Jakob Philipp Hackert e Jona che visse nella balena: differenze tra le pagine

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{{BioFilm
|titolo italiano = Jona che visse nella balena
|Nome = Jakob Philipp
|immagine = Jona che visse nella balena.png
|Cognome = Hackert
|didascalia = Una scena del film
|Sesso = M
|titolo originale =
|LuogoNascita = Prenzlau
|lingua originale =
|GiornoMeseNascita = 15 settembre
|paese = [[Italia]]
|AnnoNascita = 1737
|paese 2 = [[Francia]]
|LuogoMorte = San Pietro di Careggi
|anno uscita = [[1993]]
|LuogoMorteLink = Careggi
|genere = Drammatico
|GiornoMeseMorte = 28 aprile
|genere 2 = Biografico
|AnnoMorte = 1807
|regista = [[Roberto Faenza]]
|Attività = pittore
|soggetto = tratto dal romanzo ''[[Anni d'infanzia]]'' di [[Jona Oberski]]
|Epoca = 1700
|sceneggiatore = [[Roberto Faenza]], [[Hugh Fleetwood]], [[Joelle Mnouchkine]], [[Filippo Ottoni]]
|Nazionalità = tedesco
|produttore = Elda Ferri, Jean Vigo International French Production - Focus Film in associazione con Raiuno
|PostNazionalità = che lavorò molto in [[Italia]]
|attori = *[[Juliet Aubrey]]: Anna
|Immagine = Jakob Philipp Hackert by Augusto Nicodemo 1797.jpg
*[[Jean-Hugues Anglade]]: Max
|Didascalia = Augusto Nicodemo, ''Jakob Philipp Hackert ritratto nel suo studio'', 1797
*[[Luke Petterson]]: Jona a 4 anni
*[[Jenner Del Vecchio]]: Jona a 7 anni
*[[Francesca De Sapio]]: Signora Daniel
*[[Djoko Rossich]]: Signor Daniel
*[[Juliet Aubrey]]: Diora
|doppiatori italiani = *[[Mino Caprio]]: Max
*[[Ilaria Stagni]]: Jona
*[[Gianni Musy]]: Signor Daniel
|fotografo = [[Jànos Kende]]
|montatore = [[Nino Baragli]]
|effetti speciali =
|musicista = [[Ennio Morricone]]
|scenografo = [[Laszlo Gardonyi]], [[Maria Ivanova]]
|costumista = [[Elisabetta Beraldo]]
|truccatore =
|sfondo =
}}
 
