Piero Maria Lugli

architetto italiano (1923-2008)

Piero Maria Lugli (Roma, 13 settembre 1923Roma, 30 giugno 2008) è stato un architetto italiano.

Biografia

Figlio di Giuseppe Lugli, valente archeologo e topografo, professore ordinario di Topografia romana all'Università di Roma La Sapienza dal 1933 al 1960, scomparso nel 1967. Dal padre ereditò l'attenzione all'urbanistica ed alla topografia. Peraltro pubblicò postume alcune planimetrie dell'Italia antica lasciate da lui incompiute alla morte.

Nato nel 1923, la sua carriera di studente universitario di architettura fu sconvolta dalla seconda guerra mondiale. Si arruolò volontario nel Corpo Italiano di Liberazione,[1] e poté laurearsi a pieni voti solo nel 1947.[1] Vinse una borsa di studio in Svezia, dove esercitò l'attività di urbanista associato agli uffici tecnici comunali di Stoccolma e Göteborg (1947-1948):[1] egli tornato in Italia propagandò l'urbanistica svedese in un numero monografico della "Rassegna critica d'architettura" intitolato "Aspetti dell'urbanistica svedese" (1949).[1]

Si avvicinò all'APAO, il gruppo di giovani architetti organici capitanato da Bruno Zevi, e con essi lavorò al Tiburtino III (1949)[1] e poi a Matera, al quartiere de La Martella, nel 1951.[1] Nel 1952 e nel 1956 intervenne a Rimini, rispettivamente per i quartieri INA CASA e GESCAL.[1] Nel 1958 lavorò al piano intercomunale di Roma, nel 1962 collaborò alla traduzione di quello nel piano regolatore generale (celebre per le idee di Sistema Direzione Orientale ed Asse Attrezzato, in seguito cadute lettera morta).[1] Intervenne nella Capitale con il complesso residenziale di via Giacinta Pezzana (1963) ed il palazzo della Direzione delle Pensioni a Porta Maggiore (1967).[1] Alla metà degli anni Settanta intervenne al Corviale.[1]

Realizzò progetti di piano urbanistici per i comuni di Tivoli (1975), Belluno (1978), Siracusa e Nettuno(1979), Marino ed Albano Laziale (1980), quest'ultima città in cui aveva una villetta di famiglia. Intervenne anche nei piani paesistici delle neonate Regioni: nel 1972 nelle Marche, per le valli del Tronto e del Conero; nel 1978 in Toscana, per la Maremma grossetana ed il Monte Argentario; nel Lazio per il litorale pontino tra Fondi e Terracina.

Dopo il terremoto dell'Irpinia e quello dell'Umbria progettò la ricostruzione dei centri di Potenza ed Assisi.[1] Nel 1980/1982 fu consulente del commissario straordinario per la ricostruzione di Napoli.

Entrò nell'insegnamento universitario come assistente straordinario nel 1952: nel 1963 divenne assistente ordinario di Urbanistica e professore incaricato di Elementi di Architettura e rilievo; nel 1970 entrò in ruolo come ordinario alla facoltà di Architettura dell'Università di Roma La Sapienza, incarico che conservò fino al 1996.Errore nelle note: </ref> di chiusura mancante per il marcatore <ref>

Opere

Progetti

  • Progetto per Wastra Frolunda (Stoccolma) (1947, non realizzato)[1]
  • Le Martella a Matera (1951)[1]
  • Casa Lugli, Albano Laziale (1960)[1]
  • Villa unifamiliare a Sabaudia, località Torre Paola (1960)[1]
  • PRG di Roma 1962 (realizzato in parte)[1]
  • Complesso residenziale in via Giacinta Pezzana, Roma (1963)[1]
  • Parco sportivo per Chianciano Terme (1967)[1]
  • Direzione centrale delle Pensioni a porta Maggiore, Roma (1967)[1]

Pubblicazioni

Nel 1967 curò insieme al Comune di Albano Laziale nella persona di Alfonso Pacetti una raccolta di una decina di articoli del padre Giuseppe Lugli riguardanti la villa albana di Domiziano ed i Castra Albana.

  • L'ambiente storico italiano, 1966
  • Storia e cultura della città italiana, Laterza, 1967.
  • Urbanistica di Roma: trenta planimetrie per trenta secoli di storia, Bardi Editore 1998.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s Casa dell'Architettura - Piero Maria Lugli, su casadellarchitettura.it. URL consultato il 04-10-2011.

Voci correlate

Collegamenti esterni