Un<nowiki>'</nowiki>'''esplosione di polveri''' è un evento dannoso causato da una violenta [[reazione chimica|reazione]] di [[combustione]] di una [[polvere]] [[combustibile]], che avviene in presenza di particolari condizioni.
{{Tassobox
| nome =Gibboni<ref name=MSW3>{{MSW3 Groves|pages=178–181|id=12100752}}</ref><ref name=Mootnick/>
| immagine =Hylobates lar pair of white and black 01.jpg
| didascalia=[[Hylobates lar|Gibbone dalle mani bianche]] (''Hylobates lar'')
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|dominio=[[Eukaryota]]
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| superfamiglia =[[Hominoidea]]
| famiglia = '''Hylobatidae'''<br /><small>[[John Edward Gray|Gray]], 1870</small>
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|biautore=[[Johann Karl Wilhelm Illiger|Illiger]]
|binome=[[Hylobates]]
|bidata=1811
| suddivisione = [[Genere (tassonomia)|Generi]]
| suddivisione_testo =
* ''[[Hylobates]]''
* ''[[Hoolock]]''
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* ''[[Symphalangus]]''
* † ''[[Bunopithecus]]''
* † ''[[Junzi imperialis|Junzi]]''
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<div align="center">'''Distribuzione'''</div>
[[File:Distribución hylobatidae.png|230px]]
<small>Distribuzione dei quattro generi nel [[Sud-est asiatico]]</small>
}}
== Fattori scatenanti ==
Gli '''ilobatidi''' ('''Hylobatidae''' <span style="font-variant: small-caps">[[John Edward Gray|Gray]], [[1870]]</span>) sono una [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] di [[Primates|primati]] [[Hominoidea|ominoidei]] che raggruppa quattro [[Genere (tassonomia)|generi]]: ''[[Hoolock]]'', ''[[Symphalangus syndactylus|Symphalangus]]'', ''[[Hylobates]]'' e ''[[Nomascus]]''<ref name=Mootnick/><ref name=Geissmann/>, comprendenti sedici specie<ref name=GRL>{{cita web | url = http://gibbons.de/main/photo.html | autore = T. Geissmann | titolo = Gibbon Systematics and Species Identification | sito = Gibbon Research Lab | lingua = inglese | anno = 2011 | accesso = 13 agosto 2011}}</ref><ref name=Thinh/>. Le specie appartenenti agli ultimi due generi prendono propriamente il nome di ''[[Gibbone]]'', termine usato nel linguaggio comune per tutte le specie della famiglia.
{{F|combustibili|gennaio 2010}}
=== Pentagono dell'esplosione ===
Si differenziano dagli altri [[Hominoidea|ominoidei]] principalmente per le dimensioni più piccole, la grande lunghezza delle braccia rispetto alle dimensioni del corpo, lo stile di vita esclusivamente [[arboricolo]], l'utilizzo della [[brachiazione]] come forma principale di locomozione e l'organizzazione sociale basata su coppie [[Monogamia|monogame]]<ref name=adw/>. Come gli altri ominoidei hanno una [[Cranio|cavità cranica]] voluminosa; le [[Orbita oculare|orbite]] sono grandi e alcune specie possiedono una sacca laringea nel collo che permette loro di intensificare i richiami<ref name=Characteristics/><ref name=Ankel442/>. Vanno in cerca di cibo durante le [[Diurnalità|ore del giorno]] e la maggior parte delle specie si ciba principalmente di frutti con [[Mesocarpo|polpa]]<ref name=Grzimek211/>, incrementando la dieta con foglie e [[invertebrati]]<ref name=Grzimek212/>.
[[File:Pentagono dell'esplosione.svg|thumb|Pentagono dell'esplosione]]
In analogia al [[triangolo del fuoco]], che rappresenta le condizioni di [[infiammabilità]] (e conseguentemente di esplosività) per i combustibili liquidi e gassosi, nel caso delle polveri ci si riferisce al cosiddetto "'''pentagono dell'esplosione'''", che è applicabile anche nel caso di esplosioni di gas, vapori o nebbie.<ref>{{Cita|Melito|p. 225}}</ref>
Gli ilobatidi abitano in quasi tutto il [[Sud-est asiatico]] in [[habitat]] di [[foresta pluviale tropicale]] e subtropicale<ref name=Grzimek210/>, principalmente in zone di bassa [[Altitudine|quota]]<ref name=Mootnick/>. Sono animali sociali e territoriali che formano piccoli gruppi di quattro individui in media, composti da una coppia monogama e dai suoi figli<ref name=Grzimek213/>. Proteggono il proprio territorio attivamente e tengono alla larga potenziali rivali attraverso una serie di manifestazioni, principalmente vocali, durante le quali la coppia di adulti di ogni gruppo intona a voce alta un duetto di richiami di avvertimento<ref name=Grzimek211/>.
Le cinque condizioni rappresentate nel pentagono delle esplosioni e necessarie per creare le condizioni di esplosività alle polveri sono:<ref name=pubint/>
Tutte le specie della famiglia sono [[Specie a rischio|minacciate]] di estinzione, a causa della crescente popolazione umana del Sud-est asiatico che ha deforestato, degradato e frammentato il loro habitat per convertire il suolo a varie attività economiche. La presenza umana ha portato anche ad altre attività che hanno contribuito al declino della popolazione, come la caccia per ricavare carne o ingredienti per la medicina tradizionale, e la cattura di esemplari vivi per essere venduti come animali domestici o esibiti negli zoo<ref name=conservation/>. Sulla [[Lista rossa IUCN|Lista Rossa della IUCN]], la maggior parte delle specie viene classificata come [[Specie in pericolo|in pericolo di estinzione]] e quattro di esse vengono catalogate come [[specie in pericolo critico]]<ref name=iucnsearch/>. Una specie compare inoltre sulla pubblicazione biennale ''[[I 25 primati più minacciati del mondo]]'' 2012-2014<ref name=Mittermeier/>.
* presenza di polvere combustibile;
* presenza di comburente nell'ambiente (generalmente [[ossigeno]]);
* presenza di una fonte di [[innesco]] (ad esempio apporto di calore sufficiente all'attivazione della combustione);
* ambiente confinato (ad esempio un recipiente);
* [[miscelazione]] dei reagenti.
Rispetto al triangolo del fuoco, nel caso dell'esplosione di polveri intervengono due fattori aggiuntivi, che sono la presenza di confinamento del fenomeno e la miscelazione di combustibile e comburente.
==Evoluzione e origine==
[[File:Plataforma y región de la Sonda.PNG|thumb|Piattaforma e regione della Sonda.]]
La piattaforma della Sonda, sopra la quale poggiano le isole del Sud-est asiatico, emerse circa 12 [[Cronozona|milioni di anni fa]] creando una nuova porzione di terraferma, che attirò fauna e flora dal resto del continente asiatico. Le fluttuazioni del livello del mare, soprattutto alla fine del [[Pleistocene]], costrinsero una grande massa di continente a ritirarsi e numerose isole a elevarsi di nuovo. In queste circostanze si crearono condizioni di isolamento geografico ideali per la [[Speciazione (evoluzione)|speciazione]], con conseguenti migrazioni di queste specie all'interno della stessa piattaforma quando si ristabilirono i ponti di terra. Una volta originatisi vari generi in zone diverse di questa piattaforma (''[[Hoolock]]'', ''[[Hylobates]]'', ''[[Nomascus]]'' e ''[[Symphalangus syndactylus|Symphalangus]]''), la suddetta speciazione avvenne ''in loco'', piuttosto che sul continente asiatico<ref name=Grzimek207>{{harvnb|Hutchins, M|2003|p=207}}</ref>.
Entrando più nel dettaglio, l'esplosività di una polvere è funzione di molti fattori:
I [[Fossile|resti fossili]] indicano come possibile antenato degli ilobatidi il ''[[Dendropithecus macinnesi|Dendropithecus]]'', vissuto in Africa tra 20 e 17 milioni di anni fa<ref>{{cita pubblicazione | url = https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/914128 | anno = 1977 | autore = P. Andrews ed E. Simons | titolo = A new African Miocene gibbon-like genus, ''Dendropithecus'' (Hominoidea, Primates) with distinctive postcranial adaptations: its significance to origin of Hylobatidae | pubblicazione = Folia Primatologica | volume = 28 | numero = 3 | pp = 161–169 | doi = 10.1159/000155807 | pmid = 914128}}</ref>. Era una catarrina piccola e agile, parzialmente [[Brachiazione|brachiatrice]], con una dentatura che suggerisce una dieta simile a quella dei gibboni e dei siamanghi moderni<ref name=EoDP>{{cita libro | editore = D. Palmer | anno = 1999 | titolo = The Marshall Illustrated Encyclopedia of Dinosaurs and Prehistoric Animals | pubblicazione = Marshall Editions | città = London | pagina = 291 | isbn = 1-84028-152-9}}</ref>.
