Castello dei Solaro e Museo diocesano (Gallipoli): differenze tra le pagine

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{{Infobox struttura militare
{{Museo
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| Nome = Museo diocesano di Gallipoli - sez. [[Vittorio Fusco]]
|Struttura = Castello
|Stato Logo =
|Nome = Castello dei Solaro
| Immagine = VillanovaGallipoli solaroCattedrale castello5.jpgJPG
|Didascalia Larghezza = 220px
| Didascalia = Tela della Basilica Cattedrale di Gallipoli
|Stato =
|Città Stato =
| Località = [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]]
|LatGradi = 44
| Indirizzo = Via Antonietta De Pace, 51
|LatPrimi = 43
| Tipologia = Castelloarte medioevalesacra
|LatSecondi = 48
| Fondatori = [[Aldo Garzia]], [[Conferenza Episcopale Italiana|CEI]]
|LatNS = N
| Data di chiusura =
|LongGradi = 7
|LongPrimi Gestione = 34
| Direttore = Rev.do Mons. Giuliano Santantonio
|LongSecondi = 31
|LongEW Visitatori = E
| Anno visitatori =
|Tipologia = Castello medioevale
| Sito = http://museodiocesanogallipoli.it/it/
|Inizio costruzione =
|Termine costruzione =
|Altezza =
|Demolizione =
|Condizione attuale = ristorante
|Azioni di guerra =
|Ref =
}}
 
Il '''[http://museodiocesanogallipoli.it/it/ museo diocesano - Sezione di Gallipoli]''', intitolato a "Mons. [[Vittorio Fusco]]", si trova in [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]], ed è uno dei musei diocesani appartenenti alla [[Diocesi di Nardò-Gallipoli]], insieme al [http://museodiocesanonardo.it/it/ Museo Diocesano di Nardò], intitolato invece a Mons. [[Aldo Garzia]].
Il '''castello dei Solaro''' è situato a [[Villanova Solaro]] in [[provincia di Cuneo]].
 
== StoriaDescrizione ==
Il museo diocesano è stato inaugurato ufficialmente il 12 luglio 2004 su iniziativa della [[Conferenza Episcopale Italiana]], della [[Diocesi di Nardò-Gallipoli]] e della comunità della [[Cattedrale di Sant'Agata (Gallipoli)|Basilica Cattedrale di Sant'Agata]] di [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]], con il contributo dell'[[Unione europea]] e della [[Regione Puglia]]. L'idea di dare origine ad un museo diocesano fu dell'allora vescovo [[Aldo Garzia]] e fu elaborata dai suoi successori.
{{cn|Fatto costruire nel 1290 da [[Filippo I di Savoia-Acaia|Filippo di Savoia]]}} [[Principe d'Acaja]] come avamposto per proteggere dal confinante marchesato della famiglia Casassa di [[Saluzzo]].
L'imponente architettura si trova nel centro storico di Gallipoli nel punto più importante del borgo antico.
Il museo occupa i locali dell'antico palazzo del Seminario di Gallipoli adiacente alla Basilica Cattedrale, edificato a partire dal 1750; la struttura ha conservato sostanzialmente l'aspetto originario e, con le numerose decorazioni barocche, si articola in tre piani ricoprendo una superficie di 900 metri quadri.
Raccoglie 553 manufatti, argenterie, oreficerie liturgighe, paramenti, mitrie, pastorali, croci pettorali, numerosissimi ritratti, campane in bronzo, gli stemmi dipinti su ceramica di tutti i vescovi della diocesi gallipolitana, opere di [[Gian Domenico Catalano]]: opere provenienti dalla cattedrale, dalla curia e dal palazzo vescovile. L'antica cappella al primo piano ospita le due statue di argento e d'oro dei protettori Sant'Agata e San Sebastiano fusi a [[Napoli]] in origine di proprietà del comune. La statua di Sant'Agata (patrona della Diocesi, della città, nonché titolare della Cattedrale) “ … a 10 giugno 1760 fu portato a Gallipoli sopra gli sciabecchi e foe fatto a spese e devozione di mons. Serafino Brancone e foe consegnato al Vicario Generale d. Carlo Zaccaria". Sono custoditi inoltre il [[baldacchino]] di S.E.R. Mons. Oronzo Filomarini, paramenti sacri preziosi e la copia cinquecentesca della Sacra Sindone, una delle cinque esistenti al mondo. Essa fu donata dal Vescovo Sebastiano Quintiero Ortiz e fu realizzata a contatto diretto con l'originale di Torino. Oltre alla rarissima Sacra Sindone è custodita una reliquia di argento con un pezzo della Croce di Cristo con lo stemma del Vescovo Alessio Zelodano.
 
== Archivio della Curia di Gallipoli ==
La sua forma è quadrata con quattro torri agli angoli per proteggere meglio le sue mura circondate da un fossato.
Attiguo al Museo Diocesano e all'interno dei locali della [[Cattedrale di Gallipoli]], vi è l'archivio dell'antica curia gallipolina, composto da 4310 circa unità archivistiche. Esso conserva archivi e fonti storiche risalenti al Cinquecento, oltre a documenti contemporanei. Purtroppo non è pervenuto nessun documento precedente al 1500, poiché tutto fu distrutto dai [[Repubblica di Venezia|Veneziani]] nella storica battaglia del 1484.
L'archivio comprende manoscritti relativi a:
*Visite pastorali
*Sinodi diocesani
*Vescovi
*Scomuniche
*Processi penali
*Matrimoni
*Atti di curia
*Parrocchie
*Confraternite e Monasteri
*Sacre ordinazioni
*Patrimoni
*Benefici
*Oratori privati
 
== Collegamenti esterni ==
{{cn|Nel 1332 "Villanova di Moretta" passò ai Marchesi [[del Carretto]], che a sua volta lo diedero nel 1335 alla famiglia dei Falletti}}.
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{MuseiPuglia}}
Venne poi infeudato ai Solari, un'antica famiglia patrizia Astigiana che diede il nome alla cittadina che tuttora conserva il nome.
{{Portale|Arte|Cattolicesimo|Lecce|Musei}}
 
[[Categoria:Musei di arte sacra d'Italia|Gallipoli]]
Nel 1830 ospitò [[Silvio Pellico]] reduce dallo [[Fortezza dello Spielberg|Spielberg]].
[[Categoria:Musei di Gallipoli (Italia)]]
 
[[Categoria:Diocesi di Nardò-Gallipoli]]
All'inizio del 900 divenne ospedale per poi trasformarsi a metà del 1900 in casa di riposo.
 
Nel 1997 venne ristrutturato dalla famiglia Ronco che lo trasformò in abitazione privata e ristorante.
 
{{Portale|Architettura|Piemonte}}
 
[[Categoria:Castelli della provincia di Cuneo]]
[[Categoria:Villanova Solaro]]