Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e San Leucio (Caserta): differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
correggo ed integro
 
Annullata la modifica 105692765 di 93.34.141.48 (discussione)
Etichetta: Annulla
 
Riga 1:
{{Divisione amministrativa
{{diocesi della chiesa cattolica
|Nome=San Leucio
|immagine=Arezzo-catedral.jpg
|Nome ufficiale=
|nome=[[Diocesi]] di [[Arezzo]]-[[Cortona]]-[[Sansepolcro]]
|Panorama=Caserta San Leucio.jpg
|latino=Dioecesis Arretina-Cortonensis-Biturgensis seu Burgi Sancti Sepulchri
|Didascalia=San Leucio
|titolo=[[Arcivescovo]]<br />(titolo personale)
|Stemma=
|titolare=[[Riccardo Fontana]]
|Stato=ITA
|emerito=
|Grado amministrativo=4
|vicario=Giovacchino Dallara
|Divisione amm grado 1=Campania
|stato=Italia
|Divisione amm grado 2=Caserta
|rito=latino
|Divisione amm grado 3=Caserta
|eretta=[[III secolo]] (Arezzo)<br />[[1325]] (Cortona)<br />[[1520]] (Sansepolcro)
|Latitudine gradi=41
|unitaplena=30 settembre [[1986]]
|Latitudine minuti=05
|stemma=
|Latitudine secondi=55
|mappa=Diocesi di Arezzo - Cortona.png
|Latitudine NS=N
|mappacollocazione=Italy Tuscany Diocese map Arezzo-Cortona-Sansepolcro.svg
|Longitudine gradi=14
|mappaprovincia=
|Longitudine minuti=18
|suffraganea=[[arcidiocesi di Firenze]]
|Longitudine secondi=57
|regione=[[Regione ecclesiastica Toscana|Toscana]]
|Longitudine EW=E
|battezzati=335.000
|Superficie=
|popolazione=353.700
|Note superficie=
|proporzione=94,7
|Abitanti=1000
|sacerdotisecolari=177
|Note abitanti=
|sacerdotiregolari=46
|Aggiornamento abitanti=
|sacerdoti=223
|Codice catastale=
|battezzatipersacerdote=1.502
|Nome abitanti=leuciani
|diaconi=24
|Patrono=
|religiosi=66
|Festivo=
|religiose=410
|vicariati=
|settori=
|prefetture=
|parrocchie=247
|superficie=3.425
|cattedrale=[[Cattedrale dei Santi Pietro e Donato|Santi Pietro e Donato]]
|concattedrali=[[Duomo di Cortona|Santa Maria Assunta]]<br />[[Duomo di Sansepolcro|San Giovanni Evangelista]]
| patroni=[[Giovanni apostolo ed evangelista|San Giovanni Apostolo ed Evangelista]]<br />[[Donato d'Arezzo|San Donato]]<br />[[Margherita da Cortona|Santa Margherita da Cortona]].
|indirizzo=Piazza del Duomo 1, 52100 Arezzo, Italia
|sito=www.diocesiarezzo.it
|anno=2013
|ch=acsi
}}
[[File:Cortona-catedralSan Leucio panorama.jpg|thumbminiatura|upright=1.3276x276px|La [[concattedrale]]Panorama di [[Cortona]].San Leucio]]
'''San Leucio''' è una frazione del comune di [[Caserta]] nota per ragioni sia storiche sia artistiche, posta a 3,5&nbsp;km a nord ovest della città. Il sito reale, insieme alla [[Reggia di Caserta]], è stato riconosciuto come [[Patrimonio dell'Umanità]] dall'[[UNESCO]].
[[File:Duomo di sansepolcro, esterno.JPG|thumb|upright=1.3|La basilica [[concattedrale]] di [[Sansepolcro]].]]
[[File:5952ArezzoPalVescovile.JPG|thumb|upright=1.3|Il palazzo vescovile di Arezzo.]]
[[File:La Verna-1.JPG|thumb|upright=1.3|Il [[santuario della Verna]].]]
[[File:3000CortonaSMargherita.JPG|thumb|upright=1.3|La [[Basilica di Santa Margherita]] a Cortona.]]
 
==Storia==
La '''diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro''' (in [[lingua latina|latino]]: ''Dioecesis Arretina-Cortonensis-Biturgensis seu Burgi Sancti Sepulchri'') è una sede della [[Chiesa cattolica]] [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Firenze]] appartenente alla [[regione ecclesiastica Toscana]]. Nel [[2012]] contava 335.000 battezzati su 353.700 abitanti. È attualmente retta dall'[[arcivescovo]], titolo personale, [[Riccardo Fontana]].
[[File:Palazzobelvedere.JPG|thumb|Facciata del Palazzo Belvedere]]
Prima ancora che prendesse il nome attuale, vi era un feudo dei conti [[Acquaviva (famiglia)|Acquaviva]] di Caserta noto come ''[[Palazzo del Belvedere]]'' o ''Palagio Imperiale'' descritto nel [[1667]] da [[Celestino Guicciardini]]. Annesso vi era anche un casino da caccia che fu restaurato poco più tardi da [[Francesco Collecini]]. Nel [[1750]], i possedimenti già Acquaviva, poi divenuti [[Caetani]], passarono ai [[Borbone]] di [[Napoli]], e il feudo divenne un romitorio per i reali<ref name="romano">Romano A.M. (1999) ''San Leucio, una pagina di storia europea'', in “Leuciana festival”, inserto speciale de “Il Mattino”, giugno, p. 3</ref>.
 
Stanco del caos e degli intrighi della corte reale casertana, tuttavia, nel [[1773]] [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]] volle costruirsi un ritiro solitario dove poter trascorrere del tempo spensierato. Scelse le colline che fiancheggiavano il Parco di Caserta dove già sorgeva un rudere di una cappella dedicata a San Leucio, il martire brindisino, dal quale prese il nome{{anchor|11}}<ref name=stefani>Stefani S (1907) ''Una colonia socialista nel Regno dei Borboni, Roma, Edizioni Poligrafica, p. [[#11|11]], [[#13|13]], [[#31|30]], [[#32|32]], [[#34|34]], [[#36|36]], [[#38|38]], [[#40|40]], [[#43|43]], [[#61|61]], [[#84|84]], {{NoISBN}}</ref>.
Sono patroni della diocesi: [[Giovanni apostolo ed evangelista|San Giovanni Apostolo ed Evangelista]], [[Donato d'Arezzo|San Donato]], secondo vescovo di Arezzo, e [[Margherita da Cortona|Santa Margherita da Cortona]].
 
Il romitorio comprensivo di una vigna e di un boschetto, era frequentato dal re per brevi periodi, dopodiché era custodito da alcuni guardiani di stanza con le proprie famiglie. Il 17 dicembre [[1778]], tuttavia, accadde un fatto inusitato che determinò il destino della colonia. Il primogenito del re ed erede al trono, [[Carlo Tito di Borbone-Napoli|Carlo Tito]], morì di [[vaiolo]]. Il re, scosso dall'evento, decise di erigere un ospizio per i poveri della provincia presso il quale assegnò un opificio per non tenerli in ozio, all'uopo fece giungere sul posto delle imprese dal nord Italia tra le quali la Brunetti di Torino{{anchor|13}}<ref name=stefani/>. La colonia crebbe rapidamente così che si decise di costruire ulteriori edifizi per migliorarne le funzionalità tra i quali una [[parrocchia]], degli alloggi per gli educatori e dei padiglioni per i macchinari. L'organizzazione era affidata a un Direttore generale affiancato da un Direttore tecnico che monitorava la condizione degli impianti. L'istruzione tecnica degli operai era affidata al Direttore dei Mestieri ciascuno per ogni genere. Si voleva in tal modo riprendere l'idea dell'organizzazione “colbertina” francese<ref>Tescione G. (1932) ''Significato civile e politico della nostra arte della seta'', Napoli, Russo, p. 17, {{NoISBN}}</ref>.
== Territorio ==
La diocesi comprende gran parte della [[provincia di Arezzo]] ([[Arezzo]], [[Cortona]], [[Sansepolcro]], [[Pergine Valdarno]], [[Sestino]], [[Anghiari]], [[Bibbiena]], [[Castiglion Fiorentino]], [[Capolona]], [[Terranuova Bracciolini]], [[Chiusi della Verna]], [[Civitella in Val di Chiana]], [[Castel Focognano]], [[Bucine]], [[Badia Tedalda]], [[Marciano della Chiana]], [[Loro Ciuffenna]], [[Lucignano]], [[Monterchi]], [[Foiano della Chiana]], [[Monte San Savino]], [[Montevarchi]], [[Poppi]], [[Caprese Michelangelo]], [[Subbiano]], [[Monterchi]], [[Pieve Santo Stefano]], [[Ortignano Raggiolo]], [[Talla]], [[Laterina]], [[San Giovanni Valdarno]], [[Chitignano]], [[Castiglion Fibocchi]]) e 4 comuni della [[provincia di Siena]] ([[Gaiole in Chianti]], [[Sinalunga]], [[Rapolano Terme]], [[Castelnuovo Berardenga]]).
 
Le commesse di [[seta]] provenivano da tutta l'Europa: ancor oggi, le produzioni di San Leucio si possono ritrovare in [[Vaticano]], al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]], nello [[Studio Ovale]] della [[Casa Bianca]]: le bandiere di quest'ultima e quelle di [[Buckingham Palace]] sono fatte con tale materiale. Si ritrovano testimonianze dell'arte anche nelle celebrazioni e nelle festività popolari, specialmente nel capoluogo partenopeo, come ad es. la festa di Sant'Anna a Porta Capuana e la Madonna del Carmine nell'omonima Basilica al Mercato<ref>Aa.Vv., (1972) ''Storia di Napoli'', Napoli, Società editrice storia di Napoli, vol. X, p. 818</ref>.
Sede vescovile è la città di Arezzo, dove si trova la [[cattedrale dei Santi Pietro e Donato]]. Sono [[Concattedrale|concattedrali]] della diocesi la [[Duomo di Cortona|chiesa di Santa Maria Assunta]] nella città di Cortona e la basilica di [[Duomo di Sansepolcro|San Giovanni Evangelista]] nella città di Sansepolcro.
 
