Rete delle grandi macchine a spalla italiane e Ekkehart Krippendorff: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{UNESCO immateriale
| Nome = Ekkehart
|nome= [[Celebrazione delle grandi strutture processionali a spalla]]
| Cognome = Krippendorff
|nomeInglese= Celebrations of big shoulder-borne processional structures
|immagine Sesso = M
| LuogoNascita = Eisenach
|didascalia=
| GiornoMeseNascita = 22 marzo
|stato= ITA
| AnnoNascita = 1934
|stati=
| LuogoMorte = Berlino
|criterio= R1, R2, R3, R4, R5
| GiornoMeseMorte = 27 febbraio
|anno= 2013
| AnnoMorte = 2018
|annoEliminazione=
| Attività = politologo
|lista= rappresentativa
| Nazionalità = tedesco
|dominio= spettacolo
| Immagine =
|scheda= 00721
|linkMappa=
}}
È considerato uno dei principali esponenti, nonché pioniere, delle [[Peace studies|scienze della pace]]<ref name=altieri>{{cita web |url=http://www.peacelink.it/gdp/docs/2895.pdf |autore=[[Rocco Altieri]] |titolo=Una verità misconosciuta, presentazione di "Lo Stato e la guerra" (su peacelink.it) |accesso=4 settembre 2012 |deadurl=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140111005019/http://www.peacelink.it/gdp/docs/2895.pdf |dataarchivio=11 gennaio 2014 }}</ref><ref name=reitani>{{cita web |url=http://www.uniud.it/ricerca/strutture/centri_interdipartimentali/irene/altri-testi-pubblicati-other-published-texts/Microsoft%20Word%20-%20intervista%20a%20E.%20Krippendorff%20luglio%202007.pdf |autore=[http://people.uniud.it/page/luigi.reitani Luigi Reitani] |titolo=Intervista a Ekkehart Krippendorff (su uniud.it) |accesso=4 settembre 2012 |deadurl=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140111004819/http://www.uniud.it/ricerca/strutture/centri_interdipartimentali/irene/altri-testi-pubblicati-other-published-texts/Microsoft%20Word%20-%20intervista%20a%20E.%20Krippendorff%20luglio%202007.pdf |dataarchivio=11 gennaio 2014 }}</ref>. Ha anche insegnato [[relazioni internazionali]] in [[Italia]], nella [[Università Johns Hopkins|Johns Hopkins]] di [[Bologna]] e nell'[[Università degli Studi di Siena|Università di Siena]]<ref name=vita>{{cita web |url=http://userpage.fu-berlin.de/~kpdff/vitaengl.htm |titolo=Vita (su fu-berlin.de) |accesso=4 settembre 2012 |lingua=en |deadurl=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121102204839/http://userpage.fu-berlin.de/~kpdff/vitaengl.htm |dataarchivio=2 novembre 2012 }}</ref>.
 
==Cenni biografici==
La '''Rete delle grandi [[macchine a spalla]] [[Italia|italiane]]''' è un associazione, nata nel [[2006]], che include quattro feste religiose cattoliche italiane (la [[Macchina di Santa Rosa]] di [[Viterbo]], la [[Festa dei Gigli]] di [[Nola]], la [[Varia di Palmi|Varia]] di [[Palmi]] e la [[Faradda di li candareri]] di [[Sassari]]). Dal [[2013]] la rete è inserita nel [[Patrimoni orali e immateriali dell'umanità|patrimonio culturale immateriale dell'umanità]] dall'[[UNESCO]].
Nato nel [[1934]] a [[Eisenach]], nella [[Turingia]], dal [[1954]] al [[1959]] ha studiato [[storia]], [[filosofia]] e [[scienza politica]] nelle [[università di Friburgo]], [[Università libera di Berlino|Berlino]] e [[Università di Tubinga|Tubinga]], conseguendo in quest'ultima un [[Dottorato di ricerca|PhD]] in filosofia nel 1959 con [[Theodor Eschenburg]]. Il semestre estivo del [[1965]] è stato noto a [[Berlino Ovest]] come ''Krippendorff-Semester'' (''il semestre di Krippendorff'') per la sua attività politica di [[Sinistra_(politica)|sinistra]] nel giornale berlinese ''Spandauer Volksblatt''; le successive [[Il Sessantotto|rivolte studentesche del 1968]] hanno portato al suo licenziamento dagli incarichi universitari nella [[Università libera di Berlino|Freie Universität]]. Nella fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]] è stato membro dell'[[Partito Socialdemocratico di Germania|SPD]] (Partito Socialdemocratico Tedesco) e membro del consiglio del ''Republikanischer Club'' (''Club Repubblicano''). Nel [[1970]] l'Università di Berlino gli ha rifiutato l'abilitazione — apparentemente per ragioni politiche — che conseguirà due anni più tardi a Tubinga con Eschenburg, che era perfettamente a conoscenza delle idee politiche di Krippendorff e, pur non condividendole, decise di non ostacolare la sua carriera accademica. Nel 1973 il Ministro della Cultura del [[Baden-Württemberg]] Wilhelm Hahn ha rigettato l'incarico di Krippendorff all'[[Università di Costanza]] «perché politicamente non adatto»<ref name=spiegel>{{Cita news |autore= |url=http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-42650972.html |titolo=Soviel Unvernunft |pubblicazione=Der Spiegel |giorno=19 |mese=febbraio |anno=1973 |accesso=10 settembre 2012 |lingua=de |urlmorto=sì |urlarchivio=https://www.webcitation.org/6AaCPEaQN?url=http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-42650972.html |dataarchivio=10 settembre 2012 }}</ref>.
 