* natura del combustibile: la composizione chimica e il potere calorifico della polvere; in particolare le polveri metalliche producono le esplosioni più violente;
[[File:Dendropithecus macinnesi.JPG|thumb|Mandibola di ''[[Dendropithecus macinnesi]]''.]]
* concentrazione del comburente: concentrazioni di ossigeno superiori al 21% aumentano la velocità dell'esplosione; invece al disotto del 10% la combustione non si sostiene;
Nel 2010, uno studio basato sul [[DNA mitocondriale]] realizzato in specie dei generi ''Hylobates'', ''Nomascus'' e ''Symphalangus'' ha indicato che la separazione tra gli ilobatidi e gli [[Hominidae|ominidi]] ([[Homo sapiens|uomo]], [[Pongo (zoologia)|oranghi]], [[gorilla]] e [[Pan (zoologia)|scimpanzé]]) avvenne circa 19,25 [[Cronozona|Ma]], un dato compatibile con altre stime basate sull'analisi del [[gene]] del [[Citocromi|citocromo b]] mitocondriale, indicanti 16,26 Ma<ref name=Chiao>{{cita pubblicazione | url = https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3009715/?tool=pubmed | autore = Chan, Yi-Chiao ''et al.'' | titolo = Mitochondrial Genome Sequences Effectively Reveal the Phylogeny of Hylobates Gibbons | lingua = inglese | pubblicazione = PLoS One | volume = 5 | numero = 12 | data = Dicembre 2010 | doi = 10.1371/journal.pone.0014419}}</ref>. Lo stesso studio situa la divisione tra ''Nomascus'' e gli altri generi della famiglia circa 8,67 Ma, mentre il genere ''Hylobates'' si sarebbe originato circa 4,17 Ma. L'ulteriore divergenza tra ''[[Hylobates lar|H. lar]]'' e ''[[Hylobates pileatus|H. pileatus]]'' avrebbe avuto luogo circa 2,90 Ma e la separazione da ''[[Hylobates moloch|H. moloch]]'' di ''[[Hylobates klossii|H. klossii]]'', e di ''[[Hylobates muelleri|H. muelleri]]'' da ''[[Hylobates agilis|H. agilis]]'' circa 2,77 e 2,62 Ma, rispettivamente. Un altro studio del [[DNA mitocondriale]] stima che il genere ''Nomascus'' sarebbe apparso circa 8 milioni di anni fa, e ''Symphalangus'' e ''Hylobates'' circa 7 Ma; ''[[Hylobates pileatus]]'' circa 3,9 Ma, ''[[Hylobates lar]]'' e [[Hylobates agilis]] circa 3,3 Ma, durante il [[Pliocene]]<ref>{{cita pubblicazione | url = https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20138221 | autore = K. Matsudaira e T. Ishida | titolo = Phylogenetic relationships and divergence dates of the whole mitochondrial genome sequences among three gibbon genera | lingua = inglese | pubblicazione = Mol. Phylogenet. Evol. | volumee = 55 | numero = 2 | data = Maggio 2010 | pp = 454-9 | PMID = 20138221}}</ref>. Gli studi indicano inoltre ''[[Hoolock]]'' come ultimo genere a essersi originato a partire da ''Hylobates'' circa tra 1,3 e 1,8 Ma<ref>{{cita pubblicazione | url = https://www.biomedcentral.com/content/pdf/1471-2148-10-74.pdf | autore = Thinh ''et al.'' | titolo = Mitochondrial evidence for multiple radiations in the evolutionary history of small apes | lingua = inglese | pubblicazione = BMC Evol Biol | volume = 12 | numero = 10:74 | data = Marzo 2010 | pp = 1-13 | PMID = 20226039}}</ref>.
* granulometria: la riduzione della dimensione delle particelle aumenta la superficie di contatto combustibile comburente, provocando pressioni più elevate, e richiedendo energie di innesco minori;
* umidità: diminuisce la tendenza esplosiva, sia per la coesione delle particelle sia a causa della presenza dell'acqua che sottrae calore durante la sua vaporizzazione;
* turbolenza: facilita il mescolamento dei reagenti, sviluppando una combustione più veloce ed un fronte di fiamma più frastagliato;
* temperatura: all'aumentare della temperatura diminuisce l'umidità, aumentando quindi la velocità di reazione;
* pressione: un ambiente precompresso creerà un'esplosione più violenta, in quanto la pressione massima di esplosione si andrà ad aggiungere alla pressione che aveva l'ambiente di reazione prima dell'esplosione;
* inerti: gas o solidi (carbonati, cloruri di metalli alcalini o alcalino-terrosi) in sospensione non reagenti, sottraggono calore alla reazione nella misura del loro calore specifico; risulta una pressione massima di esplosione minore, e si necessita di un'energia di innesco maggiore; l'effetto inertizzante è tanto maggiore quanto più alto è il calore specifico del gas inerte; per le polveri metalliche, che ad alte temperature possono reagire con azoto e anidride carbonica, i gas inerti più efficaci sono [[argon]] ed [[elio]];
* presenza di gas infiammabili: quando al sistema combustibile-comburente sono aggiunti dei gas o vapori infiammabili, si parla di "miscele ibride"; è il caso dell'essiccamento di un prodotto di sintesi esplodibile da un solvente infiammabile; la presenza di tale componente abbassa il limite inferiore di infiammabilità della miscela anche quando le concentrazioni dei singoli componenti si trovano al di sotto dei singoli limiti di infiammabilità; in tali miscele è accentuata la violenza dell'esplosione; oltre al limite di infiammabilità subiscono un abbassamento anche la temperatura di accensione e l'energia minima di innesco.
=== Polveri combustibili ===
Tra le specie estinte note unicamente a partire dai fossili vi è ''[[Bunopithecus sericus]]'', i cui resti sono stati rinvenuti in [[Cina]], nel [[Sichuan]], in depositi del [[Pleistocene|Pleistocene Medio]]<ref name=Geissmann>{{cita web | url = http://www.gibbons.de/main/news/0601genus_hoolock.html | autore = T. Geissmann | titolo = Hoolock gibbons get a new genus name | sito = Gibbon Research Lab | lingua = inglese | anno = 2006 | accesso = 13 agosto 2011}}</ref>. Nel sud della Cina, in depositi del [[Pleistocene]], sono stati scoperti anche resti fossili delle attuali specie ''[[Nomascus concolor]]'' e ''[[Hoolock hoolock]]''; ciò dimostra che durante questa [[Epoca geologica|epoca]] la famiglia aveva una distribuzione più ampia in questa regione<ref>{{cita pubblicazione | url = http://www.springerlink.com/content/hp85402081g43202/ | autore = G. Yumin | titolo = Preliminary research on the fossil gibbons of the Chinese Pleistocene and recent | lingua = inglese | pubblicazione = Human Evol. | volume = 4 | numero = 6 | anno = 1989 | pp = 509-514 | doi = 10.1007/BF02436298}}</ref>.
I materiali combustibili da cui si possono avere origine polveri esplodibili sono:
==Classificazione==
* sostanze organiche naturali (ad esempio cereali, zucchero, carbone);
[[File:Hominoid taxonomy 7 es.svg|upright=1.4|thumb|Classificazione degli ilobatidi all’interno della [[Famiglia (tassonomia)|superfamiglia]] [[Hominoidea]].]]
* sostanze organiche sintetiche (ad esempio pesticidi, materie plastiche);
[[File:Hylobates lar pair of white and black 02.jpg|thumb|Coppia di ''[[Hylobates lar]]''.]]
* materiali metallici ossidabili (ad esempio alluminio, zinco, ferro).
[[File:Nomascus leucogenys female and male.jpg|thumb|Coppia di ''[[Nomascus leucogenys]]''.]]