Il re [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]], consigliato dal ministro [[Bernardo Tanucci]], pensò di inviare i giovani in Francia ad apprendere l'arte della [[tessitura]], per poi lavorare negli stabilimenti reali. Licenziato Tanucci nel [[1776]], gli subentrò Domenico Caracciolo che diede grande impulso alla colonia. Fu così costituita nel [[1778]], su progetto dell'architetto [[Francesco Collecini]], una comunità nota come [[Belvedere di San Leucio|Real Colonia di San Leucio]], basata su norme proprie. Alle maestranze locali si aggiunsero subito anche artigiani francesi, genovesi, piemontesi e messinesi che si stabilirono a San Leucio richiamati dai molti benefici di cui usufruivano gli operai delle seterie.
Fanno parte della diocesi numerosi [[santuario|santuari]], tra cui:
* il [[santuario della Verna]]
* l'[[eremo di Camaldoli]]
* il [[Santuario di Santa Maria delle Vertighe|santuario delle Vertighe]]
* il [[Santuario di Santa Maria del Sasso (Bibbiena)|santuario di Santa Maria del Sasso]]
* il [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Sansepolcro)|santuario della Madonna delle Grazie]] in [[Sansepolcro]]
* il [[santuario della Madonna dei Lumi]] in [[Pieve Santo Stefano]]
* il [[santuario della Madonna delle Grazie (Fresciano)|santuario della Madonna delle Grazie]] in [[Fresciano]] (frazione di [[Badia Tedalda]])
* il [[santuario della Madonna della Selva]] presso [[Caprese Michelangelo]]
* la [[basilica di Santa Margherita]] in [[Cortona]]
* le basiliche di [[Chiesa di San Domenico (Arezzo)|San Domenico]] e di [[Basilica di San Francesco (Arezzo)|San Francesco]] in Arezzo.
 
Ai lavoratori delle seterie era, infatti, assegnata una casa all'interno della colonia, ed era, inoltre, prevista per i figli l'istruzione gratuita potendo beneficiare, difatti, della prima scuola dell'obbligo d'Italia che iniziava fin da 6 anni e che comprendeva le materie tradizionali quali la [[matematica]], la [[letteratura]], il [[catechismo]], la [[geografia]], l'[[economia domestica]] per le donne e gli esercizi ginnici per i maschi{{anchor|34}}<ref name=stefani/>. I figli erano ammessi al lavoro a 15 anni, con turni regolari per tutti, ma con un orario ridotto rispetto al resto d'[[Europa]]. Le abitazioni furono progettate tenendo presente tutte le regole urbanistiche dell'epoca, per far sì che durassero nel tempo (abitate tuttora) e fin dall'inizio furono dotate di acqua corrente e servizi igienici.
Il territorio, che si estende per 3.425&nbsp;km², è suddiviso in 244 parrocchie.
 
Per contrarre matrimonio gli uomini e le donne, compiuti rispettivamente almeno 20 e 16 anni, dovevano dimostrare di aver conseguito uno speciale “diploma al merito” concesso dai Direttori dei Mestieri{{anchor|30}}<ref name=stefani/>. I matrimoni si svolgevano il giorno di [[Pentecoste]] con una celebrazione particolare: a ogni coppia era assegnato un mazzo di [[Rosa (fiore)|rose]], bianche per gli uomini e rosa per le donne, fuori la chiesa li aspettavano gli anziani del villaggio, di fronte ai quali le coppie si scambiavano i mazzi di fiori come [[promessa di matrimonio]]{{anchor|32}}<ref name=stefani/>. Ciascuno era libero di lasciare la colonia quando voleva, ma, data la natura produttiva del luogo, si cercava di inibire tali eventualità, ad es., facendo divieto di ritorno in colonia oppure riducendo al minimo le liquidazioni{{anchor|32}}<ref name=stefani/>.
== Storia ==
=== Diocesi di Arezzo ===
Antichissima è la diocesi di Arezzo. La tradizione indica in San Romolo, discepolo di [[Paolo di Tarso|San Paolo]] e successivamente leggendario vescovo di [[Diocesi di Fiesole|Fiesole]], il primo evangelizzatore di Arezzo.
 
La produttività era garantita da un ''bonus'' in danaro che gli operai ricevevano in base al livello di perizia che avevano raggiunto{{anchor|36}}<ref name=stefani/>. La proprietà privata era tutelata, ma erano abolite le doti e i testamenti{{anchor|38}}<ref name=stefani/>. I beni del marito deceduto passavano alla vedova e da questa al “Monte degli orfani”, cioè la cassa comune gestita da un prelato che serviva al mantenimento dei meno fortunati. Le questioni personali erano giudicate dall'Assise degli Anziani, cd. ''seniores'', che avevano raggiunto i massimi livelli di benemerenza ed erano di nomina elettiva{{anchor|40}}<ref name=stefani/>. I ''seniores'' monitoravano anche la qualità igienica delle abitazioni e potevano deliberare sanzioni disciplinari nonché espulsioni dalla colonia.
Nell'archivio capitolare esiste una pergamena dell'[[XI secolo]] sul retro della quale vi è un catalogo di vescovi aretini dal [[IV secolo]] fino a [[Teodaldo (vescovo)|Teodaldo]] nel [[1036]]: si tratta di una serie ininterrotta di vescovi copiati dai [[Dittico|dittici]] antichi, ossia dalle tavolette di legno che, fino al [[X secolo]], servivano a ricordare nella liturgia di [[Tutti i Santi]] il nome dei precedenti vescovi per cui pregare.
 
Per contrastare la concorrenza straniera, i leuciani si aprirono al mercato dell'abbigliamento con la produzione di maglie, calze, broccati e velluti. Così, seguendo la moda francese, si passò dai ''pekins'' ai ''tulle'', dai ''chines'' ai ''reps''<ref name="romano"/>. La fortuna delle produzioni leuciane è ampiamente documentata fino alla prima metà dell'[[XIX secolo|800]] quando l'impianto ebbe l'esclusiva sullo straordinario tessuto “fili di vetro” scoperto da Gio. U. Ruforf<ref name=romano/>
Questo lungo elenco, dopo il [[XVI secolo]], è stato manipolato con la modifica dell'ordine originario dei nomi, con l'interpolazione di nomi di vescovi inventati o con l'omissione di nomi di altri vescovi. Il catalogo così modificato, con l'aggiunta di datazioni più o meno fantasiose, è stato accettato dall'[[Ferdinando Ughelli|Ughelli]] nella sua ''Italia sacra'', da [[Giuseppe Cappelletti|Cappelletti]] nell'opera ''Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni'', e da Pius Bonifacius Gams nelle ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''. Agli inizi del [[XX secolo|Novecento]] lo studioso Ubaldo Pasqui ha pubblicato il catalogo originario, con testo critico, nei ''Documenti per la storia della città di Arezzo nel medioevo'', restituendo in questo modo l'ordine esatto dei vescovi aretini.
 
{{UNESCO
Il primo vescovo del catalogo è [[satiro (vescovo)|san Satiro]], che secondo la ''Passio Donati'' sarebbe morto durante il pontificato di [[papa Giulio I]] ([[337]]-[[352]]). Il successore, [[Donato d'Arezzo|san Donato]], è il [[patrono]] della città e della diocesi; è ricordato nel ''[[Martirologio Romano|Vetus Martyrologium Romanum]]'' alla data del 7 agosto e di lui parla [[Papa Gregorio I|Gregorio Magno]] nei suoi ''Dialoghi''.
|tipoBene = patrimonio
|nome = [[Reggia di Caserta|Palazzo Reale di Caserta con il Parco]], [[Acquedotto Carolino|Acquedotto di Vanvitelli]] e complesso di San Leucio
|nomeInglese = 18th-Century Royal Palace at Caserta with the Park, the Aqueduct of Vanvitelli, and the San Leucio Complex
|immagine = Der bourbonische Königspalast in Caserta.jpg
|anno = 1997
|tipologia = Architettonico, paesaggistico
|criterio = C (i) (ii) (iii) (iv)
|pericolo = Nessuna indicazione
|link = 549
}}
 
Il re [[Ferdinando IV di Borbone]] progettò di allargare la colonia anche per le nuove esigenze industriali dovute all'introduzione della “trattura” della seta e della manifattura dei veli, quindi per costruirvi una nuova città, da chiamare ''[[Ferdinandopoli]]'', concepita su una pianta completamente circolare con un sistema stradale radiale e una piazza al centro per farne anche una sede reale. Non vi riuscì, ma nei quartieri annessi al Belvedere mise in atto un codice di leggi sociali particolarmente avanzate, ispirate all'insegnamento di [[Gaetano Filangieri]] e trasformate in leggi da [[Bernardo Tanucci]].
All'inizio dell'[[XI secolo]] [[Romualdo di Camaldoli|san Romualdo]] fondava l'[[eremo di Camaldoli]]; fu il vescovo [[Teodaldo (vescovo)|Teodaldo]] a donare il terreno per la sua costruzione e a consacrarne la chiesa nel [[1027]].
 
