Alfabeto ungherese antico e Alexander Vasiliev: differenze tra le pagine

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{{Bio
[[File:Enlaka rovas inscription.jpg|thumb|Iscrizione in antico ungherese in Transilvania risalente al 1668|294x294px]]
|Nome = Alexander Alexandrovich
[[File:Homokmegy ohs inscription 900s.png|thumb|Iscrizione in antico ungherese risalente al X secolo rinvenuto a [[Homokmégy]]]]
|Cognome = Vasiliev
[[File:2013.09.09 Balaton (3).JPG|thumb|Il cartello con rovás a [[Vonyarcvashegy]]]]
|Sesso = M
[[File:Egri csillagok (rovaskiadas).jpg|thumb|Il primo libro in rovás: l'Egri Csillagok (2009)|418x418px]]
|PreData = {{russo|Алекса́ндр Алекса́ндрович Васи́льев|Aleksandr Aleksandrovič Vasil'ev}}
|LuogoNascita = San Pietroburgo
|GiornoMeseNascita = 4 ottobre
|AnnoNascita = 1867
|LuogoMorte = Washington
|GiornoMeseMorte = 30 marzo
|AnnoMorte = 1953
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = storico
|Attività2 = insegnante
|Attività3 = accademico
|Nazionalità = russo
|NazionalitàNaturalizzato = statunitense
|PostNazionalità =
|Immagine = Vasiliev Alexander Alexandrovich.jpg
}}
 
È considerato uno degli esperti più autorevoli di cultura e storia [[Impero bizantino|bizantina]] del [[XX secolo]]. La sua opera in due volumi ''Storia dell'Impero bizantino'' (1928), rimane una delle più consultate, al pari degli scritti di [[Edward Gibbon]] e [[Fëdor Uspenskij]].
L''''alfabeto ungherese antico''' (in [[lingua ungherese]] conosciuto come ''rovásírás'', o ''székely rovásírás'') è un [[Scrittura|sistema di scrittura]] [[alfabeto|alfabetico]] utilizzato dagli [[ungheresi]] durante l'[[Alto Medioevo]] (fra il VII e il X secolo, mentre tra i Siculi fu in uso fino al XVII secolo). Poiché ricorda l'[[alfabeto runico]], viene anche chiamato '''alfabeto runico ungherese''' o '''rune ungheresi'''.
 
== Biografia ==
Oggi l'ungherese è prevalentemente scritto usando l'[[alfabeto ungherese]] a base latina, ma l'antica scrittura ungherese è ancora in uso in alcune comunità. Il termine ''antico'' si riferisce alla precedenza storica dell'alfabeto rispetto a quello latino.
Nacque e crebbe nella capitale imperiale. Studiò dapprima [[teoria della musica|teoria]] e [[composizione musicale|composizione]] al [[Conservatorio di San Pietroburgo|Conservatorio musicale]], più avanti all'[[Università di Stato di San Pietroburgo|Università imperiale]], sotto l'[[insegnamento|egida]] di [[Vasilij Vasil'evskij]]<!--Васи́лий Григо́рьевич Василье́вский-->, uno dei primi bizantinisti. In seguitò vi insegnò occupando la [[cattedra universitaria|cattedra]] di [[lingua araba]] (1912). Tra il 1897 e il 1900, approfondì la sua formazione a [[Parigi]]. Nel 1902, accompagnò [[Nicholas Marr]] nel suo viaggio al [[Monastero di Santa Caterina (Egitto)|Monastero di Santa Caterina]] nel [[Monte Sinai|Sinai]].
 
