Colonialismo spagnolo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
IncolaBot (discussione | contributi)
m Bot: sistemo didascalia immagine
Pil56-bot (discussione | contributi)
m smistamento lavoro sporco e fix vari
Riga 2:
 
==I meccanismi della conquista==
{{quoteCitazione|La spada, la croce e la fame – andavano decimando la famiglia selvaggia|[[Pablo Neruda]]|La espada, la cruz, y el hambre iban diezmando la familla salvaje|lingua=es}}
 
In questi versi di [[Pablo Neruda]] vengono sintetizzati quelli che sono stati comunemente ritenuti i meccanismi fondamentali della conquista coloniale in genere e di quella spagnola in particolare.
{{QuoteCitazione|La spada, la croce, la fame ne sono i simboli: sono infatti la superiorità militare, non per numero di uomini ma per strategia e armamenti, lo spirito evangelizzatore e missionario, il brutale stravolgimento e la subordinazione dell’economia e delle tradizioni agli interessi degli europei, che permettono – prima in America, in seguito in Oriente e Africa – l’instaurarsi del dominio coloniale europeo.<ref name="pianetascuola.it">Ruggero Romano, ''La spada, la croce, la fame. I meccanismi della conquista'', Einaudi, 1974 [http://www.pianetascuola.it/risorse/media/secondaria_secondo/storia/territori_della_storia_einaudi/testi/21.html]</ref>}}
 
===La spada===
[[ImmagineFile:Pizarro.jpg|thumb|upright=0.7|left|Francisco Pizarro]]
[[ImmagineFile:Cortes-Hernan-LOC.jpg|upright|thumb|Hernán Cortés]]
 
Si dice: i ''conquistadores'' non potevano perdere: a loro favore vi erano innanzitutto le [[arma da fuoco|armi da fuoco]] che davano loro una superiorità [[tecnologia|tecnologica]] ma anche di ordine [[psicologia|psicologico]] per l'effetto terrorizzante delle esplosioni. Inoltre con esse gli spagnoli evitavano il corpo a corpo potendo uccidere i loro nemici da lontano. Altro elemento a loro favore era l'uso del [[cavallo]] sconosciuto agli [[indios]] che anzi all'inizio dei contatti con i conquistadores li avevano identificati come un unico essere, un semidio fatto di uomo e animale. I cavalli davano più forza e impeto agli assalti ed inoltre permettevano rapidi spostamenti. Infine l'uso dell'[[acciaio]] enormemente più efficace delle armi di legno usate dagli indigeni. Quindi non sembrerebbero esserci dubbi che questi siano stati i fattori della rapida vittoria degli [[Spagna|spagnoli]]. Bisogna però considerare che, come fu riferito dai memorialisti, in certi combattimenti la proporzione era tra cento, cinquecento, mille indios per uno spagnolo; dobbiamo allora ritenere che la superiorità tecnologica non possa spiegare tutto.
Riga 15:
 
===La croce===
[[ImmagineFile:Columbus Taking Possession.jpg|thumb|Colombo prende possesso del Nuovo Mondo]]
 
Sebbene [[Juan Ginés de Sepúlveda]] ritenesse gli indios "casi monos" (quasi scimmie) <ref>Stéphane Pierré-Caps, Jacques Poumarède, '' Derechos de las minorías y de los pueblos autóctonos'', Siglo XXI, 1999, p.87</ref> e nonostante che il cronista e conquistador [[Gonzalo Fernández de Oviedo y Valdés]] pensasse che «Nessuno può dubitare che la polvere [da sparo] contro gli infedeli, per il Signore, è come l'incenso ».<ref>''Nova americana'', Volumi 3-4, ed. G. Einaudi, 1980, p. 267</ref> la croce dell'evangelizzazione fu presente nella conquista del Nuovo Mondo sin dall'inizio. Era una croce e la bandiera spagnola quella che [[Cristoforo Colombo]] piantò sulla terra americana come segno di conquista materiale e spirituale in nome della [[Spagna]] e della [[Chiesa cattolica]].
Riga 33:
 
Basti pensare all'effetto dello spostamento di popolazioni indigene dalla costa sugli [[altopiano|altopiani]], o al cambiamento dei ritmi di lavoro (più che alla quantità di lavoro), un cambiamento delle condizioni materiali primitive di vita che causarono una forte mortalità.
Nathan Wachtel,<ref>''La visione dei vinti. Gli Indios del Perù di fronte alla conquista spagnola'' (Torino, 1977)</ref> ci descrive un'inchiesta condotta tra il [[1582]] e il [[1586]] nelle "Audiencias" di [[Quito]], [[Lima]] e [[Sucre (città)|Charcas]] nella quale si domandava agli indios che cosa pensassero delle loro condizioni di vita. Essi rispondevano che dopo l'arrivo degli spagnoli il loro numero stava diminuendo, che la vita diveniva sempre più breve e che le loro malattie aumentavano e indicavano come motivi del loro malessere la guerra, le [[epidemia|epidemie]], i trasferimenti forzati, il troppo lavoro e infine, bizzarramente, indicavano come causa dei loro mali la libertà.
 
Questo in effetti voleva dire che essi non si sentivano più protetti dalla vecchia struttura gerarchica, ormai scomparsa, che regolava la loro vita. Bevande inebrianti per esempio, esistevano anche prima dell'arrivo degli spagnoli, ma l'ubriachezza era proibita e punita; ora non era più così, ognuno era "libero" di ubriacarsi sino alla morte. E l'[[alcolismo]] fu una delle prime cause del tracollo [[demografia|demografico]] degli indios.
Riga 39:
Tutto questo fa capire come non si possa parlare di un'unica causa determinante nello spiegare come un piccolo numero di spagnoli possa aver conquistato enormi [[massa (filosofia)|masse]] di indios, riportando tutto al loro "coraggio" o alla "protezione divina", ma di un'[[interazione]], con diversa proporzione, di quegli elementi della "espada", della "cruz" e dell'"hambre".
 
{{QuoteCitazione| Il conquistador, il missionario, il colono, offrendosi reciproco sostegno, si impongono sulle popolazioni americane grazie alla loro capacità di demolire o sconvolgere le vecchie strutture locali (o elementi importanti di esse), sostituendole con nuove strutture o riaggregandole con il "cemento" delle proprie: accade così che l’antico sistema di scambi e tributi venga soffocato dalla nuova economia monetaria e dal sistema dell’encomienda, che la conversione dei capi tribù al cristianesimo o ai costumi europei trascini alla fede e alle tradizioni spagnole anche la massa degli indios, che i curaca (capi tribù) cui viene mantenuto un certo potere sulla comunità indigena collaborino con gli spagnoli nel prelievo dei tributi e nello sfruttamento degli indios, che le produzioni locali (mais, cotone, cacao, coca, lana ecc.) siano totalmente asservite agli interessi imposti dal mercato europeo.
 
La destrutturazione si rivela allora l’elemento strategico della conquista e successivamente lo strumento di cui i dominatori si servono per mantenere la supremazia: solo così gli spagnoli possono, benché numericamente assai inferiori, imporsi prima militarmente e poi sul piano politico e civile agli indios d’America.<ref name="pianetascuola.it"/>}}
Riga 56:
 
{{Imperi coloniali}}
{{Portale|Conquistaconquista spagnola delle Americhe|Spagna|storia}}
 
[[Categoria:Conquista spagnola delle Americhe]]