[[File:DPPP 5348.jpg|thumb|[[Symphalangus syndactylus|Siamango]].]]
[[File:Hoolock hoolock 001.jpg|thumb|Coppia di ''[[Hoolock hoolock]]''.]]
Il primo studioso ad aver descritto una specie della famiglia Hylobatidae fu [[Linneo|Carlo Linneo]], che nel 1771 descrisse ''Homo lar''; successivamente, nel 1821, [[Thomas Stamford Raffles|Thomas Raffles]] descrisse il siamango (''[[Symphalangus syndactylus]]'') come ''Simia sindactyla'', e in seguito [[Richard Harlan]] descrisse ''Simia concolor'' e ''Simia hoolock'', rispettivamente nel 1826 e 1834<ref>{{cita pubblicazione | url = http://www.springerlink.com/content/l4161m1q70627461/ | autore = H. J. Chatterjee | titolo = Evolutionary Relationships Among the Gibbons: A Biogeographic Perspective | lingua = inglese | pubblicazione = Springer New York | anno = 2009 | pp = 13-36 | doi = 10.1007/978-0-387-88604-6}}</ref>. Vaughan, nel 1978, incluse questa famiglia all'interno della famiglia [[Ponginae|Pongidae]], all'epoca considerata distinta da [[Hominidae]]<ref>{{cita libro | autore = T. A. Vaughan | titolo = Mammalogy | lingua = inglese | edizione = 2 | anno = 1978 | editore = W. B. Saunders | città = Filadelfia | pagine = 522}}</ref>, ma in seguito vari autori inclusero Hylobatidae dentro [[Hominidae]]<ref name=MSW3/>. Inizialmente tutte le specie della famiglia venivano classificate tutte nell'unico genere ''Hylobates''; Goodman e i suoi collaboratori separarono ''Symphalangus'' e ''Hylobates'' in generi differenti (1998), ma quest'ultimo venne provvisoriamente suddiviso in quattro sottogeneri da [[Colin Groves|Groves]] (2001) per poter così aggirare il problema della posizione tassonomica di ''[[Bunopithecus sericus|Bunopithecus]]''<ref name=MSW3/>. All'inizio degli [[anni 2000]], la maggior parte degli autori riconosceva l'esistenza di quattro generi - ''Bunopithecus'', ''Hylobates'', ''Nomascus'' e ''Symphalangus'' -, ma nel 2005 alle due specie di [[Hoolock|hulok]], precedentemente incluse nel genere ''Bunopithecus'', venne assegnato un proprio genere, ''[[Hoolock]]'', a dimostrare che non sono poi così strettamente imparentate con la specie estinta ''Bunopithecus sericus'', la quale viene tuttora classificata nel proprio genere estinto e [[Monofilia|monofiletico]], ''Bunopithecus''<ref name=Mootnick>{{cita pubblicazione | autore = A. Mootnick e C. P. Groves | anno = 2005 | titolo = A new generic name for the hoolock gibbon (Hylobatidae) | pubblicazione = International Journal of Primatology | url = http://www.gibboncenter.org/publications/Hoolock%20Generic%20Name.pdf | numero = 26 | pp = 971-976 | accesso = 26 novembre 2015 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110927140841/http://www.gibboncenter.org/publications/Hoolock%20Generic%20Name.pdf | dataarchivio = 27 settembre 2011 }}</ref><ref name=Geissmann/>. La divisione in quattro generi è basata sul numero di [[Cromosoma|cromosomi]]: 44 (''Hylobates''), 38 (''Hoolock''), 52 (''Nomascus'') e 50 (''Symphalangus'')<ref name=Mootnick/>.
=== Influenza della dispersione delle polveri ===
Di seguito sono elencati i generi, le specie e le sottospecie che compongono la famiglia<ref name=MSW3/><ref name=GRL/>:
* '''Famiglia Hylobatidae'''
** Genere ''[[Hoolock]]'' <span style="font-variant: small-caps">Haimoff ''et al.'', 1984</span>
*** Hulok occidentale, ''[[Hoolock hoolock]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Harlan, 1834)</span>
*** Hulok orientale, ''[[Hoolock leuconedys]]'' <span style="font-variant: small-caps">Groves, 1967</span>
** Genere ''[[Hylobates]]'' <span style="font-variant: small-caps">Illiger, 1811</span>
*** Gibbone agile, ''[[Hylobates agilis]]'' <span style="font-variant: small-caps">F. Cuvier, 1821</span>
*** Gibbone dalla barba bianca, ''[[Hylobates albibarbis]]'' <span style="font-variant: small-caps">Lyon, 1911</span>
*** Gibbone di Kloss, ''[[Hylobates klossii]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Miller, 1903)</span>
*** Gibbone dalle mani bianche, ''[[Hylobates lar]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Linneaus, 1771)</span>
**** ''Hylobates lar carpenteri'' <span style="font-variant: small-caps">Groves, 1968</span>
**** ''Hylobates lar entelloides'' <span style="font-variant: small-caps">I. Geoffroy, 1842</span>
**** ''Hylobates lar lar'' <span style="font-variant: small-caps">(Linneaus, 1771)</span>
**** ''Hylobates lar vestitus'' <span style="font-variant: small-caps">Miller, 1942</span>
**** ''Hylobates lar yunnanensis'' <span style="font-variant: small-caps">Ma e Y. Wang, 1986</span>
*** Gibbone cenerino o gibbone di Giava, ''[[Hylobates moloch]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Audebert, 1798)</span>
*** Gibbone di Müller, ''[[Hylobates muelleri]]'' <span style="font-variant: small-caps">Martin, 1841</span>
**** ''Hylobates muelleri abbotti'' <span style="font-variant: small-caps">Kloss, 1929</span>
**** ''Hylobates muelleri funereus'' <span style="font-variant: small-caps">I. Geoffroy, 1850</span>
**** ''Hylobates muelleri muelleri'' <span style="font-variant: small-caps">Martin, 1841</span>
*** Gibbone dal berretto, ''[[Hylobates pileatus]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Gray, 1861)</span>
** Genere ''[[Nomascus]]'' <span style="font-variant: small-caps">Miller, 1933</span>
*** Gibbone dal ciuffo, ''[[Nomascus concolor]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Harlan, 1826)</span>
**** ''Nomascus concolor concolor'' <span style="font-variant: small-caps">(Harlan, 1826)</span>
**** ''Nomascus concolor furvogaster'' <span style="font-variant: small-caps">Ma e Y. Wang, 1986</span>
**** ''Nomascus concolor jingdongensis'' <span style="font-variant: small-caps">Ma e Y. Wang, 1986</span>
**** ''Nomascus concolor lu'' <span style="font-variant: small-caps">Delacour, 1951</span>
*** Gibbone dalle guance rosa, ''[[Nomascus gabriellae]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Thomas, 1909)</span>
*** Gibbone di Hainan, ''[[Nomascus hainanus]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Thomas, 1892)</span>
*** Gibbone dalle guance bianche, ''[[Nomascus leucogenys]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Ogilby, 1840)</span>
*** Gibbone dal ciuffo orientale, ''[[Nomascus nasutus]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Kunkel d'Herculais, 1884)</span>
*** Gibbone dal ciuffo meridionale, ''[[Nomascus siki]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Delacour, 1951)</span>
** Genere ''[[Symphalangus syndactylus|Symphalangus]]'' <span style="font-variant: small-caps">Gloger, 1841</span>
*** Siamango, ''[[Symphalangus syndactylus]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Raffles, 1821)</span>
L'esplosione di una polvere miscelata intimamente con il comburente come è solito essere in una nube in sospensione, può esistere se la concentrazione della sospensione rientra entro certi limiti.
Alcuni studiosi riconoscono un'ulteriore specie, il gibbone dalle guance rosa settentrionale, ''[[Nomascus annamensis]]'', descritta nel 2010<ref name=Thinh>{{cita pubblicazione | autore = Thinh, Van Ngoc, Alan R. Mootnick, Vu Ngoc Thanh, Tilo Nadler e Christian Roos | titolo = A new species of crested gibbon, from the central Annamite mountain range | pubblicazione = Vietnamese Journal of Primatology | volume = 1 | numero = 4 | url = http://www.zgf.de/download/1229/Vietnamese+Journal+of+Primatology+4_low.pdf#page=3}}.</ref>.