Ferdinando IV preferiva San Leucio in modo particolare e vi organizzava spesso battute di caccia e feste condivise con la stessa popolazione della colonia. Il sovrano firmò nel [[1789]] un'opera esemplare che conteneva i principi fondanti della nuova comunità di San Leucio: ''Origine della popolazione di San Leucio e suoi progressi fino al giorno d'oggi colle leggi corrispondenti al buon governo di essa di Ferdinando IV Re delle Sicilie'' conosciuti più comunemente come gli ''Statuti di San Leucio''. Tale codice, voluto dalla consorte [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena]], fu scritto dal massone Planelli su ispirazione di [[Mario Pagano]] e di altri illuministi{{anchor|61}}<ref name=stefani/> e fu pubblicato dalla [[Stamperia Reale del Regno di Napoli]] in 150 esemplari. Il testo, in cinque capitoli e ventidue paragrafi, rispecchia le aspirazioni del [[dispotismo illuminato]] dell'epoca ad interpretare gli ideali di uguaglianza sociale ed economica e pone grande attenzione al ruolo della donna.
Nella [[cattedrale]] di Arezzo, oltre a San Donato, è sepolto [[papa Gregorio X]]; nello stesso edificio sacro si tenne il [[conclave]] che elesse nel [[1276]] il suo successore, [[papa Innocenzo V|Innocenzo V]]. Fu il primo conclave in cui i [[Cardinale|cardinali]] si riunirono in [[Regola di clausura|clausura]] per eleggere il [[papa]], come stabilito dalla ''[[Ubi Periculum]]'' del [[1274]].
 
Diverse opportunità erano offerte anche agli invalidi del lavoro che potevano rimanere ''in loco'' dopo l'infortunio; per questi fu progettato un ospizio apposito, la “Casa degli infermi”, che però non fu possibile portare a compimento a causa della discesa di [[Napoleone Buonaparte]] in Italia e della nascita della [[Repubblica Partenopea]] nel [[1799]]{{anchor|43}}<ref name=stefani/>. Pertanto, gli invalidi continuarono a sopravvivere grazie a delle donazioni spontanee dei lavoratori diplomati al merito, raccolti in un'apposita cassa dai ''seniores''. Gli operai addetti alla coltivazione dei campi, invece, potevano vendere una parte del raccolto al mercato in base ai prezzi stabiliti dal sovrano.
Secolare fu la lotta fra l'[[Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino|arcidiocesi di Siena]] e la sede aretina per la giurisdizione su diciannove [[Pieve|pievi]], in territorio senese ma sotto l'autorità ecclesiastica dei vescovi di Arezzo. Nel [[XII secolo]] [[papa Onorio II]] dette ragione ad Arezzo, a cui quelle pievi appartenevano ''a tempore Romanorum''.
 
Nel [[1789]] Lady Elisabeth Craven, moglie di Lord Craven, magravio di Anspanich, soggiornò per qualche settimana a Caserta scrivendo le sue memorie nel ''Portrait du Roi Ferdinand'' che fu pubblicato a Londra nel [[1826]]: «mi fornì spiegazioni non pure su tutte le regole dello stabilimento ma fin più intricati congegni meccanismi che rendevano quel lavoro più agevole». Tra il [[1790]] e il [[1796]] anche Giuseppe Galanti, allievo di Antonio Genovesi, si soffermo sul posto: «il più lodevole in questa costituzione è che nulla si fa per forza. L'onore ed altri piccioli problemi debbono bastare a far osservare le leggi»<ref>Zuccaro E. (1999) ''Il mondo perfetto di re Ferdinando'', in “Leuciana festival”, inserto speciale de “Il Mattino”, giugno, pp. 4-5</ref>.
L'ampia diocesi aretina, che fin dall'inizio fu [[Diocesi immediatamente soggetta alla Santa Sede|immediatamente soggetta alla Santa Sede]], subì diversi smembramenti a partire dal [[XIV secolo]] per l'erezione di altre diocesi toscane: Cortona ([[1325]]), [[Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza|Pienza]] (compreso il territorio dell'[[abbazia di Monte Oliveto Maggiore]]) e [[Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino|Montalcino]] ([[1462]]), Sansepolcro ([[1515]]), [[Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza|Montepulciano]] ([[1561]]) e l'[[Abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore|abbazia di Monte Oliveto Maggiore]] ([[1765]]).
 
In seguito alla [[Restaurazione]] il progetto della neo-città fu accantonato, anche se si continuarono ad ampliare industrie ed edifici, tra cui il Palazzo del Belvedere. Nel [[1824]] il governatore Antonio Sancio fece erigere una statua del Re che oggi è visibile al [[Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa]]. Nel [[1826]] su ordine del ministro card. [[Fabrizio Ruffo]] si decise di aprire una manifattura di pellame che però non riscosse il successo desiderato tanto da rischiare di far andare in malora l'intera colonia. Nel [[1834]] i Borbone decisero di costituire una società insieme a dei privati, tale fu la configurazione organizzativa fino all'Unità d'Italia. Nel [[1862]], nonostante lo sviluppo della produzione e il perfezionamento del nuovo tessuto “Jacquard”, i [[Casa Savoia|Savoia]] ne decisero la chiusura, riaprendola poi appena quattro anni dopo, ma concessa ancora in locazione ad imprese private{{anchor|84}}<ref name=stefani/>.
Nel periodo [[Concilio di Trento|post tridentino]] si distinse in particolare il vescovo Tommaso Salviati che, sulla scia del milanese [[Carlo Borromeo]], introdusse le riforme conciliari in diocesi e fondò il [[seminario]] nel [[1639]].
 
Nel [[1866]] la Colonia di San Leucio venne elevata a comune amministrativo con il nome di San Leucio, fino alla sua definitiva aggregazione nel [[1928]] al comune di Caserta.<ref>{{cita web|url=http://www.elesh.it/storiacomuni/storia_comune.asp?istat=061808|titolo=Storia ISTAT del Comune 061808 San Leucio}}</ref>
Durante l'episcopato del [[cardinale]] [[Giovanni Antonio Guadagni]] ([[XVIII secolo]]), [[papa Clemente XII]] concesse in perpetuo ai vescovi di Arezzo le insegne arcivescovili, il pallio e la croce astile<ref>Da ''[[Catholic Encyclopedia]]''.</ref>. L'ultimo vescovo ad usufruire delle insegne arcivescovili del pallio e della croce astile fu Giovanni Telesforo Cioli; nel [[1986]] il privilegio fu revocato. I vescovi di Arezzo si fregiavano anche dei titoli di [[Principe del Sacro Romano Impero]] in Toscana e di Conte di Cesa.
 
Nel [[1976]], in occasione del bicentenario della fondazione, si iniziò a guardare a San Leucio con maggiore attenzione, grazie al lavoro di ricerca compiuto dal Politecnico di Milano in collaborazione con la Pennsylvania University. Nel [[1981]] il luogo entrò nell'orbita del finanziamento della legge Scotti-Signorile sugli itinerari turistici ma solo tre anni dopo fu possibile aprire il cantiere grazie anche ad un concorso di idee sponsorizzato dalla [[Fiat]]. Dopo 15 anni di lavori e la spesa di 55 miliardi di lire, è stato possibile nel [[1999]] recuperare gli spazi funzionali con l'inaugurazione del [[Leuciana festival]]<ref>Carotenuto M. (1999) ''Dall'utopia leuciana alla ricerca dello splendore perduto'', in “Leuciana festival”, inserto speciale de “Il Mattino”, giugno, p. 21</ref><ref>I motivi del ritardo del cantiere sono da ricondurre alle vertenze giudiziarie sorte in seguito al sequestro dell'area da parte della magistratura per abusi edilizi, cfr. “Il Mattino”, 4 maggio 1992, ''Ruspe a San Leucio'', p. 18.</ref>.
La sede vescovile di Arezzo non è mai restata [[Sede vacante|vacante]] per lunghi periodi: il massimo fu 7 anni, fra il [[1860]] e il [[1867]], nel periodo iniziale dell'[[unità d'Italia]] quando le autorità governative hanno impedito il libero insediamento della gerarchia ecclesiastica.
 
==Architettura==
=== Diocesi di Cortona ===
{{vedi anche|Belvedere di San Leucio}}
[[Cortona]], anticamente parte della diocesi di Arezzo, fu elevata a diocesi il 19 giugno [[1325]] da [[papa Giovanni XXII]] con la [[Bolla pontificia|bolla]] ''Vigilis speculatoris'', come ricompensa alla fedeltà dei cortonesi, [[guelfi]], mentre ad Arezzo, città [[ghibellini|ghibellina]], si [[scomunica]]va e si deponeva il vescovo [[Guido Tarlati|Guido di Pietramala]]. Il territorio fu ricavato in massima parte dalla diocesi di Arezzo, mentre alcune porzioni venivano estrapolate dal territorio delle diocesi di [[Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza|Chiusi]] e di [[Diocesi di Città di Castello|Città di Castello]]. La diocesi era [[Diocesi immediatamente soggetta alla Santa Sede|immediatamente soggetta alla Santa Sede]].
Il Complesso di San Leucio nella sua veste attuale si estende su una superficie di 16871&nbsp;m² e ha una facciata lunga 354&nbsp;m intervallata da un doppio ordine di [[lesena|lesene]], caratterizzata inoltre da due ordini di finestre e due marcapiani con [[timpano (architettura)|timpano]] centrale: monumentale è la [[Scala (architettura)|scalinata]] a doppia rampa che segna l'ingresso principale alla struttura.
 
==Scultura e pittura==
Il primo vescovo fu Raniero Ubertini, che nel [[1331]] scampò ad una congiura ordita contro di lui. Altri noti vescovi di Cortona furono il [[cardinale]] [[Silvio Passerini]] ([[1521]]), e Matteo Concini ([[1560]]) e Gerolamo Gaddi ([[1562]]), presenti al [[concilio di Trento]].
Nel casino da caccia si annoverano gli affreschi di [[Fedele Fischetti]] sul mito di Bacco ed Arianna e la grande vasca in marmo di Mondragone al centro di una sala decorata con soggetti dell'antichità classica. La fontana con tritoni e delfini è opera di Solari nel [[1794]]. Occasionalmente sono esposti in mostra tele di [[Salvatore Fergola|Fergola]], Veronesi e [[Jakob Philipp Hackert|Hackert]], il pittore prussiano della ''Campania felix''<ref name=romano/>.
 
