Cattedrale di Palermo e Metal Slug 2: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
Aggiungo fonte.
 
Riga 1:
{{Videogioco
{{Edificio religioso
|nome gioco = Metal Slug 2: Super Vehicle SV-002
|DedicatoA = [[Maria Assunta]]
|immagine = Metal Slug 2.png
|NomeEdificio = Cattedrale metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta
|didascalia = Il primo livello di ''Metal Slug 2'' (arcade)
|Immagine = 0482 - Palermo - Cattedrale - Foto Giovanni Dall'Orto 28-Sept-2006.jpg
|origine = JPN
|Didascalia = Vista da via Vittorio Emanuele
|sviluppo = [[SNK Corporation|SNK]]
|Larghezza =
|pubblicazione = SNK
|Città = [[File:Palermo-Stemma da Il blasone in Sicilia (Tav 86).png|25px]][[Palermo]]
|pubblicazione 2 = [[D4 Enterprise]]
|Regione = {{IT-SIC}}
|SiglaStato pubblicazione 2 nota = ITA VC
|compositore = Takushi Hiyamuta
|Religione = [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|serie = [[Metal Slug (serie)|Metal Slug]]
|Diocesi = [[Arcidiocesi di Palermo]]
|anno = 1998
|AnnoConsacr =
|data = {{Uscita videogioco|Arcade|JP=23 febbraio [[1998]]|NA=1998|PAL=1998}}
|StileArchitett = [[Architettura normanna|romanico normanno]], [[architettura gotica|gotico]], [[architettura barocca|barocco]], [[Neoclassicismo|neoclassico]]
{{Uscita videogioco|Neo Geo|JP=2 aprile 1998|NA=2 aprile 1998}}
|InizioCostr = [[1185]]
{{Uscita videogioco|Neo Geo CD|JP=25 giugno 1998|NA=25 giugno 1998}}
|FineCostr = [[XVIII secolo]]
{{Uscita videogioco|Virtual Console|JP=28 ottobre [[2008]]|NA=1º dicembre 2008|PAL=28 novembre 2008|AUS=28 novembre 2008}}
|Website = [http://www.cattedrale.palermo.it/ Sito ufficiale]
{{Uscita videogioco|PlayStation Network|JP=29 settembre [[2011]]|NA=11 ottobre 2011|PAL=28 marzo [[2012]]<ref>{{RivistaVG|pg|79|81|5|2012|titolo=Metal Slug 2}}</ref>}}
|Note =
{{Uscita videogioco|iOS, Android|INT=7 febbraio [[2013]]}}
|genere = [[Sparatutto a scorrimento]]
|tema = [[Guerra]]
|modi gioco = [[Giocatore singolo]], [[multigiocatore]]
|piattaforma = [[Videogioco arcade|Arcade]]
|piattaforma 2 = [[Neo Geo]]
|piattaforma 3 = [[Neo Geo CD]]
|piattaforma 4 = [[iOS]]
|piattaforma 5 = [[Android]]
|distribuzione digitale = [[Virtual Console]]
|distribuzione digitale 2 = [[PlayStation Network]]
|tipo media = [[Cartuccia (informatica)|Cartuccia]], [[CD-ROM]], [[download]]
|età = {{Classificazione videogioco|CERO=B|ESRB=T|OFLCA=M|PEGI=12|USK=16}}
|periferiche = [[Gamepad]]
|preceduto = [[Metal Slug]]
|seguito = [[Metal Slug X]]
|cpu =
|audio =
|monitor =
|risoluzione = 304x224, 4096 colori
|periferiche arcade = [[Joystick]] 8 direzioni, 3 pulsanti
}}
{{Nihongo|'''''Metal Slug 2'''''|メタルスラッグ2|Metaru Suraggu Tsū}} è un [[videogioco]] [[sparatutto]] "spara e fuggi" per la [[Console (videogiochi)|console]] [[Neo Geo]], creata da [[SNK Corporation|SNK]]. È uscito nel [[1998]] per la piattaforma arcade [[MVS]] ed è il seguito del popolare ''[[Metal Slug]]''. È il secondo titolo della [[Metal Slug (serie)|serie di ''Metal Slug'']]. Il gioco è uscito in una versione leggermente modificata in ''[[Metal Slug X]]''.
 
==Trama==
{{UNESCO
Il generale Morden, antagonista sin dal primo titolo, è in realtà ancora vivo e vegeto ed ha appena stretto alleanza con gli alieni per dominare il globo e vendicarsi sui nostri eroi. Sta ancora una volta alla squadra Peregrine Falcon salvare il mondo fermando ogni insurrezione istigata da Morden nel mondo, ora che vi sono aggiunti due nuovi personaggi femminili: '''Eri''' e '''Fio''', dell'unità Sparrows. Inoltre Marco e Tarma, protagonisti del sempre primo episodio, hanno ricevuto l'ordine della caserma Peregrine Falcon di ricercare indizi del luogo alieno da visitare tramite alcune zone mondiali povere.
|tipoBene = patrimonio
|nome = Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
|nomeInglese = Arab-norman Palermo and the cathedral churches of Cefalù and Monreale
|nome2 = <!-- (*) nome del bene in lingua italiana -->
|nomeInglese2 = <!-- (*) nome del bene in lingua inglese, come indicato sul sito UNESCO -->
|immagine = Palermo-Cathedral-bjs-2.jpg
|anno = 2015
|annoEliminazione = <!-- (*) anno di cancellazione del patrimonio -->
|anno2 = <!-- (*) anno di riconoscimento -->
|tipologia = architettonico
|criterio = C (ii) (iv)
|pericolo = no
|link = 1487
|link2 = <!-- (*) Codice del bene -->
|linkMappa = <!-- Nome dell'immagine contenente la mappa. Basta il nome dell'immagine con l'estensione, non servono altri parametri -->
}}
 
Marco allo stesso tempo suggerisce a Tarma di trovare tracce in un villaggio arabo nei pressi di [[Dubai]] e andare consecutivamente in Egitto in una antichissima piramide a cercare oro per i fondi della caserma stessa, quegli stessi fondi devono infatti essere usati per l'acquisto di armi e cibo, dopodiché Marco e Tarma, insieme a Eri e Fio, si dirigeranno verso il freddo [[Vietnam]], dove si presume sia presente il luogo dove si trovano Morden e gli alieni. Verso la fine si può vedere che gli alieni si ribellano contro lo stesso Morden e toccherà di nuovo ai nostri eroi salvare la situazione assieme all'Esercito della Ribellione.
La '''cattedrale metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta''' è il principale [[chiesa (architettura)|luogo di culto]] [[chiesa cattolica|cattolico]] della città di [[Palermo]] e [[cattedrale|sede vescovile]] dell'[[Arcidiocesi di Palermo|omonima arcidiocesi metropolitana]]. Viene indicata semplicemente come ''cattedrale di Palermo'' o localmente in [[Lingua siciliana|siciliano]] ''a cattridali ri Palermu''.
 
Nel finale c'è un chiaro riferimento al film ''[[Independence Day]]'' in cui per sconfiggere l'astronave aliena un aereo da guerra si sacrifica infilandosi nell'apertura da cui parte il raggio laser facendola esplodere.
Dal 3 luglio [[2015]] fa parte del [[Patrimonio dell'umanità]] ([[Unesco]]) nell'ambito dell'"Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale".<ref>Pagina 97 e seguenti, Abate [[Francesco Sacco]], "''Dizionario geografico del Regno di Sicilia''", [https://books.google.it/books?id=v3WGCdFL0JoC], Palermo, Reale Stamperia, 1800</ref>
 
==Modalità di gioco==
== Culto dell'Assunta e di Santa Rosalia ==
La [[giocabilità]] non è stata significativamente alterata rispetto a ''Metal Slug''. Si tratta della stessa meccanica di gioco con l'aggiunta di nuove armi, oggetti e potenziamenti che si intrecciano molto bene nelle animazioni e nello stile del gioco. Nazca ha reso i livelli molto più distruttibili, con una percentuale più alta di oggetti da distruggere inutilmente. Il gioco contiene un totale di sei livelli.
 
===Livelli===
[[File:Cattedrale PA esterni 08.JPG|thumb|Prospetto laterale Abside]]
[[File:Cattedrale PA esterni 09.JPG|thumb|Tarsie laviche campanile di nord est]]
[[File:Cattedrale PA esterni 13.JPG|thumb|Dettaglio intarsio lavico]]
 