Durante la sua permanenza presso l'[[Università di Tartu]] (1904-1912), Vasiliev realizzò una monografia molto influente, ''[[Costantinopoli|Bisanzio]] e gli [[arabi]]'' (1907), successivamente divisa in due volumi. Lavorò anche all'[[Monastero di Studion|Istituto russo d'archeologia]], istituito da Fëdor Uspenskij a Costantinopoli. Ritornato in patria (1912 ca.), venne eletto all'[[Accademia russa delle scienze]] nel 1919.
Gli [[Magiari|ungheresi]] si stabilirono nel [[Conquista ungherese del bacino dei Carpazi|bacino dei Carpazi]] nell'[[895]]. Dopo la fondazione del [[Regno d'Ungheria (1000-1538)|Regno d'Ungheria]], la vecchia scrittura fu in parte forzatamente eliminata e l'[[alfabeto latino]] fu adottato. Tuttavia, in alcune professioni (ad esempio i pastori utilizzavano un "rovás-stick" per tracciare ufficialmente il numero di animali) e in Transilvania, l'alfabeto è rimasto in uso presso i [[Siculi (Transilvania)|Siculi]], dando il suo nome ungherese ''székely rovásírás''. La scrittura poteva essere trovata anche in chiese come quella di [[Atid]].
Il suo nome inglese nello [[ISO 15924|standard ISO 15924]] è ''Old Hungarian (Hungarian Runic)''.
 
Nel 1925, durante il suo ritorno a Parigi, Vasiliev fu convinto da [[Michail Ivanovič Rostovcev]] a emigrare definitivamente in Occidente. Fu lo stesso Rostovcev ad assicurargli una posizione presso l'[[Università del Wisconsin-Madison|Università del Wisconsin]] a [[Madison (Wisconsin)|Madison]]. Alcuni decenni più tardi, Vasiliev si trasferisce a [[Dumbarton Oaks]]. Verso la fine della sua vita, venne eletto presidente dell'Istituto "Nikodim Kondakov" di [[Praga]] e dell'[[Association Internationale des Études Byzantines|Associazione internazionale di studi bizantini]].
== Storia ==
 
=== OriginiPubblicazioni ===
* ''Schiavi in Grecia'' (1898);
Non si hanno informazioni certe sulla nascita e sullo sviluppo dell'alfabeto runico ungherese.
* ''L'espansione latina nel Levante'' (1923);
* ''Storia dell'Impero bizantino'', vol. 1: ''Da [[Costantino]] alle [[crociate]]'' (1<small><sup>a</sup></small> ed. russa 1925; dal 1929 in inglese e altre traduzioni);
* ''Storia dell'Impero bizantino'', vol. 2: ''Dalle crociate alla [[Caduta di Costantinopoli|caduta dell'Impero]]'' (1935);
* ''Bisanzio e gli arabi'', vol. 1: ''Relazioni politiche tra i bizantini e gli arabi durante la [[dinastia amoriana]]'' (1<small><sup>a</sup></small> ed. russa 1907; nel 1935 in inglese; nel 1950 in francese, come ''Byzance et les arabes : la dynastie d'Amorium (820–867)'');
* ''Bisanzio e gli arabi'', vol. 2: ''Relazioni politiche tra i bizantini e gli arabi durante la [[Dinastia dei Macedoni|dinastia macedoniana]]'' (1<small><sup>a</sup></small> ed. russa 1907; nel 1935 in inglese; nel 1950 in francese, come ''Byzance et les arabes : la dynastie macédonienne (867–959)'');
* ''I [[goti]] nella [[Crimea]]'' (1936)
<!--* "''The Opening Stages of the Anglo-Saxon Immigration to Byzantium in the Eleventh Century''", in ''Seminarium Kondakovianum'' (1937);
* ''The Russian attack on Constantinople in 860'' (1946);
* ''The 'Life' of St. Peter of Argos and its historical significance'' (1947);
* ''The monument of Porphyrius in the Hippodrome at Constantinople'' (1948, 1967);
* ''Imperial porphyry sarcophagi in Constantinople'' (1949);
* "''The Historical Significance Of the Mosaic of Saint Demetrius at Sassoferrato''", in ''Dumbarton Oaks Papers'', 5 (1950) pp. 29-39;
* ''Justin, the First: An Introduction to the Epoch of Justinian the Great'' (1950);
* ''The second Russian attack on Constantinople'' (1951, 1967);
* ''Hugh Capet Of France And Byzantium'' (1951);
* ''The iconoclastic edict of the Caliph Yazid II, A. D. 721'' (1956, 1967);
* ''A survey of works on Byzantine history'';
* ''The life of St. Theodore of Edessa'';
* ''Medieval ideas of the end of the world: West and East'';
* ''Prester John and Russia'' (1996, ed. W. F. Ryan).-->
 
