Cogollo del Cengio e Marco Minniti: differenze tra le pagine

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{{Carica pubblica
{{Divisione amministrativa
|nome = Marco Minniti
| Grado amministrativo=3
|immagine = Marco Minniti Official.jpg
| Nome=Cogollo del Cengio
|carica = [[Ministri dell'interno della Repubblica Italiana|Ministro dell'interno]]
| Stato=ITA
|mandatoinizio = 12 dicembre [[2016]]
| Stemma=Cogollo del Cengio-Stemma.png
|mandatofine = 1º giugno [[2018]]
| Bandiera=Cogollo del Cengio-Gonfalone.png
|presidente = [[Paolo Gentiloni]]
| Voce stemma=
|predecessore = [[Angelino Alfano]]
| Voce bandiera=
|successore = [[Matteo Salvini]]
| Panorama=
|carica2 = [[Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri]]<br /><small>[[Dipartimento delle informazioni per la sicurezza|con delega alle informazioni per la sicurezza]], [[Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica]]<br /></small>
| Didascalia=
|mandatoinizio2 = 17 maggio [[2013]]
| Divisione amm grado 1=Veneto
|mandatofine2 = 12 dicembre [[2016]]
| Divisione amm grado 2=Vicenza
|presidente2 = [[Enrico Letta]]<br />[[Matteo Renzi]]
| Amministratore locale=Piergildo Capovilla
|predecessore2 = [[Gianni De Gennaro]]
| Partito=[[lista civica]] di [[centro-destra]] Rinasci Cogollo
|successore2 = [[Luciano Pizzetti]]
| Data elezione=31-5-2015
|carica3 = [[Ministero dell'Interno|Viceministro dell'interno]]
| Data istituzione=
|mandatoinizio3 = 17 maggio [[2006]]
| Altitudine=305
|mandatofine3 = 5 maggio [[2008]]
| Abitanti=3243
|presidente3 = [[Romano Prodi]]
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 giugno 2017.
|predecessore3 = [[Maurizio Balocchi]] (sott.)
|Aggiornamento abitanti=30-6-2017
|successore3 = [[Alfredo Mantovano]] (sott.)
| Sottodivisioni=Casale, Grumoventaro, Piangrande, Ponte Pilo, Mosson, Rutello, Schiri<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/cogollo_del_cengio.pdf Comune di Cogollo del Cengio - Statuto]; nello statuto viene citata anche la frazione Cogollo Centro comprendente i nuclei di Capoluogo, Mosson e Follon.</ref>
|carica4 = [[Ministero della Difesa|Sottosegretario di Stato del Ministero della difesa]]
| Divisioni confinanti=[[Arsiero]], [[Caltrano]], [[Piovene Rocchette]], [[Roana]], [[Valdastico]], [[Velo d'Astico]]
|mandatoinizio4 = 25 aprile [[2000]]
| Zona sismica=3
|mandatofine4 = 11 giugno [[2001]]
| Gradi giorno=
|presidente4 = [[Giuliano Amato]]
| Diffusività=
|predecessore4 = [[Romano Misserville]]
| Nome abitanti=Cogollani
|successore4 = [[Francesco Bosi]]
| Patrono=[[san Cristoforo]]
|carica5 = [[Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri]]
| Festivo=24 luglio
|mandatoinizio5 = 22 ottobre [[1998]]
| PIL=
|mandatofine5 = 25 aprile [[2000]]
| PIL procapite=
|presidente5 = [[Massimo D'Alema]]
| Mappa=Map of comune of Cogollo del Cengio (province of Vicenza, region Veneto, Italy).svg
|predecessore5 = [[Elena Montecchi]]
| Didascalia mappa=Posizione del comune di Cogollo del Cengio all'interno della provincia di Vicenza
|successore5 = [[Elena Montecchi]]
}}
|carica6 = [[Camera dei Deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio6 =
|mandatofine6 =
|legislatura6 = [[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV]], [[XV legislatura della Repubblica Italiana|XV]], [[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI]], [[XVIII legislatura della Repubblica Italiana|XVIII]]
|gruppo parlamentare6 = [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|coalizione6 = [[Elezioni politiche italiane del 2018|Centro-sinistra]]
|circoscrizione6 = [[Circoscrizione Campania 2|Campania 2]]
|coalizione7 = '''XIV:'''<br/>- [[Democratici di Sinistra|Democratici di Sinistra-L'Ulivo]]
 
