Augusto Frassineti e 143 Records: differenze tra le pagine

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{{S|etichette discografiche statunitensi}}
{{Bio
{{Azienda
|Nome = Augusto
|nome = 143 Records
|Cognome = Frassineti
|Sessologo = M
|forma societaria =
|LuogoNascita = Faenza
|data fondazione = 1995
|GiornoMeseNascita =
|forza cat anno =
|AnnoNascita = 1911
|luogo fondazione =
|LuogoMorte = Roma
|data chiusura =
|GiornoMeseMorte = 31 marzo
|causa chiusura =
|AnnoMorte = 1985
|nazione = USA
|Attività = scrittore
|sede =
|Attività2 = traduttore
|gruppo = [[Warner Music Group]]
|Epoca = 1900
|filiali =
|Nazionalità = italiano
|persone chiave =
|Immagine = Augusto Frassineti.JPG
|settore = Musicale
|DimImmagine = 150
|prodotti =
|fatturato =
|anno fatturato =
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|anno utile netto =
|dipendenti =
|anno dipendenti =
}}
 
'''143 Records''' è il [[Etichetta discografica|marchio di registrazione]] del produttore [[David Foster]]. 143 è una sotto etichetta di proprietà della [[Warner Music Group]]. I numeri 1-4-3 sono derivati dalle parole "I Love You."<ref>{{Cita web|url=http://www.hitquarters.com/index.php3?page=intrview/opar/intrview_BrianAvnetInterview.html|titolo=Interview with Brian Avnet}}</ref>
La sua produzione letteraria è tra le più complesse e raffinate nell'ambito della nostra [[letteratura postmoderna]]. La sua opera principale è ''[[Misteri dei Ministeri]]''.
 
== BiografiaArtisti ==
* [[Michael Bublé]]
Augusto Frassineti nasce da una famiglia del ceto medio. La prima parte della sua vita è simile all'[[infanzia]] e all'[[adolescenza]] di tanti giovani italiani di quegli anni, condizionata cioè da una rigida educazione tesa a un rigoroso controllo morale e a un severo indottrinamento [[religione|religioso]].
* [[The Corrs]]
* [[Lace (band)|Lace]]
* [[Renee Olstead]]
* [[Charice Pempengco|Charice]]
* [[Josh Groban]]
* [[William Joseph (musician)|William Joseph]]
* [[Jordan Hill (singer)|Jordan Hill]] (through [[Atlantic Records]])
* [[Jackie Evancho]]
* [[Beth Hart]]
 
== Note ==
Negli [[anni 1930|anni trenta]] studia [[filosofia]] a [[Bologna]], frequentando in particolare le lezioni di [[Roberto Longhi]]. A questo periodo risalgono le sue prime amicizie intellettuali: [[Attilio Bertolucci]], [[Giorgio Bassani]], "Momi" [[Francesco Arcangeli]] e [[Cesare Gnudi]]. Si lega agli ambienti della lotta [[antifascismo|antifascista]] clandestina del movimento «[[Giustizia e Libertà]]».
 
[[Laurea]]tosi, ottiene i primi incarichi di scuola. Nel [[1940]] sposa Enrichetta Giorgi, che resterà la compagna di tutta la sua vita.
 
La [[seconda guerra mondiale]] rappresenta il tragico spartiacque della vita di Frassineti, come fu del resto per l'intera sua generazione. L'esperienza bellica segnerà in modo decisivo le sue scelte future: fatto prigioniero nel [[1943]] in [[Sicilia]], viene portato nei [[campo di concentramento|campi di concentramento]] degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] prima in [[Algeria]], poi in [[Tunisia]] e infine in [[Marocco]]. È costretto a patire umilianti privazioni fisiche e morali, e a [[Casablanca]] si ammala di una grave infiltrazione polmonare, i cui postumi lo segneranno per il resto della vita. Queste dolorose esperienze si ritrovano, quasi sempre deformate in chiave [[umorismo|umoristica]], in alcune delle più vivide pagine di ''[[Misteri dei Ministeri]]'', la sua opera maggiore.
 