* Mission 1: è ambientata nella [[penisola araba]], in un villaggio in mezzo al deserto vicino alla famosa e ricca città di [[Dubai]]. I soldati di Morden sono quasi completamente sostituiti da truppe locali, vestite con l'abbigliamento tipico della zona e armate di scimitarra. Il boss è un caccia a reazione sulle cui ali sono appostati soldati armati di bazooka, gli unici soldati in mimetica verde del livello. Le truppe locali sono comandate da un ufficiale armato di spadino di rappresentanza, che userà come asta per una bandiera bianca dopo la sconfitta.
La Cattedrale metropolitana di Palermo è dedicata alla ''Santa Vergine Maria Assunta in Cielo''<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 234}} </ref>, la [[patrona]] della città è [[Santa Rosalia]] cui è dedicata la Cappella meridionale posta nell'abside minore del [[transetto]] destro.
* Mission 2: chiaramente ambientata in [[Egitto]], si svolge quasi completamente in un antico tempio infestato da mummie viventi. In questa missione non compare nessun soldato in mimetica tra i nemici. Il boss è tra i più bizzarri della serie: un macchinario composto da due "fauci" che insegue il giocatore risalendo lungo una colonna: armato di missili, sprigiona bolle di energia verdi e cannone a onda di energia (quella dal classico colore azzurro).
Importantissimo è il culto che Palermo e la Sicilia tributano alla [[Maria (madre di Gesù)|Vergine Maria]] che trova fondamento sul rapporto epistolare tra l'Ambasceria del Senato Messinese e Maria Madre di Gesù Cristo, Madre di Dio, Madre della Chiesa secondo il [[dogma]] [[Theotókos]] formulato dal [[Concilio di Efeso]] riaffermando alcuni principii del [[Concilio di Nicea I]]. Legame rafforzato dall'opera evangelizzatrice degli [[Apostoli]], [[San Paolo]] in prima persona. In tutte le accezioni, Patrona delle principali città dell'isola, Patrona Principale del Regno delle Due Sicilie ed attuale Patrona della Sicilia, a lei sono dedicate la maggior parte delle Cattedrali.
* Mission 3: si svolge interamente su vagoni di treni merci (più alcuni vagoni passeggeri). Sullo sfondo si stagliano folte foreste, fino all'arrivo in una generica area urbana. Anche il boss di questo livello è piuttosto particolare: consiste in una sorta di pressa agganciata a uno dei vagoni e dotata di torretta armata e di lanciafiamme a scomparsa, molto simile a un ragno.
* Mission 4: ambientata in [[Cina]] ma più verosimilmente a [[Hong Kong]] per la forte disparità tra i moderni quartieri commerciali/finanziari, costellati di insegne e luci, e i decadenti quartieri baraccopoli nella zona bassa della città. Il boss non è altro che una fregata riadattata alle missioni di terra grazie all'installazione di cingolati allo scafo; è armata con un potente cannone in grado di sparare proiettili grandi quasi quanto un essere umano.
Nel [[1128]] nasce Rosalia Sinibaldi, il cui nome è contrazione latina di ''Rosa Lilia'', figlia del duca [[Sinibaldo dei Sinibaldi]] vassallo del re normanno [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] dei feudi di [[Santo Stefano Quisquina|Quisquina]] e del [[Monte delle Rose]], discendente di [[Carlo Magno]] alla dodicesima generazione. La madre [[Donna Maria Viscardi]], nipote di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] nobildonna normanna.
* Mission 5: ambientata a [[New York]], è divisa in più parti. La prima si gioca in superficie, lungo le strade secondarie a senso unico (i cartelli recitano "One way"), dove sono parcheggiati i tipici taxi gialli. La seconda parte è ambientata sui binari della metropolitana, dove si dovranno affrontare pure i vagoni lanciati in velocità. La terza parte si gioca in alcuni sotterranei segreti, infestati da cavie da laboratorio mutanti. Il boss è un sottomarino dotato di torretta con doppio cannone laser.
Per estrazione, educazione, cortesia, regalità, bellezza, diviene damigella d'onore della regina [[Margherita di Navarra e di Sicilia]], figlia del Re [[García IV Ramírez di Navarra]] e moglie di [[Guglielmo I di Sicilia]] figlio di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]]. La giovane Rosalia si forma e matura presso la corte reale, nella splendida cornice del [[Palazzo dei Normanni]], a pochi passi dalla Cattedrale dove è in corso la grande ricostruzione Gualtieriana, divenendo spettatrice di eleganti e sontuosi eventi mondani.
* Final Mission: si tratta di una generica ambientazione "fredda", completamente innevata e interamente riadattata a nuovo quartier generale delle truppe ribelli. Il carro armato di Morden (di tecnologia aliena) viene distrutto dagli extraterrestri prima ancora di entrare in azione, per cui il boss finale consiste in una sfera volante aliena, che successivamente si aggancia a un disco di maggiori dimensioni, aumentando la propria potenza distruttiva.
Sposa promessa al Principe Baldovino, cavaliere distintosi per aver salvato dalle fauci di un leone re Ruggero II, Rosalia preferisce la vita monastica e la solitaria contemplazione dapprima nell'[[Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina]], in seguito nell'[[Santuario di Santa Rosalia|Eremo di Santa Rosalia]] situato sul [[Monte Pellegrino]].
Il 7 giugno [[1624]] propagazione della [[peste]] dovuta allo sbarco di una nave proveniente da [[Tunisi]] via [[Trapani]]. Il 15 luglio [[1624]] ritrovamento del corpo coincidente con l'affievolimento dei focolai di [[peste]]. Il 27 luglio del [[1624]] proclamazione a Patrona della città e affermazione del primato sulle compatrone dei quattro mandamenti storici [[Santa Cristina di Bolsena|Santa Cristina]], [[Oliva di Palermo|Santa Oliva]], [[Ninfa (martire)|Santa Ninfa]] e [[Sant'Agata]] e su [[Rocco di Montpellier|San Rocco]] fervidamente invocato durante l'epidemia del [[1575]]. Il 15 luglio [[1625]] si svolge il 1° [[Festa di santa Rosalia|Festino in onore di Santa Rosalia]].
Il 26 gennaio [[1630]], [[Papa Urbano VIII]], con lo ''Scriptam in Coelesti'' inserisce Santa Rosalia nel ''[[Martirologio Romano]]'', fissando l'origine palermitana, di stirpe reale facendola risalire a [[Carlo Magno]] con la paternità di Sinibaldo e la maternità di Maria Viscardi nipote di Re Ruggero II.
 
==Nuove caratteristiche==
Un buon numero di pitture della Santuzza, dal XIII al XIX secolo, sono raccolte nella sala Verde del [[Museo diocesano (Palermo)|Museo diocesano di Palermo]] che si trova nell'adiacente [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile di Palermo]]. Tra queste la supposta prima icona del XIII secolo che la raffigurerebbe in abiti di monaca basiliana.
===Nuovi personaggi===
*'''Fio''' (''Fiolina Germi'') è l'unica figlia di una agiata famiglia italiana, lei, visto che la madre non poteva avere altri figli, è sempre stata amata dalla famiglia, ma è stata arruolata dagli S.P.A.R.R.O.W.S. Lei spera un giorno di diventare medico, per ora si interessa di [[chiropratica]], [[agopuntura]] e [[moxibustione]]<ref>{{cita web|url=http://www.metalslug10th.com/english/character/fio.php|titolo=Fio sul sito ufficiale}}</ref>.
*'''Eri''' (''Eri Kasamoto'') è un'orfana giapponese, prima fu reclutata dai servizi segreti per le sue abilità, poi, stanca degli assassini e degli intrighi, entrò negli S.P.A.R.R.O.W.S.<ref>{{cita web|url=http://www.metalslug10th.com/english/character/eri.php|titolo=Eri sul sito ufficiale}}</ref>
 
===Trasformazione del personaggio===
== Storia ==
[[File:Panoramica Cattedrale di Palermo.jpg|centro|thumb|upright=1.8|Ampia visuale laterale della cattedrale di Palermo]]
[[File:Cattedrale di palermo prospetto.jpg|thumb|Il prospetto della cattedrale su via Bonello.]]
=== Epoca romana ===
La prima chiesa è costruita nell'attuale area a poche centinaia di metri dal primitivo insediamento [[Storia della Sicilia fenicia|Fenicio]] - [[Storia della Sicilia punica|Punico]] dove adesso sorge il [[Palazzo dei Normanni]], lo stesso luogo deputato durante il I, II e III secolo al sacrificio dei primi martiri palermitani oggetto di [[Persecuzione dei cristiani|persecuzioni cristiane]] di [[Decio]] e [[Diocleziano]]. Sorge fra la ''[[paleopolis]]'' «città primitiva» e la ''[[neapolis]]'' «nuovo insediamento», distrutta dai [[Vandali]] all'inizio del [[V secolo]], poi i [[Goti]] cacciarono i Vandali e nel 535 [[Belisario#Conquista_della_Sicilia_e_ribellione_in_Africa_.28535-536.29|Belisario]], alla testa delle truppe bizantine, conquista Palermo. Del luogo di culto edificato intorno al IV secolo e in seguito distrutto dai [[Vandali#Guerre con l'Impero romano|Vandali]], non sono pervenute testimonianze.
 
''Metal Slug 2'' introduce l'abilità di trasformare il proprio personaggio in diverse varianti durante la partita. La prima trasformazione è quella in [[mummia]] durante la seconda missione del gioco. Ogni colpo subito da attacchi (rappresentati da un'alitata tossica viola) sferrato dalle mummie o pipistrelli farà scattare la trasformazione. Questa causa una drastica riduzione della velocità dei movimenti del giocatore, e causa la perdita dell'arma speciale.
=== Epoca bizantina ===
 
La mummia spara con pistola con frequenza dei colpi dimezzata e impiega diversi istanti a lanciare una granata. In compenso, i salti sono più alti e più lunghi.
Un secondo tempio in [[Storia della Sicilia bizantina|epoca bizantina]] dedicato alla [[Assunzione di Maria|Vergine Maria Assunta]] è riedificato sulle rovine del precedente nel [[604]] del quale è pervenuto la [[cripta]], la pianta basilicale a forma quadrata.
Un altro colpo subito causerà il deterioramento della mummia e la morte del personaggio. Vi sono degli antidoti nascosti nel livello e lasciati dai nemici; questi antidoti servono per la guarigione del personaggio.
 
Un'altra aggiunta in questo gioco è rappresentata dalla possibilità di diventare obesi.
* [[603]], [[Papa Gregorio I|San Gregorio]] affida la commissione all'arcivescovo [[Arcidiocesi_di_Palermo#Cronotassi_dei_vescovi|Giovanni]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 231}} </ref>
La trasformazione si conquista, logicamente, con l'acquisizione di molti oggetti di cibo durante le missioni. Quando è stato ingerito abbastanza cibo, una voce esclama: "Uh-oh, big!" e il personaggio viene trasformato radicalmente. La velocità dei movimenti è scarsa, ma tutti gli attacchi delle armi sono cambiati: l'attacco ravvicinato da coltellata diventa forchettata e se il personaggio si siede invece della forchettata frusta l'avversario, le granate sono più grosse, e l'arma corrente è rimpiazzata da una versione con proiettili più grossi, danni superiori e altre diverse proprietà. Se un cesto con la dieta viene trovato, il personaggio ritornerà alle fattezze originali.
 
===Nuove armi===
Modificati il [[prothesis]] e il [[diakonikon]] secondo lo schema bizantino pervenuto con altri impianti basilicali. Di impronta bizantina la collocazione dell'iconostasi e l'aspetto decorativo con le caratteristiche proprie dell'arte del mosaico, secondo i preziosi canoni della tradizione di [[Costantinopoli]]. Sono compiuti tutti gli sforzi per mantenere vitale il [[rito latino]] ma, nell'anno 732 passa sotto l'egemonia del [[Patriarca di Costantinopoli]] e alla cattedrale sono apportate modifiche al fine di adeguarla alle modalità proprie del culto della [[Chiesa d'Oriente]].
'''Laser Gun''' [L]: il Laser è molto simile a quello di [[Contra (videogioco)|Contra]]; è un sottile raggio di luce continuo che spreca le munizioni molto in fretta ma che crea danni enormi.
 
'''A.P. Shells''': questo powerup trasforma i normali colpi del carro armato in colpi penetranti (''armor piercing'') e ne aggiunge altri 10. Gli A.P. shells viaggiano in una traiettoria differente, in maniera più lineare. Provocano molti più danni dei colpi normali.
=== Epoca araba ===
 
'''Firebomb''': queste armi simili a [[Bomba Molotov|Molotov]] rimpiazzano le granate nell'inventario del giocatore. Una volta raggiunto l'impatto, le Firebomb rilasciano una nuvola infuocata che è l'equivalente di 6 colpi di [[lanciafiamme]].
Con l'invasione dell'isola da parte dei [[Saraceni]], nel lungo contesto della [[Storia della Sicilia islamica|dominazione araba]] che a Palermo spazia dall'anno [[831]] al [[1072]], la chiesa è trasformata in luogo di culto musulmano, la grande Moschea Gami, capace di contenere 7 mila fedeli<ref>[https://books.google.it/books?id=R3MIav07-KsC Francesco Abbate, ''Storia dell'arte nell'Italia meridionale: Dai Longobardi agli Svevi'']</ref>.
* [[831]], I Saraceni conquistano Palermo ed edificano in città ben trecento moschee. Quella più grande detta “Gami” è costruita sulla stessa area ove sorge la cattedrale bizantina.
 
===Nuovi Epoca normanna veicoli===
'''Camel Slug''': il primo veicolo presentato al giocatore nel gioco, il cammello è semplicemente il solito blaster direzionale del carro armato Metal Slug, senza protezioni e cannone. Le granate possono essere lanciate dal dorso del cammello. Essendo privo di ogni protezione, ogni colpo a segno colpisce direttamente il pilota del mezzo senza distruggere il mezzo che è nuovamente a disposizione del primo giocatore che vi monta in groppa.
 
Il ritorno alla sovranità di matrice cristiana e cattolica avviene con [[Storia della Sicilia normanna|l'avvento dei Normanni]] grazie al contributo del [[Ruggero I di Sicilia|Gran Conte Ruggero]] e del fratello [[Roberto il Guiscardo]].
 