==Arco Borbonico==
La prima [[cattedrale]] della diocesi fu la chiesa di San Vincenzo, già chiesa priorale dei [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] di [[Arezzo]]; il 9 giugno [[1507]], con bolla di [[papa Giulio II]], la sede fu trasferita nell'attuale [[Duomo di Cortona|duomo]].
[[File:Arcoborbonicoretro.JPG|thumb|left|Vista posteriore dell'arco]]
L'Arco Borbonico è il portale d'accesso al Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio e rappresenta una testimonianza di preesistenza alle seterie realizzate nel settecento. Risale infatti al [[1600]] quando era il varco d'accesso alla proprietà feudale dei Principi Acquaviva, signori di Caserta. Ancora oggi l'Arco rimane il passaggio migliore per raggiungere il Belvedere. L'Arco, sulla cui sommità è presente lo stemma borbonico con due leoni in pietra ai lati realizzati dallo scultore [[Angelo Brunelli]], è alto quasi 13&nbsp;m, largo 9 ed è formato da un unico [[fornice]] con un [[bugnato]] rettangolare e due [[Parasta|paraste]].
 
==Chiesa di Santa Maria delle Grazie==
Si deve al vescovo Francesco Perignani l'istituzione del [[seminario]] diocesano nel [[1573]], uno dei primi in [[Italia]], anche se entrò pienamente in funzione solo un secolo dopo.
Voluta dal re Ferdinando IV e costruita da [[Francesco Collecini]], allievo del Vanvitelli, fu completata in due anni e consacrata il 30 giugno [[1803]] insieme all'inaugurazione della “Fiera ferdinandea di arte sacra”. All'occasione il papa concesse al devotissimo re uno speciale Giubileo di otto giorni per ciascun anno in perpetuo nella ricorrenza della festività della Santissima Vergine delle Grazie. I materiali da costruzione sono di tufo giallo del Monte Fiorillo per gli esterni, marmo di Mondragone e legno di cipresso per gli interni, argento, bronzo, porcellane per gli arredi e le suppellettili. Nella chiesa lavorarono artisti quali Cosimo de Focatiis, Raffaele Mattioli e Pietro Saja<ref>Pastore A. (1999) ''Chiesa della Vaccheria, alla fiera del re'', in “Leuciana festival”, inserto speciale de “Il Mattino”, giugno, p. 23</ref>. Dal primo all'8 luglio di ogni anno, grazie all'associazione “Arte nell'arte”, si svolge una mostra d'artigianato di arredi sacri.
 
==Prospettive su San Leucio==
=== Diocesi di Sansepolcro ===
[[File:san leucio.jpg|thumb|left|Ingresso del Palazzo del Belvedere]]
{{vedi anche|Diocesi di Sansepolcro}}
L'eredità della Colonia di San Leucio è sopravvissuta per decenni grazie alla presenza di diverse aziende seriche che però, ultimamente, hanno cessato l'attività per de-localizzare le industrie. Questa operazione, di natura meramente economica, ha conferito un duro colpo all'immagine della frazione casertana e soprattutto all'occupazione locale che oggi annovera centinaia di operaie specializzate in cassa integrazione o in mobilità.
La città di Sansepolcro crebbe nel territorio della [[diocesi di Città di Castello]] attorno ad un oratorio, contenente una reliquia della [[Terrasanta]], attribuito ai pellegrini del [[X secolo]]; successivamente i monaci [[Congregazione Camaldolese|camaldolesi]] costruirono un monastero, il cui [[abate]], almeno fin dal [[1013]], con diplomi confermati dagli imperatori e dai papi, aveva giurisdizione temporale sui territori di proprietà abbaziale ed inoltre era esente dalla giurisdizione ecclesiastica del vescovo di Città di Castello (''[[Abbazia territoriale|abbazia nullius dioecesis]]'').
 
A San Leucio, all'interno della fabbrica originaria del re Ferdinando, il Palazzo del Belvedere, ha oggi sede il "Museo della seta" che conserva alcuni macchinari originali, ancora funzionanti, per la lavorazione della seta che mostrano tutte le fasi della produzione con gli antichi telai restaurati ed azionati da una ruota idraulica posta nei sotterranei del palazzo. La visita al Complesso Monumentale prevede anche il passaggio negli appartamenti storici, arredati con suppellettili provenienti dalla [[Reggia di Caserta]] (tra le stanze di notevole interesse è il Bagno di Carolina, con la vasca in marmo di Carrara) e ai Giardini all'italiana, costituiti da una serie di terrazzamenti con piante identiche a quelle sistemate dal Re sul finire del '[[XVIII secolo|700]]. È inoltre possibile visitare su richiesta anche la “Casa del tessitore”, esempio di abitazione coloniale d'epoca.
Nel [[XIV secolo]] gli aretini si impadronirono della città ed il vescovo [[Guido Tarlati|Guido di Pietramala]] la fortificò facendone una roccaforte [[Ghibellini|ghibellina]]; nell'ambito civile-temporale i vescovi aretini entrarono in conflitto con gli abati camaldolesi, che rivendicavano gli antichi diritti temporali sulla città di Borgo San Sepolcro. Ancora nel [[1402]] [[papa Bonifacio IX]] ribadì l'esenzione del monastero camaldolese dalla giurisdizione episcopale ed insieme ribadì una serie di privilegi nell'ambito civile.
 
Dal [[1999]], nei mesi estivi, si svolge a San Leucio il "[[Leuciana Festival]]", manifestazione artistica e culturale che in pochi anni si è ritagliata un ruolo di primo piano in Italia con un successo di pubblico sempre crescente. Tra gli ospiti più famosi che si sono esibiti al Leuciana, da ricordare [[Michael Bublé]], [[Claudio Baglioni]], [[Franco Battiato]], [[Giovanni Allevi]], i [[Pooh]], [[Fiorella Mannoia]], l'[[Orchestra Scarlatti]] del Teatro San Carlo di Napoli e ancora [[Pino Daniele]], il musical [[Cats (musical)|Cats]], [[Pat Metheny]] e tanti altri artisti di livello internazionale.
Per porre fine definitivamente ai contrasti, il toscano [[papa Leone X]] eresse Sansepolcro in sede vescovile con la [[Bolla pontificia|bolla]] ''Praeexcellenti praeeminentia'' del 22 settembre [[1515]].<ref>Testo della bolla in: Cappelletti, ''op. cit.'', pp. 252-257.</ref> Alla nuova diocesi furono assegnati i pingui territori dell'abbazia ''nullius'' dei camaldolesi di Sansepolcro e quelli di un'altra abbazia camaldolese, contestualmente soppressa, di Santa Maria in Bagno: entrambi questi territori erano compresi all'interno del territorio della diocesi di Città di Castello. Inoltre le furono assegnate 34 [[Parrocchia|parrocchie]] dalla diocesi di Arezzo.<ref>Elenco delle parrocchie in: Cappelletti, ''op. cit.'', p. 260 e seguenti.</ref>
 
==Note==
L'esecuzione della bolla pontificia fu ritardata di cinque anni ed il primo vescovo fu nominato il 17 settembre [[1520]]. Si trattava di [[Galeotto Graziani]], già abate [[Congregazione Camaldolese|camaldolese]] del monastero cittadino, che divenne la nuova sede vescovile, mentre la chiesa abbaziale, dedicata a San Giovanni evangelista, fu eretta in [[cattedrale]] diocesana. La diocesi era [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Firenze]].
 
Tra i vescovi più famosi si ricordano [[Niccolò Tornabuoni]], Dionisio Bussotti, Giovanni Lorenzo Tilli (che istituì il [[seminario]] nel [[1711]]), [[Roberto Costaguti]], [[Pompeo Ghezzi]], [[Domenico Bornigia]] e [[Abele Conigli]].
 
Nel [[XVIII secolo]] la diocesi si ingrandì con l'incorporazione dell'[[Arciprete|arcipretura]] ''nullius'' di [[Pieve di San Pancrazio (Sestino)|San Pancrazio]] di [[Sestino]] ([[1788]]) e dell'abbazia ''nullius'' di [[Abbazia di Sant'Ellero|Sant'Ellero]] di [[Galeata]] ([[1784]]), per un totale di 46 nuove parrocchie, tre delle quali erano nel territorio della [[Diocesi di San Marino-Montefeltro|diocesi di Montefeltro]].
 
Il 7 ottobre [[1975]] cedette le parrocchie della [[valle del Bidente]] alla [[Diocesi di Forlì-Bertinoro|diocesi di Forlì]] e quelle della valle del [[Savio (fiume)|Savio]] alla [[Diocesi di Cesena-Sarsina|diocesi di Cesena]].
 
=== Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ===
Il 7 ottobre [[1975]] Telesforo Giovanni Cioli, già vescovo di Arezzo, fu nominato anche vescovo di Sansepolcro. Lo stesso Cioli, il 15 febbraio [[1978]], fu nominato anche vescovo di Cortona: in questo modo le tre sedi si trovarono unite ''[[in persona episcopi]]''.
 
Il 30 settembre [[1986]], in forza del decreto ''Instantibus votis'' della [[Congregazione per i Vescovi]], fu stabilita la ''plena unione'' delle tre diocesi; la nuova circoscrizione ecclesiastica assunse il nome di diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e divenne [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Firenze]].
 
Il vescovo [[Giovanni D'Ascenzi]] gestì questa delicata fase istituzionale, provvedendo anche alla ridefinizione del numero e del territorio delle parrocchie, dei vicariati e delle zone pastorali.
 
La diocesi è stata [[visita pastorale|visitata]] dai papi [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]] nel [[1993]] (Arezzo, Cortona, Camaldoli e La Verna) e [[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]] nel 2012 (Arezzo e Sansepolcro).
 
Attualmente il territorio diocesano, che per superficie si colloca al 10º posto nell'elenco delle diocesi italiane<ref>[http://www.catholic-hierarchy.org/country/scit4.html Italy, Statistics by Diocese, by Name [Catholic-Hierarchy&#93;<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, è caratterizzato da un'ampia eterogeneità geografica e socio-culturale. I dati elencati nella tabella successiva mettono in luce come il primo venticinquennio di vita della nuova diocesi è stato connotato da una drastica riduzione del numero dei sacerdoti diocesani, conseguenza di una diminuzione di vocazioni che ha assunto toni più evidenti che altrove, e dalla chiusura di numerose case religiose, sia maschili che femminili. Ciò ha chiesto un profondo ripensamento dell'attività pastorale e delle strutture pastorali.
 
