Giobbe (Guerrini-Ricci)

poema scritto da Olindo Guerrini e Corrado Ricci

Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi è un poema satirico scritto a quattro mani da Olindo Guerrini e Corrado Ricci che era una parodia dell'annunciato Giobbe di Mario Rapisardi.

Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi
AutoreOlindo Guerrini e Corrado Ricci
1ª ed. originale1882
Generepoesia

In quest'opera (scritta per la maggior parte dal Guerrini) i due autori (che si firmavano con lo pseudonimo di Marco Balossardi) si facevano beffe dei letterati e dei personaggi più in vista del tempo. Ad esempio, Giuseppe Aurelio Costanzo viene così descritto: «Ei balza in piedi e sovra i capi appare / dei seduti d'un dito appena appena».[1] In effetti il Costanzo era basso di statura. Di Arrigo Boito viene messo in luce l'amore per i versi stravaganti che lo aveva portato alle acrobazie di Re Orso e così Guerrini e Ricci scrivono: «Se tu chiedi / rime strane / di due piedi / tronche o piane, / non si scusa / l'usa / Musa, / e / te / ne dà. // L'arte fina / stava ascosa / nella Cina / portentosa, / ma trovata / grata, / dat / più / su / fu già. // Solo Giobbe / di quest'arte / riconobbe / ogni parte. / Voi che udite, / dite, / dite, / chi / va / di / là?»[2]

Note

  1. ^ O. Guerrini-C. Ricci, Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi, Roma, Vecchiarelli, 1994, p. 175.
  2. ^ O. Guerrini-C. Ricci, Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi, Roma, Vecchiarelli, 1994, p. 169
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