Per celebrare la riconquista territoriale dell'isola la casata degli [[Altavilla]] promuove e favorisce la costruzione di splendide e monumentali [[Cattedrali normanne in Sicilia|cattedrali normanne]] in tutte le località teatro delle battaglie più cruente, riservando a Palermo la costruzione più laboriosa ma, altrettanto fastosa.
 
* Col [[Gran Conte Ruggero]] la moschea è riadattata rapidamente al culto cristiano, affidata ancora per poco tempo al vescovo [[Arcidiocesi_di_Palermo#Cronotassi_dei_vescovi|Nicodemo]] di tradizione greco – ortodossa, molto amato dal popolo. È ipotizzabile che all'esterno della Gami non siano stati apportati grossi cambiamenti col passaggio a chiesa cristiana eccezione solo la trasformazione del minareto in campanile.
 
Durante il regno di [[Guglielmo II di Sicilia]] nell'intento di creare un secondo arcivescovado in Sicilia inizia la costruzione della [[Cattedrale di Monreale]]. L'arcivescovo di Palermo [[Gualtiero (arcivescovo di Palermo)|Gualtiero Offamilio]]<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 232}} </ref> promuove la costruzione della nuova cattedrale, completata nel [[1184]] - [[1185]].<ref>http://www.monrealeduomo.it/page.php?14</ref> Del primitivo impianto gregoriano perviene solo la parte inglobata nell'odierna [[Cappella della Madonna dell'Incoronata]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 233}} </ref>
 
* 6 aprile [[1185]], Solenne consacrazione presieduta da [[Gualtiero (arcivescovo di Palermo)|Gualtiero Offamilio]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 235}} </ref>
 
Sotto le dominazioni di normanni e svevi si assiste in città alla pacifica convivenza di un crogiolo di razze rappresentate dalle religioni monoteiste del mondo allora conosciuto: [[cristiani]], [[musulmani]] e [[ebrei]]. Palermo è capitale dell'Impero con Federico II. Per quasi due secoli le arti e l'architettura sono permeate da canoni stilistici tipici del medio oriente amalgamati con le concezioni d'ispirazione nordica.
 
La chiesa è modificata ancora più volte, ma lo sviluppo in pianta della nuova cattedrale è oggetto sempre dei forti influssi religioso-architettonici precedenti. Ripetutamente rimaneggiata e riedificata per svariati eventi, risente anche di interventi dovuti a [[Terremoti in Sicilia|fenomeni sismici]], soprattutto nell'alta torre campanaria sul [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]].
 
=== Epoca spagnola ===
 
I decenni a cavallo secolo sono caratterizzati dalla massima espressione artistica nell'isola nota come [[Rinascimento siciliano]]. Geni del calibro di [[Domenico Gagini]], [[Antonello Gagini]], [[Francesco Laurana]], le relative scuole e botteghe di riferimento lasciano capolavori senza eguali nel palcoscenico artistico palermitano e siciliano.
 
* [[1574]], Nel cimitero divenuto piazza, in occasione della festa di [[Santa Cristina]] è accordata da [[Pietro II di Sicilia]], confermata da [[Carlo V d'Asburgo]] e qui trasferita da [[Filippo II di Spagna|Filippo I di Sicilia]] col consenso di [[Papa Gregorio XIII]] la ''Fieravecchia''.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 260}} </ref>
 
* 1º agosto [[1536]], Solenne consacrazione presieduta da [[Arnaldo Albertin]] vescovo di Patti.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 234}} </ref>
 
=== Epoca asburgico - borbonica ===
 
L'edificio già felice espressione di molteplici stili, subisce nel corso dei secoli vari rimaneggiamenti. Il [[Barocco siciliano]] s'innesta con arricchimenti tipici della cultura decorativa dell'epoca.
 
==== Restauri 1726 ====
 
È interamente rimodulato il complesso campanario nel [[1726]], su progetto dell'architetto [[Giovanni Amico]] in seguito al «terremoto di Terrasini» avvenuto in quell'anno. Definito brutto e borrominesco, in epoca neoclassica, e stridente con gli esterni della chiesa, viene riconfigurato in seguito al terremoto del 1823.
 
==== Restauri 1767 ====
 
[[File:Cattedrale PA esterni 01.JPG|thumb|Cupola]]
 
Il più poderoso e invasivo dei restauri è effettuato alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]], quando in occasione del [[Consolidamento delle costruzioni|consolidamento strutturale]] si rimodella radicalmente l'interno su progetto di [[Ferdinando Fuga]].
Nel [[1767]] l'arcivescovo [[Serafino Filangieri]] commissiona a Ferdinando Fuga un restauro conservativo dell'edificio, teso solamente a consolidarne la struttura. I lavori hanno inizio nel [[1781]], eseguiti non dal Fuga ma dal palermitano [[Carlo Chenchi]] con l'assistenza di [[Giuseppe Venanzio Marvuglia]] e durano fino ai primi anni del [[XIX secolo]]. Il restauro complessivo comporta un allargamento sui fianchi con la trasformazione delle cappelle laterali sulle navate laterali e le nuove cappelle costruite di sana pianta, il Portico meridionale avanzato di parecchi metri e interamente riassemblato per anastilosi a cura del capomaestro [[Francesco Patricolo]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 248}} </ref> Rimodulazione della facciata nord.
 
I rifacimenti sono in realtà molto più radicali dei progetti dell'architetto fiorentino, che secondo alcuni studiosi, pensa invece di conservare, almeno in parte, il complesso longitudinale delle navate e l'originario soffitto ligneo del [[XII secolo]]. Il restauro interviene a cambiare l'aspetto originario del complesso, dotando la chiesa della caratteristica ma discordante cupola, eseguita secondo i disegni del Fuga.
 
* Durante questo intervento è distrutta la preziosa tribuna innalzata da [[Antonello Gagini]] nel [[1510]] ornata di statue, fregi e rilievi, sono distrutti gli affreschi di [[Andrea Carrera]] nell'absidiola sinistra o ''[[Cattedrale_di_Palermo#Absidiola_sinistra|Cappella del Santissimo Sacramento]]'', è completamente rifatta l'absidiola destra o ''[[Cattedrale_di_Palermo#Absidiola_destra|Cappella di Santa Rosalia]]'' con conseguente rimozione dei sarcofagi reali antistanti.
 
Nei primi lustri del [[XIX secolo]] sulla coronatura dei merli è documentata la collocazione di numerose statue, le restanti temporaneamente parcheggiate nella ''Cappella delle Sacre Reliquie''. Oggi le medesime opere ntrovano un'idonea collocazione nella navata principale, nel transetto e nell'abside.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 246}} </ref>
Anche le pittoresche cupolette maiolicate con lanternini destinate alla copertura delle navate laterali risalgono al rifacimento del [[1781]].
 
* 4 giugno [[1815]], Solenne consacrazione presieduta da [[Gabriele Gravina]], vicario in sede vacante.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 234}} </ref>
 
==== Restauri 1826 - 1835 ====
 
* [[1826]] al [[1835]], Intervento risolutivo dell'architetto [[Emmanuele Palazzotto]] per i danni subiti dal [[campanile]] conseguenti al terremoto del [[1823]]. Oggi un aggregato di campanili e pinnacoli neogotici posti sulla torre del Palazzo Arcivescovile domina il prospetto della Cattedrale.
 
* [[1860]], Durante i moti dell'[[Insurrezione di Palermo (1860)|Insurrezione di Palermo]] è distrutto il prezioso archivio.
 
In questa cattedrale, sintesi di storia e di arte dell'ultimo millennio in Sicilia, oltre ai sovrani normanni ([[Ruggero II di Sicilia]]), svevi, aragonesi ([[Federico III di Sicilia]], [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso il Magnanimo]] dei [[Trastámara]]), catalani, sono stati incoronati [[Vittorio Amedeo II di Savoia]] e [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]].
 
==Esterno==
 
Contrariamente alla maggior parte degli edifici di culto è un monumento a sé stante a «isola», la Cattedrale offre oltre alla [[facciata]] principale, altri tre interessanti e variegati [[prospetto|prospetti]].
 
=== Prospetto occidentale ===
 
[[File:Cattedrale PA esterni 03.JPG|thumb|Monofora strombata prospetto di via Bonello]]
[[File:Cattedrale PA esterni 04.JPG|thumb|Loggia dell'Incoronazione]]
[[File:Cattedrale PA esterni 07.JPG|thumb|Campanili del prospetto nord ovest]]
 
Il prospetto principale o occidentale dà su via [[Matteo Bonello]]. La via prende nome dal signore di [[Caccamo]] dapprima fedele ambasciatore e in seguito cospiratore contro [[Guglielmo I di Sicilia]]. La facciata si presenta molto articolata dal punto di vista prospettico, anche nello spazio, per la presenza di due poderosi archi a [[sesto acuto]] ispirati all'[[architettura islamica]] che raccordano la Cattedrale all'adiacente [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]] oggi anche sede del [[Museo diocesano (Palermo)|Museo diocesano]]. Una cancellata e una [[balaustra]] a colonnine, in sostituzione dell'antica recinzione costruita da [[Vincenzo Gagini]] nel [[1575]], protegge lo spazio antistante alla facciata, sui pilastri che delimitano i varchi sono poste le statue di ''[[San Giuseppe]]'', ''[[San Pietro]]'', ''[[San Paolo]]'' e ''[[San Francesco di Paola]]'' opere di [[Giovanni Battista Ragusa]] del [[1724]] - [[1725]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 240}} </ref>
 
Un'intricata, quanto spettacolare selva di torri campanarie neogotiche realizzate nel torrione medievale dell'Arcivescovado su progetto dell'architetto [[Emmanuele Palazzotto]] dal [[1826]] al [[1835]] si fronteggia con i due [[Torre|torrioni]] occidentali che delimitano lateralmente la facciata della Cattedrale. Il complesso presenta raccordi ad arco e decorazioni opera di maestri lapicidi trecenteschi e quattrocenteschi. Il [[portale|portale strombato]] centrale in stile [[gotico]] è del [[1353]] ed è sormontato da un'edicola contenente un bassorilievo di “''Maria con il Bambino''”. La porta centrale è del palermitano [[Filippo Sgarlata]] del XX secolo. In simmetria e speculari all'asse dell'ingresso sono poste quattro iscrizioni lapidee sovrastate da altrettante nicchie. Il portale è arricchito in alto da una bellissima [[bifora]] posta in prossimità della navata centrale all'interno di una cornice mistilinea. I due portali laterali sono sormontati da targhe marmoree e grandiose [[monofore|monofore strombate]] cieche con più ordini di colonnine e [[ghiere]] prospettiche. Tutte le pareti sono coronate dalla caratteristica [[merlatura]].
 
