Tuber (micologia) e ...Le canzoni intelligenti: differenze tra le pagine

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{{S|album pop}}
{{Tassobox
{{Album
|colore=lightblue
|titolo = ...Le canzoni intelligenti
|nome=Tartufo
|titoloalfa = Le canzoni intelligenti
|statocons=
|artista = Cochi e Renato
|immagine=[[File:Truffle_4.jpg|250px]]
|tipo album = Studio
|didascalia=
|giornomese =
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|anno = 2000
|dominio=[[Eukaryota]]
|etichetta = [[Compagnia Generale del Disco|CGD]] [[East West Records|EastWest]] - [[Radio Italia]]
|regno=[[Fungi]]
|produttore = [[Paolo Santoli]], [[Paolo Jannacci]]
|divisione=[[Ascomycota]]
|durata =
|sottodivisione=[[Pezizomycotina]]
|formati = [[Compact disc|CD]], [[Musicassetta|MC]]
|classe=[[Pezizomycetes]]
|genere = Pop
|ordine=[[Pezizales]]
|genere2 = Cabaret
|famiglia=[[Tuberaceae]]
|nota genere ='''Tuber'''
|nota genere2 =
<!-- ALTRO: -->
|registrato = novembre e dicembre 1999, Studio L'Isola<ref name="album">{{Cita album |formatonote = booklet |artista = Cochi e Renato |titolo = ...Le canzoni intelligenti |anno = 2000 |formato = CD |numerodischi = 1 |etichetta = CGD |wketichetta = Compagnia Generale del Disco |catalogo = 8573-80570-2 |accesso = 27 marzo 2019}}</ref>
|sinonimi?=
|arrangiamenti = [[Enzo Jannacci]]
|sinonimi=
|numero di dischi = 1
|nomicomuni=
|numero di tracce = 19
|suddivisione=[[Specie]]
|precedente = [[Libe-libe-là]]
|suddivisione_testo=
|anno precedente = 1977
* vedi testo
|successivo = [[Finché c'è la salute]]
|anno successivo = 2007
}}
'''''...Le canzoni intelligenti''''' è il quinto [[Album discografico|album]] (quarto in studio) del [[Duo comico|duo]] [[Cochi e Renato]], pubblicato nel 2000. Si tratta di una raccolta che comprende brani inediti e brani già pubblicati in una nuova versione riregistrata a fianco delle versioni originali di altri brani.<ref name="debaser">{{Cita web |url=https://www.debaser.it/cochi-ponzoni-e-renato-pozzetto/le-canzoni-intelligenti/recensione |titolo=Cochi e Renato - Le Canzoni Intelligenti |sito=DeBaser |data=23 agosto 2006 |accesso=27 marzo 2019}}</ref><ref name="tacchidadiedatteri">{{Cita web |url=http://www.tacchidadiedatteri.it/canzint.html |titolo=...Le canzoni intelligenti |sito=Le canzoni di Cochi e Renato |accesso=27 marzo 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090610082344/http://www.tacchidadiedatteri.it/canzint.html |dataarchivio=10 giugno 2009}}</ref>
'''Tuber''' MICHELI Nova Plantarum Genera (1729).
 
== Descrizione ==
Al genere '''Tuber''' appartengono diverse specie di funghi ipogei comunemente chiamati '''tartufi''', appartenenti alla famiglia [[Tuberaceae]], classe degli [[Ascomiceti]]. I tartufi hanno corpo fruttifero ipogeo, ovvero sotterraneo, e crescono spontaneamente nel terreno accanto alle radici di alcuni [[albero (botanica)|alberi]] o arbusti, in particolare [[quercia|querce]] e [[lecci]], con i quali stabiliscono un rapporto [[simbiosi|simbiotico]] ([[micorriza]]).
L'album è il primo pubblicato dopo la reunion di Cochi e Renato avvenuta a fina anni novanta e seguito alla serie televisiva ''[[Nebbia in Valpadana]]'', cui i due hanno preso parte in qualità di attori cantandone anche la sigla, ''Nebbia in Valpadana'', brano inedito contenuto in questo disco.<ref name="album" />
 