È quindi trasferito in [[Francia]], dove le sue condizioni migliorano al punto che, sul finire della guerra, partecipa attivamente alla [[Resistenza italiana|Resistenza]], collaborando con le truppe degli Alleati. In virtù dell'attività svolta in questo periodo, nell'immediato [[secondo dopoguerra|dopoguerra]] il Ministro [[Emilio Lussu|Lussu]] gli affida la direzione del Servizio Reduci dell'appena costituito Ministero dell'Assistenza Postbellica. Si stabilisce dunque a [[Roma]], del tutto ignaro del nuovo terremoto che gli si prepara nella capitale. Sorgono presto, infatti, conflitti di competenza fra il Ministero in cui andava a ricoprire un ruolo dirigenziale e la pontificia opera di assistenza; conflitti che culminano di lì a breve nella soppressione del neonato organo istituzionale. Nonostante la legge vieti espressamente il declassamento, egli si ritrova trasferito in un altro Ministero, retrocesso al grado infimo della gerarchia burocratica: l'avventiziato. Questo fatto, con il drammatico corollario di disordini economici e morali che porta nella sua vita, costituisce il trauma definitivo, e al contempo la consacrazione alla sua "missione" di [[scrittore]] della Ministerialità, tutto votato alla ricerca e allo svelamento dell'[[irrazionalità]] disumana che sottende ai meccanismi della vita [[Stato|statale]].
 
Gli [[anni 1950|anni cinquanta]] segnano l'ingresso di Frassineti nel mondo delle lettere e della cultura del nostro paese. Al [[1952]] risale la prima edizione di ''[[Misteri dei Ministeri]]''. In questi anni Frassineti frequenta attivamente gli ambienti legati alla rivista letteraria «[[Il Caffè (Vicari)|Il Caffè]]» di [[Giambattista Vicari]] (1952-[[1977]]). Nella redazione di questa coraggiosa pubblicazione indipendente, situata in realtà nella stessa casa romana di Vicari, Frassineti si farà conoscere e apprezzare da molti intellettuali di punta di quell'epoca, stringendo a volte duraturi sodalizi: da [[Ennio Flaiano]] a [[Mario Soldati]], da [[Giorgio Manganelli]] a [[Luigi Malerba]], da [[Mino Maccari]] a [[Gianni Celati]], da [[Italo Calvino]] a [[Pier Paolo Pasolini]]. Molti di questi personaggi elogiarono nei loro scritti le opere dell'autore, e Calvino lo chiamerà un «satirico senza illusioni», ricollegando la sua opera alla nobile tradizione che da [[Aristofane]] arriva a [[Ionesco]], passando per [[Jonathan Swift|Swift]]. «Prosatore di singolare e riposata raffinatezza, maneggiatore impassibile ed impeccabile di una arguta [[sintassi]], delicato deliberatore di [[Sinonimia|sinonimi]] e contrari, [[lessicografia|lessicografo]] ghiotto e di molto palato» lo definirà invece Giorgio Manganelli nell'articolo "''Anche l'eden è burocrazia''" scritto nel [[1974]].
 
Ma il rapporto col mondo culturale di quegli anni non fu dei più facili, e l'autore si vide progressivamente emarginato, nonostante il plauso e i consensi che la sua opera da sempre suscita presso una limitata cerchia di lettori colti. Gli unici riconoscimenti pubblici gli verranno dalla sua attività di [[traduttore]]. La sua resa di ''[[Gargantua e Pantagruel]]'' di [[François Rabelais]] è unanimemente riconosciuta, negli ambienti specialistici, come la migliore e tuttora insuperata, e gli varrà il [[Premio Monselice]] [[1981]].
 