=== Prospetto settentrionale ===
 
[[File:Cattedrale PA esterni 05.JPG|thumb|Campanile absidale di nord est]]
[[File:Cattedrale PA esterni 06.JPG|thumb|Prospetto di nord est]]
[[File:Cattedrale PA esterni 14.JPG|thumb|Portale settentrionale]]
 
Il prospetto settentrionale o di via Incoronazione, sul fianco sinistro della Cattedrale, si affaccia su un edificio la cosiddetta "''Loggia dell'Incoronazione''". Del primitivo isolato costituente la «Badia Nuova» sono pervenuti solo dei resti inglobati nella [[Cappella di Santa Maria Incoronata]]. Secondo la tradizione, dopo l'incoronazione in Cattedrale, i [[Sovrani di Sicilia]] si mostravano ai sudditi affacciandosi dallo spazio sopraelevato presentandosi per la prima volta al popolo. Il [[pronao]] e l'attigua Cappella coeva alla Cattedrale, erano collegati al grande tempio normanno tramite un portico che grazie alla copertura assicurava a reali, cortigiani e clero di spostarsi da un luogo all'altro anche con condizioni climatiche avverse, a distanza dalla folla per motivi di sicurezza. Appunti d'illustri viaggiatori, cronisti e storiografi, quali [[Ibn Jubayr]], [[Ugo Falcando]], [[Tommaso Fazello]], [[Giovan Francesco Pugnatore]], [[Vincenzo Di Giovanni (storico)|Vincenzo Di Giovanni]], [[Michele Amari]], riconducono alla "Via Coperta", che identifica il corridoio che attraverso l'Arcivescovado Vecchio collegava la Torre Pisana del [[Palazzo dei Normanni|Palazzo Reale]] con la Cattedrale.<ref>[[Tommaso Fazello]], ''Storia di Sicilia, Deche due'', Volume 6, p. 148</ref>
 
Gli elementi architettonici che decorano l'ingresso alla navata destra sono recuperati dal portico realizzato su questo lato della Cattedrale da [[Fazio Gagini|Fazio]] e [[Vincenzo Gagini]] nel [[1563]] - [[1567]], discutibilmente rimodulati durante i lavori del grande intervento di restauro della fine del XVIII secolo. Il monumentale ingresso è contraddistinto da quattro gruppi di colonne binate in conci di pietra reggenti un complesso architrave spezzato dall'articolata modanatura. Le coppie centrali delimitano l'apertura vera e propria, i vani simmetrici laterali, rientrati e ciechi, ospitano altrettante coppie di colonne ornate da [[capitelli corinzi]]. Il portale costituito da colonne marmoree con timpano ad arco spezzato reca al centro una stele a sua volta sovrastata da timpano e aquila imperiale.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 261}} </ref>
 
=== Prospetto orientale ===
[[File:Cattedrale PA esterni 10.JPG|thumb|Tarsie laviche Absidi]]
[[File:Cattedrale PA esterni 12.JPG|thumb|Abside]]
 
Il prospetto orientale o di Piazza dei Sette Angeli dà su via [[Simone Beccadelli di Bologna]], arcivescovo di Palermo e promotore della costruzione del [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]] oggi anche sede del [[Museo diocesano (Palermo)|Museo diocesano]]. Le statue della balaustra della via sono: ''[[San Mamiliano]]'' di [[Giovanni Travaglia]], ''[[Sant'Eustorgio]]'' e ''[[San Proculo]]'' di [[Antonio Anello]]; ''[[San Golbudeo]]'' di [[Giovanni Travaglia]] realizzate nel [[1673]]. La parte [[abside|absidale]] stretta fra le torricelle è quella più originale del [[XII secolo]]. Il prospetto orientale, visibile dalla Piazza Sette Angeli, è delimitato dalle torri angolari orientali poste sud e nord che racchiudono il maestoso vano corrispondente al vasto [[presbiterio]], dalle pareti esterne sono visibili i due catini absidali laterali aperti e ricollegabili all'antico tempio gualteriano incastonati fra le torri di raccordo dalle quali si protende la mole cilindrica dell'abside principale che presenta nel complesso, solo il primo ordine decorato con archi ciechi con più ordini di rilievi.
 
Questo prospetto della Cattedrale è un mirabile esempio di decorazione a tarsia lavica, ovvero di figure geometriche e floreali in pietra lavica alloggiate fra conci di tufo, l'intero secondo ordine è caratterizzato dall'intreccio di doppi rilievi d'archi a tutto sesto che sottintendono monofore o [[oculo|oculi]]. Una serie di alte monofore cieche sottese da archi segnati da doppia ghiera, decorata a bugne e conci a guanciale, contiene un doppio ordine di strette finestre. Un terzo ordine comprende due grandi archi, il quarto ordine dieci altissime monofore cieche con più ordini di rilievi con inscritte finestre, piccole monofore e oculi ciechi. Le estremità superiori sono ornate da merlatura sinusoidale comune ai vani orientali.
 
=== Prospetto meridionale ===
[[File:Cattedrale PA 01.JPG|thumb|Portico meridionale, lato destro]]
[[File:Cattedrale PA esterni 02.JPG|thumb|Monumento marmoreo dedicato a Santa Rosalia]]
Il prospetto meridionale è sul lato di Via Vittorio Emanuele o anticamente strada del [[Cassaro (Palermo)|Cassaro]], parola di derivazione araba indicante la "fortificazione". Il fianco destro della costruzione, con le caratteristiche torrette avanzate e l'ampio [[portico]] in stile [[gotico catalano]] eretto intorno al [[1465]], si affaccia sulla ''planum Ecclesiae'', a sua volta recintata da una balaustra di marmo sui cui pilastri sono poste statue di santi, piazza ridisegnata dall'Architetto [[Vincenzo Gorgone]] nell'anno [[2000]]. Sulla destra ''[[San Gregorio]]'' e ''[[Sant'Agostino]]'', realizzate da [[Giovanni Travaglia]] nel [[1673]], ''[[San Girolamo]]'' e ''[[Sant'Ambrogio]]'', realizzate da [[Antonio Anello]]. Le statue che si affacciano sul Corso Vittorio Emanuele partendo da sinistra: ''[[Sant'Agatone]]'', ''[[Santa Cristina]]'', ''[[Santa Silvia]]'', realizzate da [[Carlo D'Aprile]]; ''[[Santa Rosalia]]'', ''[[Sant'Oliva]]'', ''[[Santa Ninfa]]'', di [[Gaspare Guercio]]; ''[[San Sergio]]'' di [[Carlo D'Aprile]], realizzate nel biennio [[1655]] - [[1656]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 257}} </ref> Al centro della piazza si trova la statua di ''[[Santa Rosalia]]'' di [[Vincenzo Vitaliano]] del [[1744]] collocata al posto della ''Fontana dei tre vecchioni'', che già nel [[1664]] aveva subito un primo intervento di restauro.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 258}} </ref>
 
Il portale d'ingresso è opera di [[Antonino Gambara]], eseguito nel [[1426]] per l'incoronazione di [[Alfonso il Magnanimo]], i cui battenti lignei sono di [[Francesco Castellamare]] del [[1432]], occupa la porzione di spazio anteriore compresa tra la seconda cupoletta [[maiolica]]ta con lanternino e la sesta, corrispondenti alle rispettive campate interne della navata destra. Il portico dalla conformazione a capanna, presenta l'accesso costituito da tre [[arcate]] [[ogivali]] corrispondenti a tre [[volte a crociera]] nell'interno, sorrette da [[capitelli]] fioriti e sostenuti da colonne provenienti dalla [[moschea]], la prima colonna a sinistra reca scolpita un'iscrizione tratta dal [[Corano]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 248}} </ref> L'arco centrale più ampio e più elevato presenta come i due laterali, una ricca decorazione tortile, l'insieme è riconosciuto come «''Albero della Vita''» o «''Albero della Conoscenza''». La [[trave]] di sostegno del [[Timpano (architettura)|timpano]] del portico è decorata da un arabesco nelle cui intercapedini è raffigurata una teoria di Sante Vergini, [[Profeti]], [[Apostoli]], [[Dottore della Chiesa|Dottori della Chiesa]], [[Evangelisti]], alternata in corrispondenza dei vertici ogivali degli archi, dagli [[stemmi]] del [[Regno di Sicilia]], del [[Senato Palermitano]] e da quello della Cattedrale.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 247}} </ref>
 
Il [[Timpano (architettura)|timpano]] è caratterizzato dalla figura di ''Dio Padre'', al centro della scena dell<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'', inserito in una trina scolpita raffigurante [[girali]] e fiori stilizzati dalla forte e complessa connotazione geometrica di matrice araba. Il portico è delimitato da [[pilastro|piloni]], ognuno contraddistinto da tre ordini decorati con monofore appaiate cieche e strombate. All'interno un portale di [[Antonino Gambara]] del [[1426]], ricco di figure floreali e immagini antropomorfe, chiuso in alto da un'[[edicola]] contenente un mosaico riproducente la ''[[Maria, madre di Gesù|Madonna]]'', del XIII secolo; i due monumenti alle pareti commemorano l'incoronazione di [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] del [[1735]] a destra quella di [[Vittorio Amedeo II di Savoia]] del [[1713]] a sinistra realizzata da [[Giovanni Battista Ragusa]] del [[1714]]. Ai lati del mausoleo sono poste le statue provenienti dalla [[Tribuna di Antonello Gagini]]: ''[[Giovanni apostolo ed evangelista|San Giovanni]]'', ''[[Matteo apostolo ed evangelista|San Matteo]]'', ''[[Marco evangelista|San Marco]]'' e ''[[Luca evangelista|San Luca]]'', insieme a numerose targhe, epigrafi e steli marmoree. Il secondo ordine del prospetto meridionale corrisponde alle pareti della navata centrale, risale al periodo normanno ed è caratterizzato da una sequenza di monofore che si alternano aperte e cieche e dalle [[cupola|cupolette]] che danno luce alla navata laterale.
 
La mole del [[transetto]] interseca il lungo parallelepipedo della navata centrale è sovrastato dal [[tamburo]] e dalla cupola di [[Ferdinando Fuga]] che domina il prospetto meridionale, opera realizzata durante il grande restauro del [[1781]] - [[1801]]. A sinistra i volumi degradanti dei locali adibiti a [[Museo]], [[sagrestia]] dei [[canonico|canonici]], con la tipica decorazione a colonnine pensili, dominati dalla mole del corpo sovrastante il "Titulo e Antitulo", dalla torre dell'orologio di [[Vincenzo Gagini]] e l'iscrizione ''OPERIBVS CREDITE'' di sud - est e dal muraglione di raccordo con il corpo centrale. Tutte le pareti sono ingentilite dalla presenza di cornici e decorazioni dovute alla realizzazione di serie contigue di [[monofore]] aperte o cieche; ad arco, a [[ogiva]] con [[Cuspide (architettura)|cuspide]] acuta, ad arco ribassato; lobate o strombate con più ordini di rilievi, per culminare nelle pareti absidali, con la presenza di monofore sovrapposte inscritte in monofore allungate, rispettando sempre criteri di raffinata simmetria.
 
== Interno ==
 
L'interno, che ha subito profonde trasformazioni tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento, è a croce latina con tre navate divise da pilastri (gruppi tetrastili con 4 colonne incastonate provenienti dalla antica costruzione {{chiarire|rogeriana}}<!--"rogeriana" cosa significa? C'entra forse un nome, Ruggero? In tal caso chi sarebbe tale Ruggero? Architetto, committente? Se si suole indicare Ruggero I o II d'Altavilla, il fatto che la chiesa venga fatta risalire a Gualtiero Offamilio nel 1184, quando era Re di Sicilia Guglielmo, lascia un po' incerti...-->) con statue di santi che facevano parte della decorazione della tribuna del Gagini.
 