Il supporto raccoglie così un totale di 19 tracce di cui alcune inedite, alcune riregistrate e alcune in versione originale. Oltre a ''Nebbia in Valpadana'' è inedito anche il brano ''Cesarini''.<ref name="album" /> Sono nuove versioni riregistrate per l'occasione i brani ''La cosa'', ''L'ombrellaio'', ''La moto'', ''A me mi piace il mare'', ''Come porti i capelli bella bionda'', ''Silvano'', ''Libe-libe-là'', ''L'inquilino'' e ''Il reduce''.<ref name="album" /> Sono invece presenti nella versione originale i brani ''E, la vita la vita'', ''La gallina'', ''El porompompero'', ''Cos'è la vita'', ''Canzone intelligente'', ''Il piantatore di pellame'', ''Gli indiani'', ''Lo sputtanamento''.<ref name="album" />
Comunemente per '''tartufo''' si intende il solo corpo fruttifero ipogeo che viene individuato con l'aiuto di cani e raccolto a mano. Il tartufo è un alimento estremamente pregiato e ricercato, molto costoso. Il tipico profumo penetrante e persistente si sviluppa solo a maturazione avvenuta e ha lo scopo di attirare gli animali selvatici ([[maiale]], [[cinghiale]], [[Meles meles|tasso]], [[ghiro]], [[volpe]]), nonostante la copertura di terra, per spargere le spore contenute e perpetuare la specie.
 
== Tracce ==
Sotto la denominazione di ''tartufo'' vengono ricomprese comunemente anche le [[terfezia|terfezie]], genere della famiglia [[Terfeziaceae]], detti anche ''tartufi del deserto''. Sono endemici di aree desertiche e semi-desertiche dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dove sono molto apprezzati.
{{...|musica}}
 
== CaratteristicheCrediti ==
{{...|musica}}
Le specie di questo genere presentano il carpoforo globoso, con la superficie esterna ('''peridio''') liscia o verrucosa, l'interno ('''gleba''') marmorizzato, [[Spora (micologia)|spore]] brune, sub-globose o ellissoidali, reticolate o spinose.
 
== StoriaEdizioni ==
* 2000 - ''...Le canzoni intelligenti'' (CGD EastWest - Radio Italia, 8573-80570-2, CD)
* 2000 - ''...Le canzoni intelligenti'' (CGD EastWest - Radio Italia, 8573-80570-4, MC)
 
== Note ==
=== Il termine "Tartufo" ===
<references />
L’origine della parola tartufo fu per molto tempo dibattuta dai linguisti, che dopo secoli di incertezze giunsero alla conclusione, ritenuta probabile ma non definitiva, che tartufo derivasse da ''territùfru'', volgarizzazione del tardo latino ''terrae tufer'' (escrescenza della terra), dove ''tufer'' sarebbe usato al posto di ''tuber'' (vedi ''Dizionario Italiano Sabatini-Coletti'', Giunti, Firenze 1999). Anche se, in effetti, i latini chiamavano questo fungo ''terrae tuber'', l’etimologia proposta appare forzata. Recentemente, lo storico [[Giordano Berti]] ha dimostrato in modo convincente che il termine tartufo deriva da ''terra tufule tubera''. [http://www.istitutograf.org/immagini/tartufo3_big.jpg] Questo titolo appare in testa ad un’illustrazione della raccolta del tartufo contenuta nel ''Tacuinum sanitatis'', codice miniato a contenuto naturalistico risalente al XIV secolo, conosciuto in diverse versioni. Il termine tartufo nasce quindi, secondo Berti, dalla somiglianza che nel Medioevo si ravvisava tra questo fungo ipogeo e il [[tufo]], pietra porosa tipica dell’Italia centrale. Il termine si contrasse poi in ''terra tufide'' e nei dialettali ''tartùfola'', ''trìfula'', ''tréffla'', ''trìfola''. Il termine tartufo cominciò a diffondersi in Italia nel Seicento, ma nel frattempo la dizione volgare era già emigrata in altri paesi d’Europa assumendo varie dizioni: ''truffe'' in [[Francia]], ''Trüffel'' in [[Germania]], ''truffle'' in [[Inghilterra]].
 
