Diario di un vizio e Moretonhampstead: differenze tra le pagine

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{{S|centri abitati dell'Inghilterra}}
{{Film
{{Divisione amministrativa
|titolo italiano = Diario di un vizio
|Nome = Moretonhampstead
|immagine= Diario di un vizio.png
|Nome ufficiale =
|didascalia=Sabrina Ferilli e Jerry Calà in una scena del film
|Panorama =
|titolo originale = Diario di un vizio
|Didascalia =
|lingua originale= [[lingua italiana|Italiano]]
|Bandiera =
|paese = [[Italia]]
|Stemma =
|titolo alfabetico= Diario di un vizio
|Stato = ENG
|anno uscita = [[1993]]
|Grado amministrativo = 4
|durata = 89 min
|Divisione amm grado 1 = Sud Ovest
|aspect ratio=
|Divisione amm grado 2 = Devon
|genere = Drammatico
|Divisione amm grado 3 = Teignbridge
|regista = [[Marco Ferreri]]
|Amministratore locale =
|soggetto = [[Liliana Betti]]
|Partito =
|sceneggiatore =[[Liliana Betti]]<br />[[Marco Ferreri]]
|Data elezione =
|produttore= Vittorio Alliata
|Data istituzione =
|produttore esecutivo=[[Fulvio Lucisano]]
|Data soppressione =
|attori =
|Latitudine decimale =
*[[Jerry Calà]]: Benito Balducci
|Longitudine decimale =
*[[Sabrina Ferilli]]: Luigia
|Latitudine gradi = 50
*[[Massimo Bucchi]]: Don Giuseppe
|Latitudine minuti = 39
*[[Valentino Macchi]]: Chiominto
|Latitudine secondi =
*[[Letizia Raneri]]: Marisa
|Latitudine NS = N
*[[Piero Nicosia]]: Il poliziotto cugino di Luigia
|Longitudine gradi = 03
*[[Cinzia Monreale]]: La ragazza della neve
|Longitudine minuti = 46
*[[Bedy Moratti]]: Donna in fila
|Longitudine secondi =
*[[Jessica Rizzo]]: Donna al teatro (non accreditata)
|Longitudine EW = W
*[[Manuela Arcuri]]: Una ragazza (non accreditata)
|Altitudine =
|fotografo = Mario Vulpiani
|Superficie =
|montatore = Ruggero Mastroianni
|effettiNote specialisuperficie =
|Abitanti = 1536
|musicista = [[Victorio Pezzolla]], [[Gato Barbieri]]
|Note abitanti =
|scenografo = Tommaso Bordone
|Aggiornamento abitanti = 2001
|costumista= [[Nicoletta Ercole]]
|Sottodivisioni =
|truccatore=
|Divisioni confinanti =
|sfondo=
|Lingue =
|casa produzione= Società Olografica Italiana
|Codice statistico =
|casa distribuzione italiana= IIF - Skorpion Entertainment
|Codice catastale =
|Targa =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa =
|Didascalia mappa =
|Sito =
}}
'''Moretonhampstead''' è un paese di 1.536 abitanti della contea del [[Devon]], in [[Inghilterra]].
'''''Diario di un vizio''''' è un [[film]] del [[1993]], diretto da [[Marco Ferreri]]. Si tratta del penultimo film del regista prima della morte, diretto tra ''[[La casa del sorriso]]'' (1991), e ''[[Nitrato d'argento (film)|Nitrato d'argento]]'' (1996). L'opera venne presentata alla 43ª edizione del [[Festival internazionale del cinema di Berlino]]<ref name="Berlinale">{{Cita web |url=http://www.berlinale.de/en/archiv/jahresarchive/1993/02_programm_1993/02_Programm_1993.html |titolo=Berlinale: 1993 Programme |accesso=31 maggio 2011 |sito=berlinale.de}}</ref> e valse a [[Jerry Calà]] il ''Premio del gotha della critica italiana'' come miglior attore grazie ad un ruolo drammatico al di fuori delle sue consuetudinarie interpretazioni<ref name="Iltempo">{{cita news |url=http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2017/05/08/news/jerry-cala-sognavo-di-fare-film-d-autore-ma-la-vera-libidine-e-yuppies-3-1028108/ |autore=Davide Di Santo |pubblicazione=[[Il Tempo]] |titolo=Jerry Calà, sognavo di fare i film d'autore ma la vera libidine è Yuppies 3 |data=8 maggio 2017}}</ref>.
 