Se la densità è troppo elevata il calore è assorbito totalmente dalle particelle senza che l'ambiente ne tragga profitto, al contrario se la particelle sono troppo lontane, l'accensione locale non sviluppa un calore sufficiente a coprire la distanza.
Determinare i limiti di infiammabilità (o esplosività) delle polveri presenta dei problemi in quanto, mentre il gas è costituito da particelle di dimensioni molecolari, all'interno di un campione di polvere ci possono essere porzioni a [[granulometria (geologia)|granulometria]] differente che a causa dell'azione della [[forza di gravità]] possono formare zone a concentrazione differente in una stessa nube.
'''Generi fossili:'''
Ciò rende difficoltosa la determinazione dei limiti di infiammabilità, soprattutto della concentrazione massima esplodibile.
* Genere ''[[Bunopithecus]]''
** ''[[Bunicithecus|Bunicithecus sericus]]''
* Genere ''[[Junzi imperialis|Junzi]]''
** ''[[Junzi imperialis]]''
L'intervallo di infiammabilità di una polvere (le concentrazioni si esprimono in genere in g/L o mg/cm<sup>3</sup>) è molto più esteso rispetto a quello di un gas e approssimativamente è compreso fra 10 mg/L e 6 g/L.
==Descrizione==
[[File:Hylobates moloch skeleton.jpg|thumb|left|Scheletro di ''[[Hylobates moloch]]''; si osserva il grande sviluppo degli arti superiori rispetto al resto del corpo.]]
== Effetti dell'esplosione ==
Gli ilobatidi differiscono fisicamente dagli ominoidei - [[Homo sapiens|uomo]], [[Pongo (zoologia)|oranghi]], [[gorilla]] e [[Pan (zoologia)|scimpanzé]] - sutto vari aspetti, in particolare per le minori dimensioni e la lunghezza delle braccia rispetto al resto del corpo.
L'esplosione è una rapida combustione in uno spazio confinato, in cui la reazione chimica non ha il tempo di liberare tutta l'energia prodotta sotto forma di calore, per cui una parte consistente di energia si libera sotto forma di energia di pressione, che genera a sua volta lo spostamento dell'aria circostante a velocità elevatissime, con conseguenti rischi per le cose e le persone presenti nelle vicinanze.
La specie più grande è il siamango (''[[Symphalangus syndactylus|S. syndactylus]]''), che ha un'apertura di braccia di circa 1,5 metri, una lunghezza compresa tra i 70 e i 90 [[Centimetro|cm]], e un peso tra gli 8 e i 13 [[Chilogrammo|kg]]. Le altre specie sono notevolmente più piccole: hanno una lunghezza che varia dai 44 ai 63 [[Centimetro|cm]] e un peso compreso tra i 4 e gli 8 kg<ref name=Nowak168/>. Hanno corpo e arti esili e normalmente assumono una posizione eretta<ref name=Grzimek207/>. Non esiste un [[dimorfismo sessuale]] evidente per quanto riguarda le dimensioni e la dentatura<ref name=Characteristics>{{cita web | url = http://gibbons.de/main/index.html | autore = T. Geissmann | titolo = Typical Characteristics | sito = Gibbon Research Lab | lingua = inglese | anno = 2011 | accesso = 13 agosto 2011}}</ref>. Come gli altri ominoidei sono privi di coda e come alcuni [[Cercopithecidae|cercopitecidi]] possiedono callosità ischiatiche<ref name=Nowak168>{{harvnb|Nowak, R.M.|1999|p=168}}</ref>.
La violenza di un'esplosione in genere si misura attraverso i seguenti parametri:
Nelle differenti specie il [[Pelo|manto]] varia a seconda del sesso e dell'età; può essere di colore nero, grigio, marrone o bianco e in alcune di esse sono presenti macchie di vario colore. Esiste una grande varietà di colorazione tra gli individui della stessa specie e nella maggior parte di essi varia con l'età; i giovani hanno una colorazione chiara che solitamente diviene più scura tra i due e i cinque anni di età, a seconda della specie<ref>{{cita web | url = http://science.jrank.org/pages/3041/Gibbons-Siamangs.html | titolo = Gibbons and Siamangs - Species of gibbons and siamangs | sito = science.jrank.org | lingua = inglese | accesso = 13 agosto 2011}}</ref>. Il manto nei gibboni e nel siamango ha una consistenza ruvida e alcune specie possiedono caratteristici ciuffi di pelo intorno al muso, il quale generalmente è privo di peli ed è di colore nero. Per esempio, i maschi adulti del gibbone dal ciuffo (''[[Nomascus concolor|N. concolor]]'') sono completamente neri o presentano ciuffi di pelo sulle guance, di colore bianco o giallastro, mentre le femmine sono quasi sempre marroni e hanno il muso di colore nerastro; al contrario i maschi e le femmine del siamango sono neri, fatta eccezione per la regione facciale che è marrone brillante<ref name=Ankel150>{{harvnb|Ankel-Simons, F.|2007|p=150}}</ref>.
* pressione massima sviluppata;
[[File:White-handed gibbon hand.jpg|thumb|Mano di ''[[Hylobates lar]]''.]]
* velocità di incremento della pressione.
Come negli altri ominoidei, la [[Cranio|calotta cranica]] è grande e arrotondata, la faccia è corta, con [[Orbita oculare|orbite]] grandi e relativamente distanziate tra loro; la mascella è appiattita e la mascella superiore è larga<ref name=Characteristics/>. I gibboni possiedono la tipica narice [[Catarrhini|catarrina]], con fosse nasali unite e rivolte verso il basso. I gibboni sono privi di tasche guanciali e non hanno lo [[stomaco]] sacculato - stomaco con cavità tipico di alcune specie di primati arboricoli<ref name=adw/>.
== Eventi disastrosi ==
La formula dentaria è I2/2, C1/1, P2/2, M3/3<ref name=adw>{{cita web | url = http://animaldiversity.ummz.umich.edu/site/accounts/information/Hylobatidae.html | autore = P. Myers, R. Espinosa, C. S. Parr, T. Jones, G. S. Hammond e T. A. Dewey | titolo = Family Hylobatidae gibbons and lesser apes | lingua = inglese | anno = 2008 | editore = ADW - University of Michigan Museum of Zoology | accesso = 13 agosto 2011}}</ref>. I [[Molare|molari]] sono relativamente semplici, con cuspidi basse e arrotondate<ref name=Characteristics/>. I denti sono molto simili a quelli delle grandi scimmie<ref name=adw/>. I [[Canino (anatomia)|canini]] hanno dimensioni simili in entrambi i [[Dimorfismo sessuale|sessi]]; sono allungati e, tanto quelli superiori che quelli inferiori, sono a forma di daga e sporgono anteriormente. Il primo [[premolare]] inferiore è leggermente allungato in direzione mediolinguale e interagisce con il bordo posteriore del canino superiore, configurando un dispositivo di taglio simile a quello dei cercopitecidi, costituito da tre parti: il canino superiore, quello inferiore e il premolare inferiore<ref name=Ankel274>{{harvnb|Ankel-Simons, F.|2007|p=274}}</ref>.
[[File:Washburnamill.jpg|thumb|Rappresentazione stereoscopica del disastro avvenuto nel 1878 in Minnesota.]]
[[File:Imperial Sugar Georgia One.jpg|thumb|Conseguenze dell'esplosione di polveri nella [[Zuccherificio|raffineria di zucchero]] di [[Port Wentworth]], [[Georgia (Stati Uniti d'America)|Georgia]].]]
Di seguito è riportata una lista di alcuni esplosioni di polveri che hanno portato a conseguenze più o meno disastrose:
Sono tra i primati più vocali e sono noti per costituire duetti - costituiti dalla coppia monogama - che servono principalmente per proteggere il territorio. Per questo, alcune specie possiedono una grossa sacca laringea nella parte anteriore del collo, che può gonfiarsi e serve come camera di risonanza quando l'animale lancia i suoi richiami. Questa struttura è più evidente nel siamango, sebbene sia presente anche in altre specie dei generi ''Hylobates'' e ''Nomascus''<ref name=Ankel442>{{harvnb|Ankel-Simons, F.|2007|p=442}}</ref>.