Nella [[navata]] destra, la prima e la seconda cappella, comunicanti fra di loro, custodiscono le tombe imperiali e reali dei normanni, intorno alle quali ruota una storia romanzesca e ricca d'interesse. Ruggero II, re dal [[1130]], aveva stabilito già nel [[1145]] che il [[Duomo di Cefalù]] da lui fondato diventasse il mausoleo della famiglia reale. In tal senso aveva predisposto la sistemazione di due sarcofagi in porfido, un granito molto prezioso e di notevole durezza, originario dell'[[Egitto]], dal colore rosso cupo che, nell'antichità, era usato esclusivamente per le commissioni imperiali. Alla sua morte nel [[1154]], però, egli venne sepolto nella cattedrale di Palermo in un avello di porfido dalla forma molto più semplice. Nel [[1215]] [[Federico II di Svevia|Federico II]] fece trasportare i due sarcofagi da Cefalù alla cattedrale di Palermo destinandoli a sé e al padre [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]]. Il sarcofago di Federico II è sormontato da un baldacchino con colonne in porfido e l'urna è sorretta da due coppie di leoni; insieme a quelli di Federico II sono stati conservati anche i resti di [[Pietro II d’Aragona]].
Le altre tombe sono quelle di [[Costanza d'Aragona (1183-1222)]], sorella del re d'Aragona e moglie di Federico II, di [[Guglielmo d'Aragona|Guglielmo]], duca d'Atene figlio di [[Federico III di Sicilia]], e dell'imperatrice [[Costanza d'Altavilla]], figlia di Ruggero II e madre di Federico II.
 
Sul pavimento della navata centrale è stata realizzata, durante i rifacimenti moderni, una meridiana in marmo con tarsie colorate che rappresentano i segni zodiacali, (opera di [[Giuseppe Piazzi]], astronomo, qui collocata nell'anno [[1801]]).
Il ricco altare del Sacramento, in bronzo, [[lapislazzulo]] e marmi colorati, è stato realizzata su disegno di [[Cosimo Fanzago]]([[XVII secolo]]). Nel presbiterio si dispone il bellissimo coro ligneo tardo-quattrocentesco in stile gotico-catalano e il trono episcopale, ricomposto in parte con frammenti d'antichi mosaici del [[XII secolo]]. Durante la fase dei restauri della fine del XVIII secolo, fu incaricato il pittore di Sciacca [[Mariano Rossi]] di decorare la cattedrale. Gli affreschi, secondo il disegno originale, dovevano ricoprire il catino dell'abside, la volta del coro, la cupola e la navata centrale, e dovevano rappresentare idealmente il ristabilimento della religione cristiana in Sicilia ad opera dei Normanni. Mariano Rossi iniziò nel [[1802]] e non terminò tutto il lavoro, ma ancora oggi si possono ammirare gli affreschi nel catino dell'abside, dove sono rappresentati ''[[Roberto il Guiscardo]] e il conte Ruggero che restituiscono la chiesa al vescovo Nicodemo'' e nella volta del coro, dove è dipinta l<nowiki>'</nowiki>''Assunzione di Maria Vergine''.
 
A destra del [[presbiterio]] si trova la cappella di [[Santa Rosalia]], patrona di Palermo, con le reliquie e l'urna d'argento, opera seicentesca di [[Matteo Lo Castro]], [[Francesco Ruvolo]] e [[Giancola Viviano]], portata in processione durante la festa patronale il 15 luglio. I due altorilievi di [[Valerio Villareale]], rappresentano: ''Santa Rosalia invoca Cristo per la liberazione della peste'' e l<nowiki>'</nowiki>''Ingresso delle gloriose reliquie di Santa Rosalia a Palermo''. Oltre al [[coro (architettura)|coro]] ligneo in stile gotico-catalano del [[1466]] e ai resti marmorei della tribuna gaginiana riadattati, di alto interesse artistico sono la statua marmorea della ''Madonna con Bambino'' di [[Francesco Laurana]], eseguita insieme ad altri aiuti nel [[1469]], la pregiata acquasantiera (posta al quarto pilastro) opera incerta di [[Domenico Gagini]] e la ''Madonna della Scala'', eseguita nel [[1503]] da [[Antonello Gagini]] e posta sull'[[altare]] della sacrestia nuova.
 
=== Navata destra o meridionale ===
 
* Nella prima campata, prima Cappella delle Tombe Reali. Fino al [[1781]] erano collocate dinanzi alla ''Cappella della Santissima Eucarestia'' oggi ''[[Cattedrale_di_Palermo#Absidiola_destra|Cappella di Santa Rosalia]]''.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 295 a pp. 318}} </ref>,<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.palermoviva.it/la-cattedrale/|titolo = La Cattedrale|accesso = |editore = |data = }}</ref> Le date indicano l'anno della morte. La realizzazione dei sarcofagi è sempre anteriore e dettata da disposizioni personali o per utilizzo di opere altrimenti destinate o dal recupero di capolavori d'arte.
** [[1197]], [[Enrico VI di Svevia]], Il monumento funebre è costituito da [[sarcofago]] e [[baldacchino]] in [[porfido]] rosso con sei [[colonna|colonne]], uno dei manufatti concepiti per la [[Duomo di Cefalù|Cattedrale del Santissimo Salvatore]] di [[Cefalù]] da [[Ruggero II di Sicilia]] e in seguito trasferiti a [[Palermo]]. Per i dissidi con [[Riccardo I d'Inghilterra|Riccardo Cuor di leone]] la sepoltura dell'Imperatore è ritardata per disposizione del Pontefice e subordinata alla restituzione della dote di [[Giovanna d'Inghilterra]] e alla corresponsione del compenso pattuito da [[Tancredi di Sicilia]].
** [[1198]], [[Costanza d'Altavilla]], A ridosso della parete esterna è collocato il monumento funebre di [[Costanza d'Altavilla]], il sarcofago in porfido rosso è sovrastato da baldacchino in marmo bianco con sei colonne mosaicate.
** [[1222]], [[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza d'Aragona]], Sarcofago d'epoca romana riproducente una scena di caccia incastonato in un vano della parete destra della [[controfacciata]]. Nell'ultima ricognizione fra ori, gemme, perle, gioielli, anelli sono stati rinvenuti la cuffia e il prezioso copricapo ([[camaleuco]]).
* Seconda campata, seconda Cappella delle Tombe Reali:
** [[1154]], [[Ruggero II di Sicilia]], Sarcofago in porfido rosso posto a ridosso della parete esterna, sorretto da quattro [[telamone (architettura)|telamoni]] e baldacchino mosaicato con sei colonne. È uno dei due sarcofagi predisposti per la [[Duomo di Cefalù|Cattedrale del Santissimo Salvatore]] di [[Cefalù]]. I corpi di [[Ruggero III di Sicilia]] nel [[1193]] e del padre [[Tancredi di Sicilia]] nel [[1194]], entrambi deposti all'interno del sarcofago, per i ben noti dissidi col futuro Imperatore [[Enrico VI di Svevia]] sono rimossi e occultati altrove.
** [[1250]], [[Federico II di Svevia]], Sarcofago in porfido rosso sorretto da quattro leoni e sormontato da baldacchino con sei colonne. Sugli spioventi del coperchio sono scolpiti tre tondi in ambo i lati, quello centrale dello spiovente destro raffigura [[Cristo Pantocratore]], a sinistra la Vergine con il Bambino. I tondi esterni raffigurano i simboli dei quattro [[Evangelista|Evangelisti]]. Il monumento funebre custodisce i resti di [[Pietro II di Sicilia]] [[1342]] e di una donna.
** [[1338]], [[Guglielmo d'Aragona]], La tomba del figlio di [[Federico III d'Aragona]] lo raffigura in abiti domenicani tra stemmi della [[Corona d'Aragona]].
 
 
<gallery>
File: DSC00548_-_Cattedrale_-_Tomba_di_Enrico_VI_%2B_1197_-_Foto_G._Dall%27Orto.jpg|Sarcofago di Enrico VI di Svevia
File: Tomb_of_Roger_II_of_Sicily_-_Cathedral_of_Palermo_-_Italy_2015.JPG|Sarcofago di Ruggero II di Sicilia
File: Tomb_of_Constance_of_Hauteville_-_Cathedral_of_Palermo_-_Italy_2015.jpg|Sarcofago di Costanza d'Altavilla
File: Tomb_of_Constance_of_Aragon_-_Cathedral_of_Palermo_-_Italy_2015.JPG|Sarcofago di Costanza d'Aragona
File: Tomb_of_Frederick_II,_Holy_Roman_Emperor_-_Cathedral_of_Palermo_-_Italy_2015.jpg|Sarcofago di Federico II di Svevia
File: Crown_of_Constance_of_Aragon_-_Cathedral_of_Palermo_-_Italy_2015.JPG|Camaleuco di Costanza (Palermo, Tesoro della Cattedrale)
</gallery>
 
[[File:Cathedral of Palermo 5.JPG|thumb|Affresco nel catino dell'abside, dove sono rappresentati Roberto il Guiscardo e il conte Ruggero]]
[[File:Cathedral of Palermo 6.JPG|thumb|L'interno dopo il rifacimento del [[1781]]]]
[[File:Tomb of Frederick II, Holy Roman Emperor - Cathedral of Palermo - Italy 2015.jpg|thumb|Il sarcofago di [[Federico II di Svevia|Federico II]] nella cattedrale di Palermo. Dietro si intravede il sarcofago di [[Ruggero II di Sicilia]]]] [[File:Cattedrale PA 07.JPG|thumb|Statue del Redentore e Centurioni, provenienti dalla [[Tribuna di Antonello Gagini]].]]
[[File:Cattedrale PA 04.JPG|thumb|Statua dell'Assunta, proveniente dalla [[Tribuna di Antonello Gagini]].]]
 