== Altri progetti ==
==Trama==
{{interprogetto}}
Benito, un [[erotomania|erotomane]] venditore di scadenti detersivi che sognava di diventare professore di [[filosofia]], conduce in solitudine e senza sicurezze una vita da nomade tra squallide pensioni e avventure di poco conto. La sua occupazione principale è quella di annotare minuziosamente su un diario pieno di ritagli e foto il passare della sua banale esistenza.
 
{{Devon}}
Vi annota particolari di ogni genere: pensieri, sogni, le quantità di sigarette fumate, i piccoli problemi di salute, i pasti consumati in solitudine, e le osservazioni di carattere sessuale verso le molte sconosciute dalle quali si sente attratto. L'unica nota di colore nella sua vita è il burrascoso rapporto con l'attraente fidanzata Luigia, che un momento prima dice di amarlo, e un momento dopo lo tradisce con uno dei suoi molti spasimanti. Un giorno Palmiro scompare nel nulla, lasciando dietro di sé come prova della sua esistenza un'unica traccia: il suo diario personale.
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Regno Unito}}
 
[[Categoria:Parrocchie civili del Devon]]
==Il film==
{| class="toccolours" style="float: right; margin-left: 1em; margin-right: 2em; font-size: 85%; background:#c6dbf7; color:black; width:30em; max-width: 40%;" cellspacing="5"
| style="text-align: left;" | «Benito non è più l'operaio di ''[[L'angelo del male (film 1938)|L'angelo del male]]''. Ha questa voglia di ricerca poetica, questo sguardo doloroso su se stesso quando scrive, ha bisogno d'amicizia e d'amore. Amo questo film perché penso di essere arrivato a qualcosa. Dopo tanti film, tutte le idee che ti vengono sembrano stupide. Là no, compreso ciò che riguarda la forma. La forma è importante, come il modo di filmare il territorio urbano. Ecco perché amo il film: perché non c'è costruzione drammaturgica, si resta sempre all'inizio delle cose».
|-
| style="text-align: right;" | — Marco Ferreri nel 1997 a proposito di ''Diario di un vizio''<ref>Scandola, Alberto. ''Marco Ferreri'', Il castoro cinema n° 215, Editrice Il Castoro, 2004, pag. 9, ISBN 88-8033-309-7</ref>
|}
Scritto dal regista in collaborazione con gli sceneggiatori Liliana Betti e Riccardo Ghione, è il penultimo film di Ferreri. Per la parte del protagonista Ferreri volle Jerry Calà, attore comico-demenziale di molti film anni ottanta, affidandogli un insolito ruolo serio ed impegnato, un po' come aveva già fatto in precedenza [[Pupi Avati]] nel film ''[[Sposi]]'' (1988), dove Calà interpretava un presentatore televisivo in declino alla disperata ricerca di una nuova opportunità.
 
L'idea alla base dell'opera è quella di raccontare, nella forma del dramma esistenziale in chiave grottesca, la storia di un uomo qualunque, un erotomane senza particolari qualità, povero, solo, vitale soltanto nel suo essere sempre curioso e voglioso di nuove amicizie femminili con le quali intrattenere fugaci rapporti erotici, credendo così di sfogare i suoi inconfessabili pruriti [[complesso di Edipo|edipici]].
 
Benito ha un lavoro da fallito che odia, viaggia costantemente in [[tram]] e dichiara alla fidanzata di "non avere una lira", arrivando a rubarle la catenina d'[[oro]] per saldare il debito con uno strozzino e permettersi il lusso di un lauto pasto. Tutta la storia è narrata attraverso una trama irreale e volutamente poco credibile, inframezzata da sporadiche scene oniriche.
 