* 14 dicembre [[1785]] - esplosione di farina in un deposito a [[Torino]]; è stata la prima esplosione di polveri accertata;<ref name=Ronch/>
{{Formula dentaria
* 2 maggio [[1878]] - esplosione di farina in un mulino presso [[Minneapolis]] ([[Minnesota]]); morti 18 lavoratori;<ref name=pubint/>
|allineamento=sinistra
* 7 novembre [[1887]] - esplosione di farina ad [[Hameln]] ([[Bassa Sassonia]]); circa 30 morti;<ref name=Ronch>[http://www.scienzaegoverno.org/48/48esplo.htm Gino Ronchail, "Studio del fenomeno dell'esplosione di polveri nell'industria agro-alimentare"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060516040607/http://www.scienzaegoverno.org/48/48esplo.htm |data=16 maggio 2006 }}</ref>
|titolo=sì
* [[1965]] - esplosione di polveri in una fabbrica di materie plastiche a [[Masterton]]; 4 morti;<ref>{{en}} [Dust Explosions in Factories - Precautions Required with Combustible Dusts http://www.osh.dol.govt.nz/order/catalogue/dustexplosions.shtml {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130131003817/http://osh.dol.govt.nz/order/catalogue/dustexplosions.shtml |date=31 gennaio 2013 }}]</ref>
|descrizione=sì
* [[1982]] - esplosione di zucchero a [[Boiry-Sainte-Rictrude]] ([[Francia]]);<ref name=Ronch/>
|molari=3
* marzo [[1982]] - esplosione di un silos contenente orzo e malto a [[Metz]] ([[Francia]]);<ref name=Ronch/>
|premolari=2
* 11 dicembre [[1995]] - esplosione di polveri di [[nylon]] in un impianto tessile a [[Methuen (Massachusetts)|Methuen]] ([[Massachusetts]]); feriti 37 lavoratori;<ref name=pubint/>
|canini= 1
* 1º febbraio [[1999]] - esplosione di polveri di [[carbone]] a [[Dearborn (Michigan)|Dearborn]] ([[Michigan]]) in un impianto della [[Ford|Ford Motor Company]]; 6 morti e 36 feriti;<ref name=pubint/>
|incisivi=2
* 16 luglio [[2007]] - esplosione di farina al Molino Cordero di [[Fossano]] (CN); 5 morti;
|molariinf=
* 7 febbraio [[2008]] - esplosione di zucchero nella [[Zuccherificio|raffineria di zucchero]] di [[Port Wentworth]], [[Georgia (Stati Uniti d'America)|Georgia]], di proprietà della [[Imperial Sugar]]; 14 morti e 38 feriti.<ref>[http://www.dustexplosion.info/ Dust explosion info | Website for dust explosion information<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
|premolariinf=
* 17 marzo [[2008]] - esplosione di un impianto di stoccaggio e macinazione del grano a [[Lumut]] ([[Perak]]); 4 morti e 2 feriti;<ref>{{en}} [http://www.dosh.gov.my/doshv2/index.php?option=com_content&view=article&id=103%3Acombustible-dust-explosion&catid=84%3Asafety-alerts&Itemid=118&lang=en Department of Occupational Safety and Health Malaysia, "Combustible Dust Explosion"]</ref>
|caniniinf=
* novembre [[2010]] - esplosione di polveri di alluminio in un impianto per la fabbricazione di [[Cerchione|cerchioni]] di motocicli; 8 feriti;<ref>{{en}} [http://www.dosh.gov.my/doshv2/index.php?option=com_content&view=article&id=295%3Acombustible-dust-explosion-at-motorcycle-rim-manufactured-factory&Itemid=118&lang=en Department of Occupational Safety and Health Malaysia, "Combustible Dust Explosion at Motorcycle Rim Manufactured Factory"]</ref>
|incisiviinf=
* 31 gennaio [[2011]] - esplosione di polveri a presso [[Nashville]] ([[Tennessee]]) in un impianto di produzione di polveri metalliche; morto un lavoratore;<ref name=pubint>{{en}} [https://www.publicintegrity.org/2012/05/29/8957/unchecked-dust-explosions-kill-injure-hundreds-workers Unchecked dust explosions kill, injure hundreds of workers]</ref> nello stesso anno (il 29 marzo e il 27 maggio) seguirono altri due eventi di esplosione di polveri nello stesso impianto, portando in totale alla morte di 5 lavoratori.<ref name=pubint/>
|totale= 32
|didascalia=
|legenda= sì
}}
La [[scapola]] è lunga e stretta, e nell'[[articolazione scapolo-omerale]] la [[cavità glenoidea]] è piccola e poco profonda, caratteristica che conferisce all'articolazione un'ampia gamma di movimenti. Tuttavia, essendo sostenuta solo da muscoli e legamenti, questa articolazione è poco stabile<ref name=Ankel316>{{harvnb|Ankel-Simons, F.|2007|p=316}}</ref>. Diversamente che negli uomini, che sono bipedi, la testa dell'[[omero]] è maggiore di quella del [[femore]], e ciò testimonia il loro particolare tipo di [[locomozione animale|locomozione]]<ref name=Ankel328>{{harvnb|Ankel-Simons, F.|2007|p=328}}</ref>. Come nei [[Ponginae|pongidi]] e negli altri [[Hominidae|ominidi]], in generale in tutti gli ilobatidi la [[tibia (anatomia)|tibia]] è più corta e meno robusta del [[femore]]<ref name=Ankel333>{{harvnb|Ankel-Simons, F.|2007|p=333}}</ref>.
Il movimento e la forma del [[Pollice (dito)|pollice]] negli ilobatidi sono considerati unici tra i primati. Questo è relativamente lungo rispetto all'[[Indice (dito)|indice]], dal quale è separato da una fenditura che penetra profondamente nel [[metacarpo]]. Durante la [[brachiazione]] rimane unito allo stesso piano orizzontale delle altre quattro dita; tuttavia, durante la manipolazione degli oggetti viene utilizzato eseguendo un movimento di opposizione<ref name=Ankel346>{{harvnb|Ankel-Simons, F.|2007|p=346}}</ref>. Nel siamango, e raramente in altre specie, il secondo e il terzo dito del piede sono uniti alla base da [[tessuto connettivo]]; questa condizione è nota come [[sindattilia]] (da cui il [[Nomenclatura binomiale|nome scientifico]] ''syndactylus'')<ref name=Characteristics/>.
==Biologia==
[[File:Suneko - shout (by).jpg|thumb|[[Symphalangus syndactylus|Siamango]] che emette richiami; si nota la grossa sacca golare che utilizza per amplificare i suoni.]]
Gli ilobatidi sono animali sociali molto territoriali che difendono i propri confini con manifestazioni visive e vocali vigorose. L'elemento vocale, che può essere spesso udito a oltre 1 km di distanza, consiste in un duetto emesso dalla coppia padrona del territorio, alla quale talvolta si uniscono anche i piccoli. Nella maggior parte delle specie, i maschi, e alcune femmine, cantano assolo per attrarre un partner o per segnalare il proprio territorio<ref>{{cita web | autore = E. Clarke ''et al.'' | anno = 2006 | url = http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?artid=1762393 | titolo = The Syntax and Meaning of Wild Gibbon Songs | accesso = 18 gennaio 2007}}</ref>.
I gruppi sono composti in media da 3,8 individui e normalmente comprendono una coppia di adulti e due giovani, ma il numero dei componenti uscilla tra 2 e 7 animali. I membri di questi gruppi sono molto uniti; si allontanano solo di pochi metri durante il giorno e rafforzano il loro legame attraverso la [[toilettatura]]<ref name=Nowak171/>. Solamente nel gibbone dal ciuffo (''[[Nomascus concolor]]'') sono stati osservati gruppi con due o tre femmine adulte o giovani ([[poliginia]])<ref name=Grzimek210/>. Spesso si osservano individui solitari; si ritiene che siano animali subadulti che sono stati allontanati dal gruppo e non hanno ancora formato un nuovo gruppo, compito che può richiedere anche diversi anni<ref name=Nowak171>{{harvnb|Nowak, R.M.|1999|p=171}}</ref>.