=== Il mondo antico ===
Le prime notizie certe sul tartufo compaiono nella [[Naturalis Historia]], di [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]]. Nel I secolo d.C., grazie al filosofo greco [[Plutarco di Cheronea]], si tramandò l'idea che il prezioso fungo nascesse dall'azione combinata dell'acqua, del calore e dei fulmini.
Da qui trassero ispirazione vari poeti; uno di questi, [[Decimo Giunio Giovenale|Giovenale]], spiegò che l'origine del prezioso fungo, a quell'epoca chiamato "tuber terrae", si deve ad un fulmine scagliato da [[Giove dclkxmcklòaoidocfdlcmlcjdoufrfmdlc(divinità)|Giove]] in prossimità di una quercia (albero ritenuto sacro al padre degli dèi). Poiché Giove era anche famoso per la sua prodigiosa attività sessuale, al tartufo da sempre si sono attribuite qualità [[afrodisiaco|afrodisiache]]. la scienza che studia i tartufi si chiama idnologia e deriva dal [[Lingua greca|greco]] ydnon.
 
=== Il Medioevo e il Rinascimento ===
Il tartufo rimase sempre un cibo altamente apprezzato, soprattutto nelle mense di nobili ed alti prelati. Per alcuni "scienziati" dell'epoca, il suo aroma era una sorta di "quinta essenza" che provocava sull'essere umano un effetto estatico.
 
Nel [[1564]] [[Alfonso Ceccarelli]] scrisse un libro sul tartufo, l'''Opusculus de tuberis''.
 
=== Il bianco tartufo [[piemonte]]se di [[Asti]] e [[Alba (Italia)|Alba]] ===
Nel [[1700|Settecento]] il tartufo piemontese era considerato presso tutte le corti europee un alimento tra i più ghiotti. Tra i grandi estimatori di questo "frutto della terra" non va dimenticato il musicista [[Gioacchino Rossini]], che lo definì "il [[Mozart]] dei funghi". In particolare il tartufo bianco di [[Alba (Italia)|Alba]] e [[Asti]], quello che si raccoglie nei territori delle [[Langhe]], del [[Roero]] e del [[Monferrato]], è sempre stato considerato in assoluto il più pregiato: ma solo nel [[1900|'900]] questo tartufo bianco ha acquistato fama mondiale, grazie alla geniale opera di promozione svolta da [[Matteo Morra]] ("Maté Mura") e [[Giacomo Morra]], albergatore e ristoratore di Alba, giustamente "incoronato" Re dei Tartufi già nel [[1933]] dal [[The Times|Times]] di [[Londra]].
 
[[File:Truffle cutted.jpg|left|thumb|350px|In evidenza la carne del ''tartufo'' al taglio]]
Era uso antico per le cucine del Re di Francia di rifornirsi di tartufi bianchi d'Alba i più apprezzati per essere utilizzati in sostituzione dell'aglio nelle tavole principesche che evidentemente mal ne sopportavano gli effetti e gli influssi.
 
=== Il tartufo molisano ===
È poco noto che in questa regione d'Italia ([[Molise]]) già dagli anni settanta esistono tantissimi cavatori di tartufo e alcune zone della regione, soprattutto l'Alto Molise, sono vocate a tale fungo, sia bianco sia nero.
 
Il tartufo molisano, e in particolare quello bianco, più pregiato del nero, si stima infatti che contribuisca alla produzione nazionale con una quota di mercato del 40%.
 
L’Amministrazione Provincia di Isernia si è fatta promotrice della costituzione del”Consorzio per la Valorizzazione del Tartufo Molisano”, che attualmente coinvolge in qualità di soci 25 Comuni della Provincia di Isernia, con lo scopo d’intraprendere iniziative che tutelino e nel contempo valorizzino il tartufo.
 
Ad agosto a [[San Pietro Avellana]] si tiene l'annuale Fiera provinciale del tartufo , difatti San Pietro Avellana fa parte delle 20 città Nazionali del Tartufo.
 
