Arco dei Peruzzi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 19:
Attorno al 1930 l'intera proprietà passò alla famiglia Lotti. Certo è che le origini della grande fabbrica sono da far risalire al tardo Duecento: è infatti del 1286 la notizia che informa di come Pacino d'Arnolfo Peruzzi e i suoi fratelli avessero acquistato per sé e per lo zio Filippo un tratto delle mura vecchie (1172-1175) che dalla [[chiesa di San Jacopo tra i Fossi]] andavano verso [[piazza Santa Croce]], e sulle quali negli anni successivi avevano eretto il grande edificio. Il fronte su via de Benci si alzava a livello dell'arco adiacente: lo stato attorno alla fine del Settecento, precedente alla soprelevazione ottocentesca, è in parte documentato dall'incisione di [[Antonio Terreni]] con la ''Veduta dell'Arco de' Peruzzi'' (si veda Francesco Fontani, ''Viaggio pittorico della Toscana'', Firenze, Giuseppe Tofani, vol. I, 1801, p. 77).
 
Le facciate sono state restaurate nel [[1995]]-[[1996]]. Nel Decreto Ministeriale che ha confermato l'edificio (già sottoposto a vincolo dal [[1933]]) come di "interesse particolarmente importante", si precisa che "nell'interno sono conservati ambienti originali, alcuni con soffitti in legno, altri con dipinti del XIX secolo".
 
Dall'altro lato, l'arco è collegato al cosiddetto [[palazzo Caccia Peruzzi]].
 
==Bibliografia==