Muore nel sonno, a Roma, ormai sua città d'elezione, nel [[1985]]<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0003/articleid,1002_01_1985_0065_0003_13858737/ Scompare Frassineti, lo scrittore che tradusse Diderot e Rabelais] Archiviolastampa.it</ref>. In un suo aforisma aveva così sintetizzato il suo impegno intellettuale:
:''Il solo impiego razionale della ragione sta nella ricerca ragionata delle ragioni delle infinite sragionevolezze dell'animale ragionevole uomo.''
 
== Opere ==
;Narrativa
*''[[Misteri dei Ministeri]]'', unico "[[romanzo]]" di Frassineti, di cui si susseguirono nel tempo tre edizioni:
**la prima, con una ristampa, risale al [[1952]], e uscì per l'editore [[Guanda]] di [[Parma]];
**la seconda edizione apparve nel [[1959]] per i tipi di [[Longanesi]], con una ristampa nel [[1964]]
**la terza e definitiva edizione, edita nel [[1973]] dalla [[Einaudi]], con nota in sovracoperta di [[Italo Calvino]], è stata ristampata solo di recente, nel [[2004]], sotto una nuova veste grafica da una nuova casa editrice, la romana [[Kami]].
 
*Le altre opere [[narrativa|narrative]] pubblicate da Frassineti sono le raccolte di [[novella|novelle]]:
**''L'unghia dell'asino'' ([[Garzanti]] [[1959]]);
**''Un capitano a riposo'' ([[Feltrinelli]] [[1963]]), che contiene:
***Atti della vita di un Capitano a riposo
***Un Cesarino o due
***Leggina Leggina Legge Regina
***Lo Spirito delle Leggi
***Relazione al Congresso
**''Tre bestemmie uguali e distinte'' (Feltrinelli [[1969]]), che contiene:
***Bambini da questa parte
***Il Faro delle Genti
***Il cittadino di Bellagio
**Una quarta, breve [[silloge]] di novelle apparve postuma, nel [[1989]], per le edizioni [[Il Mulino]] di [[Bologna]]. Intitolata ''Lo spirito delle leggi'', comprendeva in realtà, rielaborati e rivisti all'inizio degli anni ottanta, quattro racconti tratti dalle due precedenti raccolte (''L'unghia dell'asino'' e ''Un capitano a riposo''), cioè:
***Leggina Leggina Legge Regina
***Il futuro è già terminato
***Celestino Calò
***Relazione al Congresso
 
«Autore di un solo libro (poiché i pochi altri sono in pratica corollari e annessi della sua "summa ministerialis")» è definito Frassineti dall'autore della nota in appendice a ''Lo spirito delle leggi''. Anche a un confronto poco approfondito, infatti, emerge chiaramente come tutti questi racconti mantengano inalterati lo stile e le tematiche di ''[[Misteri dei Ministeri]]'', e si presentino quali integrazioni e varianti del macrocosmo che si squaderna nell'opera maggiore.
;Poesia
*Frassineti è autore di due sillogi [[poesia|poetiche]].
**''Vita! Vita! Vita!'': uscì nel [[1966]] per i tipi dell'editrice Alfa di Bologna, con veste grafica a cura dell'artista concettuale [[Gastone Novelli]]. In questa raccolta si apprezzano riprese dal [[futurismo]], soprattutto per quanto riguarda l'impostazione tipografica.
**La seconda, ''Tutto Sommato'', stampata dall'editrice [[Milano|milanese]] All'insegna del pesce d'oro nel [[1985]], anno della morte di Frassineti, raccoglie versi composti dal [[1959]] al [[1983]], una meditazione amara e realistica sulla vita in poesie di impianto tradizionale e di tono [[epigramma]]tico.
;Teatro
Il rapporto col [[teatro]] è stato molto importante per Frassineti. Egli vi profuse molta energia, non ottenendo sempre i riscontri sperati. Paradossalmente il suo più grande successo teatrale non gli derivò dall'impegno diretto, ma dalla sua narrativa: l'11 novembre [[1959]], infatti, [[Dario Fo]] e [[Franca Rame]] riportarono un buon risultato, sui [[palcoscenico|palcoscenici]] milanesi, con la pièce ''[[Gli arcangeli non giocano a flipper]]'', ispirata ad alcuni brani di ''Misteri dei Ministeri'' e delle raccolte di novelle.
I suoi primi lavori sono frutto di collaborazioni.
* ''Isabella comica gelosa', [[1955]], con lo scrittore [[Sardegna|sardo]] [[Giuseppe Dessì]]
*''Teo, o L'acceleratore della storia. Ipotesi fantastiche ma probabili sui fasti e nefasti della cibernetica nella civiltà di massa'', nato dalla collaborazione con Manganelli, nel [[1966]]; il [[dramma]] umoristico che fu trasmesso in [[Radio (mass media)|radio]] dalla [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]] il 18 aprile [[1967]].
 