== Bibliografia ==
[[Attila Grandpierre]] descrive l'incisione di una presa d'ascia trovata nella pianura di [[Campagna romana|Campagna]], vicino a [[Roma]], costruita intorno al 1000 a.C.
* {{Cita pubblicazione |autore = Milton V. Anastos |titolo = Alexander A. Vasiliev: A Personal Sketch |rivista = The Russian Review |numero = 13 |mese = gennaio |anno = 1954 |pagine = 59–63}}
* {{Cita pubblicazione |autore = Sirarpie Der-Nersessian |titolo = Alexander Alexandrovich Vasiliev, 1867-1953 |rivista = [[Dumbarton Oaks Papers]] |numero = 9/10 |anno = 1956 |pagine = 1–21}}
 
== Collegamenti esterni ==
Secondo lo storico e linguista [[András Róna-Tas]] l'alfabeto ungherese antico deriverebbe dal'[[alfabeto dell'Orhon]] stesso, registrato in iscrizioni che datano dal 720 d.C. Le origini delle scritture turche sono incerte. Le forme grafiche possono essere derivati da modelli asiatici come gli alfabeti [[Scrittura Pahlavi|Pahlavi]] e [[Alfabeto sogdiano|Sogdian]], o forse da [[Kharoshthi]], che a loro volta derivano a distanza dalla [[Alfabeto aramaico|scrittura aramaica]]. O in alternativa, secondo alcune opinioni, le antiche rune turche discendono dai primitivi logogrammi grafici turchi.
* {{Collegamenti esterni}}
 
Le popolazioni che parlavano proto-ungherese sarebbero entrate in contatto con quelle turche durante il VII o l'VIII secolo, nel contesto delle [[migrazioni turche]], come dimostrano anche numerosi calchi linguistici dal turco al proto-ungherese.
 
Tutte le lettere tranne una per i suoni condivisi dal turco e dall'antico ungherese possono essere collegate alle loro controparti turche. La maggior parte dei caratteri mancanti sono derivati da estensioni interne del sistema grafico piuttosto che da prestiti, ma un piccolo numero di caratteri sembra derivare dall'[[alfabeto greco]].
 
Il termine ungherese moderno per questa scrittura (coniato nel XIX secolo) ''rovás'' trae origine dal verbo ''roni'' ('a segnare') derivato dal [[Lingua proto-uralica|proto-uralico]]. I moderni termini ungheresi inerenti la scrittura e l'azione di scrivere: ''irni'' 'scrivere', ''betu'' 'lettera', ''bicska'' anche per 'intagliare lettere', derivano dal turco.
 
=== Ungheria medievale ===
Le prove epigrafiche per l'uso della vecchia scrittura ungherese nell'Ungheria medievale risalgono al X secolo, ad esempio, da [[Homokmégy]]. L'ultima iscrizione è stata trovata su un frammento di faretra in osso. Sebbene ci siano stati diversi tentativi di interpretarla, il significato permane incerto.
 
Nel 1000, con l'incoronazione di [[Stefano I d'Ungheria]], la nazione ungherese (in precedenza un'alleanza di tribù per lo più nomadi) divenne una [[monarchia]]. L'[[alfabeto latino]] fu adottato nelle scritture ufficiali, tuttavia l'antico alfabeto ungherese continuò ad essere usato in ambiti non cólti o popolari.
 
La scrittura runica fu menzionata per la prima volta nella Cronica di [[Simone di Kéza]] nel 13 ° secolo, dove affermò che i [[Siculi (Transilvania)|Siculi di Transilvania]] potevano usare l'alfabeto dei [[Valacchi]].
 
=== Primo periodo moderno ===
L'antica scrittura ungherese divenne parte dell'[[Folclore|arte folcloristica]] in diverse aree durante questo periodo. Nel [[Regno d'Ungheria]] la vecchia scrittura ungherese era usata di meno, sebbene ci siano anche reliquie da questo territorio. C'è un'altra copia - simile all'alfabeto di Nikolsburg - dell'alfabeto antico ungherese, datata 1609. L'iscrizione di [[Atid]], datata [[1668]], è un esempio di "uso dell'arte popolare".
 
Ci sono un certo numero di iscrizioni che vanno dal XVII al XIX secolo, incluse [[Chibed|Chibéd]], [[Sângeorgiu de Mureș]], [[Ghindari]], [[Târgu Mureș]], [[Racu]], [[Mezőkeresztes]], [[Baia Mare]], [[Turda]], [[Kecskemét]] e [[Kiskunhalas]].
 
