Contea di Sicilia e Arcidiocesi di Quito: differenze tra le pagine

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{{torna a|Storiadiocesi della Siciliachiesa normanna}}cattolica
|stato=Ecuador
{{Stato storico
|nome=[[Arcidiocesi]] di [[Quito]]
|nomeCorrente = Contea di Sicilia
|latino=Archidioecesis Quitensis
|nomeCompleto =
|immagine=Catedral metropolitana Quito.jpg
|nomeUfficiale = ''Counté de Cesile''<br />''Contado di Sicilia''
|stemma=
|portale =
|mappa=Ecuador - Arcidiocesi di Quito.jpg
|linkStemma = Blason sicile famille Hauteville.svg
|mappaprovincia=
|linkBandiera =
|mappacollocazione=
|linkLocalizzazione = Sud Italia nel 1112.jpg
|suffraganee=[[Diocesi di Ambato|Ambato]], [[Diocesi di Guaranda|Guaranda]], [[Diocesi di Ibarra|Ibarra]], [[Diocesi di Latacunga|Latacunga]], [[Diocesi di Riobamba|Riobamba]], [[Diocesi di Tulcán|Tulcán]]
|linkMappa =
|titolo=[[arcivescovo]] [[metropolia|metropolita]] e [[primate (ecclesiastico)|primate]]
|paginaStemma =
|titolare=[[Fausto Gabriel Trávez Trávez]], [[Ordine dei Frati Minori|O.F.M.]]
|paginaBandiera =
|vicario=
|inno =
|ausiliari=[[Danilo Echeverría Verdesoto]]
|motto =
|emeriti=[[cardinale]] [[Raúl Eduardo Vela Chiriboga]]
|lingua ufficiale = [[lingua latina|latino]], [[lingua greca|greco]], [[lingua araba|arabo]]
|sacerdoti=323
|lingua = [[siciliano]], [[lingua d'oïl]] <small>(tra cui il [[lingua normanna|normanno]])</small>
|sacerdotiregolari=149
|capitale principale = [[Storia di Palermo|Palermo]]
|sacerdotisecolari=174
|altre capitali =
|battezzatipersacerdote=7.633
|dipendente da =
|religiosi=837
|dipendenze =
|religiose=1.311
|forma di stato =
|diaconi=1
|governo = [[Monarchia]]
|popolazione=2.900.622
|titolo capi di stato = Gran Conte
|superficie=11.167
|elenco capi di stato =
|parrocchie=184
|titolo capi di governo =
|battezzati=2.465.529
|elenco capi di governo =
|proporzione=85,0
|organi deliberativi =
|vicariati=
|inizio = 1071
|eretta=8 gennaio [[1545]]
|primo capo di stato = [[Ruggero I di Sicilia]]
|ritoliturgico=[[rito romano|romano]]
|stato precedente = [[File:Fatimid flag.svg|21px]] [[Emirato di Sicilia]]
|indirizzo=Calle Chile OE-422 y Venezuela, Quito, Ecuador
|evento iniziale =
|sito=www.arquidiocesisdequito.com.ec
|fine = 1130
|anno=2018
|ultimo capo di stato =
|ch=quit
|stato successivo = [[File:Bandiera del Regno di Sicilia 4.svg|21px]] [[Regno di Sicilia]]
|gc=quit0
|evento finale =
|area geografica = Sicilia
|territorio originale =
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|periodo popolazione =
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|risorse =
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|commerci con =
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|importazioni =
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|targa =
|religioni preminenti = [[Chiesa cristiana ortodossa|ortodossia]] e [[islam]]
|religione di stato = [[cattolicesimo]]
|altre religioni =
|classi sociali =
}}
 