Ha collaborato con numerose università europee ([[Università libera di Berlino|Berlino]], [[Università Johns Hopkins|Johns Hopkins]] di [[Bologna]], [[Università degli Studi di Siena|Siena]], [[Università di Tubinga|Tubinga]], [[University of Sussex|Sussex]] e [[Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"|Urbino]]) e [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] ([[Università di Harvard|Harvard]], [[Columbia University|Columbia]], [[Università di Yale|Yale]] e [[Università di New York|New York]]); ha insegnato anche in [[Giappone]] nella prestigiosa [[Università Imperiale di Tokyo]]. Dal [[1978]] al [[1999]] ha ricoperto l'incarico di [[professore]] ordinario di scienza politica nell'Istituto di Studi Nordamericani "John F. Kennedy" presso l'[[Università libera di Berlino]], per poi diventarne, in seguito al pensionamento, professore emerito fino ad oggi ([[2012]])<ref name=vita/>.
Il progetto fu avviato nel [[2005]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilmessaggero.it/VITERBO/unesco_viterbo_nola_sassari_palmi/notizie/386083.shtml|titolo=Macchine a spalla, anche Nola Palmi e Sassari in lizza|accesso=4 dicembre 2013}}</ref> dall'attuale coordinatrice e responsabile Patrizia Nardi, come forma di interscambio culturale tra le cinque comunità (oltre a [[Viterbo]], [[Nola]], [[Palmi]] e [[Sassari]] faceva parte del progetto anche [[Gubbio]] con la [[festa dei ceri]]) e venne successivamente, nel [[2006]], recepito dalle istituzioni comunali con il "Protocollo di Nola"<ref>{{cita web|url=http://www.conteanolana.it/protocollo-finale-NOLA.pdf|titolo=Protocollo d'intesa comuni di Palmi, Viterbo, Nola, Gubbio e Sassari|accesso=4 dicembre 2013}}</ref>.
 
