...And Then There Were Three...

album dei Genesis del 1978

...And Then There Were Three... è il nono album in studio dei Genesis, pubblicato nel 1978.

...And Then There Were Three...
album in studio
ArtistaGenesis
Pubblicazione24 marzo 1978
Durata53 min : 27 s
Dischi1
Tracce11
GenerePop rock
Rock progressivo
EtichettaCharisma Records
ProduttoreDavid Hentschel, Genesis
Registrazionesettembre-ottobre 1977
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Il disco

L'album è il primo dopo la partenza del chitarrista Steve Hackett, e vede perciò per la prima volta i Genesis nella formazione a tre (Tony Banks, Phil Collins e Mike Rutherford) che resterà immutata sino al 1997.

Mike Rutherford, fino ad allora principalmente bassista e chitarrista ritmico (soprattutto alla 12 corde), si caricherà, da quest'album in poi, di tutte le parti di chitarra dei Genesis in studio, oltre ovviamente a quelle di basso, da sempre sua esclusiva competenza.

Il titolo del disco è ripreso ironicamente dalla filastrocca Ten Little Indians ("dieci piccoli indiani") in cui alla fine di ogni strofa c'è un indiano di meno, finché non ne resta nessuno: Four little indians up on a spree, / One got fuddled and then there were three... ("quattro indianini a far bisboccia / uno si sbronzò e allora ne rimasero tre"); evidente il riferimento ai Genesis che, dopo Peter Gabriel nel 1975, hanno perduto "un altro pezzo" rimanendo appunto in tre.

Il disco presenta drasticamente ridotta la percentuale di brani musicalmente complessi tipici del passato, in favore di canzoni più semplici e d'impatto più immediato con testi che a tratti strizzano l'occhio all'America del Vecchio West, della Frontiera e della Corsa all'oro (Ballad of Big, Deep in the Motherlode) o al mondo dei fumetti, sempre americani (Scenes From a Night's Dream, dedicata alle tavole di Little Nemo). Il brano Down and Out è il caustico ritratto di un ricco discografico e del suo atteggiamento verso gli artisti. Altrove, romantiche ballate introspettive o sentimentali come Undertow e Many Too Many di Banks, o Snowbound di Rutherford. Qua e là, riemergono sprazzi dello stile musicale degli anni precedenti (la stessa Down and Out, Burning Rope, gli incisi vagamente jazz-rock di The Lady Lies).

Chiude l'album il primo di una lunga serie di singoli di successo della band: Follow You Follow Me, nata in un'improvvisazione di gruppo da un riff di chitarra di Rutherford e con un testo da lui scritto letteralmente in cinque minuti[1], balzò al primo posto nelle classifiche USA, spalancando ai Genesis le porte del successo commerciale internazionale. Da quest'ultimo brano, e dall'altro singolo Many Too Many, furono tratti altrettanti videoclip promozionali.

Da quest'album in poi, i Genesis aggiusteranno gradualmente il tiro verso l'obiettivo (mai peraltro totalmente sdegnato) del successo su larga scala che, specie negli anni '80, sarà trainato anche dall'esplosiva carriera di Phil Collins come artista solista, turnista, produttore musicale e persino attore di cinema e TV, e dal successo di Rutherford in America coi suoi Mike and the Mechanics, catapultando il gruppo nelle top ten puntualmente ad ogni uscita, fino almeno al 1992.

Tracce

Lato A

  • Down and Out - 5:25
  • Undertow - 4:46
  • Ballad of Big - 4:49
  • Snowbound - 4:29
  • Burning Rope - 7:09

Lato B

  • Deep In The Motherlode - 5:13
  • Many Too Many - 3:30
  • Scenes From a Night's Dream - 3:29
  • Say It's All Right Joe - 4:19
  • The Lady Lies - 6:05
  • Follow You Follow Me - 3:59

Formazione

Note

  1. ^ Mario Giammetti, Musical Box - Le canzoni dei Genesis dalla A alla Z, Arcana, Roma 2010, ISBN 9788862311267
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