L<nowiki>'</nowiki>'''arcidiocesi di Quito''' (in [[lingua latina|latino]]: ''Archidioecesis Quitensis'') è una sede metropolitana della [[Chiesa cattolica in Ecuador]]. Nel [[2017]] contava 2.465.529 battezzati su 2.900.622 abitanti. È retta dall'[[arcivescovo]] [[Fausto Gabriel Trávez Trávez]], [[Ordine dei Frati Minori|O.F.M.]]
La '''Contea di Sicilia''' denominata anche '''Gran Contea''', esistette dal [[1071]] (anno in cui [[Ruggero I di Sicilia]] divenne Gran conte) fino al [[1130]] (anno in cui [[Ruggero II di Sicilia]] unendo il [[Ducato di Puglia]] creò il [[Regno di Sicilia]]), fu uno [[Stato sovrano]] ed indipendente, fondato sotto investitura papale dal capostipite [[Normanni#Normanni nel sud-Italia e in Sicilia|normanno]] che comprendeva la [[Sicilia]] e [[Malta]]. Era governata dal ''Gran Conte''.
 
== Storia Territorio==
L'arcidiocesi comprende la parte orientale della [[provincia del Pichincha]].
[[Roberto il Guiscardo]], duca di Puglia e Calabria, aveva ricevuto il titolo di "''dux Siciliae''" nel [[1059]] da [[Papa Niccolò II]] come incoraggiamento per riconquistare l'isola togliendola ai musulmani. I normanni dalla Calabria sbarcarono nell'isola nel [[1060]].
La ''Grancontea'' cominciò a formarsi durante la riconquista cristiana della Sicilia (1061&nbsp;– 91) dagli [[Emirato di Sicilia|emirati musulmani]] che erano stati istituiti nel 948 dopo la completa conquista dell'isola dai bizantini.
 
Sede arcivescovile è la città di [[Quito]], dove si trova la [[cattedrale]] dell'Assunzione di Maria Vergine.
Dopo che i musulmani sconfitti furono scacciati o incorporati nei ranghi militari normanni, ci fu un ulteriore periodo di transizione per la Contea ed i siciliani.
[[File:Italia ed Illiria nel 1084.svg|thumb|Italia ed Illiria nel 1084.]]
 
Il territorio è suddiviso in 184 parrocchie, raggruppate in 17 decanati.
La Contea di Sicilia fu creata formalmente da [[Roberto il Guiscardo]] nel 1071 per il suo fratello minore [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero]], conte di Calabria, che investì del titolo di "Gran conte" e gli diede piena giurisdizione sull'isola, ad eccezione di Messina e il [[Val Demone]], che Roberto tenne per se stesso.
 
==Storia==
=== La conquista ===
La diocesi di Quito fu eretta l'8 gennaio [[1545]] con la [[bolla pontificia|bolla]] ''Super specula Militantis Ecclesiae'' di [[papa Paolo III]],<ref>Traduzione in spagnolo della bolla in: [https://books.google.it/books?id=M3RIAAAAYAAJ&pg=PA19 ''Concordato celebrado entre su santidad Pío IX y el gobierno del Ecuador y bulas de erección de los obispados de Quito, Cuenca y Guayaquil, del Arzobispo de Quito y de las nuevas diócesis de Imbabura, Bolivar y Loja''], Quito 1863, pp. 19-20.</ref> ricavandone il territorio dall'[[arcidiocesi di Lima]], di cui originariamente era suffraganea. Dall'erezione fino al [[1786]] il territorio diocesano si estendeva a tutta la [[Audiencia Reale di Quito]] ed era quindi maggiore dell'odierno territorio dell'[[Ecuador]].
{{vedi anche|Roberto il Guiscardo|Ruggero I di Sicilia}}
Nel 1061 Messina fu la prima [[Storia della Sicilia normanna|conquista normanna]], nel 1072, ci fu la caduta di [[Palermo]] - capitale dell'[[emirato di Sicilia|emirato]] e futura capitale della Contea - nel 1086 cadde Siracusa.
Ruggero si trovò a governare una contea che comprendeva territori non ancora conquistati.
Nel febbraio 1091 la conquista della Sicilia fu completata con la presa di [[Noto (Italia)|Noto]].
La conquista di [[Malta]] iniziò più tardi quello stesso anno e fu completata nel 1127, quando gli amministratori arabi dell'isola furono espulsi.
 