===Territorio===
Nelle specie studiate la densità dei gruppi familiari, composti in media da 4 animali, varia da 1,5 a 6,5 per [[chilometro quadrato]]. Si è osservato che i gibboni di Müller (''[[Hylobates muelleri]]'') e i siamanghi si spostano in media di 800-900 metri al giorni e altre specie di 1200-1500 metri. Tuttavia, in periodi di magra si è osservato che i siamanghi si spostano di appena 150 metri al giorno, ma in altre occasioni anche di 2860 metri<ref name=Grzimek213>{{harvnb|Hutchins, M|2003|p=213}}</ref>. Sono stati registrati territori di 16 [[Ettaro|ha]] tra i gibboni dalle mani bianche della Thailandia (''H. lar''), di 17 ha tra i gibboni cenerini (''[[Hylobates moloch]]''), di 45 o più ha tra gli hulok occidentali (''[[Hoolock hoolock]]'') del Bangladesh e di 56 ha tra i gibboni dalle mani bianche della Malesia, paese in cui i siamanghi occupano territori di 30-40 ha<ref name=Grzimek213/>. La difesa del territorio sfocia raramente in un confronto fisico, in quanto i padroni di un territorio cercano inizialmente di allontanare gli intrusi mediante forti vocalizzazioni ed esibizioni acrobatiche che includono la rottura di rami<ref name=Nowak171/>.
===Alimentazione===
[[File:Female Nomascus leucogenys.jpg|thumb|left|Femmina di gibbone dalle guance bianche (''[[Nomascus leucogenys]]'') che sta mangiando dell'erba.]]
Gli ilobatidi sono consumatori specializzati di frutti con polpa, così come le [[Ateles|scimmie ragno]] e gli [[Pan (zoologia)|scimpanzé]], e mostrano una maggiore predilezione per i [[Frutto|frutti]] piccoli, colorati e ricchi di [[saccarosio]]. I piccoli gruppi familiari si appropriano di piccoli alberi da frutto per evitare la competizione con gruppi più numerosi di [[Macaca|macachi]] e di [[Pongo (zoologia)|oranghi]], nelle zone dove gli areali si sovrappongono ([[Borneo]] e nord di [[Sumatra]])<ref name=Grzimek211>{{harvnb|Hutchins, M|2003|p=211}}</ref>.
Differiscono da altri primati per non seguire un modello bimodale di alimentazione durante il giorno; vale a dire non presentano due picchi giornalieri di consumo alimentare. Al contrario, si mantengono attivi per quasi tutto il giorno (da 9 a 10 ore), comprese le ore più calde di metà giornata, ma smettono di mangiare diverse ore prima del tramonto. I gibboni dalle mani bianche (''Hylobates lar'') tendono ad essere un po' meno attivi dei siamanghi: i primi dedicano infatti alle proprie attività il 30-40% del tempo, rispetto al 40-50% dei secondi. I gibboni trascorrono dal 57 al 72% del periodo di foraggiamento consumando [[Frutto|frutta]] e [[Fiore|fiori]], tranne i siamanghi, che ne utilizzano solo il 44%. Circa il 25% della frutta consumata è costituita da [[Ficus|fichi]], e nel caso del siamango tale percentuale raggiunge il 40% circa<ref name=Grzimek212>{{harvnb|Hutchins, M|2003|p=212}}</ref>.
La maggior parte delle specie consumano anche [[Foglia|foglie]] tenere, in special modo i siamanghi; non così il gibbone di Kloss (''[[Hylobates klossii]]''), in quanto nelle [[isole Mentawai]] in cui abita i [[Suolo|suoli]] sono poveri e alcune foglie contengono sostanze chimiche che le rendono sgradevoli. Anche gli [[invertebrati]] sono una fonte importante di [[Proteina|proteine]] e costituiscono, in media, il 10% della dieta di questi animali<ref name=Grzimek212/>.
===Vocalizzazioni===
{| class="wikitable" style="float:right"
|-
! Vocalizzazioni e richiami di ilobatidi
|-
| <div align="center">[[File:Hylobates syndactylus calling 3588.ogg]]
<small>Duetto di siamanghi</small></div>
|-
| <div align="center">[[File:Lar Gibbon hoots.ogg]]
<small>Vocalizzazioni di una coppia di gibboni dalle mani bianche</small></div>
|}
I richiami degli ilobatidi sono intensi, possono essere uditi a chilometri di distanza e vengono emessi durante il 30-90% della giornata. Questi canti, che sono stati oggetto di studi dettagliati, variano a seconda della specie e del sesso; è possibile identificare una determinata specie basandosi unicamente dai suoni che emette. In alcune specie i canti mattutini vengono emessi solamente dal maschio, ma nella maggior parte di esse il maschio emette duetti con la propria compagna, talvolta con un accompagnamento da parte della prole<ref name=Nowak171/>.
Si ritiene che lo scopo principale dei richiami sia di segnalare il possesso di un territorio e mettere in guardia i potenziali competitori, ma essi possono anche svolgere un ruolo nell'attrazione sessuale ed eventualmente essere anche un mezzo per rafforzare i legami tra le coppie. Le vocalizzazioni emesse dalle femmine hanno lo scopo di proteggere il territorio, mentre quelle dei maschi servono a tenere lontani i rivali<ref name=Nowak171/><ref name=songs>{{cita web | url = http://gibbons.de/main/index.html | autore = T. Geissmann | titolo = Song Vocalisations | sito = Gibbon Research Lab | lingua = inglese | anno = 2011 | accesso = 13 agosto 2011}}</ref>.
Questi richiami sono tipicamente di [[Tono (musica)|tono puro]], con l'energia concentrata nella [[frequenza fondamentale]]. A seconda della specie tale frequenza oscilla tra 0,2 e 5 [[Hertz|kHz]]<ref name=songs/>. Le femmine emettono richiami intensi, uniformi e prolungati che - a seconda della specie - sono composti da 6 a 100 note, con una durata di 6-30 secondi. La forma delle note di questi richiami e gli intervalli tra loro seguono un aspetto caratteristico di ciascuna specie. I maschi, invece, emettono vocalizzazioni di breve durata più vari. Iniziano emettendo note semplici, le quali si mescolano progressivamente a formare sequenze complesse, diversi minuti dopo aver iniziato il canto<ref name=songs/>.
===Locomozione===
[[File:Hylobates lar braquiation.jpg|thumb|Gibboni dalle mani bianche che [[Brachiazione|brachiano]].]]
Tutti gli ilobatidi sono [[Diurnalità|diurni]] e [[Arboricolo|arboricoli]], ma di tanto in tanto possono scendere al suolo dove possono adottare una postura [[bipede]] e camminare usando le lunghe braccia per mantenere l'equilibrio; talvolta possono procedere così anche su rami orizzontali dal diametro sufficiente a sostenerli<ref name=Ankel149>{{harvnb|Ankel-Simons, F.|2007|p=149}}</ref>. Sono gli unici primati che utilizzano la [[brachiazione]] come metodo principale di locomozione, perciò vengono indicati come «veri brachiatori»<ref name=Ankel381>{{harvnb|Ankel-Simons, F.|2007|p=381}}</ref>. Questo modo di locomozione, in cui gli individui si muovono oscillando tra i rami degli alberi utilizzando solo le braccia, permette loro di coprire una distanza di circa tre metri ad ogni «bracciata»<ref name=Nowak169/>. I gibboni sono anche in grado di saltare tra i rami coprendo distanze superiori agli 8 m e possono camminare come un [[bipede]] utilizzando le braccia per tenersi in equilibrio<ref name=LOM>{{cita video | titolo = Life in the Trees | serie = [[The Life of Mammals]] | autore = David Attenborough | editore = BBC | stagione = 1 | episodio = 8}}</ref>. Questo modo di locomozione non costituisce solo una forma efficiente e a basso costo energetico per spostarsi, ma anche un mezzo per accedere in modo efficace a tutti i frutti appesi ai rami degli alberi. Mentre la maggior parte dei primati arboricoli si limitano a raccogliere i frutti che possono raggiungere quando atterrano sui rami, i gibboni possono accedere anche ai frutti che pendono da essi, stando sospesi al ramo sui quali crescono o raccogliendoli con le lunghe braccia, soprattutto nel caso dei rami più sottili dove i frutti sono più abbondanti<ref name=Characteristics/>.
===Riproduzione e ciclo vitale===
[[File:Nomascus gabriellae baby.jpg|thumb|Piccolo di gibbone dalle guance rosa (''[[Nomascus gabriellae]]'').]]
Gli ilobatidi sono [[Monogamia|monogami]], formando coppie che rimangono unite per tutta la vita; nonostante ciò riduca le probabilità del successo riproduttivo, implica anche un'ottimizzazione delle risorse e un minor costo energetico per la protezione del territorio. Si ritiene che questo stile di vita monogamo e territoriale sia stato adottato per la dipendenza di questi animali a frutti con polpa piccoli e dispersi su una vasta area<ref name=Grzimek213/>.
