Villa Leonetti e Paolo Vita-Finzi: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{coord|40.838139|14.218318|scale:3000_type:landmark_region:EU-IT|display=title|name = Villa Leonetti}}
|Nome = Paolo
|Cognome = Vita-Finzi
|Sesso = M
|LuogoNascita = Torino
|GiornoMeseNascita = 31 marzo
|AnnoNascita = 1899
|LuogoMorte = Chianciano Terme
|GiornoMeseMorte = 2 agosto
|AnnoMorte = 1986
|Epoca = 1900
|Attività = ambasciatore
|Attività2 = giornalista
|Nazionalità = italiano
}}
 
== Biografia ==
'''Villa Leonetti''' (già '''Poggio Fiorito''') è una storica villa di [[Napoli]]; è sita nel quartiere [[Vomero]].
Paolo Vita-Finzi, figlio di Charles Vita-Finzi e Celeste Malvano, studia legge presso l'Università di Roma. Volontario nella prima guerra mondiale; prende parte alla battaglia del Monte Grappa, per la quale gli viene assegnata la medaglia al valore. Collabora con Filippo Turati alla rivista ''[[Critica Sociale]]''. È corrispondente presso la [[Repubblica di Weimar]] del ''[[Il Mondo|Mondo]]'' di [[Mario Pannunzio]] e del [[Corriere della Sera]], a Berlino.
 
Nel [[1924]] in entra diplomazia ed è nominato console ad [[Algeri]]. Nel biennio 1926-1927 è delegato generale a [[Düsseldorf]]. Rientrato a Roma, è stato impiegato in vari dipartimenti del Ministero degli Affari Esteri: dal [[1928]] al [[1931]] è Console a Tbilisi; dal [[1934]] al [[1935]] è Console a Rosario (Santa Fe) Argentina; dal [[1936]] è Console Generale a Sydney dove, colpito dalle leggi razziali del 1938, perde lo status diplomatico ed il suo lavoro. Decide allora di trasferirsi a Buenos Aires, diventando, per sbarcare il lunario, un venditore di enciclopedie porta a porta,come ricorderà nel suo libro di memorie "Giorni lontani", uscito postumo. In Argentina stringerà un forte legame di amicizia con [[Ernesto Sabato]], di cui sarà il traduttore una volta rientrato in Italia nel dopoguerra, con [[Jorge Luis Borges]] e [[Roger Caillois]]; lavorerà come redattore de ''[[La Nación]]'', fondando la rivista antifascista ''Domani''.
[[File:Villa Leonetti.JPG|thumb|left|Villa Leonetti]]
[[File:Villa Leonetti 100 8507.JPG|thumb|Villa Leonetti]]
[[Immagine:Palazzo Leonetti - Via Aniello Falcone100 1496.JPG|thumb|Portale in piperno su via Aniello Falcone]]
 
Nel dopoguerra, reintegrato nei ranghi diplomatici della Farnesina, prende parte ai negoziati italo-jugoslavi sull'attuazione del [[Memorandum di Londra]] del [[1954]] per dividere il Territorio Libero di Trieste tra Italia e Jugoslavia; guida la delegazione italiana a Tirana per la ripresa delle relazioni commerciali tra l'Italia e l'Albania. Dal [[1955]] al [[1958]] è ambasciatore a Oslo. Dal [[1959]] al [[1961]] è delegato per l'Assemblea Generale e il Consiglio economico delle Nazioni Unite. Dal [[1962]] al [[1964]] è ambasciatore a Budapest.
La struttura, in origine dipendenza di [[Villa Salve]], è posta in posizione sopraelevata rispetto alla strada, e circondata da un [[giardino|parco]] [[terrazza]]to opera dell'[[architetto]] [[Pietro Porcinai]]. Appartenuta ad [[Antonio Winspeare, duca di Salve|Antonio Winspeare]] dopo il suo [[matrimonio]] con Emma Gallone, Duchessa di Salve, e passata alla morte di Antonio (1918) ad Edoardo, figlio del cugino omonimo [[Antonio Winspeare]]<ref>da M.M. Rizzo, ''Potere e grandi carriere. I Winspeare, secc. XIX-XX'', Congedo, Galatina 2004 pagina 188 e 195</ref> in quanto la coppia non ebbe figli. Tra il [[1928]] e il [[1931]] fu ceduta a Michele Platania. In seguito, costui la vendette a Carlo d'Errico; dal [[1967]] è proprietà della società Sant'Anna, dei conti Leonetti.
 
