Guerre messeniche
Le guerre messeniche furono tre guerre condotte da Sparta contro i Messeni nell'VIII, VII e V secolo a.C. Le notizie sulle prime due sono probabilmente leggendarie.
Si può affermare che la prima di esse, avvenuta nell'ultimo terzo dell'VIII secolo a.C., fu straordinariamente lunga. Solo nel ventesimo anno di guerra i Messeni abbandonarono la loro roccaforte sull'Itome e rinunciarono alla resistenza (Tirteo, frg. 4 e 5).
La sconfitta dei Messeni causò la loro completa "ilotizzazione": furono infatti ridotti in schiavitù, con conseguente perdita delle terre.
La seconda guerra messenica, svoltasi nel VII secolo a.C. e durata 17 anni, fu un tentativo di rivolta dei Messeni dal giogo spartano.
Nonostante l'appoggio di alcune popolazioni peloponnesiache nemiche degli Spartani, la guerra, condotta dal leggendario Aristomene, si concluse con la caduta di Ira, divenuta l'ultima difesa dei ribelli dopo la sconfitta alle "Grandi Tombe", citata da Tirteo.
La condizione di schiavi divenne definitiva e la regione fu stretta in una morsa di ferro.
Le popolazioni alleate dei Messeni furono sconfitte anche se in tempi diversi.
La simmachia peloponnesiaca ebbe la sua massima espressione nella figura del re di Argo, Fidone, che Erodoto vuole inventore delle unità di peso e misura dei popoli peloponnesiaci, testimonianza dell'importanza economica della città di Argo.
Alla fine la vittoria arrise ai Lacedemoni, anche se la potenza argiva fu sconfitta definitivamente solo alla vigilia delle guerre persiane nel 494.
Ben più ostica si dimostrò la resistenza degli Arcadi. La città di Tegea riuscì a resistere fino alla metà del VI secolo a.C.: l'accordo raggiunto con Sparta riguardava la cacciata dei Messeni rifugiati nella città e l'impegno di appoggio militare agli Spartani.
La terza guerra messenica fu combattuta dal 464 al 455 a.C.. I ribelli furono nuovamente battuti dall'esercito spartano ed assediati ad Itome, che cadde dopo una lunga resistenza.
I rivoltosi furono costretti all'esilio ed alcuni di essi si rifugiarono a Zancle, poi chiamata Messana.