Nel [[1569]] il vescovo Pedro de la Peña istituì un primo [[seminario]] presso il palazzo episcopale, che nel [[1585]] fu trasferito alla chiesa di santa Barbara. Nel [[1594]] il seminario, dedicato a san Luigi di Francia, fu affidato ai [[Compagnia di Gesù|gesuiti]], che lo mantennero fino all'espulsione nel [[1767]], dopodiché passerà al clero secolare.
Nel 1097 la ''GranContea'' ebbe il vanto di ospitare il {{cn|primo parlamento della storia}} a [[Mazara del Vallo]].
 
Il 1º luglio [[1786]] la diocesi cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di [[arcidiocesi di Cuenca|Cuenca]] (oggi arcidiocesi).
Roberto il Guiscardo morto nel 1085, lasciò Ruggero in ambigui rapporti con i suoi successori del [[Elenco dei conti e duchi di Puglia e Calabria|ducato di Puglia e Calabria]]. Ruggero passò in Puglia a ricomporre le contese nate tra i figli del Guiscardo, [[Ruggero Borsa|Ruggero]] e [[Boemondo I d'Antiochia|Boemondo]]; ne ebbe in ricompensa quella metà di Calabria che Roberto aveva tenuta sotto il suo impero.
 
Gli ultimi tempi della colonia spagnola furono caratterizzati da una stretta dipendenza dalla Corona, che con l'espulsione dei gesuiti e lo smantellamento delle loro missioni nella parte orientale della diocesi, causò un rallentamento e una decadenza dell'attività pastorale.
=== Verso il regno ===
{{vedi anche|Ruggero II di Sicilia}}
Quando Ruggero I morì nel [[1101]], aveva trasformato l'isola in uno stato eterogeneo, per lingua, costumi e religioni, ma unito nella lealtà verso gli Altavilla.<ref>John Julius Norwich, ''Il regno del Sole. I normanni nel Sud 1130-1194'', Mursia, 1972, pagina 13</ref>
Il suo successore, [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]], nato in Italia e figlia di un'italiana, entrò presto in conflitto con il cugino [[Guglielmo II di Puglia]].
Grazie alla mediazione di [[Papa Callisto II]] ed in cambio dell'aiuto contro una ribellione guidata da [[Giordano di Ariano]], nel 1121 Guglielmo, che non aveva figli, cedette i territori siciliani a Ruggero e lo designò anche suo erede.
 
Ancora peggiore fu la situazione agli esordi della repubblica, che pretendeva di esercitare tutti i diritti della Monarchia spagnola, compreso il diritto del [[patronato regio]] di presentazione dei vescovi.
Alla morte di Guglielmo nel [[1127]], Ruggero ereditò il ducato di Puglia e Calabria; nonostante la contrarietà di [[papa Onorio II]], in tre anni egli riunì i suoi possedimenti, aggiungendo [[Capua]], [[Napoli]], [[Amalfi]] e [[Salerno]]. Il 27 settembre [[1130]] una [[Bolla (documento imperiale)|Bolla]] dell'[[antipapa Anacleto II]] lo fece [[Re di Sicilia]]. L'incoronazione di Ruggero avvenne a Palermo il 25 dicembre [[1130]], riunendo tutto il Meridione sotto la sua autorità e creando così il [[Regno di Sicilia]] che divenne il terzo tra i grandi stati d'Europa<ref>John Julius Norwich, ''Il regno del Sole. I normanni nel Sud 1130-1194'', Mursia, 1972, pagina 17</ref>.
 
Il 28 maggio [[1803]] cedette un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Maynas (oggi [[diocesi di Chachapoyas]]).
== Lista dei Gran Conte ==
{{Vedi anche|Elenco dei conti e dei re di Sicilia}}
Nel [[1059]] [[papa Niccolò II]] investì ufficialmente [[Roberto il Guiscardo]] del titolo di ''Duca di Puglia, Calabria e Sicilia'', quando quest'ultima ancora in mano ai musulmani. Roberto Il Guiscardo la tenne dal [[1061]], quando conquistò Messina, fino al [[1071]] quando il duca la concesse come contea autonoma a suo fratello Ruggero.
 
