Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima figura della mitologia greca, vedi Esone (mitologia).

Gli esoni costituiscono, insieme agli introni, la porzione di un gene (eucariotico o di archeobatteri) che viene trascritta dalle RNA polimerasi durante il processo di trascrizione. Gli esoni, a differenza degli introni, in seguito al processo di splicing del trascritto primario, detto hnRNA, si ritrovano negli mRNA maturi.

Spesso, erroneamente, viene affermato che gli esoni costituiscono la parte codificante del genoma; questo è vero solo in parte: se è infatti vero che tutta la sequenza che codifica una proteina deve risiedere su uno o più esoni, non è invece sempre vero che un esone sia codificante. L'mRNA maturo, negli Eucarioti, è infatti di solito costituito oltre che dalla parte codificante (Coding DNA sequence o CDS), anche da due regioni non tradotte (UTR) poste una al 5' e l'altra al 3' del trascritto. Questo comporta quindi l'esistenza di esoni completamente o parzialmente non codificanti, ossia quelli che andranno a costituire le UTR del trascritto maturo.


Storia

Il termine "esone" (in inglese "exon" da "expressed region") fu coniato dal biochimico americano Walter Gilbert nel 1978: "la definizione di cistrone dovrebbe essere sostituita da questa unità di trascrizione che contiene regioni che andranno perse nel messaggero maturo – che suggerisco di chiamare introni (in inglese "introns" da "intragenic regions") – alternate con regioni espresse definite esoni."[1]

Questa definizione fu originariamente coniata per i trascritti codificanti proteine che subiscono splicing prima di essere tradotti. Successivamente il termine incluse sequenze rimosse dagli rRNA e dai tRNA, ed è stato anche usato più tardi per le molecole di RNA che originano da differenti parti del genoma che sono legate da trans-splicing.


Tipologie

Oltre alla già accennata divisione in esoni codificanti e non codificanti, gli esoni possono essere divisi in costitutivi e alternativi. Gli esoni costitutivi di un gene sono presenti in tutti gli mRNA prodotti da quel gene, invece gli esoni alternativi si ritrovano solo in un sottoinsieme dei trascritti derivanti dal gene. Le proteine derivanti dalla traduzione di trascritti alternativi dello stesso gene, sono dette isoforme.


Note

  1. ^ Gilbert W, Why genes in pieces?, in Nature, vol. 271, n. 5645, February 1978, p. 501, DOI:10.1038/271501a0, PMID 622185.
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