Dal [[2007]] è membro del comitato scientifico del Centro di Ricerca sulla Pace "IRENE", costituito presso l'[[Università degli Studi di Udine|Università di Udine]], che ha curato la traduzione del suo fondamentale libro ''Staat und Krieg'' (''Lo Stato e la Guerra'')<ref name=reitani/><ref name=comitato>{{cita web |url=http://www.uniud.it/ricerca/strutture/centri_interdipartimentali/irene/Comitato_scientifico%20e%20direttore%20da%208.7.08.pdf |titolo=Direttore e Comitato Scientifico |formato=pdf |accesso=5 settembre 2012 |lingua=en |deadurl=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110710115906/http://www.uniud.it/ricerca/strutture/centri_interdipartimentali/irene/Comitato_scientifico%20e%20direttore%20da%208.7.08.pdf |dataarchivio=10 luglio 2011 }}</ref>. Nel [[2010]] ha organizzato e diretto la seconda edizione del Festival della Pace di Udine<ref name=vita/>.
Dal [[2010]] le amministrazioni comunali, con il [[Ministero dei Beni Culturali]], il [[Ministero degli Esteri]], la Commissione Nazionale Italiana per l'[[UNESCO]], l'Istituto centrale per il Catalogo e la Documentazione, le Soprintendenze ai Beni Storici, artistici ed etnoantropologici regionali e con l'UNPLI, avviarono un percorso di "Prospettiva UNESCO" che portò, nel giro di poco tempo, alla proposta di candidatura delle feste della Rete come "[[Patrimoni orali e immateriali dell'umanità|Patrimonio orale e immateriale dell'umanità]] [[UNESCO]]"<ref>{{cita web|url=http://www.archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it/saspalmi/manifestarchivio.html|titolo=I firmatari della candidatura della Varia di Palmi a Patrimonio dell'Umanità.|accesso=1 ottobre 2013}}</ref>. In quell'anno la città di Gubbio si ritirò dal progetto per presentare una candidatura autonoma, all'[[UNESCO]], della [[festa dei ceri]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilmessaggero.it/VITERBO/macchina_di_santa_rosa_viterbo_baku_unesco_diretta/notizie/386079.shtml|titolo=Il Messaggero "Viterbo attende il sì dell'Unesco per la Macchina di S. Rosa"|accesso=4 dicembre 2013}}</ref>.
 
==Il pensiero<ref name=pistolato-2011>{{cita pubblicazione |cognome=Pistolato |nome=Francesco |data=20 maggio 2011 |titolo=La ricerca per la pace di Ekkehart Krippendorff. Una biografia intellettuale |rivista=Revista de Paz y Conflictos ([[Università di Granada|Universidad de Granada]]) |volume= |numero=4 |pagine=1-25 |url=http://www.ugr.es/~revpaz/articulos/rpc_n4_2011_art4.pdf |accesso=20 settembre 2012 |lingua=spagnolo |isbn= |urlmorto=sì |urlarchivio=https://www.webcitation.org/6Arymf18i?url=http://www.ugr.es/~revpaz/articulos/rpc_n4_2011_art4.pdf |dataarchivio=22 settembre 2012 }}</ref>==
La proposta di candidatura della Rete, con le quattro feste religiose di [[Viterbo]], [[Nola]], [[Palmi]] e [[Sassari]], venne accettata nel [[2011]] dall'Ufficio Patrimonio UNESCO del Ministero dei Beni Culturali, che istruì la pratica, competendo con altri undici concorrenti. Nel [[2012]] la Rete venne indicata dalla Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO alla selezione degli organi internazionali come unica candidatura italiana per l'anno [[2013]]. La candidatura venne presentata al [[Salone Internazionale del Libro]] di [[Torino]]<ref>{{cita web|url=http://www.rivistasitiunesco.it/articolo.php?id_articolo=2130&categoria=Patrimonio%20immateriale|titolo=Palmi, avviata candidatura Varia a patrimonio mondiale Unesco|accesso=1 ottobre 2013}}</ref>.
===''Lo Stato e la guerra''===
Sebbene abbia espresso un generale apprezzamento per la [[democrazia]] statunitense, Krippendorff ha messo in luce gli [[Imperialismo_(dibattito_storiografico)#L.27imperialismo_statunitense|aspetti imperialistici]] della politica estera americana col saggio del [[1963]] ''Amerikanische Politik in Asien'' (''Politica americana in Asia''), e nel [[1970]] con ''Die amerikanische Strategie'' (''La Strategia americana''). Nel corso degli [[Anni 1980|anni ottanta]] ha partecipato al [[movimento pacifista]] che si opponeva alle [[MRBM|installazioni missilistiche a medio raggio]] in [[Germania]].
 
