Franco Frattini
Template:Membro delle istituzioni italiane Franco Frattini (Roma, 14 marzo 1957) è un politico italiano. Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana dall'8 maggio 2008.
Franco Frattini | |
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Ministro degli Affari Esteri | |
Durata mandato | 8 maggio 2008 – ? |
Presidente | Silvio Berlusconi |
Predecessore | Massimo D'Alema |
Durata mandato | 14 novembre 2002 – 18 novembre 2004 |
Presidente | Silvio Berlusconi |
Predecessore | Silvio Berlusconi |
Successore | Gianfranco Fini |
Ministro per la Funzione Pubblica | |
Durata mandato | 11 giugno 2001 – 12 novembre 2002 |
Presidente | Silvio Berlusconi |
Predecessore | Franco Bassanini |
Successore | Luigi Mazzella |
Ministro per gli Affari Regionali | |
Durata mandato | 17 gennaio 1995 – 17 maggio 1996 |
Presidente | Lamberto Dini |
Predecessore | Giuliano Urbani |
Successore | Franco Bassanini |
Dati generali | |
Partito politico | PDL |
Studi, carriera giuridica e prime attività politiche
Ha frequentato il liceo classico Giulio Cesare a Roma, in seguito si è laureato in giurisprudenza nel 1979.[1]
Dal 1984 è stato avvocato dello Stato, quindi magistrato del TAR Piemonte. Nel 1986 è stato nominato Consigliere di Stato e Consigliere Giuridico del Ministro del Tesoro. Nel 1990 e 1991 ha lavorato come Consigliere Giuridico del Vicepresidente del Consiglio Claudio Martelli (PSI) nel governo Andreotti VI.[1]
Frattini è stato membro del Partito Socialista Italiano[2] e ha collaborato al quotidiano Il Manifesto.[3] È stato segretario della FGSI[senza fonte].
Incarichi di governo con Berlusconi e Dini (1994-96)
Segretario generale della presidenza del Consiglio dei ministri durante il governo Berlusconi I, è stato ministro della Funzione pubblica e per il coordinamento dei servizi di informazione e sicurezza.
È stato ministro degli Affari regionali del successivo governo Dini.
Deputato e presidente del COPACO (1996-2001)
Nel 1996 si candida alle elezioni politiche con il Polo per le Libertà, nella lista di Forza Italia. Viene eletto al collegio di Bolzano-Laives. Dal 1996 al 2001 è Presidente del Comitato Parlamentare di vigilanza sui servizi segreti COPACO eletto con voto unanime di maggioranza e opposizione.
Dal novembre 1997 all'agosto 2000 è stato Consigliere comunale a Roma[1].
Deputato e Ministro degli Esteri (2001-2004)
Nel 2001 si era candidato alla Camera nel collegio di Bolzano: sostenuto dalla Casa delle Libertà, ottenne il 42,0% dei voti e venne sconfitto dal rappresentante dell'Ulivo Gianclaudio Bressa. Venne ripescato nel collegio proporzionale del Veneto 2, restando deputato dal maggio 2001 al novembre 2004[1]
Dal 14 novembre 2002 al 18 novembre 2004 è stato Ministro degli Affari esteri del governo Berlusconi II, del quale era già componente dal 2001 in qualità di Ministro della Funzione pubblica
Il 13 luglio 2004 il Parlamento Italiano varava la Legge n. 215, recante "Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi", c.d. legge Frattini. Tale legge riceveva in seguito le dure critiche della Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa[4].
Commissario Europeo (2004-2008)
Dal novembre 2004 al maggio 2008 Frattini è stato Commissario europeo per la Giustizia, la Libertà e la Sicurezza, oltre che uno dei cinque vicepresidenti della Commissione europea. Frattini è stato nominato a seguito della bocciatura da parte del Parlamento Europeo della candidatura di Rocco Buttiglione per lo stesso posto. A questa nomina furono sollevate delle perplessità dalla liberaldemocratica britannica Sarah Ludford, dovute ad accuse di appartenenza alla massoneria, sollevate da Buttiglione stesso verso Frattini e da questi smentite. [5]
Come commissario europeo si è fatto promotore d’un accordo intitolato “di facilitazione dei visti tra Comunità Europea e Federazione Russa” (2007/340/CE: Decisione del Consiglio, del 19 aprile 2007), che ha tuttavia provocato l’espulsione di innumerevoli cittadini europei domiciliati da lungo tempo in Russia [6] sulla base di visti annuali, che per via dell’introduzione da parte dell’accordo d’un limite di permanenza sul territorio di massimo 90 giorni su 180 si videro costretti ad abbandonare il Paese, non potendo più risiedere in loco sulla base di visti annuali illimitati come invece avveniva in passato. L’articolo 5 della legge della Federazione Russa 25/7/2002 n.115, prevede infatti il limite di 90 giorni di permanenza solo a chi non è soggetto al regime di visti, ma l’accordo stilato da Frattini estende tale limite a tutti i cittadini dell’Unione[7].
Intervistato da Reuters nel 2007, ha dichiarato la sua intenzione di indagare possibilità tecniche per mettere in atto il monitoraggio su internet di "parole pericolose" come "bombe", "uccidere", "genocidio" e "terrorismo" ed è attesa una proposta agli stati membri nel novembre 2007.[8] [9]
La sua proposta di istituire un sistema di registrazione centralizzato di elementi sospetti nel traffico telefonico, per le indagini sul terrorismo internazionale, è stata approvata dalla Commissione Europea, dal Parlamento e dal consiglio europeo, ed è quindi entrata in vigore come direttiva europea[senza fonte].