== Cronotassi dei vescovi ==
=== Vescovi di Arezzo ===
* ''San'' [[Satiro (vescovo)|Satiro]] † (circa [[336]]/[[340]] - [[353]] deceduto)
* ''San'' [[Donato d'Arezzo|Donato]] † (circa [[346]]/[[352]] - 7 agosto [[362]] deceduto)
* [[Gelasio (vescovo)|Gelasio]] † (circa [[366]] - [[371]] deceduto)
* ''San'' Domiziano † (menzionato nel [[371]])
* ''San'' Severino † (menzionato nel [[372]])
* ''San'' Fiorenzo † (menzionato nel [[375]])
* Massimiano † ([[377]] - ?)
* Eusebio † ([[380]] - [[380]] deceduto)
* ''San'' [[Gaudenzio di Arezzo|Gaudenzio]] † ([[381]] - [[382]] deceduto)
* Decenzio † ([[382]] - [[422]] deceduto)
* Lorenzo I † ([[422]] - ?)
* Gallo † (menzionato nel [[447]])
* Benedetto † (menzionato nel [[501]] circa)
* Olibrio † (menzionato nel [[520]])
* Vindiciano † ([[545]] - [[560]] ?)
* Cassiano † ([[560]] - [[575]] ?)
* Dativo † ([[575]] - [[590]] ?)
* Dulcizio † ([[590]] - [[598]] ?)
* Innocenzo † (menzionato nel [[599]])
* Lorenzo II ? † (menzionato nel [[600]])<ref>Assente nel catalogo aretino, ma menzionato da Gams e Cappelletti.</ref>
* Magiuriano (Maiuriano o Mauriano) † (menzionato nel [[617]] circa)
* Servando † (menzionato nel [[630]] circa)
* Cipriano I † (menzionato nel [[654]] circa)
* Bonomo † (menzionato nel [[658]] circa)
* Vitaliano † (menzionato nel [[676]] circa)
* Cipriano II † (menzionato nel [[680]])<ref>Nel catalogo aretino, vi è un solo Cipriano, che partecipa al [[Concilio di Roma (680)|sinodo romano]] del 680 e che succede a Servando; gli altri nomi (Bonomo, Vitaliano e Servando II) sono assenti nel catalogo, ma menzionati da Gams e Cappelletti.</ref>
* Alipario † (menzionato nel [[685]])
* Deodato † (menzionato nel [[707]] circa)
* Aliseo † (menzionato nel [[713]] circa)
* Luperziano † (menzionato nel [[715]])
* Stabile † ([[741]] - [[752]])
* Cunemondo † (menzionato nel [[752]])
* Elveto † (menzionato nel [[775]])
* Lamberto o Ariberto † (circa [[795]] - dopo l'[[826]])
* Pietro I † (prima dell'[[828]] - dopo l'[[845]])
* Pietro II † (circa [[850]] - dopo l'[[867]])
* [[Giovanni (vescovo di Arezzo)|Giovanni]] † (dopo l'[[872]] - dopo l'[[898]])
* Pietro III † ([[900]] - dopo il [[916]])
* Teodosio † (menzionato nel [[922]])
* Biagio ? † (menzionato nel [[930]] circa)
* Ugo † (menzionato nel [[952]])
* Guglielmo I † (menzionato nel [[955]])
* Everardo † ([[960]] - dopo il [[967]])
* Alperto † (menzionato nel [[972]])
* [[Elemperto]] I † ([[986]] - [[1010]])
* Guglielmo II † ([[1010]] - [[1013]] ?)
* [[Adalberto (vescovo di Arezzo)|Adalberto]] o Alberto † ([[1014]] - [[1023]])
* [[Teodaldo (vescovo)|Teodaldo]] † ([[1023]] - [[1036]])
* Immone † ([[1036]] - [[1051]])
* Arnaldo † ([[1051]] - [[1062]] deceduto)
* Costantino † ([[1062]] - [[1081]] deposto)
* Elemperto II † ([[1081]] - [[1104]] deceduto)
* Gregorio I † ([[1104]] - [[1114]])
* Guido Boccatorta † ([[1114]] - [[1128]] o [[1129]] deceduto)
* Buiano † (gennaio [[1129]] - 30 maggio [[1134]] deposto)
* Mauro † ([[1134]] - [[1142]])
* Girolamo † ([[1144]] - [[1177]])
* Eliotto † ([[1177]] - 5 dicembre [[1181]] deceduto)
* Amedeo † (16 gennaio [[1182]] - [[1203]] deceduto)
* Gregorio II † ([[1203]] - 12 giugno [[1212]] deceduto)
* Martino † ([[1213]] - [[1236]] deceduto)
* [[Marcellino Albergotti Beltrami]] † (16 agosto [[1236]] - giugno [[1248]] deceduto)
* [[Guglielmino degli Ubertini]] † (ottobre [[1248]] - 11 giugno [[1289]] deceduto)
* [[Ildebrandino Guidi]] † (26 settembre [[1289]] - [[1312]] deceduto)
* [[Guido Tarlati|Guido di Pietramala]] † (7 luglio [[1312]] - [[1325]] deposto)
* Boso degli Ubertini † (20 luglio [[1325]] - [[1365]] deceduto)
* Jacopo Muti † (17 dicembre [[1365]] - 18 luglio [[1371]] nominato vescovo di [[arcidiocesi di Spoleto-Norcia|Spoleto]])
* Giovanni Albergotti I † (18 luglio [[1371]] - [[1375]] deceduto)
* Giovanni Albergotti II † (15 ottobre [[1375]] - [[1390]])
* [[Antonio Arcioni (cardinale)|Antonio Arcioni]] † (10 ottobre [[1390]] - [[1391]] dimesso)
* [[Angelo Ricasoli]] † (5 agosto [[1391]] - novembre [[1403]] deceduto)
* [[Pietro Ricci]] † (29 novembre [[1403]] - 9 ottobre [[1411]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Pisa|Pisa]])
* Cappone Capponi † (9 ottobre [[1411]] - [[1413]] deceduto)
* Francesco da Montepulciano † (22 dicembre [[1413]] - [[1433]] deceduto)
* Roberto degli Asini, [[Ordine di Sant'Agostino|O.S.A.]] † (8 novembre [[1434]] - [[1456]] deceduto)<ref>[[Rafael Lazcano]]. ''Episcopologio agustiniano''. Agustiniana. Guadarrama (Madrid) 2014, vol. I, p. 518</ref>
* [[Filippo de' Medici (arcivescovo)|Filippo de' Medici]] † (10 gennaio [[1457]] - 14 gennaio [[1461]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Pisa|Pisa]])
* Lorenzo Acciaiuoli † (15 gennaio [[1461]] - [[1473]] deceduto)
* [[Gentile de' Becchi]] † (20 ottobre [[1473]] - [[1497]] deceduto)
* [[Cosimo de' Pazzi]] † (17 aprile [[1497]] - 5 luglio [[1508]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Firenze|Firenze]])
** [[Raffaele Riario]] † (7 luglio [[1508]] - 5 novembre [[1511]] dimesso) (amministratore apostolico)
* Girolamo Sansoni † (5 novembre [[1511]] - 19 novembre [[1519]] nominato vescovo di [[diocesi di Lodi|Lodi]])
* [[Ottaviano Maria Sforza (patriarca)|Ottaviano Maria Sforza]] † (19 novembre [[1519]] - [[1525]] dimesso)
* Francesco Minerbetti † (6 marzo [[1525]] - [[1537]] dimesso)
* Bernardetto Minerbetti † (6 febbraio [[1538]] - 16 settembre [[1574]] deceduto)
* [[Stefano Bonucci]], [[Servi di Maria|O.S.M.]] † (1º ottobre [[1574]] - 2 gennaio [[1589]] deceduto)
* [[Pietro Usimbardi]] † (9 giugno [[1589]] - 28 maggio [[1612]] deceduto)
* Antonio de' Ricci † (27 giugno [[1612]] - dicembre [[1637]] deceduto)
* Tommaso Salviati † (1º marzo [[1638]] - 15 ottobre [[1671]] deceduto)
* Nereo Neri Corsini † (8 febbraio [[1672]] - 7 marzo [[1677]] dimesso)
* Alessandro Strozzi † (8 marzo [[1677]] - 19 ottobre [[1682]] deceduto)
* Giuseppe Ottavio Attavanti † (24 maggio [[1683]] - 9 gennaio [[1691]] deceduto)
* Giovan Matteo Marchetti † (19 dicembre [[1691]] - settembre [[1704]] deceduto)
* Benedetto Falconcini † (15 dicembre [[1704]] - 6 marzo [[1724]] deceduto)
* [[Giovanni Antonio Guadagni]], [[Ordine dei carmelitani scalzi|O.C.D.]] † (20 dicembre [[1724]] - 4 novembre [[1732]] dimesso)
* [[Francesco Guidi]] † (19 gennaio [[1733]] - 15 febbraio [[1734]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Pisa|Pisa]])
* Carlo Filippo Incontri † (5 maggio [[1734]] - 26 luglio [[1753]] deceduto)
* Jacopo Gaetano Inghirami † (17 marzo [[1755]] - 20 maggio [[1772]] deceduto)
* [[Angiolo Franceschi]] † (13 novembre [[1775]] - 28 settembre [[1778]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Pisa|Pisa]])
* Niccolò Marcacci † (14 dicembre [[1778]] - 1º gennaio [[1799]] deceduto)
** ''Sede vacante (1799-1802)''
* Agostino Albergotti † (20 settembre [[1802]] - 6 maggio [[1825]] deceduto)
* Sebastiano Maggi † (9 aprile [[1827]] - 3 aprile [[1839]] deceduto)
** ''Sede vacante (1839-1843)''
* Attilio Fiascaini † (30 gennaio [[1843]] - 25 novembre [[1860]] deceduto)
** ''Sede vacante (1860-1867)''
* Giuseppe Giusti † (22 febbraio [[1867]] - 14 dicembre [[1891]] dimesso e nominato arcivescovo titolare di [[Arcidiocesi di Nisibi|Nisibi]])
* Donnino Donnini † (14 dicembre [[1894]] - 18 ottobre [[1904]] deceduto)
* [[Giovanni Volpi (vescovo)|Giovanni Volpi]] † (14 novembre [[1904]] - 3 luglio [[1919]] dimesso)
* [[Emanuele Mignone]] † (18 dicembre [[1919]] - 23 dicembre [[1961]] ritirato)
* Giovanni Telesforo Cioli, [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|O.Carm.]] † (23 dicembre [[1961]] - 11 aprile [[1983]] ritirato)
* [[Giovanni D'Ascenzi]] † (11 aprile [[1983]] - 30 settembre [[1986]] nominato vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro)
 