Saggista, autore sia di versi che di prosa, è noto anche per il libro di parodie ''Antologia apocrifa'' ([[1927]])<ref>Tra le altre (di [[Emilio Cecchi]], [[Giovanni Pascoli]], [[Alberto Moravia]], [[Giuseppe Berto]], [[Carlo Cassola]], [[Ennio Flaiano]]), quella di [[Benedetto Croce]] "con logica macabra e gioconda, spiega che il male include «germi di bene» come un cannibale «può includere un missionario»": v. [http://www.claudiogiunta.it/2015/05/a-cento-anni-dal-contributo-di-croce/ ''A cento anni dal “Contributo” di Croce'', di Matteo Marchesini, Sole 24 ore, 10 maggio 2015].</ref>. Nel [[1961]] pubblicò ''Le delusioni della libertà'', un'amara riflessione sui meccanismi che condussero parte delle opinioni pubbliche borghesi dei primi del '900 a disprezzare le democrazie parlamentari ed a guardare con simpatia le tesi autoritarie che, di lì a poco, avrebbero prodotto il fascismo ed il nazismo. Nel [[1972]]<nowiki/>per l'editore di destra [[Giovanni Volpe]], pubblica il libro ''Il cane di Fedro, ovvero la sicurezza europea''.
Grazie al conte Tommaso Leonetti, l'[[edificio]] fu ristrutturato; inoltre fu dotato di ulteriori pregi, tra i quali il [[Portale (architettura)|portale]] in [[Piperno (roccia)|piperno]] grigio scolpito, in contrapposizione con il giallo dell'alto muro di [[tufo]]: una targa ivi opposta, lo indica come risalente al [[XVI secolo]] e proveniente da [[via Medina]].
 
== Onorificenze ==
All'interno del complesso, vi è anche una [[torre]] di avvistamento (simile alla [[Torre Ranieri]] di via Manzoni) che si suppone risalga al [[XVII secolo]].
{{Onorificenze
|immagine=Cordone di gran Croce OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica italiana
|motivazione=
|luogo= 1º luglio 1965<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=33528|titolo=Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.|accesso=03-07-2016}}</ref>
}}
 
{{Onorificenze
|immagine=Grande ufficiale OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza=Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica italiana
|motivazione=
|luogo=2 giugno 1957<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=261562|titolo=Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.|accesso=03-07-2016}}</ref>
}}
 
==Bibliografia Opere ==
*{{Cita libro|autore=Paolo Vita-Finzi|titolo=Antologia apocrifa|città=Roma|editore=A. F. Formiggini|anno=1927}}
*Yvonne Carbonaro, ''Le ville di Napoli'', Tascabili Economici Newton, Newton e Compton Ed. 1999 Roma, ISBN 88-8289-179-8
*{{Cita libro|autore=Paolo Vita-Finzi|titolo=Grandezza e servitù bolsceviche : sguardo d'insieme all'esperimento sovietico|città=Roma|editore=Istituto per l'Europa orientale|anno=1934}}
*{{Cita libro|autore=Paolo Vita-Finzi|titolo=L'Italia nel mondo futuro|città=Buenos Aires|editore=Caboto|anno=1943}}
*{{Cita libro|autore=Paolo Vita-Finzi|titolo=Le delusioni della libertà|città=Firenze|editore=Vallecchi|anno=1961}}
*{{Cita libro|autore=Paolo Vita-Finzi|titolo=Il cane di Fedro, ovvero la sicurezza europea|città=Roma|editore=Giovanni Volpe Editore|anno=1972}}
*{{Cita libro|autore=Paolo Vita-Finzi|titolo=Terra e libertà in Russia ieri e oggi|città=Milano|editore=Pan|anno=1972}}
*{{Cita libro|autore=Paolo Vita-Finzi|titolo=Diario caustico|città=Napoli|editore=Ricciardi|anno=1975}}
*{{Cita libro|autore=Paolo Vita-Finzi|titolo=Presidente a metà|città=Milano|editore=Pan|anno=1980}}
*{{Cita libro|autore=Paolo Vita-Finzi|titolo=Giorni lontani : appunti e ricordi|altri=prefazione di Renzo De Felice; introduzione di Giovanni Spadolini|città=Bologna|editore=Il mulino|anno=1989}}
 
==Note==
<references/>
 
==Voci correlateBibliografia ==
*{{Cita web|titolo=Vita-Finzi, Paolo|sito=Treccani.it|editore=Enciclopedia on line, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-vita-finzi/}}
*[[Napoli]]
*[[Ville di Napoli]]
 
==Collegamenti esterni==
==Altri progetti==
* {{cita web|url=https://www.worldcat.org/search?qt=worldcat_org_all&q=Paolo+Vita-Finzi|titolo=Paolo Vita-Finzi}}
{{Interprogetto|commons=category:Villa Leonetti (Naples)}}
* {{cita web|url=http://www.keshet.it/rivista/genn-05/pag10.htm|autore=Pablo M. Dreizik|titolo=I due viaggi di Paolo Vita-Finzi|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080202051657/http://www.keshet.it/rivista/genn-05/pag10.htm|dataarchivio=2 febbraio 2008}}
 
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