Il 22 settembre [[1835]] in forza della bolla ''Solicitudo omnium ecclesiarum'' di [[papa Gregorio XVI]] cedette alcune parrocchie alla diocesi di [[arcidiocesi di Popayán|Popayan]] (oggi arcidiocesi).
{| style="text-align:center; width: 63%" class="wikitable"
 
! width=12% | Conte !! width=105px | Immagine !! Nascita !! width=19% | Matrimoni !! width=20% | Morte
Il 13 gennaio [[1848]] la diocesi fu elevata al rango di [[arcidiocesi]] [[metropolia|metropolitana]].
 
Successivamente cedette a più riprese porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione di nuove circoscrizioni ecclesiastiche e precisamente:
* il 29 dicembre [[1862]] a vantaggio dell'erezione delle diocesi di [[Diocesi di Riobamba|Riobamba]] e di [[Diocesi di Ibarra|Ibarra]];
* il 23 marzo [[1870]] a vantaggio dell'erezione della diocesi di [[arcidiocesi di Portoviejo|Portoviejo]] (oggi arcidiocesi);
* il 7 febbraio [[1871]] a vantaggio dell'erezione del [[vicariato apostolico del Napo]];
* il 28 febbraio [[1948]] a vantaggio dell'erezione della [[diocesi di Ambato]];
* il 5 dicembre [[1963]] a vantaggio dell'erezione della [[diocesi di Latacunga]];
* il 5 gennaio [[1987]] a vantaggio dell'erezione della [[prelatura territoriale]] di Santo Domingo de los Colorados (oggi [[diocesi di Santo Domingo in Ecuador]]).
 
Nel [[1862]] ai gesuiti ristabilitosi in Ecuador fu affidato nuovamente il seminario, che [[1872|dieci anni dopo]] passò alla gestione dei [[Congregazione della Missione|padri lazzaristi]] e fu dedicato a san Giuseppe.
 
Durante la presidenza di [[Gabriel García Moreno]] l'Ecuador, primo stato al mondo, fu consacrato al Sacro Cuore di Gesù e fu decisa la costruzione della [[basilica del Voto Nazionale]], che oggi è la più imponente chiesa di Quito e dell'Ecuador.
 
Il 6 agosto [[1875]] il presidente García Moreno fu assassinato dalla [[massoneria]]; meno di due anni dopo, il 30 marzo [[1877]] anche l'arcivescovo José Ignacio Checa y Barba fu assassinato, avvelenando il calice durante la messa del [[Venerdì Santo]].
 
Il 20 aprile [[1906]] una litografia della Vergine Dolorosa fu vista da 38 persone aprire e chiudere gli occhi. In seguito ad un processo canonico fu dichiarata l'autenticità del miracolo.
 
Nel [[1946]] fu fondata l'università cattolica dell'Ecuador.
 
L'11 novembre [[1995]] la [[Congregazione per i vescovi]] con un decreto ha elevato l'arcidiocesi a sede primaziale, dando agli arcivescovi di Quito il titolo di [[primate (ecclesiastico)|primate]] dell'Ecuador.
 