'''XV:'''<br/>
'''Cogollo del Cengio''' (''Cogólo'' in [[lingua veneta|veneto]]<ref>{{cita libro | nome= Giancarlo | cognome= Volpato | titolo= Civiltà cimbra. La cultura dei Cimbri dei Tredici Comuni veronesi | anno= 1983 | editore=Bi & Gi | città= Verona | p= 70 }}</ref><ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 2006 | UTET | Milano|p= 255}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:3243}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Vicenza]] in [[Veneto]].
- [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico-L'Ulivo]]
 
'''XVI:'''<br/>
==Geografia fisica==
- [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
===Territorio===
|circoscrizione7 = '''XIV - XV - XVI:'''<br/>[[Circoscrizione Calabria (Camera dei deputati)|Calabria]]
Il territorio del Comune corrisponde ad un tratto del versante sud occidentale dell'[[altopiano dei Sette Comuni]] e condivide con [[Arsiero]] e [[Velo d'Astico|Velo]] la parte della valle dell'Astico chiamata "conca di Arsiero". È delimitato dalle valli che scendono dal monte Paù, la [[Valdastico]] e la [[Val d'Assa]]. Ha un breve tratto di pianura - e in essa è situato il capoluogo - nella parte inferiore posta sulla sinistra dell'Astico e in quella superiore posta sull'Altopiano; la fascia intermedia, caratterizzata da forti dislivelli, è scoscesa e talora impervia, segnata da vallecole asciutte.
|collegio7 =
|carica8 = [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio8 = 15 marzo [[2013]]
|mandatofine8 = 22 marzo [[2018]]
|legislatura8 = [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII]]
|gruppo parlamentare8 = [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|coalizione8 =
|circoscrizione8 = [[Circoscrizione Calabria (Senato della Repubblica)|Calabria]]
|collegio8 =
|partito = [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] <small>(dal 2007)</small><br/>''In precedenza'':<br/>[[Partito Comunista Italiano|PCI]] <small>(1973-1991)</small><br/>[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] <small>(1991-1998)</small><br/>[[Democratici di Sinistra|DS]] <small>(1998-2007)</small>
|tendenza = [[Liberalismo sociale]]<br>''In precedenza:''<br>[[Socialismo]]
|titolo di studio = Laurea in Filosofia
|alma mater = [[Università degli Studi di Messina]]
|professione = Politico, Dirigente di Partito
|firma = Marco Minniti signature.svg
|tipo nomina5 =
|incarichi5 =
|sito5 =
|tipo nomina7 =
|incarichi7 =
|sito7 = http://leg16.camera.it/29?shadow_deputato=300146&idpersona=300146
|sito =
|sito8 = http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede_v3/Attsen/00012379.htm
}}
{{Bio
|Nome = Domenico Luca Marco
|Cognome = Minniti
|PostCognomeVirgola = detto '''Marco'''<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/politica/sorpresa-minniti-viminale-nuovo-che-non-ti-aspetti-1350719.html|titolo=Sorpresa Minniti al Viminale: il "nuovo" che non ti aspetti|editore=ilGiornale.it|data=04 ottobre 2017}}</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita = Reggio Calabria
|GiornoMeseNascita = 6 giugno
|AnnoNascita = 1956
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = politico
|Epoca = 2000
|Nazionalità = italiano
| PostNazionalità = , [[Ministri dell'interno della Repubblica Italiana|ministro dell'interno]] nel [[governo Gentiloni]] dal 12 dicembre [[2016]] al 1º giugno [[2018]]
}}
È stato dirigente dei [[Democratici di Sinistra]], sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio ([[governo D'Alema I]] e [[Governo D'Alema II|II]]), sottosegretario al Ministero della difesa ([[governo Amato II]]) e vice ministro dell'Interno ([[governo Prodi II]]), sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega ai servizi segreti nel [[governo Letta]] dal 17 maggio 2013 al 22 febbraio 2014 e nel [[governo Renzi]] dal 28 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016.
 
