L'apocalisse

film di Giuseppe Maria Scotese del 1947

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Titolo originaleL'apocalisse
Paese di produzioneItalia
Anno
Dati tecniciB/N
Generedrammatico
RegiaGiuseppe Maria Scotese
SoggettoHenry Clark Hag
SceneggiaturaHenry Clark Hag, Pier Maria Rosso di San Secondo
ProduttoreRenato Bassoli, Carlo José Bassoli
Casa di produzioneExceptional Film
Distribuzione in italianoArtisti Associati
FotografiaAldo Tonti, Leonida Barboni (ambiente storico), Renato Del Frate (ambiente moderno)
MontaggioOtello Colangeli
MusicheEdgardo Micucci
ScenografiaAntonio Tagliolini, Enrico Verdozzi, Vittorio Valentini, Ugo Niccolai
CostumiGino Carlo Sensani, Anna Maria Fea
Interpreti e personaggi

L'apocalisse è un film italiano del 1947, diretto da Giuseppe Maria Scotese.

Trama

Siamo nel 1938. Nelle piazze e nei parlamenti si predice una dottrina di violenze, la scienza giunge alla disintegrazione dell'atomo, ma teme che le scoperte siano utilizzate a scopo di distruzione, le nazioni non pensano che ad armarsi, le campagne vengono abbandonate, dai pulpiti i sacerdoti predicano contro le malvagità umane e richiamano la visione che Giovanni ebbe nell'isola di Patmos dell'Apocalisse. Giovanni vide la bestia dell'Apocalisse delle sette teste, ed i quattro cavalieri lanciarsi sulla Terra. Roma, la nuova Babilonia, sta per sprofondare.

Nel 363, il prefetto Asterio è occupatissimo con l'amante, Giuliano l'imperatore combatte con i nemici ai confini con la Persia e all'interno i cristiani per ripristinare il culto degli Dei. Manda a Roma il tribuno Marco Tullio, innamorato della bella Giulia, con pieni poteri per Asterio onde stroncare i cristiani. Asterio annuncia a Marco Tullio un grandioso baccanale. Marco Tullio si incontra con Giulia, ormai donna fatta e presa nel turbine della corruzione. Nel baccanale Giulia si ubriaca e Marco Tullio riparte con il senso di orrore che gli ha dato la visione di Roma, mentre Asterio fa arrestare in massa i cristiani. In Persia Giuliano è attaccato dai persiani; li vince ma muore riconoscendo che Cristo lo ha vinto. Le legioni tornano a Roma, i nemici di Giuliano ripristinano il culto di Cristo, le legioni si ribellano contro gli ordinamenti di Giuliano e dei suoi seguaci: Roma è invasa e fonde in un mare di fiamme.

Si ritorna al 1938. Passano i secoli, le città sono risorte, ma l'uomo è travolto dall'orgoglio di potenza trascinando la legge di Dio e la situazione si ripete. Il moderno tabarin sostituisce l'antico baccanale, e scoppia la guerra: morte, fame, carestia, ed un campo infinito di morti.[1]

Note

  1. ^ Il soggetto è stato desunto dal documento originale del visto di censura, scaricabile dal sito Italia Taglia.

Collegamenti esterni

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