A dicembre a [[Frosolone]] la fiera “Tartufi & Molise”, mostra-mercato del tartufo bianco pregiato ([[Tuber magnatum Pico]]). Il territorio è ricco soprattutto di Tuber aestivum (scorzone), Tuber Borchii (bianchetto), Tuber Brumale e Moscatum e del prezioso Tuber magnatum Pico, del quale, appunto, il Molise è il maggior produttore.
 
A dicembre 2008, il milionario cinese [[Stanley Ho]] (che nel 2007 aveva sborsato 330.000 € per un tartufo toscano di 1500 grammi), si è aggiudicato nella prima '''Asta internazionale del tartufo''' svoltasi a Roma in videoconferenza un tartufo molisano di 1200 grammi, trovato a [[Spinete]], per 200.000 €, cifra che per volontà di colui che l'ha trovato è andata in favore di [[Telethon]]. Un anno dopo, alla seconda edizione di tale asta, il magnate si è aggiudicato un altro pregiato fungo molisano di 900 grammi per 250.000 €.
 
== Produzione e uso ==
I tartufi sono abbastanza rari, ed essendo commestibili e particolarmente apprezzati in [[gastronomia]], arrivano a costare cifre molto elevate (per alcune varietà, anche oltre 4.000 Euro al kg).
L'Italia è uno dei maggiori produttori ed esportatori di tartufi. Nel territorio italiano è possibile raccogliere tutte le specie di tartufo impiegate in gastronomia. Altre grandi zone di produzione del pregiato tartufo bianco oltre ad Alba sono la zona di San Miniato in Toscana, quella di Acqualagna nelle Marche, e la provincia di Isernia in Molise. Molto più comune invece il tartufo nero, che vede in Umbria una delle zone più vocate alla sua produzione.
 
=== Raccolta ===
In Italia è sempre possibile raccogliere tartufi, salvo il periodo di fine aprile.
Tradizionalmente la raccolta era compiuta impiegando un [[maiale|maialino]]. Il problema di tale metodo è che il maiale è ghiotto di tartufi, ed occorre trattenerlo per impedirgli di mangiare il ritrovato.
Al giorno d'oggi si impiegano esclusivamente [[cane|cani]] debitamente addestrati. Non si impiegano razze particolari (a parte il [[lagotto romagnolo]]), al contrario in genere si sceglie un bastardo di piccola taglia.
Nonostante l'associazione dell'immagine del cinghiale al tartufo, la raccolta con [[cinghiale]] non è stata mai utilizzata, a causa dell'evidente difficoltà di controllare un animale selvatico e non addomesticabile.
 
=== Coltivazione ===
La coltivazione del tartufo o '''tartuficoltura''' è allo stadio sperimentale in [[Italia]] ed in [[Francia]]. Per creare un terreno adatto alla produzione intensiva del tartufo, o '''tartufaia coltivata''', occorre scegliere un terreno calcareo e povero di humus, scegliere una varietà di tartufo ed impiantare essenze arboree ed arbustive tartufigene ([[quercia]], [[nocciolo]], [[salix|salice]], [[leccio]]). Le pianticelle sono preventivamente [[Micorriza|micorizzate]], ovvero le radici sono già in simbiosi con le [[ife]] fungine prescelte.
I risultati della tartuficoltura sono risultati deludenti con le specie più pregiate di tartufo ([[Tuber Magnatum Pico]]), mentre con le altre specie la produzione raggiunge ottimi livelli di qualità e quantità. Data la forte domanda non ci sono stati ancora forti impatti sui prezzi.
 
Risultati ottimi si sono avuti con l'impianto di ulteriori piantine microtizzate in aree boschive dove il tartufo cresce naturalmente. Per '''tartufaia controllata''' si intende una tartufaia naturale migliorata con opportune pratiche colturali ed incrementate con la messa a dimora di idonee piante arboree ed arbustive tartufigene, preventivamente micorrizate.
 