== Biografia ==
Le montagne in territorio comunale sono il monte Ceresana, il [[monte Cengio]] e il monte Paù. Non vi sono sorgenti a sufficienza e il rifornimento idrico dipende da sorgenti poste in altri Comuni limitrofi.
È figlio di un generale dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] (anche gli otto zii erano ufficiali). All'età di 17 anni, per i timori della madre Angela, rinunciò al sogno di diventare pilota e per protesta entrò nella [[Federazione Giovanile Comunista Italiana]] laureandosi poi in filosofia presso l'[[Università degli Studi di Messina|Università di Messina]] con una tesi su Cicerone. Sposato con la musicista Mariangela Sera, ha due figlie, Bianca e Serena.<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.politicanti.it/marco-minniti-biografia-curriculum-sposato-figli-ministro-interno-1076|titolo=|pubblicazione=politicanti.it|data=13 dicembre 2016|accesso=8 settembre 2017|lingua=|formato=}}</ref> È appassionato di pesca subacquea, tifa [[Urbs Reggina 1914|Reggina]] e [[Football Club Internazionale Milano|Inter]] e segue la [[Viola Reggio Calabria]] di pallacanestro.<ref>{{cita news|autore=|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1998/10/22/Politica/GOVERNO-MARCO-MINNITI-CON-DALEMA-QUATTRO-ANNI-CHIAVE_115500.php|titolo=GOVERNO: MARCO MINNITI, CON D'ALEMA QUATTRO ANNI CHIAVE |pubblicazione=adnkronos.com|data=22 ottobre 1998|accesso=8 settembre 2017|lingua=|formato=}}</ref> È ateo.<ref name="ref_A">{{Cita news|autore = Marianna Aprile|titolo = Fermare gli sbarchi? Lui c'è riuscito|pubblicazione = [[Oggi (rivista)|Oggi]]|giorno = 7|mese = settembre|anno = 2017|pagina = 62}}</ref>
 
=== Carriera politica ===
Mentre la parte scoscesa del Costo è piuttosto brulla, con pochi tratti ricoperti da carpino nero, roverella e orniello, nella parte più alta e sull'Altopiano prevalgono boschi di faggio e di abete rosso<ref>Antonio Brazzale, ''Dall'Astico all'Altopiano …'', ''op. cit.'', p. 58</ref>.
Politicamente molto vicino a [[Massimo D'Alema]], Minniti matura in [[Calabria]] la maggior parte della sua formazione politica nelle file della [[Federazione Giovanile Comunista Italiana|FGCI]]. Amico dell'ex sindaco antimafia di [[Rosarno]], [[Giuseppe Lavorato]], era lui il giovanissimo segretario del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] della Piana di [[Gioia Tauro]] negli [[Anni 1980|anni Ottanta]], quando la ‘ndrangheta uccise [[Giuseppe Valarioti]], primo omicidio politico in Calabria. Dal 1986 al 1988 fece parte della Commissione problemi del lavoro e dell'economia nella direzione del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], che lasciò per diventare segretario di federazione di [[Reggio Calabria]].
 
Nel 1992 diventa segretario regionale del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] calabrese, incarico che lascia nel 1994 quando viene nominato Responsabile del Dipartimento problemi del partito e membro della segreteria nazionale, di cui nel 1996 diviene coordinatore. Alle [[elezioni politiche italiane del 1996]] fu candidato alla [[Camera dei deputati]] nel collegio uninominale di Reggio Calabria-Villa San Giovanni tra le file della lista [[L'Ulivo]], ma non fu eletto. Sotto scorta dal 1997 per via delle minacce della [['Ndrangheta]],<ref name="ref_A" /> con la nascita dei [[Democratici di Sinistra]], nel febbraio del 1998, assunse l'incarico di Segretario organizzativo.
===Clima===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Cogollo del Cengio }}
In basso, sulla striscia di pianura e in posizione riparata, il clima è mite, mentre è rigido nella zona di montagna, nel versante della Val d'Assa e allo sbocco della Val Canaglia.
 
