Deformità: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 28:
 
La dottrina cristiana vede nella deformità un grave impedimento all'ordinazione sacerdotale in base al testo biblico del Levitico che enumera i difetti fisici che vietano la celebrazione dei sacrifici ai disabili e ai deformi: al cieco, allo zoppo, a chi ha il viso deforme, al gobbo, al nano, a chi ha fratture al piede o alla mano, a chi ha una macchia nell'occhio, a chi generi ripugnanza per malattie sopravvenute, come la scabbia o parti infette purulente <ref>''Lv'' 21, 16-20</ref>. I primi concili paleocristiani inoltre associano al concetto di deformità a quello di irregolarità <ref>Canone IX del Concilo di Nicea del 325</ref> riferendosi alla ''Regula Apostoli'' di San Paolo che enumera le deformità come causa di impedimento al sacerdozio <ref>Paolo, ''I Tim.'', 3, 1-11</ref>. Il tutto viene poi codificato nel 1140 da [[Graziano (giurista)|Graziano]] nel ''[[Decretum Gratiani|Decretum]]'' <ref>''Enciclopedia Italiana Treccani'' alla voce "Decretum Gratiani"</ref> che distinguerà le caratteristiche che differenziano i laici dai chierici che potranno appartenere all<nowiki>'</nowiki> ''ordo clericalis'' solo se in possesso di requisiti non solo spirituali ma che anche rispettino quell'integrità fisica in mancanza della quale l'"irregolare" per ''defectu corporis'' sarà escluso dal clericato e dai benefici ecclesiastici. <ref>G.Oesterlé, "Irregularités" in ''Dictionaire de droit canonique'', VI, Paris 1957, coll.42-66</ref>
 
==Medioevo==
Il concetto medioevale di deformità viene elaborato in epoca medioevale da San Bernardo verso il 1125 nella sua ''Apologia all'abate Guglielmo'', sintetizzato nella formula «formosa deformitas» per significare che accanto ai casi di deformità ripugnante vi sono esempi meravigliosi, che destano meraviglia per la loro singolarità.
 
La deformitas per Bernardo è qualcosa che ha deviato dalla formosità, dalla bellezza e quindi dalla bontà e quindi poiché come insegnava la kalokagathia greca, ciò che è bello è anche buono e non può che provenire da Dio mentra la bruttezza, la malvagità è tipica del deforme marchiato dal demonio.
 
==Rinascimento==
Un vero e proprio trattato sulla deformità viene scritto da Realdo Colombo <ref>R.Colombo, ''De re anatomica'', a cura di N.Bevilacqua, Venezia 1559</ref> il quale si propone di esaminare scientificamente le differenze anatomiche che sono all'origine della deformità e quindi accanto alla raffigurazione anatomica del corpo umano normale il trattatista nel libro XV (''De iis che raro in anatome reperiuntur'') della sua opera elenca i casi di deformità congenita o per una malattia sopravvenuta di cui può testimoniare per sua osservazione diretta e in base al suo lavoro di anatomista con lo scopo di eliminare ogni fantasia e «contradire e alli antiqui e ai moderni tutti».
 
==Note==