=== Preparazione ===
[[File:Fagottini al tartufo.JPG|thumb|right|250px|Fagottini ripieni di formaggio, conditi con abbondante tartufo]]
Il tartufo, in quanto prodotto pregiato, di nicchia, si adatta alla perfezione al modello di marketing [[made in Italy]]. Raramente viene commercializzato intero e fresco, a causa del costo esorbitante, della difficoltà di trasporto e conservazione e della caratteristica attitudine del tartufo ad essere trasformato in modo creativo. È sufficiente infatti una ridottissima quantità di tartufo per insaporire un piatto o una salsa, e l'enorme [[valore aggiunto]] della lavorazione stimola il proliferare di [[piccola e media impresa|piccole imprese]] di trasformazione.
Vengono preparati normalmente vasetti con tartufi interi di piccole dimensioni, e anche altri prodotti a base di tale fungo: [[carpaccio (gastronomia)|carpaccio]] (ovvero a fettine molto sottili), salse pronte comprendenti in genere una base di [[funghi]], che si prestano all'uso su crostini, [[bruschetta|bruschette]], pasta di [[grano duro]], pasta fresca o di soia, bistecche di filetto.
Altre preparazioni comuni sono la [[grappa]] e l'[[Amaro (liquore)|amaro]] al tartufo.
Gli [[olio d'oliva|oli d'oliva]] aromatizzati al tartufo sono molto richiesti, ma a causa di difficoltà insite nel processo di produzione, vengono preparati con [[aroma|aromi]] ed [[essenza|essenze]]: sono quindi prodotti meno naturali rispetto alle salse con polpa di tartufo.
Alcune preparazioni particolari si stanno affermando grazie all'inventiva dei produttori, come le [[peschette al tartufo]] d'Abruzzo, preparati con pesche verdi nane, olio ed aceto.
 
== Legislazione ==
La legge dal 1985, in seguito all'incremento della raccolta e al diffondersi di pratiche non eco-compatibili, ha regolato la raccolta di tartufi.
La legge 16 dicembre 1985, n. 752, "Normativa quadro in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi freschi o conservati destinati al consumo" (g.u. 21 dicembre 1985, n. 300) ha dato mandato alle Regioni di regolare la raccolta sul proprio territorio, stabilendo alcune regole comuni:
* è vietato commercializzare tartufi immaturi o non appartenenti alle 9 specie elencate di seguito;
* la raccolta dei tartufi è libera nei boschi e nei terreni non coltivati, compresi i pascoli;
* la raccolta nelle tartufaie "coltivate" ed in quelle "controllate" compete ai titolari della loro conduzione, se debitamente autorizzate, delimitate e segnalate;
* la raccolta tramite zappatura, sarchiatura ed aratura è severamente punita in quanto uccide il fungo;
* è vietato l'utilizzo del maiale per la ricerca del tartufo, a causa dei danni ambientali provocati da questo animale nella ricerca.
 
== Specie di Tuber ==
Queste sono le specie di Tartufo la cui raccolta è consentita in Italia. Esistono altre specie, lievemente tossiche ma di odore nauseabondo, e che quindi non si prestano a confusione. Non esistono specie molto tossiche o velenose.
 
# Tartufo bianco pregiato, ''[[Tuber magnatum]]'' Pico
# Tartufo nero pregiato, ''[[Tuber melanosporum]]'' Vittad.
# Tartufo moscato, ''[[Tuber brumale var. moschatum]] De Ferry
# Tartufo nero estivo, Scorzone, ''[[Tuber aestivum]]'' Vittad.
# Tartufo uncinato, ''[[Tuber uncinatum]]'' Chatin
# Tartufo nero invernale, ''[[Tuber brumale]]'' Vittad.
# Tartufo bianchetto o Marzolino, ''[[Tuber borchii]]'' Vittad. = ''Tuber albidum'' Pico
# Tartufo nero liscio, ''[[Tuber macrosporum]]'' Vittad.
# Tartufo nero ordinario o tartufo di Bagnoli, ''[[Tuber mesentericum]] '' Vittad., di scarso valore economico, considerato da alcuni un omonimo del ''Tuber aestivum''..
# ''[[Tuber excavatum]]'' Vittad.
# ''[[Tuber puberulum]]'' Berk. & Broome
# ''[[Tuber oligospermum]]'' Vitt.
# Tartufo rossetto, ''[[Tuber rufum]]'' Pico
La denominazione Vitt. o Vittad. si riferisce a [[Carlo Vittadini]], scopritore di diverse specie.
 