Nel [[1985]] viene pubblicato il suo libro più importante ''Staat und Krieg'' (''Lo Stato e la Guerra''), divenuto in seguito un classico del pacifismo tedesco. In quest'opera, con l'ausilio di numerosi esempi storici, Krippendorff ha connesso la nascita dello [[Stato_moderno#Lo_Stato_moderno|Stato moderno]] con la necessità di regolamentare e organizzare le milizie [[Mercenario|mercenarie]], per offrire alle [[Governo|classi dirigenti]] sia la forza per difendersi da attacchi esterni che il necessario controllo sui cittadini governati.
== La Macchina di Santa Rosa ==
[[File:Ali di luce 20070903 by dd11.JPG|200px|thumb|La Macchina di Santa Rosa "Ali di Luce".]]
{{vedi anche|Macchina di Santa Rosa}}
La Macchina di Santa Rosa è una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, realizzata in metalli leggeri e in materiali moderni quali la vetroresina (che hanno sostituito da diversi anni il ferro, il legno e la cartapesta), alta circa trenta metri e pesante cinque tonnellate. La sera del [[3 settembre]] di ogni anno, a [[Viterbo]], la macchina viene sollevata e portata in processione a spalle da un centinaio di uomini detti "Facchini di Santa Rosa" lungo un percorso di poco più di un chilometro articolato tra le vie, talvolta molto strette, e le piazze del centro cittadino. Durante il trasporto, che comincia alle ore 21 e al quale assistono decine di migliaia di persone, le vie interessate vengono oscurate per far risaltare la luce della Macchina. Il trasporto rievoca simbolicamente la traslazione della salma di [[Santa Rosa da Viterbo|Santa Rosa]], avvenuta a [[Viterbo]] nel [[1258]] per disposizione di [[Papa Alessandro IV]], dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio (detta ''della Crocetta'') alla chiesa di Santa Maria delle Rose (oggi [[Chiesa di Santa Rosa (Viterbo)|Santuario di Santa Rosa]]).<ref>Francesco Mecucci, ''Viterbo'', Ed. labor''intus'' GRAPHICS & EDITORS, Viterbo, 2004, pag. 99.</ref>
 
L'impianto teorico di ''Staat und Krieg'', teso a dimostrare l'insensatezza delle politiche di potenza, si basa anche su citazioni di filosofi, letterati e altri esponenti delle [[Scienze sociali|scienze umane]]. In particolare, una digressione sul pacifismo [[Lev Tolstoj|tolstoiano]] completa un'opera ricca di spunti e difficilmente categorizzabile, che costituisce una sorta di trattato sulla necessità di [[Democrazia diretta|partecipare direttamente]] alle scelte politiche della propria nazione.
== La Varia di Palmi ==
[[File:Varia-palmi-2008.jpg|thumb|right|200px|Trasporto della Varia del 2008]]
{{vedi anche|Varia di Palmi}}
La Varia di Palmi è una [[festa]] popolare cattolica che si svolge a [[Palmi]] in onore di [[Madonna della Lettera|Maria Santissima della Sacra Lettera]], patrona e protettrice della città<ref>{{Cita|Lovecchio|pag. 34|Francesco Lovecchio, 2000}}</ref>, l'ultima [[domenica]] di [[agosto]] con cadenza pluriennale. L'evento è, probabilmente, la festa principale della [[Regione Calabria]]<ref name=EC>{{cita web|url=http://www.eccellenzecalabresi.it/news.asp?idnews=531&cat=5&page1=La-Varia-di-Palmi|titolo=Eccellenze Calabresi - La Rete del "Made in Calabria"|accesso=13 aprile 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.unioneproloco.it/index.php?option=com_content&task=view&id=381&Itemid=2|titolo=Unione Pro Loco d'Italia e Varia di Palmi alla BIT|accesso=13 aprile 2013}}</ref>.
 