* Terza campata: Cappella dedicata alla [[Madonna della Lettera]]. Costituisce pala d'altare il dipinto ''Vergine con il Bambino'', in stile bizantino, di [[Antonio Filocamo]]. Le tele alle pareti laterali sono opera di [[Angelo Del Vecchio]] e raffigurano ''[[San Mamiliano]]'', ''[[Santa Ninfa]]'' e i ''Santi [[Eustozio]], [[Procolo di Pozzuoli|Proculo]] e [[Golbodeo]]'', a destra il beato ''[[Giacomo Cusmano]]''.
* Quarta campata: Ingresso laterale lato sud corrispondente al Portico Meridionale di [[Cassaro (Palermo)|Via Vittorio Emanuele]]. Accedendo, addossata al 4° pilastro è presente una monumentale [[acquasantiera]] in stile [[Rinascimentale]] di [[Domenico Gagini]]. Nella conchiglia due bassorilievi illustrano la ''benedizione del Fonte Battesimale'' e il ''Battesimo di Gesù''. Sul cupolino l'Angelo dell'Annunciazione.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 290}} </ref>
* Quinta campata: Cappella dedicata a [[Sant'Ignazio di Loyola]]. Costituisce pala d'altare il dipinto ''Apparizione della Vergine ai Santi [[Sant'Ignazio di Loyola]] e [[San Francesco Saverio]]'', di [[Pietro Novelli]] del [[1633]] - [[1634]]. Nella parete destra della cappella tela d'ignoto raffigurante il ''Martirio di Santa Oliva''.
* Sesta campata: Cappella dedicata al [[Pietro Geremia|Beato Pietro Geremia]]. Costituisce pala d'altare il dipinto dedicato al Beato di [[Antonio Manno]] del [[1785]]. Nella parete sinistra ''La Gloria di San Francesco e San Domenico'', tela dipinta da [[Fedele di San Biagio]], a destra una tela che raffigurante i ''Sette Angeli'', d'autore ignoto.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 290}} </ref>
* Settima campata: Cappella dedicata delle [[reliquia|Sacre Reliquie]]. All'interno sono allocate le urne di Santi e Sante palermitani: l'urna di [[Cristina di Bolsena|Santa Cristina]] prima Santa Protettrice di Palermo, la seicentesca urna di [[Santa Ninfa]], la lastra tombale di [[San Cosma]] del XII secolo, l'urna di [[San Mamiliano]] primo Vescovo di Palermo. La sistemazione museografica della cappella e il disegno della grande cancellata in ferro battuto si devono all'architetto [[Francesco Paolo Palazzotto]] intorno al [[1908]].
* Ottava campata: Cappella dedicata a [[San Francesco di Paola]]. Sull'altare del [[1713]] la statua di ''San Francesco di Paola'' fra le statue allegoriche della ''[[Penitenza (sacramento)|Penitenza]]'' a destra, entrambi di [[Giovanni Battista Ragusa]], a sinistra la figura della ''[[Carità]]'', di [[Gioacchino Vitagliano]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 286}} </ref>
 
[[File:Cattedrale PA 18.JPG|thumb|Bassorilievo "''Dormienza di Maria e il corteo degli Apostoli''"]]
 
=== Navata sinistra o settentrionale ===
 
* Nella prima campata: Cappella del Battistero: [[fonte battesimale]] ottagonale realizzato da [[Filippo Pennino]] e [[Gaetano Pennino]] del [[1801]]. Fra due scenografiche rampe con balconate si erge il fonte battesimale di forma ottagonale, che richiama alla mente il [[peccato originale]] con la figura dell’albero di melo o della [[conoscenza]] infestato dal serpente che tenta e corrompe [[Adamo]] ed [[Eva]] raffigurati accovacciati in basso, disperati e prostrati per la colpa. Su ogni lato della vasca bassorilievi riproducenti episodi biblici legati al sacramento del [[Battesimo]]. Sullo sfondo della cappella il ''Battesimo di Gesù'', opera di [[Giuseppe Crestadoro]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 285}} </ref>
* Seconda campata: Cappella di [[Santa Maria degli Angeli]]: con le statue dell<nowiki>'</nowiki>''Assunzione della Vergine'' e il ''Sepolcro di Maria'', provenienti dalla dismessa [[Tribuna di Antonello Gagini|Tribuna del Gagini]]. L'altare è completato da opere di [[Fazio Gagini]] e [[Vincenzo Gagini]] sulla [[Passione di Gesù]]: ''La lavanda dei piedi'', ''L'Orazione di Gesù nell'Orto degli Ulivi'', ''L'Ultima Cena''.
* Terza campata: Cappella dedicata a [[Sant'Antonio da Padova]]. Costituisce pala d'altare il dipinto ''Sant'Antonio da Padova e Sant'Atanasio Chiaromonte'', attribuito a [[Vito D'Anna]] del [[1768]]. Sulla parete destra il dipinto con ''San Benedetto'', del pittore [[Mariano Rossi]], opera del [[1786]].
* Quarta campata: Ingresso laterale lato nord corrispondente a via Incoronazione. Il nome deriva dall'accesso riservato ai sovrani per la presenza del passaggi coperto che lo collegava al [[Palazzo dei Normanni]]. Accedendo addossata al 4° pilastro è presente una monumentale [[acquasantiera]] a baldacchino in stile [[Rinascimentale]] simile a quella opposta di [[Domenico Gagini]] opera nata dalla collaborazione di [[Giuseppe Spatafora senior|Giuseppe Spatafora]] e [[Antonino Ferraro]] del [[1535]] con buoni esiti di originalità stilistica. La conchiglia è ornata da due rilievi con ''Mosé che fa sgorgare acqua dalla roccia'' e ''Gesù che guarisce il paralitico''. Sul cupolino raffigurata la Vergine Maria.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 285}} </ref>
* Quinta campata: Cappella dedicata a [[Santa Cristina]]. Costituisce pala d'altare il dipinto ''Glorificazione della Vergine'', di [[Giuseppe Velasco]] del [[1633]].
* Sesta campata: Cappella dedicata all'[[Immacolata Concezione]]. Nella nicchia dell'altare il simulacro argenteo della Vergine del Settecento. Ai lati due monumenti funerari di arcivescovi di Palermo. Nell'anno [[2013]] è stata realizzata nella cappella la "provvisoria" sepoltura delle spoglie del beato padre [[Pino Puglisi]], ucciso dalla Mafia nel 1993.
* Settima campata: Cappella dedicata a [[San Pietro]] e [[Sant'Agata]]. L'altare in [[lapislazzuli]] impreziosito da bassorilievi in legno dorato raffiguranti scene bibliche, è dominato da pala d'altare ''San Pietro e Sant'Agata'', di [[Pietro Martorana]] del XVIII secolo proveniente dall'antica [[Chiesa delle Stimmate]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 283}} </ref> Ai lati due monumenti funerari.
* Ottava campata: Cappella dedicata a [[Madonna Libera Inferni]]. Sull'altare la statua di ''Maria Vergine'', di [[Francesco Laurana]] del [[1469]]. Realizzata per la Chiesa di Monte San Giuliano l'odierna [[Erice]]. Il titolo ''Libera Inferni'' è dato alla Madonna nel [[1576]] dal [[Papa Gregorio XIII|Pontefice Gregorio XIII]] concedendo l'indulgenza per le anime del purgatorio.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 280}} </ref> Le due lesene marmoree ai lati dell'altare, provengono dall'antica tribuna di [[Antonello Gagini]]. Opera eseguita da [[Baldassare Pampillona]] su progetto di [[Paolo Amato (architetto)|Paolo Amato]] nel [[1684]].
** Sepolcro e busto marmoreo dell'arcivescovo [[Arcidiocesi_di_Palermo#Cronotassi_dei_vescovi|Raffaele Mormile]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 282}} </ref>
** Sepolcro e busto marmoreo dell'arcivescovo [[Domenico Pignatelli di Belmonte]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 283}} </ref>
 
[[File:Cattedrale PA 11.JPG|thumb|Altare transetto sinistro]]
 
=== Transetto ===
[[File:Cattedrale PA 09.JPG|thumb|Altare maggiore]]
* [[cattedra|Cattedra vescovile]]. Iscrizione: "''Trinacriae prima Metropolis Sedes''".<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 267}} </ref>
* Baldacchino Reale. Iscrizione: "''Prima Sedes, Corona Regis et Regni Caput''".<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 267}} </ref>
==== Absidiola destra ====
* Absidiola meridionale o destra o Cappella di Santa Rosalia.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 273}} </ref>
La cappella ubicata nel braccio meridionale del [[transetto]] si presenta chiusa da una cancellata in ottone, dall’arcata superiore pendono sette lampade votive in argento, quella centrale, donata dal re [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo di Savoia]] nel 1714.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 275}} </ref>
Incastonata nell'arco d'ingresso della cappella, campeggia la grande aquila imperiale dalle ali spiegate, simbolo della città di Palermo. Ai lati, due [[bassorilievi]] del [[1830]] di [[Valerio Villareale]] raffiguranti episodi della vita della ''Santuzza'' palermitana: a destra ''Santa Rosalia ferma il braccio all'angelo della morte'', a sinistra la ''Processione delle sacre spoglie'', sono altresì presenti alcune [[paraste]] provenienti dalla dismessa [[Tribuna di Antonello Gagini]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 276}} </ref> Sul drappeggio del catino absidale campeggia l'immagine più diffusa di ''Santa Rosalia'', dipinta da [[Giuseppe Velasco]]. Sulla parte anteriore del basamento della mensa un [[paliotto]] argenteo raffigura Rosalia con alcuni degli elementi iconografici a essa ascrivibili: il [[teschio]] metafora allegorica dell'abbandono della vita terrena per quella trascendente e contemplativa, il [[libro sacro]] simbolo dell'esistenza condotta nella parola di Dio, le [[rosa (botanica)|rose]], che identificano il rosario e la purezza, lo [[scettro]] nella mano sinistra rappresentante la discendenza dagli imperatori normanni.
 
Dietro l'altare d'argento sbalzato, protetta da un cancello di rame del 1655 avente funzioni di sopraelevazione, è presente la preziosa e composita [[urna funeraria|urna]] in argento disegnata da [[Mariano Smiriglio]], realizzata dagli argentieri [[Giuseppe Oliveri]], [[Francesco Rivelo]], [[Giancola Viviano]], [[Matteo Lo Castro]] con la collaborazione di [[Michele Farruggia]] e [[Francesco Roccuzzo]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 277}} </ref> L'imponente realizzazione datata 1631 sostituisce l'arca similare realizzata in tempi brevissimi in ''argenti et cristalli'' della ''Gloriosae Sanctae Rosaliae'', commissionata dal Senato di Palermo il 3 marzo 1625, tramite [[Nicola Placito]] e [[Giacomo Agliata]], adesso esposta nella cripta delle reliquie. L'intera opera rappresenta uno dei capolavori più preziosi dell'argenteria siciliana barocca.<ref>[http://www.unipa.it/oadi/index.php?option=com_content&task=view&id=259&Itemid=220 Osservatorio per le Arti Decorative in Italia "Maria Accascina" - Università degli Studi di Palermo - Ex Hôtel de France, Piazza Marina (Salita Intendenza) - L'arca d'argento]</ref>,<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 278}} </ref>
Il basamento è costituito da aquile che si spalleggiano ad ali spiegate appollaiate su cartigli e la conchiglia di [[Giacomo il Maggiore|San Giacomo]], quattro putti alati sorreggono l'urna e sostengono lo scudo appiedato recante il simbolo della rosa. Il corpo dell'arca decorato con incisioni a [[bassorilievo|basso]] e [[altorilievo]] con scene di vita della Giovane Eremita su ognuno dei quattro lati, i cosiddetti "teatrini": ''La Vocazione'', ''L'eremo di Quisquina'', ''La vita Contemplativa'', ''La Coronazione fatta da Gesù Cristo'', quattro cherubini assisi sui bordi di ognuno dei fianchi più lunghi, il coperchio con sviluppo a forma di parallelepipedo con sei ovali in bassorilievo riproducenti: ''L'eremo di Quisquina'', ''L'eremo di Monte Pellegrino'', ''La Vocazione'', ''La Vita Contemplativa'', ''La Recita del Rosario'', ''Il Transito'', fra teste alate di cherubini poste sugli angoli, il tutto sormontato dalla statua di Santa Rosalia in abiti da monaca basiliana, la corona di rose sul capo, la croce patriarcale nella mano sinistra, nell'atto di sconfiggere schiacciando con i piedi il drago, figura allegorica della peste e del male.
Il reliquiario custodisce il corpo della Santa, la sua prima biografia e un manoscritto con la firma autografa del cardinale [[Giannettino Doria]], Arcivescovo di Palermo.
 
