Valiano: differenze tra le versioni
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Nel [[1537]], il duca [[Cosimo I de' Medici]] salì al governo di Firenze con il progetto di estendere il suo dominio in tutta la [[Toscana]]. L'ultimo ostacolo alla realizzazione del progetto rimaneva l'eliminazione della [[Repubblica di Siena]], per la conquista della quale fin dal [[1553]] era in atto un conflitto combattuto dagli eserciti contrapposti di [[Francia]] e [[Spagna]]. Nella primavera del [[1554]] si aprì in Val di Chiana la fase finale dello scontro, per la quale il duca Cosimo predispose il rafforzamento dei pochi castelli in suo potere. Montepulciano fu affidata al reparto di cavalleria condotto dal capitano perugino [[Ridolfo Baglioni]], mentre il ponte di Valiano venne presidiato dall'architetto militare [[Ascanio della Corgna]], parente di Ridolfo; entrambi furono ingaggiati con un'onerosa condotta a spese del duca Cosimo. Il Della Corgna per opporsi all'esercito nemico dei franco-senesi di [[Piero Strozzi]], a metà del ponte di Valiano, fece costruire un bastione in mattoni costoso ma necessario alla sicurezza del ponte: «guarnito di scoppiettieri che archibugiavano i Franzesi se accostati si fossero»<ref>S. Benci,''Op. cit.'', p. 124.</ref>.
[[File:UNICEF Innocenti Research Centre.jpg|thumb
Presso quel ponte trovarono scampo i condottieri [[Bartolomeo Greco]] ed i conte [[Del Bagno]], dopo aver subito una grave sconfitta nel tentativo di conquistare la fortezza di Chiusi. La [[battaglia di Scannagallo]] del 2 agosto [[1555]] segnò la fine del conflitto e la resa definitiva della Repubblica senese. Già nel [[1545]]) Valiano, entrato a far parte della nuova confinazione voluta dal duca Cosimo I, fu inserito nello ''Stato Vecchio'' della [[Repubblica di Firenze]] e descritto come antica proprietà della famiglia cortonese dei [[Jacopo Vagnucci|Vagnucci]] e dello [[Spedale degli Innocenti]] di Firenze aventi causa da [[Giovanni Del Pecora]], a cui la Repubblica aveva donato detto castello.<ref>G.B. Del Corto, ''Op. cit.'', p. 127. Cfr. F. Marozzi, ''Dallo Stato antico e moderno del fiume Arno'', 1746.</ref> Infatti fin dal [[1450]], la famiglia cortonese del vescovo di Perugia [[Jacopo Vagnucci]], commendatario dell'[[abbazia di Farneta]], aveva aggiunto al feudo pontificio di [[Petrignano del Lago|Petrignano]] l'acquisto della casa-torre situata nel borgo Palazzi di Valiano, proveniente dall'eredità di Giovanni Del Pecora, una delle residenze estive di santa Margherita e Raniero Del Pecora. A poca distanza dalla casa-torre il Vagnucci fece costruire la villa che conserva lo stemma di famiglia: l'orso con tre fiori rosso, verde e giallo.<ref name=boscherini /> Con provvedimento [[Granducato di Toscana|granducale]] del [[1744]], i comuni più piccoli della Val di Chiana vennero assorbiti da quelli più importanti e l'uffizialiato di Valiano fu riunito al vicariato maggiore di Montepulciano.<ref>G.B. Del Corto, ''Op. cit.'', p. 190.</ref>
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