Giuseppe Ducrot: differenze tra le versioni

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== Opere ==
Nel 1995 esegue il busto di Marco Aurelio per la facciata del [[Museo Borghese]]<ref name="Treccani" />. Nel 1996 esegue l<nowiki>'</nowiki>''Erma di Ninfa'' per una piazza della capitale<ref name="Treccani" /> e nel 1998 un vaso bacchico e due cornucopie per lo scalone del Museo Borghese. Del 1999 è il busto -reliquiario in bronzo di San [[Filippo Neri]] per la [[Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini]] (Roma) e del 2000 l'altare, l'ambone, il trono e la statua di [[San Benedetto]] per la [[Cattedrale di Norcia]]<ref name="Treccani" />. Nel 2003 gli viene commissionato il Monumento a San Benedetto per la città di Cassino. Nel 2009 la Congregazione dei Padri Rogazionisti gli commissiona la statua di Sant'[[Annibale Maria Di Francia]], da collocare in una nicchia esterna della [[Basilica di San Pietro]]. Si tratta di un’enorme opera, di circa 19 tonnellate, alta oltre cinque metri, scolpita da un unico blocco di marmo bianco Carrara di ben 60 tonnellate, che è stata inaugurata da [[papa Benedetto XVI]] nel luglio 2010<ref name="Treccani" />. Nel febbraio 2011 vengono inaugurati inoltre l'altare, l'ambone ed il crocifisso per la [[Cattedrale di Noto]]<ref name="Treccani" />.
Scrive Flaminio Gualdoni: «Non c'è nostalgia nell'opera di Ducrot, non cinico gioco citatorio. Egli vive il senso profondo della continuità storica come fattore naturale, incontrattabile della pratica: soprattutto, non ammette un’arte che per farsi riconoscere attuale si restringa entro il virgolettato intellettuale, il discorso indiretto, il riduzionismo comunque pop».