===''L'arte di non esser governati''===
La ''Varia'' è un enorme carro sacro che rappresenta l'[[universo]] e l'[[assunzione]] in [[cielo]] della [[Maria di Nazareth|Vergine Maria]]<ref name=NUOVA>{{Cita|Guida Touring 2003|pag. 154|GT, 2003}}</ref>. Sopra il carro, di altezza pari a 16 metri<ref name="MI"/> e trasportato a spalla da 200 ''Mbuttaturi'' (portatori), trovano posto figuranti umani che rappresentano la [[Maria di Nazareth|Madonna]], il [[Dio|Padreterno]], gli [[Apostoli]] e gli angeli<ref name=MI>{{cita web|url=http://www.meravigliaitaliana.it/index.php?action=index&p=14&meraviglia=115|titolo="Meraviglia Italiana" - La Varia di Palmi|accesso=12 aprile 2013}}</ref>. Un altro momento importante di fede è la [[processione]], il giorno precedente il trasporto della Varia, del [[dipinto|quadro]] di [[Madonna della Lettera|Maria Santissima della Lettera]] e del [[reliquiario]] del [[Sacro Capello]].
Risale al [[2000]] ''Die Kunst, nicht regiert zu werden'' (''L'arte di non essere governati''), un'opera che raggruppa vari esempi di politica fondata su un'[[etica]] [[Libertarismo|libertaria]]; secondo Krippendorff tale politica si può attuare solo mediante l'adozione di un [[anarchismo]] [[Cultura|colto]]. Per prendere coscienza e assumere questa prospettiva, vengono indicate figure storiche di riferimento: [[Hannah Arendt|Arendt]], [[Mahatma Gandhi|Gandhi]], [[Richard Wagner|Wagner]], [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], [[Confucio]], [[Laozi|Lao Tse]], [[Socrate]], [[Platone]] e altri. Si tratta quindi di un percorso complesso e al contempo [[Élite (sociologia)|elitario]], volto a costruire una [[cultura]] [[Movimento pacifista|pacifista]] di alto livello.
 
Lungo il medesimo filone di ricerca, lo studioso tedesco ha sviluppato un'[[estetica]] pacifista, con l'obiettivo di creare modelli di politica etica. Questo itinerario di studio è condensato in sei libri dedicati a [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], due a [[William Shakespeare|Shakespeare]], uno a [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]], oltre a vari saggi su [[musica]], [[filosofia]] e [[letteratura]].
L'evento, catalogato quale "patrimonio immateriale" delle regioni d'Italia dall'[[Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia]]<ref>{{cita web|url=http://www.popolari.arti.beniculturali.it/index.php?option=com_content&view=article&id=419:madonna-della-lettera-a-palmi&catid=108:madonna-della-lettera&Itemid=1346|titolo=Festa della Madonna della Lettera|accesso=25 febbraio 2013}}</ref> è organizzato dall'amministrazione comunale di [[Palmi]], con il patrocinio della [[Provincia di Reggio Calabria]], della [[Regione Calabria]] e delle istituzioni religiose.
 
