Villa Marioni Pullè: differenze tra le versioni

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La nuova villa fece però perdere il patrimonio a Giacomo Fattori che così fu costretto a vendere la villa di Novare ai Mosconi, anch'essi mercanti di seta.
 
Soggiornarono nella villa [[Maria Beatrice d'Este]] e [[Ferdinando Carlo d'Austria]] tra il 1774 e il 1776 e anche l’Imperatorel'Imperatore [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena]].<ref name=SIPBC>[http://www.sipbcveneto.altervista.org/documenti/incuria/scheda-abbandono-villa-pulle.pdf Lorenzo Vicentini: Scheda L'Abbandono, edito da SIPBC Sezione Regionale del Veneto, 24 ottobre 2008]</ref>
 
Giacomo Fattori nel 1778, a causa dei debiti, cedette tutte le sue tenute, inclusa quella di Chievo, a Tommaso Pellegrini, fratello di Angela Merchenti.
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Poche furono le variazioni del progetto di Ignazio Pellegrini, che aveva previsto annessi rustici: il parco fu abbellito da numerose sculture e la decorazione interna venne affidata ai migliori artisti disponibili in quel tempo a Verona: Angelo Da Campo, Filippo Maccari, [[Gian Domenico Cignaroli]], [[Marco Marcola]].
 
Il salone fu decorato con affreschi del pittore veronese [[Angelo Da Campo]] sul tema “L’accoglienza“L'accoglienza di Ercole da parte di Minerva”; Angelo Da Campo che era stato allievo di [[Sante Prunati]] (anche [[Giambettino Cignaroli]]), si occupò anche di salvaguardare il patrimonio artistico veronese durante le soppressioni [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]].<ref name=SIPBC>[http://www.sipbcveneto.altervista.org/documenti/incuria/scheda-abbandono-villa-pulle.pdf Lorenzo Vicentini: Scheda L'Abbandono, edito da SIPBC Sezione Regionale del Veneto, 24 ottobre 2008]</ref>
 
Nel 1802-1806 Da Campo insegnò presso l’l'[[Accademia Cignaroli]], con Luigi Frisono e Saverio Dalla Rosa (noto per aver redatto un catastico in cui elencava tutte le opere pittoriche e scultoree esistenti nelle chiese che dovevano essere soppresse) raccolse e catalogò opere d’arted'arte che costituirono la prima pinacoteca civica veronese.<ref name=SIPBC>[http://www.sipbcveneto.altervista.org/documenti/incuria/scheda-abbandono-villa-pulle.pdf Lorenzo Vicentini: Scheda L'Abbandono, edito da SIPBC Sezione Regionale del Veneto, 24 ottobre 2008]</ref>
 
=== XIX secolo ===
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La villa fu acquistata nel 1873 da [[Leopoldo Pullè]] che ripristinò il teatro dove si tenevano anche concerti da camera.<ref name=SIPBC>[http://www.sipbcveneto.altervista.org/documenti/incuria/scheda-abbandono-villa-pulle.pdf Lorenzo Vicentini: Scheda L'Abbandono, edito da SIPBC Sezione Regionale del Veneto, 24 ottobre 2008]</ref>
 
Nel luglio del 1887 e nel settembre del 1897 vi venne ospitato [[Umberto I di Savoia]] per assistere ad alcune manovre militari; una targa all’internoall'interno della villa indica la stanza in cui dormì.<ref name=SIPBC>[http://www.sipbcveneto.altervista.org/documenti/incuria/scheda-abbandono-villa-pulle.pdf Lorenzo Vicentini: Scheda L'Abbandono, edito da SIPBC Sezione Regionale del Veneto, 24 ottobre 2008]</ref>
 
=== XX secolo ===
La villa fu venduta agli Istituti Ospedalieri di Verona, per un tisicomio diretto da Elvira Ponti, sposata Erizzo Miniscalchi, successa nell’ereditànell'eredità a Erminia Turati, vedova Pullè.
 
La villa fu nuovamente venduta il 1º aprile 1919 per circa duecentomila lire, somma modestissima per volere della proprietaria del tisicomio.