==Cronotassi dei vescovi==
* García Díaz Arias † (8 gennaio [[1546]] - [[1562]] deceduto)
* Pedro de la Peña, [[Ordine dei Frati Predicatori|O.P.]] † (15 maggio [[1565]] - 7 marzo [[1583]] deceduto)
* Antonio de San Miguel Avendaño y Paz, [[Ordine dei Frati Minori|O.F.M.]] † (9 marzo [[1588]] - 7 novembre [[1590]] deceduto)
* Luis López de Solís, [[Ordine di Sant'Agostino|O.S.A.]] † (7 settembre [[1592]] - 18 luglio [[1605]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di La Plata o Charcas|La Plata o Charcas]])
* Salvador Ribera Avalos, O.P. † (17 agosto [[1605]] - [[1612]] deceduto)
* Hernando de Arias y Ugarte † (22 aprile [[1613]] - 14 marzo [[1616]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Bogotá|Santafé en Nueva Granada]])
* Alfonso de Santillán y Fajardo, O.P. † (23 marzo [[1616]] - 15 ottobre [[1620]] deceduto)
* Francisco Sotomayor, O.F.M. † (18 dicembre [[1623]] - 5 giugno [[1628]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di La Plata o Charcas|La Plata o Charcas]])
* Pedro de Oviedo y Falconi, [[Ordine Cistercense|O.Cist.]] † (10 luglio [[1628]] - 21 agosto [[1645]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di La Plata o Charcas|La Plata o Charcas]])
* Agustín de Ugarte y Sarabia (Savaria) † (21 ottobre [[1647]] - 6 dicembre [[1650]] deceduto)
* Alfonso de la Peña Montenegro † (18 agosto [[1653]] - [[1687]] deceduto)
* Sancho Pardo de Andrade de Figueroa y Cárdenas † (15 novembre [[1688]] - [[1702]] deceduto)
* [[Diego Ladrón de Guevara]] † (15 settembre [[1704]] - prima del 12 luglio [[1717]] dimesso)
* Luis Francisco Romero † (12 luglio [[1717]] - 19 novembre [[1725]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di La Plata o Charcas|La Plata o Charcas]])
* Juan Gómez de Neva (Nava) y Frías † (19 novembre [[1725]] - 21 agosto [[1729]] deceduto)
* Andrés de Paredes y Armendáriz † (18 giugno [[1731]] - 3 luglio [[1745]] deceduto)
* Juan Nieto Polo del Aguila † (28 novembre [[1746]] - 12 marzo [[1759]] deceduto)
* Pedro Ponce y Carrasco † (20 dicembre [[1762]] - 28 ottobre [[1775]] deceduto)
* Blas Sobrino y Minayo † (16 dicembre [[1776]] - 15 dicembre [[1788]] nominato vescovo di [[arcidiocesi di Santiago del Cile|Santiago del Cile]])
* José Pérez Calama † (30 marzo [[1789]] - 1º dicembre [[1792]] dimesso)
* José Fernández Díaz de la Madrid, [[Ordine dei Frati Minori|O.F.M.Obs.]] † (3 dicembre [[1792]] - 4 giugno [[1794]] deceduto)
* Miguel Álvarez Cortés † (22 settembre [[1795]] - 1º febbraio [[1801]] deceduto)
* José Cuero y Caicedo † (23 dicembre [[1801]] - 10 dicembre [[1815]] deceduto)
** Miguel Fernández Flórez, O.F.M.Obs. † (11 luglio [[1815]] - 2 ottobre [[1818]]) (amministratore apostolico)
* Leonardo Santander y Villavicencio † (2 ottobre [[1818]] - 24 maggio [[1824]] nominato vescovo di [[diocesi di Jaca|Jaca]])
** Manuel de los Santos Escobar † (21 maggio [[1827]] - [[1827]] dimesso) (vescovo eletto)
* Rafael Lasso de la Vega † (15 dicembre [[1828]] - 16 aprile [[1831]] deceduto)
* Nicolás Joaquín de Arteta y Calisto † (29 luglio [[1833]] - 6 settembre [[1849]] deceduto)
* Francisco Xavier de Garaycoa y Llaguno † (5 settembre [[1851]] - 2 dicembre [[1859]] deceduto)
* José María Riofrío y Valdivieso † (22 luglio [[1861]] - 2 aprile [[1867]] nominato amministratore apostolico di [[diocesi di Loja|Loja]])
* José María de Jesús Yerovi Pintado, O.F.M.Obs. † (2 aprile [[1867]] succeduto - 20 giugno [[1867]] deceduto)
* José Ignacio Checa y Barba † (16 marzo [[1868]] - 30 marzo [[1877]] deceduto)
* José Ignacio Ordóñez † (3 luglio [[1882]] - 14 luglio [[1893]] deceduto)
* Pedro Rafael González y Calisto † (14 luglio [[1893]] succeduto - 27 marzo [[1904]] deceduto)
* Federico González y Suárez † (14 dicembre [[1905]] - 3 dicembre [[1917]] deceduto)
* Manuele María Pólit † (7 giugno [[1918]] - 30 ottobre [[1932]] deceduto)
* [[Carlos María Javier de la Torre]] † (8 settembre [[1933]] - 23 giugno [[1967]] ritirato)
* [[Pablo Muñoz Vega]], [[Compagnia di Gesù|S.J.]] † (23 giugno [[1967]] succeduto - 1º giugno [[1985]] ritirato)
* [[Antonio José González Zumárraga]] † (1º giugno [[1985]] succeduto - 21 marzo [[2003]] ritirato)
* [[Raúl Eduardo Vela Chiriboga]] (21 marzo [[2003]] - 11 settembre [[2010]] ritirato)
* [[Fausto Gabriel Trávez Trávez]], O.F.M., dall'11 settembre [[2010]]
 