''''' Jona che visse nella balena''''' è un film del [[1993]] di [[Roberto Faenza]], tratto dal [[romanzo]] [[autobiografia|autobiografico]] dello scrittore [[Jona Oberski]] intitolato ''[[Anni d'infanzia. Un bambino nei lager]]'' incentrato sul dramma dell'[[Olocausto]].
== Biografia ==
Nato in Germania (a [[Prenzlau]], allora in [[Prussia]]) compì fin da giovanissimo numerosi viaggi nel resto d'[[Europa]], compresa l'[[Italia]] dove si stabilì a partire dal [[1768]]. Inizialmente soggiornò a [[Roma]], guadagnandosi rapidamente una grande fama come pittore di [[paesaggio]] ed avendo tra i suoi clienti anche il [[Papa Pio VI]] e la zarina russa [[Caterina la Grande]]. Per quest'ultima dipinse un ciclo di dipinti raffiguranti la battaglia navale di [[Cesme]]. Nel [[1779]] ricevette la commessa dal principe [[Marcantonio IV Borghese]] per dipingere un ciclo di 9 dipinti per decorare il Salone del Lanfranco nel casino nobile della [[Villa Borghese]] a [[Roma]]. Nel [[1780]] realizzò il famoso ciclo di dipinti ''“Dieci vedute della casa di campagna di Orazio”''. Nel [[1786]] divenne pittore di corte del re [[Ferdinando IV]] di [[Napoli]], dove supervisionò il trasferimento di molte opere della collezione Farnese da Roma a Napoli. Consigliò anche di chiamare a corte da Roma il restauratore [[Federico Anders]], a cui fu affidato il restauro di alcuni dei dipinti più importanti delle collezioni farnesiane. In quello stesso anno conobbe anche [[Goethe]] e ne divenne amico. Durante il periodo come pittore di corte produsse, tra l'altro, le celebri pitture ritraenti [[Caserta]] e la sua [[reggia di Caserta|reggia]] e la serie dei porti del regno borbonico.
Nel [[1799]], a seguito della fuga del re da Napoli e dell'invasione delle truppe repubblicane francesi, Hackert abbandonò a sua volta il [[Regno di Napoli]] per rifugiarsi in [[Toscana]]. Nell'ultima fase della sua vita lavorò esclusivamente per committenti privati, alternando però la pittura alla cura di un vasto podere che aveva acquistato. Morì nella sua casa vicino a [[Firenze]] e fu sepolto nel "giardino olandese" a [[Livorno]]. I suoi resti furono poi traslati nell'ossario dell'attuale [[Cimitero della Congregazione olandese alemanna]], insieme a quelli del fratello Abramo morto nel 1805<ref>[http://mercantilivornesi.wordpress.com/2010/03/07/german-dutch-cemetery-ossuary/ L'ossario del cimitero olandese-alemanno], Blog Reti Mercantili Livornesi, a cura di Matteo Giunti </ref>.<br />
Non si sposò mai, e visse buona parte della sua vita insieme a qualcuno dei suoi numerosi fratelli minori, ma sono note alcune sue relazioni anche con donne sposate.
 
==Opere Trama ==
[[Jona Oberski|Jona]] è un bambino di quattro anni che vive ad [[Amsterdam]] prima dello scoppio della [[Seconda Guerra Mondiale]]. Nel 1940, dopo l'occupazione della città da parte dei tedeschi, viene deportato insieme ai suoi genitori dapprima nel [[Campo di concentramento di Westerbork]] e quindi in quello di [[Campo di concentramento di Bergen-Belsen|Bergen-Belsen]], dove trascorrerà l'intero periodo della guerra. A Bergen-Belsen vive in una baracca con la madre, mentre il padre è assegnato ad un altro settore del campo.
*''[[Ferdinando IV a caccia di folaghe sul lago di Fusaro]]'', [[Museo nazionale di Capodimonte]], [[Napoli]].
*''[[Mietitura a Carditello]]'', [[Museo nazionale di Capodimonte]], [[Napoli]].
Il bambino subisce freddo, fame, paure, sofferenze, angherie anche da parte degli altri ragazzi. Sono rarissimi i casi in cui viene trattato con garbo: solo il cuoco, che dopo morirà, e il medico dell'ambulatorio sono gentili con lui. Il destino dei genitori di Jona è tragico: il padre muore per stenti e denutrizione. Negli ultimi giorni di guerra, Jona e la madre vengono evacuati dal campo a bordo di un treno che vagherà per giorni nel territorio tedesco prima di essere liberato dalla truppe sovietiche. La madre non si riprende dalle sofferenze subite; impazzisce per la morte del marito e muore in un ospedale, nei giorni seguenti alla liberazione. Jona torna ad Amsterdam dove viene adottato da una famiglia di amici della famiglia. Infine il film dice che Jona è ancora vivo e che fa lo scienziato.
 
== Riconoscimenti ==
==Note==
*[[David di Donatello 1993|1993]] - '''[[David di Donatello (premio)|David di Donatello]]'''
<references/>
**[[David di Donatello per il miglior regista|Miglior regia]] a [[Roberto Faenza]]
**[[David di Donatello per il miglior musicista|Migliore colonna sonora]] a [[Ennio Morricone]]
**[[David di Donatello per il miglior costumista|Migliori costumi]] a [[Elisabetta Beraldo]]
**Candidatura a [[David di Donatello per il miglior film|Miglior film]]
**Candidatura a [[David di Donatello per il miglior produttore|Miglior produttore]] a [[Elda Ferri]]
**Candidatura a [[David di Donatello per la migliore sceneggiatura|Migliore sceneggiatura]] a [[Roberto Faenza]] e [[Filippo Ottoni]]
**Candidatura a [[David di Donatello per il miglior montatore|Miglior montaggio]] a [[Nino Baragli]]
 