==Pubblicazioni==
Dal [[1900]] ad oggi la Varia ha avuto vari riconoscimenti, tra i quali la copertina di un numero de [[La Domenica del Corriere]]<ref name=DOMENICA>N. 38 - Anno 40 del 18 settembre [[1938]] - XVI</ref>, l'emissione un francobollo prodotto dall'[[Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato]]<ref name=FRANCOBOLLO>{{cita web|url=http://www.ibolli.it/php/em-italia-2591.php|titolo=Dettagli sul francobollo celebrativo della Varia di Palmi del 2 agosto 1997|accesso=25 febbraio 2013}}</ref> e l'abbinato ad una [[lotteria]] nazionale<ref name=LOTTERIA>{{cita web|url=http://62.152.114.134/tuttotabacco/2000/febbraio/set_decreto.htm|titolo=Decreto del Ministero delle Finanze del 30 dicembre 1999|accesso=25 febbraio 2013}}</ref>. L'edizione della festa del 2013 ha visto la partecipazione di circa 180.000 spettatori<ref>{{cita web|url=http://calabria.weboggi.it/Cultura/21770-Varia-2013,-evento-a-Palmi%3A-180.000-gli-spettatori|titolo=Varia 2013, evento a Palmi: 180.000 gli spettatori|accesso=1 ottobre 2013}}</ref>.
===In lingua originale===
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1961 | ''Die Liberal-Demokratische Partei Deutschlands in der Sowjetischen Besatzungszone 1945-1948'', Düsseldorf, Droste Verlag, 1961, pp. 178.}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1970 | ''Die amerikanische Strategie. Entscheidungsprozeß und Instrumentarium der amerikanischen Außenpolitik'', Frankfurt am Main, [[Suhrkamp Verlag]], 1970, pp. 484.}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1975 | ''Internationales System als Geschichte. Einführung in die internationalen Beziehungen 1'', Frankfurt am Main, Campus Verlag, 1975, pp. 187. ISBN 9783585325072}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1976 | ''Italien: Der Historische Kompromiß'', in ''Kursbuch'', n. 46, dicembre 1976, pp. 55-74.}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1977 | ''Internationale Beziehungen als Wissenschaft. Einführung 2'', Frankfurt am Main, Campus Verlag, 1977, pp. 168. ISBN 9783593325347}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1985 | ''Staat und Krieg. Die historische Logik politischer Unvernunft'', Frankfurt am Main, Suhrkamp Verlag, 1985, pp. 435. ISBN 978-3518113059}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1986 | ''Internationale Politik: Geschichte und Theorie'', Frankfurt am Main, Campus Verlag, 1986, pp. 302. ISBN 9783593325682}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1988 | ''Wie die Großen mit den Menschen spielen. Goethes Politik'', Frankfurt am Main, Suhrkamp Verlag, 1988, pp. 168. ISBN 9783518114865}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1992 | ''Politik in Shakespeares Dramen'', Frankfurt am Main, Suhrkamp Verlag, 1992, pp. 493. ISBN 9783518403884}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1993 | ''Militärkritik'', Frankfurt am Main, Suhrkamp Verlag, 1993, pp. 224. ISBN 9783518118047}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1995 | ''Deutsche Außenpolitik. Aus ihrer Geschichte lernen, heißt aus ihr aussteigen'', [[International Physicians for the Prevention of Nuclear War|IPPNW]] (a cura di), in: ''Weltmacht Deutschland?'' (Atti della conferenza), Berlin/Isny im Allgäu, 1995, pp. 11-25.}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1999 | ''Unzufrieden. Vierzig Jahre Politische Wissenschaft'' (Ultima lezione), in: ''Blätter für deutsche und internationale Politik'', n. 8, 1999, pp. 991-1002.}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 2000 | ''Die Kunst, nicht regiert zu werden. Ethische Politik von Sokrates bis Mozart'', Frankfurt am Main, Suhrkamp Verlag, 2000, pp. 467. ISBN 9783518410394}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 2000-b | ''Kritik der Außenpolitik'', Frankfurt am Main, Suhrkamp Verlag, 2000, pp. 236. ISBN 9783518121399}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 2002 | ''Der Wind bläst der Friedensforschung ins Gesicht'', in: ''S+F Vierteljahresschrift für Sicherheit und Frieden'', n. 4, 2002, pp. 198-200.}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 2007 | ''Shakespeares Komödien'', Berlin, Kadmos Kulturverlag, 2007, pp. 277. ISBN 9783931659875}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 2009 | ''Die Kultur des Politischen. Wege aus den Diskursen der Macht'', Berlin, Kadmos Kulturverlag, 2009, pp. 222. ISBN 9783865990921}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 2012 | ''Lebensfäden. Zehn autobiographische Versuche'', Münster, Verlag Graswurzelrevolution, 2012, pp. 476. ISBN 9783939045199}}
 
===Traduzioni in italiano===
== La festa dei Gigli ==
*{{Bibliografia |Krippendorff, 1991 | ''Politica internazionale: storia e teoria'', Trad. di Antonella Cipriani ed Elisa De Costanzo, Napoli, Liguori, 1991, pp. 363. ISBN 9788820718459}}
[[File:Gigli1.jpg|thumb|right|200px|Alcuni gigli e la barca in piazza Duomo]]
*{{Bibliografia |Krippendorff, 2003 | ''L'arte di non essere governati. Politica ed etica da Socrate a Mozart'', Trad. di Vinicio Parma, Roma, Fazi Editore, 2003, pp. 328. ISBN 9788881123780}}
{{vedi anche|Festa dei Gigli}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 2004 | ''Critica della politica estera'', Trad. di Elisabetta Dal Bello, Roma, Fazi Editore, 2004, pp. 251. ISBN 9788881125005}}
La Festa dei Gigli è una [[Sagra (festa)|festa popolare]] [[cattolicesimo|cattolica]] che si tiene ogni anno a [[Nola]] in occasione della festività [[Patrono|patronale]] dedicata a [[Ponzio Meropio Paolino|San Paolino]]. Con questo evento i nolani celebrano il ritorno in città di [[Ponzio Meropio Paolino]] dalla [[invasioni barbariche|prigionia]] ad opera dei [[barbari]] avvenuto nella prima metà del [[V secolo]].
*{{Bibliografia |Krippendorff, 2005 | ''Shakespeare politico. Drammi storici, drammi romani, tragedie'', Trad. di Robin Benatti e Francesca Materzanini, Roma, Fazi Editore, 2005, pp. 346. ISBN 9788881126798}}
*{{Bibliografia |Krippendorff, 2009 | ''Lo stato e la guerra. L'insensatezza delle politiche di potenza'', Trad. di Francesco Pistolato, Pisa, Centro Gandhi, 2009, pp. 352. ISBN 9788875000189}}
 