=== Vescovi di Cortona ===
* [[Raniero Ubertini]] † (19 giugno [[1325]] - 12 settembre [[1348]] deceduto)
* Gregorio de Fasciani † (5 novembre [[1348]] - 9 febbraio [[1364]] deceduto)
* Benedetto Vallati, [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]] † (23 luglio [[1364]] - ?)
* Giuliano de Chinibaldi, O.P. † (menzionato nel [[1382]])
* Lorenzo Coppi † (11 febbraio [[1388]] - ?)
** Ubaldino Bonamici † (23 gennaio [[1391]] - 8 marzo [[1393]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Sassari|Torres]]) (vescovo eletto)
* Bartolomeo da Troia, [[Ordine dei Frati Minori|O.F.M.]] † (13 gennaio [[1393]] - [[1404]] deceduto)
* Enoc de Cioncolari, [[Ordine di Sant'Agostino|O.E.S.A.]] † (17 novembre [[1404]] - ? deceduto)
* Matteo Testi, [[Servi di Maria|O.S.M.]] † (7 ottobre [[1426]] - 9 settembre [[1439]] deposto)
* Bartolomeo Lopacci Rimbertini, O.P. † (23 settembre [[1439]] - 27 giugno [[1449]] nominato vescovo di [[diocesi di Corone|Corone]])
* Matteo Testi, O.S.M. † (27 giugno [[1449]] - [[1455]] dimesso) (per la seconda volta)
* Mariano Salvini, O.S.M. † (31 gennaio [[1455]] - [[1477]] deceduto)
* Cristoforo Bordini † (12 febbraio [[1477]] - 13 novembre [[1502]] deceduto)
* Raniero Guicciardini † (28 novembre [[1502]] - 2 febbraio [[1504]] deceduto)
* [[Francesco Soderini]] † (6 marzo [[1504]] - 23 maggio [[1505]] dimesso)
* Guglielmo Capponi † (25 maggio [[1505]] - [[1515]] deceduto)
* Giovanni Sernino de Cucciati † ([[1516]] - 1º ottobre [[1521]] deceduto)
* [[Silvio Passerini]] † (15 novembre [[1521]] - 20 aprile [[1529]] deceduto)
* [[Leonardo Buonafede]], [[Ordine di San Benedetto|O.S.B.]] † (24 maggio [[1529]] - [[1538]] dimesso)
* Giovambattista Ricasoli † (25 ottobre [[1538]] - 14 febbraio [[1560]] nominato vescovo di [[diocesi di Pistoia|Pistoia]])
* [[Matteo Concini]] † (14 febbraio [[1560]] - [[1562]] dimesso)
* Gerolamo Gaddi † (16 dicembre [[1562]] - [[1572]] deceduto)
* Francesco Perignani † (3 marzo [[1572]] - [[1577]] deceduto)
* Costantino Piccioni, O.E.S.A. † (25 febbraio [[1577]] - [[1585]] deceduto)
* Giovanni Alberti † (15 luglio [[1585]] - 2 ottobre [[1596]] deceduto)
* Cosimo de Angelis † (24 gennaio [[1597]] - [[1603]] deceduto)
* Filippo Bardi † (19 dicembre [[1603]] - [[1622]] deceduto)
* Cosimo Minerbetti † (19 dicembre [[1622]] - giugno [[1628]] deceduto)
* Lorenzo della Robbia † (11 dicembre [[1628]] - 6 agosto [[1634]] nominato vescovo di [[diocesi di Fiesole|Fiesole]])
* Ludovico Serristori † (25 settembre [[1634]] - agosto [[1656]] deceduto)
* Filippo Galilei † (28 maggio [[1657]] - [[1677]] deceduto)
* Niccolò Oliva, O.E.S.A. † (22 novembre [[1677]] - [[1684]] deceduto)
* Pietro Ludovico Malaspina, [[Chierici Regolari Teatini|C.R.]] † (2 ottobre [[1684]] - 11 maggio [[1695]] nominato vescovo di [[diocesi di Massa Marittima-Piombino|Massa Marittima]])
* Giuseppe Ciei, [[Confederazione dell'Oratorio di San Filippo Neri|C.O.]] † (28 novembre [[1695]] - marzo [[1704]] deceduto)
* Sebastiano Zucchetti † (27 aprile [[1705]] - settembre [[1714]] deceduto)
* Pietro Giovanni Battista Puccini † (13 gennaio [[1716]] - circa [[1726]] deceduto)
* Luigi Gherardi † (9 dicembre [[1726]] - ottobre [[1752]] deceduto)
** ''Sede vacante (1752-1755)''
* Giuseppe Ippoliti † (12 maggio [[1755]] - 15 aprile [[1776]] nominato vescovo di [[diocesi di Pistoia|Pistoia]] e [[diocesi di Prato|Prato]])
* Gregorio Alessandri † (20 maggio [[1776]] - 15 ottobre [[1802]] deceduto)
* Filippo Ganucci † (20 settembre [[1802]] - 6 ottobre [[1806]] nominato vescovo di [[diocesi di Livorno|Livorno]])
* Nicolò Laparelli † (23 marzo [[1807]] - 23 settembre [[1821]] deceduto)
** ''Sede vacante (1821-1824)''
* Girolamo Conversini † (12 luglio [[1824]] - 21 giugno [[1826]] deceduto)
** ''Sede vacante (1826-1829)''
* Ugolino Carlini † (27 luglio [[1829]] - 13 settembre [[1847]] deceduto)
* Giuseppe Antonio Borghi, [[Ordine dei frati minori cappuccini|O.F.M.Cap.]] † (5 novembre [[1849]] - 31 luglio [[1851]] deceduto)
** ''Sede vacante (1851-1854)''
* Feliciano Barbacci, O.F.M. † (30 novembre [[1854]] - 24 novembre [[1869]] deceduto)
* Giovanni Battista Laparelli Pitti † (23 febbraio [[1872]] - 22 gennaio [[1896]] deceduto)
* Guido Corbelli, O.F.M. † (22 giugno [[1896]] - 8 agosto [[1901]] dimesso)
* Michele Angelo Baldetti † (16 dicembre [[1901]] - 30 aprile [[1923]] deceduto)
* Riccardo Carlesi † (23 maggio [[1923]] - 9 gennaio [[1932]] deceduto)
* Giuseppe Franciolini † (2 marzo [[1932]] - 15 febbraio [[1978]] ritirato)
* Telesforo Giovanni Cioli, [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|O.Carm.]] † (15 febbraio [[1978]] - 11 aprile [[1983]] ritirato)
* [[Giovanni D'Ascenzi]] † (11 aprile [[1983]] - 30 settembre [[1986]] nominato vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro)
 