=== Discussione accademica ===
La scrittura ungherese è stata descritta per la prima volta nella borsa di studio tardo [[Umanesimo rinascimentale|umanista]]/[[Barocco|barocca]], nel 1598 da János Telegdi nel suo libro di fondo "Rudimenta Priscae Hunnorum Linguae", dove presenta la sua comprensione dell'alfabeto. Contiene anche testi ungheresi scritti con rune, ad esempio, il [[Padre nostro|Padre Nostro]].
 
Nel 19 ° secolo, gli studiosi hanno iniziato a ricercare le regole e le altre caratteristiche della vecchia scrittura ungherese. Da questo momento il nome ''rovásírás'' 'scrittura runica' cominciò ad entrare di nuovo nella coscienza popolare in Ungheria, e gli storici del copione in altri paesi iniziarono ad usare i termini "Antico ungherese", "Altungarisch", e così via. Poiché la vecchia scrittura ungherese era stata sostituita dal latino, i ricercatori linguistici nel 20 ° secolo hanno dovuto ricostruire l'alfabeto da fonti storiche. L'[[Etnografia|etnografa]] e folklorista [[Gyula Sebestyén]] e la [[Filologia|filologa]], [[Linguistica|linguista]] e [[Turcologia|turcologa]] [[Gyula Németh (linguista)|Gyula Németh]] hanno partecipato a questo lavoro. Le pubblicazioni di Sebestyén, ''Rovás és rovásírás'' (''Rune e scrittura runica,'' Budapest, 1909) e ''A magyar rovásírás hiteles emlékei'' (''Le autentiche reliquie della scrittura runica ungherese'', [[Budapest]], [[1915]]) contengono molte informazioni sull'argomento.
 
=== Revival popolare ===
Iniziando con Adorján Magyar nel 1915, l'alfabeto è stata propugnato come mezzo per scrivere ungherese moderno. Questi gruppi hanno affrontato la questione della rappresentazione delle vocali dell'ungherese moderno in modi diversi. Adorján Magyar si servì di caratteri per distinguere ''a'' / ''á'' ed ''e'' / ''é'' ma non distinse le altre vocali per lunghezza. Una scuola guidata da Sándor Forrai dal 1974 in poi ha anche distinto ''i'' / ''í'' , ''o'' / ''ó'' , ''ö'' / ''ő'' , ''u'' / ''ú'' e ''ü'' / ''ű''.
 
Dopo la [[seconda guerra mondiale]] i comunisti cercarono di interdire l'uso delle rune, ma quando nel 1989 i sistemi comunisti crollarono nei paesi dell'Europa orientale, cominciò il "rinascimento" delle rune.
 
Nel 1990 gli abitanti di [[Székelykeresztúr]] (una piccola città nella [[Terra dei Siculi]]) decisero di alzare un cartello sul confine della città, su cui era scritto il nome "Székelykeresztúr" con l'alfabeto runico. Poi via via sempre più comuni dell'Ungheria e della Terra dei Siculi seguirono l'esempio di Székelykeresztúr: nel 2012 si trovano più di 300 cartelli in runico in giro nel bacino dei [[Carpazi]].
 
In 2009 fu creata una fondazione per il runico: la "Rovás Alapítvány". Lo scopo più rilevante di questa organizzazione (al di fuori della propagazione della scrittura) è la standardizzazione Unicode del runico, perché solo così si può essere usato ampiamente e semplicemente nel XXI secolo.
 
Grazie a questa fondazione, nel 2009 venne fuori il primo libro stampato completamente con le rune: la famosa romanza dello scrittore ungherese Gárdonyi Géza, l'''Egri csillagok''("Le stelle di Eger") e due anni dopo il secondo e il terzo: una collezione di fiabe (''Hét meg hét magyar népmese'') e il [[Nuovo Testamento]].
 
