Lingua lettone

lingua baltica settentrionale
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Il lettone è, assieme al lituano, una lingua appartamente al ramo baltico della famiglia indoeuropea. Lingua nazionale della Repubblica di Lettonia, è parlato da circa due milioni di persone.

Lettone
latviešu
Parlato inLettonia
Parlanti
Totale2 milioni
Classificanon nella top 100
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee

 Lingue baltiche
  Orientali
   Lettone

Statuto ufficiale
Ufficiale inUnione europea, Lettonia
Regolato da-
Codici di classificazione
ISO 639-1lv
ISO 639-2lav
ISO 639-3lav (EN)
Glottologlatv1249 (EN)
Linguasphere54-AAB-a
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
Visi cilvēki piedzimst brīvi un vienlīdzīgi savā pašcieņā un tiesībās. Viņi ir apveltīti ar saprātu un sirdsapziņu, un viņiem jāizturas citam pret citu brālības garā.

La morfologia è semplificata rispetto a quella del lituano: mancano neutro e duale, i casi della declinazione si riducono in sostanza a cinque; vi è ancora una ricca coniugazione, ma parecchi tempi sono rappresentati da un'unica forma invariabile. Il lessico è analogo, ma non identico, a quello lituano e le radici non sempre coincidono.

Letteratura

Nonostante il ricco materiale popolare (ballate, canzoni, proverbi), risalga in certi casi a una remota antichità, la letteratura lettone è piuttosto recente come quella estone. La prima pubblicazione, un catechismo, è del 1585. Ma non si può parlare di vera e propria letteratura fino alla seconda metà del '700, allorché i due Stenders, padre e figlio, utilizzarono il lettone per la poesia e il teatro. Il loro esempio fu seguito da altri autori, al cui fervore si oppose la censura zarista. Tra il 1860 e il 1890, col sorgere della coscienza nazionale, esplose il movimento letterario. Fu in questo periodo che Andrejs Pumpurs diede alla Lettonia il suo poema epico nazionale, il Lāčplēsis.

Lessico fondamentale

Lingua ufficiale
  • Paesi
  • Persone
  • Lettonia
  • Stati Uniti
  • Russia
  • Australia
  • Canada
  • Germania
  • Lituania
  • Ucraina
  • Estonia
  • Bielorussia
  • Svezia
  • Brasile
  • Nuova Zelanda
  • Regno Unito
  • Venezuela
  • 1 394 000 (1995)
  • 50 000
  • 29 000
  • 25 000
  • 15 000
  • 8 000
  • 5 000
  • 2 600
  • 1 800
  • 1 000
  • 500
  • non disponibile
  • non disponibile
  • non disponibile
  • non disponibile
    • Uomo Vīrietis
    • Donna Sieviete
    • Padre Tēvs
    • Madre Māte (parentela con Mater in latino evidente)
    • Cielo Debesis
    • Terra Zeme
    • Sole Saule
    • Luna Mēness
    • Acqua Ūdens
    • Albero Koks

    Alfabeto

    L'ortografia lettone non ha una sua precisa fisionomia fino a tutto il XIX secolo, in quanto si preferisce utilizzare i sistemi ortografici tedeschi e polacchi per rendere i suoni della piccola lingua baltica. Il moderno alfabeto nasce, in sostituzione dei caratteri gotici in uso da secoli, soltanto con l'indipendenza della Lettonia, nel 1921. Una seconda e definitiva riforma ortografica viene fatta solo a metà degli anni '30 da Jānis Endzelīns e Karl Mühlenbach.

    Il moderno alfabeto lettone è mirabilmente preciso. Sua caratteristica principale è una ricca serie di consonanti palatilizzate, segnate con una virgola (o una cediglia) sotto il corpo della lettera. Altra particolarità, è la distinzione tra vocali brevi e lunghe, queste ultime contraddistinte da un macron.

    Vocali

    Vocali del lettone sono le cinque regolari: a e i o u.

    La loro pronuncia è la medesima dell'italiano, tranne per o che suona un po' dittongata (quasi fosse uo). Le rimanenti quattro vocali, possono essere sia lunghe che brevi. Nella forma lunga vengono distinte da un macron: ā ē ī ō ū.

    Dittonghi

    Il lettone ha sei dittonghi, che si pronunciano come i relativi accumuli vocalici: ai au ei ie ui iu.

    Tutti i dittonghi hanno intonazione discendente, cadendo l'accento sul primo elemento del dittongo. Questa è la ragione per cui ie e ui si pronunciano sempre con i ed u toniche, come in "mie" e "lui".

    Consonanti

    Il consonantismo lettone non diverge molto da quello slavo. Ci sono innanzitutto, comuni alla maggior parte delle lingue slave e baltiche, le tre lettere č š ž, le quali, contrassegnate dall'accento dolce, equivalgono rispettivamente ai gruppi c(i) e sc(i) dell'italiano e alla j francese. Naturalmente, c senza diacritici è una z aspra [ts].

    Caratteristiche del lettone sono le cinque consonanti palatilizzate ģ ķ ļ ņ ŗ, segnate nella grafia con una virgola o una cedilla posta sotto il corpo della lettera (o sopra, per motivi tipografici, nel caso della ģ minuscola). Si pronunciano come le equivalenti g k l n r, ma seguite nella pronuncia da una subitanea [j] semiconsonante. In particolare, ģ e ķ si leggono come le iniziali delle parole italiane "chiesa" e "ghiaia", ma se possibile ancora più schiacciate; ļ è equivalente alla gl(i) italiana; ņ alla gn italiana; infine ŗ, ormai caduta in disuso, era un suono simile alla r(i) italiana della parola "aria", ma più schiacciata ancora.

    Digrammi

    Vi sono infine in lettone i due digrammi dz e dž.

    Questi gruppi, che il lettone ha in comune con altre lingue slave e baltiche, si pronunciano rispettivamente come la z dolce e la g(i) dolce italiane.

    Accento

    L'accento in lettone cade sempre sulla prima sillaba.

    Voci correlate

    Collegamenti esterni