=== Vescovi di Sansepolcro ===
* [[Galeotto Graziani]] † (17 settembre [[1520]] - 16 aprile [[1522]] deceduto)
* [[Leonardo Tornabuoni]] † (16 aprile [[1522]] - 19 marzo [[1539]] nominato vescovo di [[diocesi di Ajaccio|Ajaccio]])
* [[Filippo Archinto]] † (19 marzo [[1539]] - 19 ottobre [[1546]] nominato vescovo di [[diocesi di Saluzzo|Saluzzo]])
* [[Alfonso Tornabuoni]] † (19 ottobre [[1546]] - [[1557]] deceduto)
* [[Filippo Tornabuoni]] † (1º ottobre [[1557]] - 2 novembre [[1559]] deceduto)
* [[Niccolò Tornabuoni]] † (29 maggio [[1560]] - 13 aprile [[1598]] deceduto)
* [[Alessandro Borghi]] † (22 giugno [[1598]] - [[1605]] dimesso)
* Girolamo Incontri † (19 dicembre [[1605]] - novembre [[1615]] deceduto)
* Giovanni dei Gualtieri † (2 dicembre [[1615]] - 20 maggio [[1619]] deceduto)
* Filippo Salviati † (12 agosto [[1619]] - [[1634]] deceduto)
* [[Zanobi de' Medici]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]] † (20 novembre [[1634]] - 17 ottobre [[1637]] deceduto)
* Dionisio Bussotti, [[Servi di Maria|O.S.M.]] † (19 aprile [[1638]] - 24 ottobre [[1654]] deceduto)
* Cherubino Malaspina, O.P. † (30 agosto [[1655]] - 14 marzo [[1667]] deceduto)
* Giovanni Carlo Baldovinetti, O.P. † (12 dicembre [[1667]] - settembre [[1671]] deceduto)
* Lodovico Malaspina † (8 febbraio [[1672]] - 5 settembre [[1695]] deceduto)
* Gregorio Compagni, O.P. † (2 gennaio [[1696]] - 25 giugno [[1703]] nominato vescovo di [[diocesi di Termoli-Larino|Larino]])
* Giovanni Lorenzo Tilli † (21 luglio [[1704]] - 7 gennaio [[1724]] deceduto)
* Bartolomeo Pucci Franceschi † (20 dicembre [[1724]] - 20 settembre [[1728]] nominato vescovo di [[diocesi di Pescia|Pescia]])
* Raimondo Pecchioli, O.P. † (20 settembre [[1728]] - 22 gennaio [[1748]] deceduto)
* Domenico Poltri † (21 aprile [[1749]] - 4 agosto [[1755]] nominato vescovo di [[diocesi di San Miniato|San Miniato]])
* Adeodato Andrea Aldobrandini † (3 gennaio [[1757]] - gennaio [[1771]] deceduto)
* Niccolò Marcacci † (4 marzo [[1771]] - 14 dicembre [[1778]] nominato vescovo di Arezzo)
* [[Roberto Costaguti]] † (14 dicembre [[1778]] - 16 novembre [[1818]] deceduto)
* Annibale Tommasi † (29 maggio [[1820]] - 14 aprile [[1845]] deceduto)
** ''Sede vacante (1845-1849)''
* Giuseppe Singlau † (20 aprile [[1849]] - 18 gennaio [[1867]] deceduto)
** ''Sede vacante (1867-1872)''<ref>Durante la [[Sede vacante|vacanza]] della sede, furono amministratori apostolici [[Paolo Micallef]] ([[1867]] - [[1871]]) e [[Giuseppe Moreschi]] ([[1871]] - [[1872]]), vescovi di [[Diocesi di Città di Castello|Città di Castello]].</ref>
* Luigi Amadori Biscioni † (23 febbraio [[1872]] - 23 settembre [[1875]] dimesso e nominato arcivescovo titolare di [[arcidiocesi di Tebe|Tebe]])
* Giustino Puletti † (23 settembre [[1875]] - 21 febbraio [[1892]] deceduto)
* Raffaele Sandrelli † (11 luglio [[1892]] - 3 luglio [[1911]] dimesso e nominato vescovo titolare di [[diocesi di Comana di Armenia|Comana di Armenia]])
* [[Pompeo Ghezzi]] † (27 novembre [[1911]] - 25 ottobre [[1953]] dimesso e nominato arcivescovo titolare di [[arcidiocesi di Gabula|Gabula]])
* [[Domenico Bornigia]] † (27 novembre [[1953]] - 10 marzo [[1963]] deceduto)
* [[Abele Conigli]] † (2 maggio [[1963]] - 16 febbraio [[1967]] nominato vescovo di [[diocesi di Teramo e Atri|Teramo e Atri]])
** ''Sede vacante (1967-1975)''<ref>Durante la vacanza della sede, fu amministratore apostolico Telesforo Giovanni Cioli, vescovo di Arezzo.</ref>
* Telesforo Giovanni Cioli, [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|O.Carm.]] † (7 ottobre [[1975]] - 11 aprile [[1983]] ritirato)
* [[Giovanni D'Ascenzi]] † (11 aprile [[1983]] - 30 settembre [[1986]] nominato vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro)
 
=== Vescovi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ===
* [[Giovanni D'Ascenzi]] † (30 settembre [[1986]] - 8 giugno [[1996]] ritirato)
* [[Flavio Roberto Carraro]], [[Ordine dei frati minori cappuccini|O.F.M.Cap.]] (8 giugno [[1996]] - 25 luglio [[1998]] nominato vescovo di [[diocesi di Verona|Verona]])
* [[Gualtiero Bassetti]] (21 novembre [[1998]] - 16 luglio [[2009]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve|Perugia-Città della Pieve]])
* [[Riccardo Fontana]], dal 16 luglio [[2009]]
 
== Istituti religiosi presenti in diocesi ==
Nel [[2013]] contavano case in diocesi i seguenti istituti religiosi:
{{Colonne}}
* '''Comunità maschili'''<ref>{{cita web|url=http://www.diocesiarezzo.it/index.php?option=com_content&view=category&id=124&Itemid=461|titolo=Istituti religiosi maschili|accesso=22 ottobre 2013}}</ref>
* [[Carmelitani Scalzi]]
* [[Congregazione Camaldolese]]
* [[Congregazione della Passione di Gesù Cristo]]
* [[Ordine dei Frati Minori|Frati Minori]]
* [[Ordine dei frati minori cappuccini|Frati Minori Cappuccini]]
* [[Ordine dei frati minori conventuali|Frati Minori Conventuali]]
* [[Ordine dei frati predicatori|Frati Predicatori]]
* [[Legionari di Cristo]]
* [[Pia società di San Gaetano]]
* [[Società di Maria (maristi)|Società di Maria]]
* [[Società delle divine vocazioni]]
* [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco]]
* '''Comunità femminili'''<ref>{{cita web|url=http://www.diocesiarezzo.it/index.php?option=com_content&view=category&id=125&Itemid=604|titolo=Istituti religiosi femminili|accesso=22 ottobre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.diocesiarezzo.it/index.php?option=com_content&view=category&id=126&Itemid=600|titolo=Monasteri femminili|accesso=22 ottobre 2013}}</ref>
* [[Ancelle Riparatrici del Sacro Cuore di Gesù]]
* [[monache Benedettine|Benedettine]]
* [[Benedettine Camaldolesi]]
* [[Carmelitane Scalze]]
* [[monache Cistercensi|Cistercensi]]
* [[monache Clarisse|Clarisse]]
* [[Congregazione delle Orsoline Francescane]]
* [[monache Domenicane|Domenicane]]
* [[Figlie del Crocifisso]]
* [[Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli]]
* [[Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore (Issoudun)|Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore]]
* Figlie di San Francesco d'Assisi
* [[Figlie di San Francesco di Sales]]
* [[Figlie di Santa Maria di Leuca]]
{{colonne spezza}}
* [[Maestre Pie Venerini]]
* [[Mantellate Serve di Maria]]
* [[Minime Suore del Sacro Cuore]]
* [[Pia società figlie di San Paolo]]
* [[Piccole ancelle del Sacro Cuore]]
* [[Pie discepole del Divin Maestro]]
* [[Povere figlie delle Sacre Stimmate di San Francesco d'Assisi]]
* [[Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù]]
* [[Suore Serve di Maria Riparatrici]]
* [[Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena]]
* Sorelle Minori Francescane
* [[Suore Agostiniane della Santissima Annunziata]]
* [[Suore Clarisse Francescane Missionarie del Santissimo Sacramento]]
* Suore del Sacro Cuore di Gesù, di Fiume
* [[Suore di Carità di Nostra Signora del Buono e Perpetuo Soccorso]]
* [[Suore di Maria Santissima Consolatrice]]
* [[Suore di Nostra Signora del Ritiro al Cenacolo]]
* [[Suore di Santa Marta (Ventimiglia)|Suore di Santa Marta]]
* [[Suore Domenicane della Congregazione Romana di San Domenico]]
* Suore Francescane Ancelle di Maria
* [[Suore Francescane Figlie della Misericordia]]
* Suore Francescane Figlie di Santa Elisabetta
* [[Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino]]
* [[Suore Francescane Regolari di Ognissanti]]
* [[Suore Missionarie Francescane del Verbo Incarnato]]
* [[Suore Passioniste di San Paolo della Croce]]
* [[Suore Riparatrici del Sacro Cuore]]
{{Colonne fine}}
 
== Statistiche ==
La diocesi al termine dell'anno 2012 su una popolazione di 353.700 persone contava 335.000 battezzati, corrispondenti al 94,7% del totale.
 
{{tabella dati diocesi}}
|-
| colspan=12 | diocesi di Arezzo
|-
| 1905 || ? || 250.000 || ? || 712 || 563 || 149 || ? || ? || ? || ? || 330
|-
| 1950 || 225.000 || 250.000 || 90,0 || 465 || 355 || 110 || 483 || || 150 || 410 || 336
|-
| 1959 || 265.000 || 270.000 || 98,1 || 433 || 329 || 104 || 612 || || 157 || 400 || 324
|-
| 1970 || 194.000 || 205.000 || 94,6 || 386 || 283 || 103 || 502 || || 118 || 527 || 327
|-
| 1980 || 199.800 || 201.400 || 99,2 || 395 || 257 || 138 || 505 || || 154 || 345 || 333
|-
| colspan=12 | diocesi di Cortona
|-
| 1905 || 30.200 || ? || ? || 121 || 85 || 36 || ? || ? || ? || ? || 50
|-
| 1950 || 32.665 || 32.684 || 99,9 || 95 || 60 || 35 || 343 || || 86 || 103 || 52
|-
| 1970 || 23.075 || 23.100 || 99,9 || 68 || 54 || 14 || 339 || || 21 || 88 || 53
|-
| 1980 || 24.000 || 24.200 || 99,2 || 61 || 47 || 14 || 393 || || 17 || 83 || 53
|-
| colspan=12 | diocesi di Sansepolcro
|-
| 1905 || ? || 60.500 || ? || 216 || 190 || 26 || ? || ? || ? || ? || 135
|-
| 1950 || 79.500 || 80.000 || 99,4 || 108 || 90 || 18 || 736 || || 21 || 36 || 136
|-
| 1970 || 45.000 || 45.000 || 100,0 || 136 || 117 || 19 || 330 || || 23 || 114 || 136
|-
| 1980 || 29.000 || 29.400 || 98,6 || 63 || 53 || 10 || 460 || || 11 || 53 || 95
|-
| colspan=12 | diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro
|-
| 1990 || 265.329 || 268.350 || 98,9 || 403 || 307 || 96 || 658 || 3 || 141 || 507 || 245
|-
| 1999 || 259.980 || 260.000 || 100,0 || 374 || 257 || 117 || 695 || 9 || 161 || 312 || 247
|-
| 2000 || 259.980 || 260.000 || 100,0 || 362 || 245 || 117 || 718 || 9 || 161 || 312 || 247
|-
| 2001 || 259.985 || 261.626 || 99,4 || 390 || 273 || 117 || 666 || 8 || 135 || 266 || 246
|-
| 2002 || 259.999 || 267.099 || 97,3 || 372 || 268 || 104 || 698 || 12 || 112 || 255 || 244
|-
| 2003 || 257.000 || 267.000 || 96,3 || 374 || 270 || 104 || 687 || 12 || 112 || 252 || 244
|-
| 2004 || 285.000 || 300.000 || 95,0 || 337 || 233 || 104 || 845 || 16 || 108 || 257 || 244
|-
| 2006 || 290.000 || 305.000 || 95,1 || 325 || 250 || 75 || 892 || 18 || 79 || 253 || 244
|-
| 2012 || 335.000 || 353.700 || 94,7 || 223 || 177 || 46 || 1.502 || 24 || 66 || 410|| 247
|}
 