Le nascite avvengono ogni due o tre anni a seconda della disponibilità alimentare, in quanto gli accoppiamenti sono più numerosi nei periodi in cui il cibo, in particolare la frutta, è più abbondante<ref name=Grzimek213/>. Nel siamango (''S. syndactylus'') questo intervallo varia tra 2 e 3 anni, e nel gibbone dalle mani bianche (''H. lar'') oscilla tra 2 e 2,5 anni. Il [[ciclo estrale]] dura in media 28 giorni in ''H. lar'' e 30 giorni in ''H. hoolock''. Sono stati documentati periodi di [[gestazione]] di 230-235 giorni nel siamango, di 7-7,5 mesi in ''H. lar'' e di 7,5 mesi in ''H. pileatus''. Normalmente nasce un unico piccolo, il quale si fissa al corpo della madre a mo' di cintura<ref name=Nowak171/>. Il peso medio alla nascita è di 406 grammi nelle specie del genere ''Hylobates'', 487 in ''Nomascus'' e 551 in ''Symphalangus'', valori paragonabili alle differenze di dimensioni che esistono tra gli adulti dei tre generi<ref name=Ontogeny>{{cita web | url = http://gibbons.de/main/index.html | autore = T. Geissmann | titolo = Ontogeny Life History | sito = Gibbon Research Lab | lingua = inglese | anno = 2011 | accesso = 13 agosto 2011}}</ref>.
Lo [[svezzamento]] è graduale e si completa a diciotto mesi nel gibbone dalle mani bianche e passati i due anni nel siamango. La [[maturità sessuale]] è raggiunta completamente intorno agli otto o nove anni, ma in cattività sono stati registrati esemplari fertili già a partire dai quattro-sei anni. Nei siamanghi sono stati registrati record di longevità di circa 25 anni in natura e di circa quarant'anni in cattività, mentre i gibboni agili (''[[Hylobates agilis|H. agilis]]'') e i gibboni dalle guance bianche (''[[Nomascus leucogenys|N. leucogenys]]'') possono vivere fino a 44 anni<ref name=Nowak171/>.
Nel corso del loro ciclo vitale alcune specie presentano cambiamenti notevoli nella colorazione e nel repertorio vocale. Per esempio, in ''Nomascus'' le femmine adulte sono di colore beige o giallastro con un cappuccio nero, mentre i maschi sono neri. Alla nascita entrambi i sessi hanno un manto giallo, simile a quello delle femmine adulte, ma nel corso del primo anno di vita assumono una colorazione completamente nera e solo al raggiungimento della maturità sessuale le femmine cambiano colore una seconda volta assumendo la colorazione più chiara caratteristica delle femmine adulte. Questi cambiamenti si riscontrano anche nel genere ''[[Hoolock]]'' e nel gibbone dal berretto (''[[Hylobates pileatus]]''), ma sono meno evidenti nelle altre specie<ref name=Ontogeny/>. Per quanto riguarda il repertorio vocale, i piccoli gibboni dal ciuffo (''[[Nomascus concolor]]'') partecipano ai canti dei loro genitori, anche nel corso del primo anno di età. Questi emettono solamente richiami intensi e prolungati (simili a quelli emessi dalle femmine adulte), ma al raggiungimento della maturità sessuale cambiano il loro repertorio in quello caratteristico degli adulti; questi cambiamenti sembrano verificarsi anche in altre specie<ref name=Ontogeny/>.
==Distribuzione e habitat==
I gibboni occupano la [[foresta pluviale tropicale]] e subtropicale, con [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] annue di circa 5000 mm, che va dal nord-est dell'[[India]] fino all'[[Indonesia]] e a nord si spinge fino al sud della [[Cina]], comprendendo le grandi isole di [[Sumatra]], [[Borneo]] e [[Giava]]<ref name=Grzimek210/>.
Nell'habitat dei gibboni abbondano gli alberi della famiglia delle [[Dipterocarpaceae|dipterocarpacee]], con una percentuale variabile tra l'1 e il 43% del totale della copertura vegetale. Gli alberi delle famiglie delle [[Moraceae|moracee]] e delle [[Euphorbiaceae|euforbiacee]] costituiscono la fonte di nutrimento più abituale. I siamanghi si incontrano più spesso in foreste più elevate di quelle popolate dalle altre specie (si possono incontrare fino a 1800 [[Livello del mare|m s.l.m.]])<ref name=Nowak169>{{harvnb|Nowak, R.M.|1999|p=169}}</ref>, le quali generalmente prediligono zone poco elevate, dove la disponibilità di [[Frutto|frutta]] è maggiore. Questa differenza è dovuta al fatto che i siamanghi hanno una dieta che si basa sulle foglie e non sui frutti, i quali scarseggiano man mano che aumenta l'[[altitudine]]<ref name=Grzimek210>{{harvnb|Hutchins, M|2003|p=210}}</ref>. Le foreste di bassa quota sono quelle predilette dall'uomo, poiché sono maggiormente accessibili e crescono su suoli più adatti all'agricoltura. Tuttavia, le specie di gibbone, rispetto ad altre specie di primati, sembrano avere maggiori capacità di sopravvivere in zone ridotte di foresta isolata e in foreste in cui gli alberi vengono abbattuti selettivamente<ref name=Grzimek210/>. I gibboni sono diffusi solamente nel Sud-est asiatico. Il loro areale inizia al di là del [[Brahmaputra|fiume Brahmaputra]], passando per il [[Bangladesh]], la maggior parte degli stati del nord-est dell'[[India]] e la [[Birmania]]; attraversa i fiumi [[Saluen|Salween]] e [[Mekong]] passando per [[Thailandia]], [[Cambogia]], [[Laos]] e [[Vietnam]], e al di là del [[fiume Rosso]] giunge fino al sud della [[Cina]]. A sud-est l'areale si protende verso le [[isole della Sonda]], a sud della [[penisola di Malacca]], fino a [[Sumatra]] e alle [[isole Mentawai]], a [[Giava]] e al Borneo<ref name=Grzimek210/>. In passato l'areale del gibbone dal ciuffo (''[[Nomascus concolor]]'') si spingeva in profondità nel territorio cinese, e giungeva a nord fino al [[fiume Giallo]] e ancora fino a mille anni fa allo [[Fiume Azzurro|Yangtze]]. Da allora, si è andato gradualmente restringendo fino all'estremo sud della Cina<ref name=Grzimek210/>.
==Conservazione==
[[File:Hoolock hoolock 002.jpg|thumb|Femmina di hulok occidentale (''[[Hoolock hoolock]]''). La specie venne inclusa nella pubblicazione biennale ''[[I 25 primati più minacciati del mondo]]'' 2008-2010.]]
Tutte le specie di gibboni e il siamango sono [[Specie a rischio|minacciate]] di estinzione e man mano che la popolazione umana continua a crescere nel Sud-est asiatico anche la perdita dell'habitat e la sua frammentazione a causa della deforestazione continuano ad aumentare. Per esempio, il gibbone dalle mani bianche dello Yunnan (''Hylobates lar yunnanensis''), una sottospecie di ''H. lar'', è scomparsa del tutto dal sud della Cina, mentre il gibbone cenerino (''Hylobates moloch'') occupa solo il 2% del suo areale originario e la sua popolazione conta non più di 250 individui adulti, così come il gibbone di Hainan (''[[Nomascus hainanus]]''), del quale sono noti solo 17 individui<ref name=conservation>{{cita web | url = http://www.conservation.org/learn/biodiversity/species/profiles/more_primates/lesser_apes/Pages/overview.aspx | titolo = Lesser Apes | sito = Conservation Internacional | lingua = inglese | accesso = 13 agosto 2011}}</ref>.