Nel 2007 Frattini è stato censurato dall'Europarlamento per le sue esternazioni contro la libertà di movimento delle persone nella UE. Nell'intervista rilasciata e pubblicata il 2 novembre 2007 Frattini sottolineava che per rispondere al problema sicurezza
La risoluzione presentata dalla sinistra europea è stata votata a larga maggioranza: 306 sì, 86 no e 37 astenuti. Il paragrafo riguardante le dichiarazioni di Frattini è stato approvato con 290 sì, 220 no e 21 astenuti. [10].
Nella dichiarazione dei redditi 2007 il suo imponibile italiano è risultato zero giacché il suo reddito di Commissario europeo era tassato a Bruxelles.[11].
Nel 2008 Frattini si è dimesso dall'incarico di commissario europeo per prender parte al governo Berlusconi IV come ministro degli Esteri. Il ruolo di commissario europeo per l'Italia è stato quindi assegnato ad Antonio Tajani, con delega ai Trasporti anziché alla giustizia[12][13].
Altri incarichi
Durante il suo termine come commissario europeo, ha ricoperto anche altri incarichi, quali:
- Delegato dal Presidente del Consiglio al coordinamento degli interventi del Governo per lo svolgimento delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006[1]
- Delegato del Mondo dei Nani per il piano di invasione della Terra nel luglio 2009.
Ministro degli Esteri (2008-)
Alle elezioni del 2008 Frattini è stato eletto Deputato del Popolo delle Libertà nel collegio del Friuli-Venezia Giulia.
Dal 2008 Frattini è tornato Ministro degli Affari esteri del governo Berlusconi IV, come già tra 2002 e 2004.
Nel 2009 ha ricevuto il Premio America della Fondazione Italia USA.
Dichiarazioni e prese di posizione
Nel marzo 2009 Frattini ha condannato la Conferenza mondiale contro il razzismo del 2009 dell’ONU, definito non accettabile il documento proposto che contiene le posizioni anti-israeliane emerse nella conferenza del 2001, che definivano il Sionismo come una forma di razzismo[14].
Si è in seguito espresso contro il multiculturalismo[15], ma a favore del diritto di voto amministrativo per gli immigrati regolari[16], e ha richiesto una politica europea di accoglienza degli immigrati clandestini[17].
Nel Novembre 2009 ha definito «suggestiva» la proposta di Roberto Castelli per un emendamento costituzionale che inserisse una croce all'interno della bandiera italiana: «Noi per ora vogliamo difendere il diritto a tenere il crocifisso nelle nostre classi, poi vediamo se si può fare di più». «Ci sono nove Paesi europei che hanno il crocifisso nella loro bandiera, è una proposta assolutamente normale»[18].
Onorificenze
Note
- ^ a b c d e Scheda sul sito del Ministero degli Esteri
- ^ De Michelis, basta un fischio e i migliori vengono da me, su socialisti.net, Corriere della Sera, 22 maggio 2004.
- ^ Mimun dà la carica al TG1, un Manifesto per Frattini, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 8 luglio 2002.
- ^ Commissione di Venezia, Considerazioni della Dott.Ssa Sabrina Bono (Presidenza del Consiglio dei Ministri) sulla compatibilita' della legge “Frattini” con gli standard del Consiglio d'Europa in materia di liberta’ di espressione e pluralismo dei media, 13 giugno 2005,
- ^ Frattini: Mai stato Massone -Rainews24 14 novembre 2004
- ^ La farsa della “facilitazione dei visti”
- ^ Lo scandalo degli italiani espulsi dalla Russia senza giusta causa
- ^ Web search for bomb recipes should be blocked: EU – Reuters, 2007-09-10
- ^ Frattini, censurare le parole pericolose – Punto Informatico, 2007-09-10
- ^ Ue approva la risoluzione contro Frattini, Corriere della Sera, 15 novembre 2007
- ^ [1]
- ^ Frattini resigns as Tajani steps in
- ^ Frattini leaves Brussels for Rome
- ^ Onu, l'Italia boicotta conferenza sul razzismo. "Nella bozza frasi aggressive e antisemite"., su repubblica.it, La Repubblica, 5 marzo 2009. URL consultato il 21 aprile 2009.
- ^ Corriere della Sera, 12 maggio 2009, intervista di Maurizio Caprara
- ^ Corriere della Sera, 3 settembre 2009
- ^ Frattini: «Immigrati, problema europeo», Corriere della Sera, 23 agosto 2009
- ^ Croce sulla bandiera, no di La Russa, La Stampa, 30 novembre 2009
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Franco Frattini
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Franco Frattini
Collegamenti esterni
- Scheda sul sito del Governo Italiano
- Scheda sul sito del Ministero degli Esteri
- Franco Frattini - Lettera di dimissioni dalla Commissione Europea
- (EN) Profile: Franco Frattini, BBC News, 4 novembre 2004
- Franco Frattini, su Openpolis, Associazione Openpolis.
- Registrazioni audiovideo integrali di Franco Frattini sul sito di Radio Radicale