== Riconoscimenti ==
Sono stati riconosciuti come [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani]]
* Regione [[Piemonte]]
** [http://www.tuber.it Centro Nazionale Studi Tartufo]
** [http://www.stradadeltartufo.com Strada del Tartufo Bianco d'Alba nel Basso Piemonte]
 
* Regione [[Umbria]]
** [http://www.agriforeste.regione.umbria.it/resources/prodotti%20tipici/tartufob.pdf Tartufo bianco]
** [http://www.agriforeste.regione.umbria.it/resources/prodotti%20tipici/tartufon.pdf Tartufo nero pregiato]
 
* Regione [[Molise]]
** [http://www.ersam.molise.it/ersamnotizie/2004/atlante/Tabella%20riepilogativa.pdf Prodotti tradizionali molisani]
 
* Regione [[Campania]]
** Tartufo nero di [[Bagnoli Irpino]]
Basilicata
 
== Nomi regionali ==
{{Vernacoliere
|Abruzzo=
|Basilicata=
|Calabria=
|Campania=
|Emilia-Romagna=
|Friuli-Venezia Giulia=
|Lazio=
|Liguria=triffolo
|Lombardia=
|Marche=
|Molise=
|Piemonte=trìfola [http://pms.wikipedia.org/wiki/Trìfola]
|Puglia=
|Sardegna=
|Sicilia=
|Toscana=
|Trentino-Alto Adige=
|Umbria=
|Valle d'Aosta=
|Veneto=
}}
 
== Bibliografia ==
* Adolphe Chatin. ''La truffe''. Paris, Baillière, 1892.
 
== Voci correlate ==
* [[TerfeziaNebbia in Valpadana]]
* [[Tartufesta]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Truffle|etichetta=Tartufi}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web |url=http://www.tacchidadiedatteri.it/canzint.html |titolo=...Le canzoni intelligenti |sito=Le canzoni di Cochi e Renato |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090610082344/http://www.tacchidadiedatteri.it/canzint.html |dataarchivio=10 giugno 2009}}
 
{{Cochi e Renato}}
* [http://www.fieradeltartufo.org/it/tartufo/cosa.htm Cos'è il tartufo]
{{Portale|musica}}
* [http://www.tartufi-bacol.com/guida_tartufo.htm Guida al Tartufo]
* [http://www.tartufonerofragno.it/tartufo.htm Approfondimento sul tartufo]
* [http://www.acquese.it/index.php?option=com_content&task=view&id=768&Itemid=1 Il tartufo bianco pregiato]
* [http://www.memoro.org/it/video.php?ID=66 Video Intervista a Elena Monte Lazzaro con il racconto dell'evoluzione del mercato del tartufo per il progetto Memoro - la Banca della Memoria]
 
* [http://www.accademiaaleramica.it/sulletraccedeitartufi.htm Sulle tracce dei tartufi. Collezione internazionale di antiche riviste e racconti illustrati]
 
{{micologia}}
{{Portale|micologia}}
 
[[Categoria:Funghi commestibili]]
[[Categoria:Funghi nome volgare]]
 
[[an:Tuber]]
[[bg:Трюфел]]
[[bs:Tartufi]]
[[ca:Tòfona]]
[[cs:Lanýž]]
[[de:Trüffel]]
[[el:Τρούφα]]
[[en:Truffle (fungus)]]
[[eo:Trufo]]
[[es:Tuber]]
[[eu:Boilur beltz]]
[[fa:قارچ دنبلان]]
[[fi:Tryffelit]]
[[fr:Truffe (champignon)]]
[[he:כמהין (פטרייה)]]
[[hr:Gomoljače]]
[[io:Truflo]]
[[is:Jarðkeppur]]
[[ja:セイヨウショウロ]]
[[ko:트뤼프]]
[[ku:Dobelan]]
[[li:Truffel]]
[[lt:Trumas]]
[[nl:Truffel]]
[[no:Trøfler]]
[[oc:Rabassa]]
[[pl:Trufla (grzyb)]]
[[pt:Trufa]]
[[ru:Трюфель]]
[[scn:Tartufu]]
[[sl:Gomoljika]]
[[sv:Tryffel]]
[[uk:Трюфель]]
[[zh:松露]]