==Statistiche==
L'arcidiocesi al termine dell'anno 2017 su una popolazione di 2.900.622 persone contava 2.465.529 battezzati, corrispondenti all'85,0% del totale.
{{tabella dati diocesi}}
|-
| 1950 || 564.000 || 565.550 || 99,7 || 318 || 128 || 190 || 1.773 || || 500 || 864 || 66
|-
| 1966 || 682.997 || 682.997 || 100,0 || 422 || 134 || 288 || 1.618 || || 623 || 1.332 || 73
|-
| 1968 || 770.000 || 779.564 || 98,8 || 439 || 152 || 287 || 1.753 || || 728 || 1.263 || 87
|-
| 1976 || 910.827 || 1.001.980 || 90,9 || 420 || 140 || 280 || 2.168 || || 526 || 1.376 || 92
|-
| 1980 || 1.164.000 || 1.293.000 || 90,0 || 410 || 132 || 278 || 2.839 || || 465 || 1.457 || 100
|-
| 1990 || 1.338.482 || 1.487.207 || 90,0 || 451 || 138 || 313 || 2.967 || 4 || 670 || 1.419 || 118
|-
| 1999 || 1.786.500 || 1.985.000 || 90,0 || 464 || 174 || 290 || 3.850 || 5 || 664 || 1.751 || 150
|-
| 2000 || 2.014.000 || 2.120.000 || 95,0 || 430 || 152 || 278 || 4.683 || 4 || 657 || 1.837 || 159
|-
| 2001 || 2.010.000 || 2.250.000 || 89,3 || 455 || 171 || 284 || 4.417 || 4 || 668 || 1.853 || 159
|-
| 2002 || 1.845.000 || 2.050.000 || 90,0 || 468 || 188 || 280 || 3.942 || 3 || 639 || 2.201 || 163
|-
| 2003 || 1.886.400 || 2.096.000 || 90,0 || 471 || 192 || 279 || 4.005 || 3 || 703 || 1.987 || 165
|-
| 2004 || 1.893.295 || 2.103.661 || 90,0 || 456 || 184 || 272 || 4.151 || 3 || 694 || 1.843 || 165
|-
| 2010 || 2.115.000 || 2.350.000 || 90,0 || 433 || 179 || 254 || 4.884 || 2 || 797 || 1.542 || 173
| '''[[Ruggero I di Sicilia|Ruggero]] '''<br />[[1071]]–[[1101]] || [[File:Roger I of Sicily.jpg|100px]] ||[[1031]]<br />figlio di [[Tancredi d'Altavilla]] e Fredisenda|| [[Giuditta d'Evreux]]<br />[[1061]]<br />4 figlie<br /><br />[[Eremburga di Mortain]]<br />[[1077]]<br />7 figli<br /><br />[[Adelaide del Vasto]]<br />[[1087]]<br />4 figli|| [[1101]]<br />[[Mileto (Italia)|Mileto]]<br />a 70 anni
|-
| 2014 || 2.360.354 || 2.682.221 || 88,0 || 449 || 196 || 253 || 5.256 || 1 || 636 || 877 || 175
| '''[[Simone di Sicilia|Simone]]'''<br />[[1101]]–[[1105]] || [[File:Blason sicile famille Hauteville.svg|100px]] ||[[1093]]<br />figlio di [[Ruggero I di Sicilia]] ed [[Adelaide del Vasto]] || mai sposato || [[1105]]<br />[[Mileto (Italia)|Mileto]]<br />a 12 anni
|-
| 2017 || 2.465.529 || 2.900.622 || 85,0 || 323 || 174 || 149 || 7.633 || || 837 || 1.311 || 184
| '''[[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]]'''<br />[[1105]]–[[1130]] || [[File:Martorana RogerII.jpg|100px]] || 22 dicembre [[1095]]<br />[[Mileto (Italia)|Mileto]]<br />figlio di [[Ruggero I di Sicilia]] ed [[Adelaide del Vasto]] || [[Elvira Alfonso di Castiglia|Elvira di Castiglia]]<br />[[1117]]<br />6 figli<br /><br />[[Sibilla di Borgogna]]<br />[[1149]]<br />2 figli<br /><br />[[Beatrice di Rethel]]<br />[[1151]]<br />una figlia || 26 febbraio [[1154]]<br />[[Palermo]]<br />a 59 anni
|}
 
