
== Collegamenti esterni ==
 
* [http://www.telemaco.unibo.it/rombo/iscriz/crist.htm L'iscrizione funeraria di un giovane cristiano in Commodilla]
 
{{Catacombe di Roma}}
 
{{Portale|archeologia|cristianesimo|Roma}}