== Note ==
<references/>
 
== Fonti Bibliografia==
*Aa.Vv. (1998) ''Lo Bello Vedere di San Leucio e le Manifatture Reali'', Napoli, ESI.
* [[Annuario pontificio]] del 2013 e precedenti, in {{Catholic-hierarchy|diocese|dacsi}}
*Aa.Vv., (1973) ''San Leucio: vitalità di una tradizione'', Milano, Facoltà di Architettura.
* [http://www.diocesiarezzo.it Sito ufficiale] della diocesi
*Aa.Vv., (1977) ''San Leucio: archeologia, storia, progetto'', Milano.
* {{catholic encyclopedia|Arezzo|Cortona|Borgo San-Sepolcro}}
*Alisio G., (1976) ''Siti reali dei Borbone'', Napoli.
* {{gcatholic|arez0}}
*Amari E., (1857) ''Critica di una scienza delle legislazioni comparate'', Genova.
* Bruna Bocchini Camaiani, [http://www.archiviodistato.firenze.it/nuovosito/fileadmin/template/allegati_media/libri/istituzioni_2/Ist2_Camaiani.pdf ''I vescovi toscani nel periodo lorenese'']
*Archivio di Stato di Caserta, (1973) ''Donazione dei disegni e studi su San Leucio dell'architetto Richard Plunz'', Mostra San Leucio, Vitalità di una tradizione.
* {{la}} [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-79-1987-ocr.pdf Decreto ''Instantibus votis''], AAS 79 (1987), pp.&nbsp;654–656
*Battaglini M., (1983) ''La manifattura reale di San Leucio tra assolutismo e Illuminismo'', Roma.
* Boris Gombač, ''Atlante storico delle diocesi toscane'', Sommacampagna (VR), Cierre Grafica, 2015; ISBN 978-88-98768-3-05 (p. 430).
*Battisti E., (1973) ''San Leucio come utopia e Vicende del programma italiano'', Facoltà di architettura, Politecnico di Milano, Milano.
*Bologna L., (2004) ''L'architetto, il consigliere, la regina santa'', Caserta.
*Bulferetti L., (1944) ''L'assolutismo illuminato in Italia (1700-1789)'', Milano.
*Caprio L. (1993) ''San Leucio, memorie storiche ed immagini'', Laurenziana, Napoli.
*{{Cita libro|autore=Pietro Colletta|titolo=Storia del reame di Napoli|editore=Hauman|anno=1847|url=http://books.google.com/books?id=gwhbAAAAQAAJ|pp=77-78}}
*De Fusco R., Sbandi F., (1971) ''Un centro comunitario del ‘700 in Campania'', in “Comunità”, XV, n. 86.
*Galdi M., (1790) ''Analisi ragionata del Codice ferdinandino per la popolazione di San Leucio'', Napoli.
*Kruft H.W., (1990) ''Le città utopiche. La [[città ideale]] dal XV al XVIII secolo tra utopia e realtà'', Bari.
*Libertini A., (1980) ''Una giornata a San Leucio nell'anno di grazia 1789'', Caserta.
*Patturelli F., (1826) ''Caserta e San Leucio'', Napoli.
*{{Cita libro|autore=Piero Pierotti|titolo=Imparare l'ecostoria|editore=FrancoAngeli|anno=1999|ISBN=978-88-464-1334-5|url=http://books.google.com/books?id=jzvqV2RW96gC|pp=146-148}}
*Plunz R., (1973) ''San Leucio. Vitalità di una tradizione - Traditions in Transition'', George Wittenborn & Co., New York.
*{{Cita libro|titolo=Prospetto per la formazione di una compagnia industriale per San Leucio|editore=|anno=1827|url=http://books.google.com/books?id=7VfYPoBC9EgC}}
*Schiavo A., (1986) ''Riflessi degli statuti leuciani nell'urbanistica di Ferdinandopoli'', Caserta.
*{{Cita libro|autore=Maria Rosaria D'Uggento|titolo=Un popolo di lazzaroni|editore=Editrice UNI Service|anno=2011|ISBN=978-88-6178-676-9|url=http://books.google.com/books?id=V84eqnYGZmMC}}
*Valcastelli C., ''Un'utopia positiva dell'illuminismo napoletano,'' in " Il Contributo" 1987 - Anno XI , n. 4
*Verdile N. (2007), "L'utopia di Carolina. Il Codice delle leggi leuciane", Napoli, Regione Campania, Stamperia Digitale.
*Verdile N. (2009), ''Utopia sociale, utopia economica. Le esperienze di San Leucio e di New Lanark'', Roma, Danape.
 
==Voci correlate==
=== Per la sede di Arezzo ===
*[[Antico Opificio Serico De Negri]]
* Francesco Lanzoni, ''[http://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n590/mode/2up Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604)]'', vol. I, Faenza 1927, pp.&nbsp;567–573
*[[Belvedere di San Leucio]]
* [[Giuseppe Cappelletti]], [http://books.google.it/books?id=-9QCAAAAQAAJ&pg=PA9 ''Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni''], vol. XVIII, Venezia 1864, pp.&nbsp;9–179
*[[Caserta]]
* {{la}} Pius Bonifacius Gams, [http://www.wbc.poznan.pl/dlibra/doccontent?id=65154&dirids=1 ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, pp.&nbsp;741–742
*[[Statuto di San Leucio]]
* {{la}} Konrad Eubel, ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002716&mediaType=application/pdf vol. 1], p.&nbsp;104; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002717&mediaType=application/pdf vol. 2], p.&nbsp;94; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002718&mediaType=application/pdf vol. 3], p.&nbsp;116; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002719&mediaType=application/pdf vol. 4], p.&nbsp;93; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol05eubeuoft#page/97/mode/1up vol. 5], pp.&nbsp;97–98; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol06eubeuoft#page/98/mode/1up vol. 6], pp.&nbsp;98–99
 
== Altri progetti ==
=== Per la sede di Cortona ===
{{interprogetto|commons_oggetto=immagini}}
* Dati riportati su [http://www.catholic-hierarchy.org www.catholic-hierarchy.org] alla pagina [http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/dc203.html]
* [[Giuseppe Cappelletti]], [http://books.google.it/books?id=-9QCAAAAQAAJ&pg=PA267 ''Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni''], vol. XVIII, Venezia 1864, pp.&nbsp;267–297
* {{la}} Pius Bonifacius Gams, [http://www.wbc.poznan.pl/dlibra/doccontent?id=65154&dirids=1 ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, p.&nbsp;743
* {{la}} Konrad Eubel, ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002716&mediaType=application/pdf vol. 1], pp.&nbsp;212–213; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002717&mediaType=application/pdf vol. 2], pp.&nbsp;VII, 138; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002718&mediaType=application/pdf vol. 3], p.&nbsp;179; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002719&mediaType=application/pdf vol. 4], p.&nbsp;166; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol05eubeuoft#page/174/mode/1up vol. 5], p.&nbsp;174; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol06eubeuoft#page/184/mode/1up vol. 6], p.&nbsp;184
* {{la}} [http://books.google.it/books?id=gg2-NViDSf0C&pg=PA312 Bolla ''Vigilis speculatoris''], in ''Bullarum diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum Taurinensis editio'', Vol. IV, pp.&nbsp;312–315
 
==Collegamenti esterni==
=== Per la sede di Sansepolcro ===
*{{cita web|http://www.sanleucionline.it|Il Real Sito di San Leucio}}
* Dati riportati su [http://www.catholic-hierarchy.org www.catholic-hierarchy.org] alla pagina [http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/ds201.html]
*{{cita web |1=http://www.leuciana.org |2=Leuciana festival official Home Page |accesso=8 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170513143900/http://www.leuciana.org/# |dataarchivio=13 maggio 2017 |urlmorto=sì }}
* [[Giuseppe Cappelletti]], [http://books.google.it/books?id=Gbc-AAAAcAAJ&pg=PA249 ''Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni''], vol. XVII, Venezia 1862, pp.&nbsp;249–273
* {{la}} Pius Bonifacius Gams, [http://www.wbc.poznan.pl/dlibra/doccontent?id=65154&dirids=1 ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, pp.&nbsp;751–752
* {{la}} Konrad Eubel, ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002718&mediaType=application/pdf vol. 3], p.&nbsp;143; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002719&mediaType=application/pdf vol. 4], p.&nbsp;124; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol05eubeuoft#page/131/mode/1up vol. 5], p.&nbsp;131; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol06eubeuoft#page/135/mode/1up vol. 6], p.&nbsp;135
* [[Ercole Agnoletti]], ''I Vescovi di Sansepolcro'', I-IV, Tipografia Boncompagni, Sansepolcro 1972-1975
 
== Voci correlate ==
* [[Duomo di Arezzo]]
* [[Duomo di Cortona]]
* [[Duomo di Sansepolcro]]
* [[Diocesi di Sansepolcro]]
* [[Museo diocesano d'arte sacra (Arezzo)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Roman Catholic Diocese of Arezzo-Cortona-Sansepolcro}}
 
{{Luigi Vanvitelli}}
{{Patrimoni Unesco|Italia}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|architettura|Due Sicilie|patrimoni dell'umanità|storia}}
{{Portale|diocesi}}
 
[[Categoria:ArezzoSan Leucio (Caserta)| ]]
[[Categoria:Diocesi cattoliche in Italia|Arezzo]]
[[Categoria:Diocesi erette da Giovanni Paolo II]]
[[Categoria:Cortona]]
[[Categoria:Sansepolcro]]