Dell'antica Cappella di Santa Rosalia restano delle tracce d'intarsi marmorei e i fastosi resoconti d'illustri viaggiatori che delle visite in Cattedrale e nell'eremo di Monte Pellegrino hanno lasciato dettagliate descrizioni: [[Johann Wolfgang von Goethe]], [[Guy de Maupassant]], [[Alexis de Tocqueville]] per citare solo alcuni degli stranieri.
 
Iscrizioni sul reliquario:
{{citazione|<small>[[Papa Urbano VIII|URBANUS VIII]] P.O.M. [[Palermo|PANORMITANAE]] PIETATIS FELICITATIS AMPLIFICATOR [[Santa Rosalia|S. ROSALIAE VIRGINIS]] SOLEMNES QUA NATA QUAQUE INVENTA IN TERRIS DIES ECCLESIAE FASTIS ADSCRIPSIT A.D. MDCXXIX PONT.VI [[Giovanni Doria|IOANNETTINUS DORIA]] S.R.E.P.C. ARCHIEP. PANORM. CORPUS DIVINITUS REPERTUM PROBATUM COLENDUM EXPOSUIT ANNO IUBILEI MDCXXV SEN. PAN. ARGENTO INCEUSIT MDCXXXI D. FRAN. VALGUARNERAE PRINCEPS, PRAET. GAP. D. [[Pietro Palazzo|PETRUS PALAGIO]], HORATIUS LOMEEEINUS, D. CAROLUS DEL VOGLIA CAMPIXANO, ANDREAS VESP. AGLIATA, FRANCISCUS DEL COLLE, SIMON BONACCOLTI P.P.C.C.</small>|}}
 
{{citazione|<small>[[Filippo IV di Spagna|PHILIPPO IV]] REGE NOSTRO FELICISS. D. [[Francisco Fernández de La Cueva (1619)|FRANC.O FERNANDEZ DE LA CUEVA DUCE ALBURQUERQUII]] PRO REGE UMANISS. [[Santa Rosalia|S. ROSALIAE]] PATRIAE SERVATRICI D. FRANCISCUS VALGUARNERAE PRINCEPS, ASSOPÌ COMES PRAETOR GAP. D. [[Pietro Palazzo|PETRUS PALAGIO]], HORATIUS LOMEEEINUS, D. CAROLUS DEL VOGLIA CAMPIXIANO, ANDREAS VESPASIANI AGLIATA, FRANCISCUS DEL COLLE, SIMON BONACCOLTI SENATORES ARCAM HANC QUINQUEMESTRI PROPERATO ABSOLVTOQ. OPERE PERFECTAM AERE PUB. EX VOTO D.D. ANNO MDCXXXI</small>|}}
 
==== Parete destra transetto ====
 
* Parete del transetto destro: Cappella dedicata a [[Assunzione di Maria|Maria Santissima Assunta]]. Costituisce pala d'altare il dipinto ''Madonna Assunta'', di [[Giuseppe Velasco]] del [[1801]], i bassorilievi alle pareti del [[1535]] raffigurano le sante patrone palermitane, sull'altare la ''Dormizione di Maria'', raffigurata in mezzo agli Apostoli, manufatto facente parte della dismessa [[Tribuna di Antonello Gagini]].
 
==== Absidiola sinistra ====
* Absidiola settentrionale o sinistra o Cappella del Santissimo Sacramento.
 
Elegante cappella con decorazioni in stucco dorate. Preziosissimo altare [[ciborio]] realizzato su disegno di [[Cosimo Fonsaga]] del [[1653]]. Mensa con pannelli, sopraelevazione riproducente un tempio con pianta esagonale a tre elevazioni: [[colonnato]], [[Tamburo (architettura)|tamburo]], [[cupola]] realizzati interamente in [[lapislazzuli]]. [[Capitelli]], [[modanature]], [[Cornice (architettura)|cornici]], [[inserto|inserti]], [[fregio|fregi]], [[Costolone|nervature]] e decorazioni superiori col colore in contrasto in oro zecchino.
 
* Sulla parte sinistra è realizzato l'imponente monumento funerario di [[Pietro Gravina]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 270}} </ref>
* A destra il mausoleo di [[Arcidiocesi_di_Palermo#Cronotassi_dei_vescovi|Francesco Ferdinando Sanseverino]] realizzato da [[Gaetano Pennino]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 269}} </ref>
 
Davanti alla Cappella la lampada d'argento donata dal re [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]].
 
* [[1672]], "''Ciclo''", decorazioni a fresco, opere documentate di [[Andrea Carrera]] e distrutte nel restauro settecentesco.
 
==== Parete sinistra transetto ====
 
* Parete transetto sinistro: Cappella dedicata al [[SS. Crocifisso]]. La sopraelevazione dell'altare una croce in [[Agata (minerale)|agata]] del '700 sostiene un ''Crocifisso'', scultura policroma di epoca medioevale in legno di [[tiglio]], donato alla Cattedrale nel [[1311]] da [[Manfredi III Chiaramonte]]. Alla base del Crocefisso le sculture della ''Madonna'' e della ''Maddalena'', di [[Gaspare Serpotta]], eseguite nel [[1664]]. La statua di ''[[Giovanni Battista|San Giovanni]]'' è opera di [[Gaspare Guercio]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 272}} </ref> Sormonta il tutto in alto nella lunetta uno stucco di [[Filippo Quattrocchi]] del XVIII secolo riproducente ''Dio Padre tra gli Angeli''. I bassorilievi alle pareti sono di [[Fazio Gagini]] e [[Vincenzo Gagini]] del [[1557]] - [[1565]] raffiguranti scene della [[Passione di Gesù]]. Fra queste la scene dello ''Spasimo'', ispirata al famoso dipinto di [[Raffaello]] raffigurante lo ''[[Spasimo di Sicilia]]'', un tempo custodito nella [[Chiesa di Santa Maria dello Spasimo (Palermo)|Chiesa del Monastero Olivetano di Santa Maria dello Spasimo]] (da cui il nome, temporaneamente conservato nell'[[Chiesa del Santo Spirito|Abbazia del Monastero Cistercense di Santo Spirito]]) e oggi al [[Museo del Prado]] di [[Madrid]], la ''Discesa dalla Croce'', ispirata alla ''Deposizione'', di [[Vincenzo degli Azani]], all'epoca in San Giacomo la Marina, altre tratte dalla ''[[Piccola Passione]]'' di [[Albrecht Dürer]]. I sedici bassorilievi della Cappella erano parte integrante della dismessa Cappella gaginiana del Santissimo Crocifisso.
 
=== Altare maggiore ===
{Sezione in aggiornamento}
* [[?]], ''Madonna della Luce'', [[Antonio Mongitore]] nel [[1719]] documenta la primitiva immagine dell'abside, in seguito alla costruzione della [[Tribuna di Antonello Gagini]], assemblata nel pilastro destro della ''Cappella di Nostra Signora Libera Inferni''.<ref> Pagina 651, Antonio Mongitore, "Palermo divoto di Maria Vergine e Maria Vergine protettrice di Palermo ..." [https://books.google.it/books?id=D6PjvOLvBUAC], Tomo primo, Palermo, Gaspare Bayona, 1719, pp. 697. </ref>
* [[1509]] - [[1536]] e seguenti, ''[[Tribuna di Antonello Gagini]]''.
* [[1535]], "''Gesù Cristo resuscitato sopra il Sepolcro''", manufatto marmoreo di [[Antonello Gagini]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 264}} </ref>
 
== Attuali dislocazioni opere dismessa Tribuna ==
 
Le attuali dislocazioni delle opere disassemblate della [[Tribuna di Antonello Gagini]] all'interno della Cattedrale in seguito all'intervento promosso da [[Ferdinando Fuga]] e pesantemente posto in opera dal palermitano [[Giuseppe Venanzio Marvuglia]] sotto la direzione dei lavori di [[Fra Felice da Palermo|Giovan Battista La Licata]]. Nei primi lustri del [[XIX secolo]] è documentata la disposizione sulla coronatura esterna dei merli.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 246}} </ref>
 
L'attuale collocazione dei manufatti è effettuata sui pilastri della navata centrale, ai vertici del transetto, presso i pilastri della cupola, sui contrafforti e nell'emiciclo dell'abside.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 268}} </ref>,<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 265}} </ref>
 
{| class="wikitable" align="center"
|- style="text-align:center"
! <center> Parete navata laterale sinistra </center>
! <center> Colonne e pilastri navata centrale a sinistra </center>
! <center> Colonne e pilastri navata centrale a destra </center>
! <center> Parete navata laterale destra </center>
|-
|
| ''Cristo Risorto''
| ''Terzo Soldato''
|
|-
|
| ''Primo Soldato''
| ''Secondo Soldato''
|
|-
|
| ''San Pietro''<ref name=apostoli>Come nella primitiva dislocazione tutte le figure degli Apostoli nell'attuale disposizione nell'[[abside]] e ai vertici del [[transetto]] presentano alla sommità e alla base l'angelo e il bassorilievo corrispondenti.</ref>
| ''Sant'Andrea ''<ref name=apostoli/>
|
|-
|
| ''San Giacomo Maggiore''<ref name=apostoli/>
| ''San Giovanni Evangelista''<ref name=apostoli/>
|
|-
|
| ''San Filippo''<ref name=apostoli/>
| ''San Bartolomeo''<ref name=apostoli/>
|
|-
|
| ''San Matteo''<ref name=apostoli/>
| ''San Tommaso''<ref name=apostoli/>
|
|-
|
| ''San Giacomo Minore''<ref name=apostoli/>
| ''San Simeone''<ref name=apostoli/>
|
|-
| ''San Giuda Taddeo''<ref name=apostoli/>
| ''San Gregorio'' Arco Absidale Transetto
| ''Sant'Ambrogio'' Arco Absidale Transetto
| ''San Marco''<ref name=apostoli/>
|-
|
|
|
| ''Dormienza di Maria''
|-
| ''San Giovanni Battista''<ref name=apostoli/>
| ''San Girolamo''
| ''Sant'Agostino''
| ''San Paolo''<ref name=apostoli/>
|-
|
| ''San Benedetto Abate''
| ''San Sebastiano''
|
|-
|
| ''San Cosma''
| ''San Damiano''
|
|-
|
| ''Santo Lorenzo''
| ''Santo Stefano''
|
|-
|
| ''San Francesco d'Assisi''
| ''Sant'Antonio Abate''
|
|-
|
| ''Santa Cristina''
| ''Santa Maddalena''
| ''San Matteo Evangelista''
|-
|
| ''Santa Ninfa''
| ''San Domenico''
| ''San Luca Evangelista''
|-
|
| ''Santa Lucia''
| ''Sant'Agata''
| ''San Marco Evangelista''
|-
|
| ''Sant'Angese''
| ''Santa Caterina''
| ''San Giovanni Evangelista''
|-
| ''Assunzione di Maria'' Superiore
|
|
|
|-
| ''Sepolcro di Maria'' Inferiore
|
|
|
|-
|
| ''Sant'Oliva''
| ''San Cristoforo''
|
|-
|}
 
* Le sculture degli [[Evangelisti]] in seguito alla ristrutturazione della Cattedrale di Palermo del [[1780]] sono poste alle pareti del portico meridionale quale allegoria dei Vangeli come porta d'ingresso della Chiesa.
* Le sculture dei [[Dottori della Chiesa]], ''[[San Girolamo]]'' e ''[[Papa Gregorio I|San Gregorio Magno]]'', ''[[Sant'Agostino]]'' e ''[[Sant'Ambrogio]]'', in seguito alla ristrutturazione della Cattedrale di Palermo del [[1780]], sono poste alla base dei pilastri che reggono la cupola quale allegoria dei pilastri su cui poggia la Chiesa.
 