*[[Nastri d'argento 1994|1994]] - '''[[Nastro d'argento]]'''
==Bibliografia==
**Candidatura a [[Nastro d'argento al regista del miglior film|Regista del miglior film]] a [[Roberto Faenza]]
* ''La Campagna romana da Hackert a Balla'', catalogo della mostra a cura di P. A. De Rosa e P. E. Trastulli, Roma, Museo del Corso, 22 nov. 2001-24 feb. 2002, De Luca/Edizioni Studio Ottocento, 2001. TAVV. 11 e 12, e p.258. ISBN 88-8016-478-3
**Candidatura a [[Nastro d'argento alla migliore sceneggiatura|Migliore sceneggiatura]] a [[Roberto Faenza]]
* Anna Ottani Cavina (a cura di), ''Un paese incantato: Italia dipinta da Thomas Jones a Corot'', (Catalogo della mostra tenuta a Parigi, Galeries nationales du Grand Palais, 3 aprile - 9 luglio 2001, a Mantova, Palazzo Te 3 settembre - 9 dicembre 2001), Milano, Electa, Paris, Réunion de musées nationaux, 2002, pp. 66-69 ISBN 8843599054
**Candidatura a [[Nastro d'argento al miglior produttore|Miglior produttore]] a [[Elda Ferri]]
* ''Il Tevere dipinto: viaggio pittorico dalla foce alla sorgente nel Sette Ottocento.'' pp.202-203. ISBN 978-88-7575-111-1
**Candidatura a [[Nastro d'argento alla migliore colonna sonora|Migliore colonna sonora]] a [[Ennio Morricone]]
* ''Hackert'' di [[Cesare de Seta]] con catalogo di [[Claudia Nordhoff]], Napoli, Electa Napoli, 2005, pp. 219-222, ISBN 88-510-0296-7
* Anna Ottani Cavina ed Emilia Calbi (a cura di), ''La pittura di paesaggio in Italia. Il Settecento'', Milano, Electa, 2005, ISBN 8837028652
* ''Jakob Philipp Hackert, Briefe (1761-1806)'' di [[Claudia Nordhoff]], Gottinga, 2012, ISBN 978-3-86988-222-2.
 
*[[Globi d'oro 1993|1993]] - '''[[Globo d'oro]]'''
== Altri progetti ==
**Candidatura a [[Globo d'oro al miglior film|Miglior film]] a [[Roberto Faenza]]
{{interprogetto|commons=Category:Jacob Philipp Hackert}}
**Candidatura a [[Globo d'oro alla miglior musica|Migliore musica]] a [[Ennio Morricone]]
 
*[[1994]] - '''[[Ciak d'oro]]'''
**[[Ciak d'oro|Miglior montaggio]] a [[Nino Baragli]]
**Candidatura a [[Ciak d'oro|Migliore sceneggiatura]] a [[Roberto Faenza]] e [[Filippo Ottoni]]
**Candidatura a [[Ciak d'oro|Migliori costumi]] a [[Elisabetta Beraldo]]
 
* Premio UNICEF
* [[Efebo d'oro]] [[1993]]
 
==Voci correlate==
* [[Film sull'Olocausto]]
* [[Bambini dell'Olocausto]]
* [[Jona Oberski]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/jakob-philipp-hackert_%28Dizionario_Biografico%29/ Claudia Nordhoff, voce in Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani.it, 2004]
 
{{Roberto Faenza}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografiecinema|Pitturanazismo}}
 
[[Categoria:JakobFilm Philipp Hackertdrammatici]]
[[Categoria:Film sull'Olocausto]]
[[Categoria:Film basati su opere di narrativa]]
[[Categoria:Film diretti da Roberto Faenza]]
[[Categoria:Film sui bambini]]
[[Categoria:Bambini della Shoah]]