La rinascita dell'antico alfabeto è diventata non solo parte della significativa sottocultura ideologica nazionalista ungherese (e quindi anche politico), ma ha visto anche altri usi nel periodo moderno in associazione al fenomeno del neopaganesimo ungherese, similmente al modo in cui gli [[Etenismo|etenisti]] e i [[Celtismo|celtisti]] hanno ripreso rispettivamente le [[Alfabeto runico|rune germaniche]] e l'[[alfabeto ogamico]] per i loro scopi.
 
== L'alfabeto ==
 
L'alfabeto runico comprende 42 lettere, con alcune esistenti in due forme distinte.
 
Come nella vecchia scrittura turca, alcune consonanti hanno due forme, una da usare con le vocali posteriori (''a'', ''á'', ''o'', ''ó'', ''u'', ''ú'') e un'altra per le vocali anteriori (''e'', ''é'', ''i'', ''í'', ''ö'', ''ő'', ''ü'', ''ű''). I nomi delle consonanti sono sempre pronunciati con una vocale. Nel vecchio alfabeto l'ordine delle vocali consonanti è invertito, a differenza della pronuncia di oggi (''ep'' piuttosto che ''pé''). Questo perché le iscrizioni più antiche mancavano di vocali e raramente venivano scritte, proprio come i sistemi di scrittura delle consonanti di altre lingue antiche, come l’arabo, l’ebraico e l’aramaico.
 
L'alfabeto non contiene lettere né per i fonemi ''dz'' e ''dzs'' (di origine relativamente recente) né le lettere per il latino ''q'', ''w'', ''x'' e ''y''. Il moderno movimento di rivitalizzazione ha però creato simboli per questi, e nella codifica Unicode sono rappresentati come legature.
 
Per ulteriori informazioni sulla pronuncia della traslitterazione, vedere l'alfabeto ungherese.<div align="center">
[[File:Szekely Hungarian Rovas alphabet Szekely magyar rovas ABC.svg|Le rune ungheresi]]
</div>Le rune ungheresi includono anche alcune rune non alfabetiche che non sono legature ma segni separati. Questi sono identificati in alcune fonti come "''capita dictionum''" (probabilmente un errore ortografico di ''capita dicarum''). Sono necessarie ulteriori ricerche per definire la loro origine e l'uso tradizionale.
 
== Codifiche pre-Unicode ==
Esiste un set di pagine di codice a 8 bit strettamente correlate, ideate negli anni '90 da Gabor Hosszú. Questi sono stati mappati con caratteri set di caratteri Latin-1 o Latin-2. Dopo aver installato uno di questi e aver applicato la formattazione al documento - a causa della mancanza di lettere maiuscole - i caratteri runici possono essere immessi nel modo seguente: quelle lettere che sono lettere uniche nell'ortografia ungherese odierna sono praticamente minuscole e possono essere scritte semplicemente premendo il tasto specifico; e poiché i digrammi moderni equivalevano a lettere di ''rovás'' separate, erano codificati come lettere 'maiuscole', cioè nello spazio originariamente limitato per le maiuscole. Quindi, digitando una ''g'' minuscola si produce il carattere ''rovás'' per il suono marcato con la scrittura latina ''g'', ma si immette una ''G'' maiuscola sarà pari a un segno di ''rovás'' equivalente a un digraph ''gy'' in ortografia ungherese a base di latino.
 
== Bibliografia ==
* {{en}} Gábor Hosszú (2011): ''[https://books.google.com/books?id=TyK8azCqC34C&pg=PA177 Heritage of Scribes: The Relation of Rovas Scripts to Eurasian Writing Systems]'', Prima edizione. Budapest: Fondazione Rovas, ISBN 978-963-88437-4-6
* {{en}} Edward D. Rockstein, ''The Mystery of the Székely Runes'', ''Epigrafic Society Occasional Papers'' , vol. 19, 1990, pp. 176-183
* {{hu}} ''Új Magyar Lexikon'' - Akadémiai Kiadó, Budapest, 1962 (Volume 5) ISBN 963-05-2808-8
* {{hu}} Gyula Sebestyén: ''Un magyar rovásírás hiteles emlékei'', Budapest, 1915
* {{la}} J. Thelegdi: ''Rudimenta priscae Hunnorum linguae brevibus quaestionibus et responsionibus comprehensa'' , Batavia, 1598
 
{{Controllo di autorità}}
== Altri progetti ==
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{{interprogetto|commons=Old Hungarian script}}
 
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