Giacomo Rosso: differenze tra le versioni
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|Cognome = Rosso
|Sesso = M
|LuogoNascita = Valmala (Italia)
|GiornoMeseNascita = 25 giugno
|AnnoNascita = 1885
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==Biografia==
Nacque a [[Valmala (Italia)|Valmala]] ([[diocesi di Saluzzo]] e [[provincia di Cuneo]]) il 25 giugno [[1885]].
Venne ordinato sacerdote il 19 dicembre [[1908]] a Saluzzo, dapprima [[vicario parrocchiale]] del duomo di Saluzzo e poco dopo [[parroco]] di [[Dronero]] (1914). Partì prima di completare gli studi in teologia per il servizio militare del quale parlò come "uno dei periodi più belli della mia vita!". Durante la [[Prima guerra mondiale|grande guerra]] parte [[tenente]] [[Cappellano]] per il fronte sul Carnico insieme al fratello, arruolato anch'egli nel Genio; tornerà nella sua parrocchia il 4 novembre [[1918]]. Mella sua parrocchia svolse un'attivita da "Pastor Bonus", come veniva chiamato, promuovendo attività pastorali di ogni genere per riavvicinare la gente "ai Sacramenti e alla Chiesa". Nel [[1934]] [[papa Pio XI]] lo scelse per succedere a [[Quirico Travaini]], defunto vescovo di [[diocesi di Cuneo|Cuneo]]. Venne consacrato il 3 febbraio [[1935]] da Giovanni Oberti, [[Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie|Sch.P.]], vescovo di [[diocesi di Saluzzo|Saluzzo]], coadiuvato da Santino Margaria, vescovo di [[diocesi di Civita Castellana|Civita Castellana]], [[diocesi di Orte|Orte]] e [[diocesi di Gallese|Gallese]], e da Matteo Pellegrino, vescovo di [[diocesi di Piacenza-Bobbio|Bobbio]], prendendo possesso della diocesi il 10 marzo. Anche nella diocesi svolse un grandioso servizio per ampliare e rinforzare il seminario, creò ben dieci nuove parrocchie e compì un gran numero di visite pastorali. Salì a tutti i santuari diocesani del cuneese posti in montagna e per festeggiare la fine della Seconda Guerra Mondiale e ringraziare l'Altissimo salì fin sulla [[Bisalta]]. Dopo ventidue anni di episcopato, malato, decise di rinunciare al governo diocesano e il 31 dicembre [[1956]] fu nominato vescovo titolare di [[diocesi di Mindo|Mindo]]. Lasciò definitivamente l'incarico il 19 gennaio [[1957]]. Gli succedette l'arcivescovo [[Guido Tonetti]]. Morì per un'emorragia cerebrale 12 settembre [[1957]], giorno di [[San Guido]], onomastico del suo successore.
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