==Note==
La domenica successiva al [[22 giugno]] di ogni anno si svolge la festa, vale a dire la processione danzante di 8 Gigli più una struttura più bassa a forma di [[barca]] che simboleggia il ritorno in patria di [[San Paolino di Nola|San Paolino]]. Gli obelischi di legno prendono il nome delle [[Corporazioni delle arti e mestieri|antiche corporazioni delle arti e mestieri]], nell'ordine Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Beccaio, Calzolaio, Fabbro e Sarto.
<references/>
 
==Voci correlate==
I Gigli e la Barca danzano lungo un tradizionale percorso individuato nel nucleo più antico della cittadina al ritmo di brani originali e reinterpretazioni attinte dalla tradizione musicale napoletana, italiana e internazionale eseguiti da una banda musicale posta sulla base della struttura.
* [[Nonviolenza]]
 
* [[Pacifismo]]
La manifestazione copre l'intero arco della giornata. Nel corso della mattinata, i Gigli e la Barca vengono trasportati in piazza Duomo, la piazza principale di Nola, dove avviene la solenne benedizione da parte del [[vescovo]]. Dal primo pomeriggio all'alba del lunedì le strutture e i cullatori che li trasportano affrontano spettacolari prove di abilità e di forza.
 
== La Faradda di li candareri ==
[[File:Sassari - La Discesa dei candelieri (La Faradda) (12).JPG|thumb|right|200px|Un candelieri in processione]]
{{vedi anche|Faradda di li candareri}}
La Discesa dei candelieri (in [[lingua sassarese|sassarese]] ''Faradda di li candareri'' o solo ''Faradda'') è una festa che si tiene a [[Sassari]] la sera precedente alla festa della Madonna Assunta ([[ferragosto]]) e consiste in una processione danzante di grandi colonne di legno, ceri simbolici, detti "candelieri" (''li candareri''), che si svolge lungo il Corso Vittorio Emanuele II fino a Porta Sant'Antonio e dal Corso Francesco Vico fino ad'arrivare alla [[chiesa di Santa Maria di Betlem]].
 
È chiamata anche ''[[Festha manna]]'', ovvero "Festa grande" e, secondo la tradizione, deriva da un voto fatto alla Madonna Assunta, che avrebbe salvato la città dalla [[peste]].
 
La Festha manna, ovvero "Festa grande" non è relativa alla discesa dei Candeliri, ma solo alla festa dei Santi patroni, Gavino, Proto e Gianuario, che si celebra nella vicina città di Porto Torres.
 
Ebbe un periodo di crisi tra la fine del XIX secolo e gli inizi del [[XX secolo|Novecento]], ma attualmente è seguita da circa 100.000 persone, che giungono a Sassari anche dall'estero<ref>{{cita web|url=http://lanuovasardegna.gelocal.it/dettaglio/sassari-folla-da-primato-per-i-candelieri/2262331|titolo=Sassari, folla da primato per i Candelieri|editore=La Nuova Sardegna}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.fantiniartemente.com/index.php?option=com_k2&view=item&id=113:guerra-e-pace&Itemid=35 Guerra e pace, conversazione con Ekkehart Krippendorff], a cura di Roberto Fantini <small>([https://www.webcitation.org/6AQUkLnJe?url=http://www.fantiniartemente.com/index.php?option=com_k2 archiviato])</small>
*[http://www.rivistasitiunesco.it/articolo.php?id_articolo=438&categoria=Patrimonio%20immateriale Rete delle grandi macchine a spalla italiane, UNESCO]
*[https://www.academia.edu/38332080/Ekkart_Krippendorf Stato e guerra]
* {{de}} [https://web.archive.org/web/20120911174719/http://userpage.fu-berlin.de/~kpdff/ Pagina personale di Krippendorff]sul sito dell'[[Università libera di Berlino]] <small>()</small>
 
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