Oltre alla scomparsa dell'habitat, varie specie vengono spesso cacciate per la carne e per essere usate come ingredienti medicinali, o catturate vive per essere vendute come [[Animale da compagnia|animali da compagnia]] o per essere esibite negli [[Giardino zoologico|zoo]]. Il commercio illegale di gibboni vivi è un'attività redditizia, in quanto un giovane esemplare può costare 10-500 [[Dollaro statunitense|USD]] sul mercato nero; tuttavia, una volta raggiunta l'età adulta, questi animali vengono spesso abbandonati<ref>{{cita pubblicazione | url = http://cpasru.nl/node/2547 | autore = S. M. Cheyne | titolo = Challenges and opportunities of primate rehabilitation - Gibbons as a case study | lingua = inglese | pubblicazione = Endangered Species Research | volume = 9 | anno = 2009 | pp = 159-165 }}</ref>. Nel 2005 venne pubblicato un rapporto che rivelava che almeno 559 gibboni e oranghi erano stati venduti illegalmente in [[Indonesia]] tra il 1994 e il 2003, nonostante il traffico di questi animali venga punito con il carcere o con multe<ref>{{cita web | url = http://www.conservation.org/FMG/Articles/Pages/the_gibbon_trade.aspx | titolo = The Gibbon Trade | sito = Conservation Internacional | lingua = inglese | data = Novembre 2007 | accesso = 13 agosto 2011}}</ref>. Alcune specie come il gibbone dalle mani bianche e gli hulok vengono cacciate per la carne e per essere utilizzate nella medicina tradizionale, oltre ad essere cacciate da parte delle popolazioni native<ref>{{cita web | url = http://pin.primate.wisc.edu/factsheets/entry/lar_gibbon/cons | autore = K. J. Gron | titolo = Primate Factsheets: Lar gibbon (''Hylobates lar'') Conservation | sito = Wisconsin Primate Research Center | lingua = inglese | data = Novembre 2010 | accesso = 13 agosto 2011}}</ref><ref>{{cita web | url = http://pin.primate.wisc.edu/factsheets/entry/lar_gibbon/cons | autore = K. J. Gron | titolo = Primate Factsheets: Primate Factsheets: Hoolock gibbon (''Hoolock'') Conservation | sito = Wisconsin Primate Research Center | lingua = inglese | data = Agosto 2008 | accesso = 13 agosto 2011}}</ref>.
Attualmente la [[Lista rossa IUCN|Lista Rossa della IUCN]] cataloga il gibbone dal ciuffo (''[[Nomascus concolor]]''), il gibbone di Hainan (''[[Nomascus hainanus]]''), il gibbone dalle guance bianche (''[[Nomascus leucogenys]]'') e il gibbone dal ciuffo orientale (''[[Nomascus nasutus]]'') come specie in [[Specie in pericolo critico|pericolo critico di estinzione]]; l'hulok occidentale (''[[Hoolock hoolock]]''), il gibbone agile (''[[Hylobates agilis]]''), il gibbone dalla barba bianca (''[[Hylobates albibarbis]]''), il gibbone di Kloss (''[[Hylobates klossii]]''), il gibbone dalle mani bianche (''[[Hylobates lar]]''), il gibbone cenerino (''[[Hylobates moloch]]''), il gibbone di Müller (''[[Hylobates muelleri]]''), il gibbone dal berretto (''[[Hylobates pileatus]]''), il gibbone dalle guance rosa (''[[Nomascus gabriellae]]''), il gibbone dal ciuffo meridionale (''[[Nomascus siki]]'') e il siamango (''[[Symphalangus syndactylus]]'') come specie [[Specie in pericolo|in pericolo di estinzione]]. Infine, il solo hulok orientale (''[[Hoolock leuconedys]]'') viene catalogato come [[specie vulnerabile]]<ref name=iucnsearch>{{cita web | url = http://www.iucnredlist.org/apps/redlist/search/quick?x=0&y=0&species=true&subspecies=true&stocks=false&text=Hylobatidae | anno = 2016 | titolo = Hylobatidae | sito = Lista Roja de la UICN | editore = Unione Internazionale per la Conservazione della Natura | accesso = 11 giugno 2016}}</ref>.
Una di queste specie, il gibbone dal ciuffo orientale (''Nomascus nasutus''), compare sulla pubblicazione biennale ''[[I 25 primati più minacciati del mondo]]'' 2012-2014<ref name=Mittermeier>{{cita pubblicazione | autore = R. A. Mittermeier, C. Schwitzer, A. B. Rylands, L. A. Taylor, F. Chiozza, E. A. Williamson, J. Wallis ''et al.'', illustrato da S. D. Nash | anno = 2012 | titolo = Primates in Peril: The World's 25 Most Endangered Primates 2008–2010 | editore = IUCN/SSC Primate Specialist Group (PSG), International Primatological Society (IPS) y Conservation International (CI) | pp = 1-92 | isbn = 978-1-934151-34-1 | url = http://www.primate-sg.org/storage/PDF/PC24_top%2025_v4.pdf | formato = PDF}}</ref>.
==Note==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro | cognome= Melito | nome= Dante | titolo= Il rischio elettrico negli ambienti di lavoro. Con CD-ROM | editore= Maggioli Editore | città= | anno= 2008 | isbn= 88-387-4757-1 | cid= Melito | url= http://books.google.it/books?id=byy6PFhw1UkC}}
===Libri===
* P. Cardillo, guida allo studio e alla valutazione delle esplosioni di polveri.
* {{cita libro | autore = Hutchins, M | editore = Kleiman, D. G.; Geist, V.; McDade, M. C. | titolo = Grzimek’s Animal Life Encyclopedia | lingua = inglese | edizione = 2 | anno = 2003 | città = Gale Group, Farmington Hills, [[Michigan]], [[Stati Uniti d'America|USA]] | isbn = 978-0-12-373553-9 | volume = 14, Mammals III - Primates | pagine = 1-22 |cid= harv}}
* J. Barton, Dust explosion, prevention and protection.
* {{cita libro | autore = Ankel-Simons, F. | titolo = Primate Anatomy An Introduction | lingua = inglese | edizione = 3 | anno = 2007 | editore = Academic Press | isbn = 0-12-372576-3 | pagine = 1-723 |cid= harv}}
* F.P. Lees, Loss prevention in the process industries.
* {{cita libro | autore = Nowak, R.M. | titolo = Walker's Primates of the World | url = http://books.google.com.co/books?id=unODoWa7CM4C&pg=PA168&dq=Hylobatidae&hl=es&ei=biZDTsjTHOrm0QGY3d3ACQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&ved=0CE8Q6AEwBg#v=onepage&q=Hylobatidae&f=false | lingua = inglese | edizione = 1 | anno = 1999 | editore = The Johns Hopkins University Press | isbn = 0-8018-6251-5 | capitolo = Gibbons or Lesser Apes | pagine = 168-173 |cid= harv}}
===Pubblicazioni===
* {{MSW3 Groves|pagine=120-121}}
* Gippoliti S., Visalberghi E. [https://web.archive.org/web/20070102062225/http://www.unipv.it/webbio/api/gippvisa.pdf ''Ordine Primates: elenco delle specie viventi, nome italiano e grado di minaccia'']. Rivista di Antropologia 2001; 79: 33-44.
* {{Cita pubblicazione|autore=Geissmann, T.|anno=2002|titolo=Duet-splitting and the evolution of gibbon songs.|rivista=Biological Reviews|numero=77|pp=57-76|url=http://gibbons.de/main/papers/pdf_files/2002duetsplitting.pdf}}
== Voci correlate ==
* [[Classificazione dei Primati]]
==Voci Altri progetti correlate==
* [[Esplosione]]
{{interprogetto|wikt=Ilobatidi|wikispecies=Hylobatidae|q_etichetta=gibbone|q_preposizione=sul}}
* [[Polvere]]
{{VoceLibro|Possibili origini dell’Uomo moderno}}
==Altri progetti==
== Collegamenti esterni ==
{{interprogetto}}
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://gibbons.de/main/index.html|Il sito del Gibbon Research Lab. (Zürich University)}}
* {{cita web|http://gibbons.de/main/sound.html|Galleria multimediale di vocalizzi di gibboni (del Gibbon Research Lab.)}}
* {{cita web|http://gibbons.de/main2/index.html|Gibbon network}}
* {{cita web | 1 = http://gibbone.altervista.org/. | 2 = Gibbone | accesso = 27 marzo 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110403142846/http://gibbone.altervista.org/ | dataarchivio = 3 aprile 2011 | urlmorto = sì }}
{{Controllo di autorità}}
{{Primati}}
{{Portale|mammifericatastrofi|chimica}}
[[Categoria:Ilobatidi|Rischio chimico e prevenzione]]
[[Categoria:Catastrofi]]
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