Campo Marzo è un parco della città di Vicenza. Tra i parchi vicentini è il primo per estensione e il più antico ad essere di proprietà comunale, ed anche l'unico a non essere recintato.

File:Vicenza Campo Marzo 01.jpg
Campo Marzo, lato Ovest di viale Dalmazia

Sorge a poca distanza dal centro storico di Vicenza, a ridosso della stazione ferroviaria, alle pendici di Monte Berico

Origine del nome

Inizialmente chiamato Wisega, la denominazione di Campo Marzio appare per la prima volta in una permuta del 1074. Sulle origini del nome "Campo Marzo" è stata disputa aperta nei secoli: una delle interpretazioni fa risalire al termine dialettale marso, che indicava una zona umida, marcia, paludosa (marcita in latino) a causa delle frequenti piene del Retrone. Più probabilmente il nome deriva da campo di Marte, nome dato a luoghi utilizzati dai soldati romani per le loro esercitazioni marziali. La continuità dell'utilizzo militare nel XVII secolo è attestata dal Barbarano (Historia ecclesiastica, libro V), che riporta che nel 1612, durante la costruzione di un "castello di terra" per dette esercitazioni, furono rinvenute urne cinerarie con idoletti di bronzo.

Storia

File:Vicenza Campo Marzo 2.jpg
Campo Marzo, lato Est

L'area fino al 1844 era tutt'uno con il colle di Monte Berico; in seguito il governo austriaco decise di utilizzarne una parte per la costruzione della ferrovia, interrompendo quindi la continuità del verde. Il parco venne, in seguito, diviso in due da viale Roma. La parte est venne lasciata completamente a verde mentre un settore della parte ovest venne utilizzata nel 1869 per la costruzione del Teatro Verdi.

Nel corso della seconda guerra mondiale i bombardamenti distrussero lo storico Caffè Moresco assieme a buona parte delle alberature, che vennero poi ripiantate in filare lungo il viale centrale (chiamato inizialmente viale dei Platani e, in seguito, viale Dalmazia). Negli anni sessanta del Novecento viale Dalmazia nella parte est venne asfaltato per garantire una migliore fruibilità soprattutto durante la festa patronale dell'8 settembre, quando il parco accoglie le giostre.

Fu attorno agli anni ottanta che i maestosi platani che caratterizzavano Campo Marzo iniziarono ad ammalarsi del cancro colorato (Ceratocystis fimbriata). L'amministrazione comunale tentò di salvarli ma progressivamente gli alberi iniziarono a morire fino a diventare un pericolo per l'incolumità pubblica in caso di caduta. Si decise di procedere, negli anni novanta, alla riqualificazione del parco che nel suo ultimo stralcio si è conclusa nel dicembre del 1998, dopo tre anni di lavori e molte polemiche per le lungaggini del cantiere. Tutti gli alberi malati vennero sostituiti, venne sostituito l'asfalto con una nuova pavimentazione lastricata, inserito un moderno arredo urbano e sostituiti i lampioni.

Nella primavera 2009 l'amministrazione comunale ha varato un ulteriore progetto di riqualificazione[1] che si propone, unitamente al completamento dei lavori di risistemazione del verde e dei percorsi precedentemente avviati, di rivitalizzare il parco come luogo della vita pubblica della città. Il progetto (avviato nel mese di luglio) prevede la realizzazione all'interno del parco di una succursale estiva della Biblioteca Civica Bertoliana, un servizio di wifi gratuito, una zona dedicata agli spettacoli all'aperto, aree riservate allo sgambettamento dei cani, percorsi sportivi e ludoteche per bambini all'interno del parco giochi già esistente ai bordi dell'area. Il progetto è stato donato alla città da Aldo Cibic e sviluppato dal centro di ricerca e design[2] del suo studio.[3]

Note

Bibliografia

  • A. Filippi Vicenza nei suoi parchi, Editrice Veneta, 2000

Collegamenti esterni

Template:Vicenza