==Critica==
Il film è stato presentato alla 43ª edizione del Festival di Berlino, dove tuttavia presenziarono soltanto il produttore Vittorio Alliata e gli interpreti [[Jerry Calà]] e [[Sabrina Ferilli]] in seguito ad un malore avuto dal regista [[Marco Ferreri]] pochi giorni prima al termine dell'anteprima stampa a [[Milano]].<ref>{{Cita web|url=http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/view.shtml#!/NDovZXMvaXQvcmNzZGF0aS9AMTI2NDcz|titolo=FERRERI IN OSPEDALE, <<BIGA>> BERLINO?|sito=www.archivio.corriere.it|accesso=2 ottobre 2017}}</ref>. Quest'ultimo prese comunque parte alla conferenza stampa di presentazione della pellicola per via telefonica, dando vita ad un'accesa discussione con un giornalista italiano.<ref>{{cita web|url=http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/view.shtml#!/NDovZXMvaXQvcmNzZGF0aS9AMTI2OTY3|titolo=C'È ANCHE FERRERI MA SOLO AL TELEFONO|sito=www.archivio.corriere.it|accesso=2 ottobre 2017}}</ref>
 
Quando quest'ultimo chiese a Ferreri come mai avesse puntato su un attore leggero come Jerry Calà per un film così complesso, Ferreri sbottò definendolo una ''testa di cazzo'' e controbattendo che i comici sono i migliori attori drammatici.<ref>{{cita web|url=http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/view.shtml#!/NjovZXMvaXQvcmNzZGF0aS9AMTI3MTk|titolo=FERRERI <<DOC>> PER LA VITA DA CANI DI JERRY CALÀ|sito=www.corriere.archivio.it|accesso=2 ottobre 2017}}</ref>
 
Al termine della proiezione il film ebbe un'accoglienza molto positiva da parte della giuria e dei critici presenti, i quali lodarono soprattutto le interpretazioni di Calà e della Ferilli. Meno unanime fu invece il giudizio del pubblico presente, che si divise in reazioni miste tra applausi e fischi.<ref>{{Cita web|ur=http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/view.shtml#!/MTovZXMvaXQvcmNzZGF0aS9AMTI3NDY4|titolo=APPLAUSI E FISCHI PER DIARIO DI UN VIZIO DI MARCO FERRERI|sito=www.archivio.corriere.it|accesso=2 ottobre 2017}}</ref>
 
Anche alla sua uscita nelle sale, il film ricevette recensioni miste. I detrattori sottolinearono in particolare lo squallore della storia e delle ___location (un'irriconoscibile [[Roma]]) e l'interpretazione non del tutto convincente degli attori di contorno. [[Paolo Mereghetti]] assegna al film tre stellette e scrive sul suo dizionario: «Il film con il quale Ferreri torna a graffiare, recuperando più nell'amoralità del personaggio di Luigia che in quello monocorde di Benito»<ref>Paolo Mereghetti. ''Il Mereghetti - Dizionario del cinema'', Baldini & Castoldi, 2002, pag. 581</ref>.
 
Il giornalista e critico cinematografico [[Valerio Caprara]] scrisse sul quotidiano ''[[Il Mattino]]'': «L'ultimo film di Marco Ferreri ha qualcosa di sfuggente, di irrisolto, svolge spunti genialoidi che un po' reggono ed un po' affondano nell'ovvio, un po' "provocano" e un po' si perdono nella rima interna, nel cul di sacco concettuale. Si accetterebbe, intanto, l'assoluta povertà dell'impaginazione: meglio un blocco d'immagini fortemente motivate di un calligrafo confetto d'autore. Ma è proprio il registro che funziona a strappi, che ora si limita ad un borbottio iroso, abbastanza estraneo ai temi trattati: la confusione tra sogno e realtà nella testa di uno stazzonato dongiovanni di periferia e la caccia all'ultima essenza d'umanità negli odierni habitat urbani pietrificati».<ref>Valerio Caprara, ''Il Mattino'', 1993</ref>
 
[[Lietta Tornabuoni]] de ''[[La Stampa]]'' così descrisse l'opera: «Film tra i più belli di Marco Ferreri, visualmente raffinatissimo e innovativo, recitato da Jerry Calà con vera bravura, ''Diario di un vizio'', intelligente, divertente, struggente, racconta in uno stile di rara originalità un uomo comune contemporaneo». [[Pino Farinotti]] dà due stelle al film commentando: «Sceneggiatura poco accurata e al film occorreva un protagonista più convinto».<ref>Pino Farinotti,''Il Farinotti 2009'', Newton&Compton Editori, pag. 592, ISBN 978-88-541-1250-6</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Imdb}}
* {{cita web|http://www.nocturno.it/recensioni/diario-di-un-vizio|Scheda del film su nocturno.it}}
{{Marco Ferreri}}
{{Portale|cinema}}
 
[[Categoria:Film drammatici]]
[[Categoria:Film diretti da Marco Ferreri]]