*''Il tubo e il cubo'', 1967 (primo testo teatrale scritto totalmente di suo pugno, a cui seguirono:
**''Innamorati in trappola'' ([[1968]]),
**''Tre bestemmie uguali e distinte, magari quattro'' ([[1969]])
**''La farsa dei tre gobi'' ([[1974]]).
 
Compose anche il [[libretto]] per l'[[opera lirica]] ''Gargantua'' di [[Azio Corghi]], la cui prima andò in scena al [[Teatro Regio (Torino)|Teatro Regio]] di [[Torino]] la sera del 2 maggio [[1984]]. Fu infine coautore, intorno alla metà degli [[anni 1970|anni settanta]], insieme a [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]], [[Alberto Moravia|Moravia]], [[Carlo Levi]], [[Furio Colombo]] ed [[Enzo Siciliano]] tra gli altri, di un [[recital]] poetico e musicale scritto per l'attrice [[Laura Betti]], dal titolo ''Potentissima signora'', che non fu mai rappresentato.
;Sceneggiature cinematografiche
Frassineti collaborò anche ad alcune [[sceneggiatura|sceneggiature]] [[cinema]]tografiche: ricordiamo qui:
*la collaborazione per ''[[Lo svitato]]'' ([[1956]]) di e con [[Dario Fo]],
*e soprattutto ''[[Italiani brava gente]]'' ([[1966]]) di [[Giuseppe De Santis]], alla cui sceneggiatura lavorò in tandem con lo stesso [[regista]] e con [[Ennio De Concini]].
;Traduzioni
È la sua attività di traduttore a valergli, a tutt'oggi, i riconoscimenti più unanimi. Frassineti, assertore di una traduzione libera in grado di essere più fedele al testo proprio nel momento in cui se ne distacca, tradusse molto, dal [[lingua francese|francese]] e dall'[[lingua inglese|inglese]]. Ricordiamo, in ordine sparso:
*la già citata traduzione di ''Gargantua e Pantagruele''
*''Il romanzo dei comici di campagna'' da [[Scarron]] (Firenze, Sansoni 1982),
*''L'arte di fare fortuna'' da [[Béroalde de Verville]] (Torino, Einaudi, collana "[[I millenni]]", 1989),
*''Il nipote di Rameau'' da [[Diderot]] (Torino, Einaudi, 1984; nuova edizione: Macerata, [[Casa editrice Quodlibet|Quodlibet]], 2010),
*la ''Pantagruelina prognosticazione'' ancora da [[Rabelais]].
 
Anche sul versante della traduzione poetica Frassineti si è cimentato con dei giganti: la sua traduzione dell'''Ode sopra un'urna greca'' di [[John Keats]], ad esempio, è considerata magistrale (A. Frassineti, ''Una traduzione da Keats'', edizione limitata con esemplari numerati; Roma, Marsia, 1959)
 
==Note==
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.delteatro.it/dizionario_dello_spettacolo_del_900/f/frassineti.php Augusto Frassineti sull'Enciclopedia dello Spettacolo del '900]
 
{{Premio Monselice}}
{{Antifascismo}}
{{portale|biografie|letteratura|teatro}}
 
[[Categoria:AntifascistiEtichette italianidiscografiche indipendenti]]
[[Categoria:Partigiani italiani]]