Colonialismo spagnolo: differenze tra le versioni
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Si dice: i ''conquistadores'' non potevano perdere: a loro favore vi erano innanzitutto le [[arma da fuoco|armi da fuoco]] che davano loro una superiorità [[tecnologia|tecnologica]] ma anche di ordine [[psicologia|psicologico]] per l'effetto terrorizzante delle esplosioni. Inoltre con esse gli spagnoli evitavano il corpo a corpo potendo uccidere i loro nemici da lontano. Altro elemento a loro favore era l'uso del [[Equus caballus|cavallo]] sconosciuto agli [[Nativi americani|indios]] che anzi all'inizio dei contatti con i conquistadores li avevano identificati come un unico essere, un semidio fatto di uomo e animale. I cavalli davano più forza e impeto agli assalti ed inoltre permettevano rapidi spostamenti. Infine l'uso dell'[[acciaio]] enormemente più efficace delle armi di legno usate dagli indigeni. Quindi non sembrerebbero esserci dubbi che questi siano stati i fattori della rapida vittoria degli [[Spagna|spagnoli]]. Bisogna però considerare che, come fu riferito dai memorialisti, in certi combattimenti la proporzione era tra cento, cinquecento, mille indios per uno spagnolo; dobbiamo allora ritenere che la superiorità tecnologica non possa spiegare tutto.
Allora ci si dovrebbe riferire per spiegare la conquista alla superiorità razionale dell'occidentale, al suo coraggio, al desiderio dell'oro <ref>Così il racconto degli aztechi (testo compilato a [[Sahagún (Spagna)|Sahagún]], dopo la conquista): ''Offrirono agli spagnoli insegne d'oro, di piume di [[quetzal]] e collane d'oro. Quando videro tutto questo, le loro facce erano sorridenti ed erano assai contenti (gli spagnoli) e soddisfatti. Quando presero l'oro cominciarono a comportarsi come scimmie, stavano seduti proprio come loro, ed era come se avessero dei nuovi cuori, risplendenti...Perché la verità è, che quello era ciò che più bramavano. I loro toraci si ingrossavano e la bramosia li faceva impazzire. Bramavano l'oro, come maiali affamati.''</ref> o addirittura alla protezione del vero Dio? Evidentemente questi motivi sono storicamente poco accettabili. <ref>''Annali della Facoltà di lettere e filosofia'', Università di Padova. Facoltà di lettere e filosofia, Volume 2,L. S. Olschki, 1977 pp.361 e sgg.</ref>
Paradossalmente si è pensato che tra un piccolo gruppo di uomini contrapposti ad un esercito regolare di indiani che arrivava in [[Messico]] e in [[Perù]] sino a duecentomila uomini, erano i primi ad essere favoriti. La loro conquista sarebbe stata molto più difficile se avessero avuto di fronte gruppi di indios [[nomade|nomadi]] e sparpagliati sul territorio che avrebbe costretto gli spagnoli a condurre una lunga guerra andando a snidare i nemici [[tribù]] per tribù, [[villaggio]] per villaggio in un territorio a loro sconosciuto e disagevole. La tesi apparentemente assurda lo è di meno se si pensa che gli imperi indigeni avevano sottomesso numerose popolazioni e che queste ingenuamente pensarono che gli spagnoli avrebbero offerto loro una possibilità di vendicarsi e di liberarsi dei loro padroni. Insomma la conquista fu facile anche per un gran numero di [[collaborazionismo|collaborazionisti]] che appoggiarono gli spagnoli. <ref>Ciro Roselli, ''Corso di storia generale'', Lulu.com, 2009 p.158</ref> La vittoria di [[Hernán Cortés|Cortes]] su [[Montezuma]] fu resa possibile dall'alleanza con [[Xicoténcatl]], capo dei [[tlaxtaltechi]] nemici da sempre dei "messicani". Così [[Francisco Pizarro]] potrà conquistare il [[Perù]] avvalendosi dell'alleanza con il [[cacicco]]<ref>Cacicco o cacico (dallo spagnolo cacique) era il termine che designava il capo tribù presso molti popoli dell'America latina e del territorio [[Amazzonia|amazzonico]]. Ancora oggi viene usato in [[Messico]] per indicare il capo del villaggio.</ref> Quilimasa.
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