== Organo a canne ==
Sulle cantorie [[arte neoclassica|neoclassiche]] ai lati dell'[[abside]], si trova l'[[organo a canne]] [[Tamburini]] ''opus 305'', costruito nel [[1951]].
 
Lo strumento è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione elettrica]] ed ha [[consolle (organo)|consolle mobile indipendente]] situata nel [[presbiterio]] nel pressi dell'antico altare maggiore, avente quattro tastiere di 61 note ciascuna e [[pedaliera|pedaliera concavo-radiale]] di 32 note.
 
== Campane ==
[[File:Cattedrale Palermo lato Ovest.jpg|thumb|Foto scattata dal museo Diocesano]]
Le campane medioevali sulle torri del complesso erano sei. Nel 1893 la ditta Cavadini di Verona fornì un complesso di cinque bronzi in scala di Re3 con il maggiore del peso di 12 q.li. Furono montati per essere suonati a concerto secondo la tecnica delle [[Campane alla Veronese]]. Nel 1942 vennero requisite ed in seguito la ditta De Poli fornì l'attuale complesso ad otto elementi in Sib2 montato con il sistema ambrosiano
 
== Il tesoro ==
Negli ambienti della Sacrestia dei Canonici è esposto il "tesoro della cattedrale": paramenti sacri dal [[XVI secolo|XVI]] al [[XVIII secolo]], paliotti, ostensori, calici, la tiara d'oro cosiddetta di [[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza d'Aragona]] (prelevata dal suo sepolcro), splendido esempio di gioielleria medievale con smalti, ricami, gemme e perle. Il breviario membranaceo del [[1452]] con lo stemma dell'Arcivescovo Simone da Bologna, miniato dal pittore Guglielmo da Pesaro e da altri miniatori si trova ora esposto al [[Museo Diocesano di Palermo]], mentre rimangono in sede il calice di tipologia [[Madonie|madonita]] della seconda metà del [[XV secolo]]; il reliquiario architettonico del XV secolo caratterizzato da guglie e pinnacoli che rinviano allo stile gotico-catalano dell'epoca oppure il calice seicentesco ornato da smalti policroni e gemme, opera dell'orafo palermitano Don Camillo Barbavara. L'assetto museografico è stato curato dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo, mentre la selezione del materiale da esporre è stata curata da Maria Concetta Di Natale.
 
== La meridiana ==
 
Sul pavimento, con inizio presso la Cappella di [[San Francesco di Paola]] ha inizio la [[meridiana]] realizzata nel [[1801]] dall'astronomo teatino [[Giuseppe Piazzi|Abate Giuseppe Piazzi]] una delle otto esistenti in [[Sicilia]].<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 288}} </ref> Una lunga striscia in ottone incastonata nel marmo attraversa la navata centrale affiancata da tarsie policrome raffiguranti i segni zodiacali. Una lapide indica lo strumento e riproduce le [[Unità di misura storiche della Sicilia|unità di misura]] in vigore in quell'epoca nel [[Regno di Sicilia]] e fino all'unità d'Italia: il [[Palmo (unità di misura)|palmo]].
 
[[Fede]] e [[Scienza]], [[Religione]] e [[Tecnologia]] camminano da sempre assieme in [[Sicilia]]. Massimi cultori delle scienze astronomiche quasi sempre appartenenti agli [[ordini religiosi]], luoghi deputati al culto raccolgono il frutto di meticolosi studi che pongono l'isola in primo piano per la presenza e numero di meridiane a camera oscura funzionanti in Italia.
L'elenco dei siti ospitanti le installazioni: la [[Cattedrale di Acireale|Cattedrale di Maria Santissima Annunziata]] di [[Acireale]], la Scuola Tecnica Regia di [[Caltanissetta]], la Chiesa dei Santissimi Apostoli Pietro e Paolo di [[Castiglione di Sicilia]], il [[Duomo di Santa Maria Assunta (Castroreale)|Duomo di Santa Maria Assunta]] di [[Castroreale]], la [[Chiesa di San Nicolò l'Arena]] di [[Catania]], la [[Duomo di Messina|Basilica Cattedrale Protometropolitana della Santa Vergine Maria Assunta]] di [[Messina]], il [[Duomo di San Giorgio (Modica)|Duomo di San Giorgio]] di [[Modica]], la Cattedrale Metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta di [[Palermo]].
 
== La sacrestia ==
{Sezione in aggiornamento}
 
== La cripta ==
 
Dal lato sinistro della cattedrale s'accede alla cripta con le volte a crociera sostenute da colonne di granito: questo luogo di grande suggestione contiene le tombe e i sarcofagi d'età romana. Tra i personaggi famosi racchiusi in questa cripta, va ricordato l'arcivescovo Giovanni Paternò, morto nel [[1511]], che fu il mecenate di [[Antonello Gagini]] per la grande Tribuna marmorea della chiesa, il quale ne scolpì la commovente immagine giacente.
 
== Feste religiose ==
 
* 11 gennaio, "''Te Deum''" di ringraziamento per lo scampato pericolo derivante dal [[Terremoto del Val di Noto del 1693]] e processione dell'urna con le reliquie di [[Santa Rosalia]], funzione documentata.<ref> {{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 279}} </ref>,<ref> Pagina 132, 232 e seguenti, Antonio Mongitore, "Palermo divoto di Maria Vergine e Maria Vergine protettrice di Palermo ..." [https://books.google.it/books?id=D6PjvOLvBUAC], Tomo primo, Palermo, Gaspare Bayona, 1719, pp. 697. </ref>
* 5 febbraio, "''Te Deum''" di ringraziamento per lo scampato pericolo derivante dal [[Terremoto della Calabria meridionale del 1783]], funzione documentata.<ref> Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo" [https://books.google.it/books?id=rVsUAAAAQAAJ], Volume primo, Palermo, Reale Stamperia, 1816 </ref>
* 14, 15 luglio, "''[[Festino di Santa Rosalia]]''".
* 4 settembre, "''Transito di Santa Rosalia''".
* 8 settembre, "''Festa della Madonna della Luce''".<ref> Pagina 651, Antonio Mongitore, "Palermo divoto di Maria Vergine e Maria Vergine protettrice di Palermo ..." [https://books.google.it/books?id=D6PjvOLvBUAC], Tomo primo, Palermo, Gaspare Bayona, 1719, pp. 697. </ref>
 
== Voci correlate ==
* [[Cimitero di Tutti i Santi]]
* [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Vescovile]]
 
== Bibliografia ==
 
{{Cita libro
|titolo = "''Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo''"
|autore = [[Gaspare Palermo]]
|wkautore =
|curatore =
|altri =
|url = https://books.google.it/books?id=5VsUAAAAQAAJ
|editore = Reale Stamperia
|città = Palermo
|anno = 1816
|lingua = Italiano
|annooriginale =
|volume = Volume quarto
|opera =
|edizione =
|capitolo =
|url_capitolo =
|p =
|pp =
|posizione =
|ISBN =
|LCCN =
|DOI =
|OCLC =
|id =
|cid = Gaspare Palermo Volume quarto
|citazione =
|accesso =
|urlarchivio =
|dataarchivio =
|urlmorto =
}}
 
'''Slug Flyer''': questo veicolo è una chiara citazione del [[VTOL]] Harrier jet. Il giocatore può sparare da un blaster simile a quello degli altri veicoli, senza però poter sparare all'indietro.
* [[Giovanni Maria Amato]], "''De Principe Templo Panormitano''", Palermo, 1728.
I missili possono essere lanciati comunque dal veicolo; una volta usciti dall'aereo, colpiscono direttamente il nemico.
* [[Francesco Danieli]], "''I reali sepolcri del Duomo di Palermo riconosciuti ed illustrati''", Napoli, 1784.
* [[Rosario La Duca]], "''Bibliografia di Rosario La Duca in: La Cattedrale di Palermo''" studi per l'ottavo centenario dalla Fondazione. Palermo, Sellerio Editore, 1993.
* Cattedrale di Palermo, la bibliografia: [http://www.cattedrale.palermo.it/monumento/bibliografia/inizio%20bibliografia.htm]
 
'''Slugnoid:''' veicolo antropomorfo, sebbene sia lento nel camminare è abile nei salti: ha due cannoni Vulcan (direzionabili anche in direzioni diverse) invece che uno, più un cannone puntato in basso.
== Note ==
 
'''Metal Slug dorato:''' un normale carro Metal Slug, tranne per il fatto che è completamente dorato, e che è più rapido del normale, sia per i movimenti, sia per le armi. Può saltare molto più in alto dello Slug normale e può essere usato in combinazione con lo Slug Flyer.
{{references}}
 
==Note==
== Altri progetti ==
<references/>
{{interprogetto|commons=Cathedral (Palermo)|preposizione=sulla|b=Disposizioni foniche di organi a canne/Europa/Italia/Sicilia/Provincia di Palermo/Palermo/Palermo - Cattedrale metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta|b_preposizione=sulla|b_etichetta=disposizione fonica dell'organo della cattedrale}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|lingua=en|autore=Kurt Kalata|url=http://www.hardcoregaming101.net/metal-slug-2-x/|titolo=Metal Slug 2 / X|data=2 aprile 2004|sito=Hardcore Gaming 101}}
* [http://www.cattedrale.palermo.it/monumento/storia/inizio%20storia.htm ''La cattedrale dalle origini ad oggi - cronistoria''], su Cattedrale.palermo.it
* {{en}}[http://www.cattedralemetalslug10th.palermo.itcom/english/history/series2/index.php sitoSito ufficiale] del decimo anniversario
*{{collegamenti esterni}}
* [http://www.palermoviva.it/i-tetti-cattedrale/ I tetti della Cattedrale - Palermoviva]
*{{en}}Recensioni di Metal Slug 2 in [http://neo-geo.com Neo-Geo.com] [http://www.neo-geo.com/reviews/neo-reviews/ms2/ms2.html 1] [http://www.neo-geo.com/reviews/neo-reviews/ms2/ms2a.html 2]
* [http://www.palermoweb.com/cittadelsole/monumenti/cattedrale_palermo.htm su palermoweb]
* [http://www.salvatorerizzuti.com/pdf/tribuna_Antonello_Gagini_RIZZUTI.pdf La Tribuna di Antonello Gagini]
* [http://organarius83.wordpress.com/2006/06/08/chiesa-cattedrale-pa/ L'organo]
* [http://www.lasiciliainrete.it/PALERMO/COMUNI/palermo/monumenti/cattedrale/Cattedrale.htm Una scheda con oltre 120 immagini a corredo]
 
{{Metal Slug}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|videogiochi}}
{{Portale|architettura|cattolicesimo|Palermo|Patrimoni dell'umanità|Sicilia}}
 
[[Categoria:Cattedrale di Palermo|Metal Slug]]
[[Categoria:Cattedrali della Sicilia|Palermo]]
[[Categoria:Cattedrali dedicate a Maria|Palermo]]
[[Categoria:Chiese di Palermo]]
[[Categoria:Chiese dedicate a Maria assunta in cielo|Palermo]]
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità d'Italia]]
[[Categoria:Arcidiocesi di Palermo]]