== Note ==
<references />
 
==Bibliografia==
== Voci correlate ==
* {{es}} Federico González Suárez, [http://www.cervantesvirtual.com/servlet/SirveObras/35716130101148831754491/p0000007.htm Historia general de la República del Ecuador], Tomo V, Quito 1894, pp.&nbsp;376–378
* [[Storia della Sicilia normanna]]
*{{la}} [http://www.archive.org/stream/iurispontificii01martgoog#page/n145/mode/1up Bolla ''Sollicitudo omnium ecclesiarum''], in Raffaele de Martinis, ''Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima'', Tomo V, Romae 1893, p.&nbsp;136
* [[Contea di Puglia]]
* {{es}} Rodolfo Pérez Pimentel, [http://www.diccionariobiograficoecuador.com/tomos/tomo1/c5.htm Biografia] di José Ignacio Checa y Barba
* [[Ducato di Calabria]]
* {{es}} Rodolfo Pérez Pimentel, [http://www.diccionariobiograficoecuador.com/tomos/tomo13/g1.htm Biografia] di Francisco Xavier de Garaycoa Llaguno
* [[Legazia di Sicilia]]
* {{es}} [http://www.dipalme.org/Servicios/Anexos/anexosiea.nsf/VAnexos/IEA-IAO-o22/$File/IAO-o22.pdf Biografia] di Antonio Ibarra, con notizie di [[Diego Ladrón de Guevara]]
* {{es}} Santiago Castillo Illingworth, ''La Iglesia y la Revolución Liberal'', Quito 1995, pp.&nbsp;80, 92, 153
*{{la}} Konrad Eubel, ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002718&mediaType=application/pdf vol. 3], p.&nbsp;280; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol04eubeuoft#page/290/mode/1up vol. 4], p.&nbsp;290; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol05eubeuoft#page/326/mode/1up vol. 5], p.&nbsp;326; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol06eubeuoft#page/351/mode/1up vol. 6], p.&nbsp;351; vol. 7, pp.&nbsp;316–317; vol. 8, p.&nbsp;475
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
{{Stati italiani dal 1000 al 1077}}
*[[Annuario pontificio]] del 2018 e precedenti, in {{Catholic-hierarchy}}
{{Stati italiani dal 1077 al 1156}}
* {{es}} [https://web.archive.org/web/20130602112954/http://www.arquidiocesisdequito.ec/ Sito ufficiale] dell'arcidiocesi
* [http://www.gcatholic.org/dioceses/diocese/quit0.htm Scheda dell'arcidiocesi] su [http://www.gcatholic.org/ www.gcatholic.org]
 
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