=== Sottosegretario e deputato DS e PD ===
== Etimologia ==
[[File:Defense.gov News Photo 000712-D-9880W-003.jpg|thumb|left|Marco Minniti insieme al vicesegretario alla Difesa degli Stati Uniti Rudy de Leon nel 2000.]]
Il nome "Cogollo" potrebbe derivare dal latino ''Cucullus'', termine indicante una sorta di mantello con cappuccio utilizzato dai pastori, o dal latino medievale ''Cubulum'' ossia riparo, covo, grotta. Questa seconda interpretazione potrebbe essere avvalorata dallo stemma del Comune, che sembra rappresentare una sorta di rifugio roccioso oppure dei mucchi di pietre utilizzati dagli agricoltori per segnare i confini dei campi<ref name = CCogollo >[http://www.comune.cogollodelcengio.vi.it/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idservizio/20005/idtesto/27 Sito del Comune - Cenni storici]</ref>.
Nel corso della XIII legislatura, nei governi [[Governo D'Alema I|D'Alema I]] e [[Governo D'Alema II|D'Alema II]] ebbe il mandato di Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio; successivamente fu nominato Sottosegretario di Stato alla difesa nel [[Governo Amato II|secondo governo Amato]]. Venne eletto per la prima volta [[deputato]] alle [[elezioni politiche italiane del 2001]] nella circoscrizione [[Calabria]], tra le file dei [[Democratici di Sinistra|DS]].
 
Alle [[elezioni politiche italiane del 2006|elezioni politiche del 2006]] fu rieletto in Calabria alla [[Camera dei deputati]] come capolista del[[l'Ulivo]]. In seguito alla vittoria della coalizione dell'[[l'Unione|Unione]], nel 2006 fu nominato viceministro dell'[[Ministero dell'Interno|Interno]] nel [[Governo Prodi II]]. Da segretario regionale del partito, alle [[elezioni politiche italiane del 2008|elezioni politiche del 2008]] venne riconfermato come deputato alla Camera per la terza volta consecutiva, stavolta guidando la lista del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] calabrese.
Esso è legato a quello del [[Monte Cengio|Cengio]], montagna che si trova sul massiccio dei [[Altopiano dei Sette Comuni|Sette Comuni]].
 
Nel 2007 fu nominato responsabile per la sicurezza nella Segreteria nazionale di [[Walter Veltroni]]. Con le [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2007 (Italia)|elezioni primarie del 14 ottobre 2007]] fu eletto segretario regionale del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] in [[Calabria]], carica che ha ricoperto fino al 2009. Fu nominato ministro-ombra dell'interno nel [[Governo ombra del Partito Democratico]], ruolo che ricoprì dal 9 maggio 2008 al 21 febbraio 2009.<ref>''[http://www.corriere.it/politica/08_maggio_09/governo_ombra_lista_5f9156d2-1de4-11dd-a82d-00144f486ba6.shtml Governo ombra, tutti i nomi]'', ''Corriere della sera'', 9 maggio 2008.</ref> Il 24 febbraio 2009 il segretario del PD [[Dario Franceschini]] lo nominò presidente nazionale del forum sicurezza del partito.
== Storia ==
{{vedi anche|Storia del territorio vicentino}}
=== Epoca antica ===
{{vedi anche|Storia del territorio vicentino#Euganei e Veneti|Storia del territorio vicentino#Epoca romana}}
Nella Valle dell'Astico e sulle pendici dell'Altopiano di Asiago sono stati rinvenuti reperti di insediamenti preistorici, il che testimonia la presenza di popolazioni in queste zone fin dalla preistoria, anche se non necessariamente stanziali<ref>Come sostiene Simeone Zordan, in ''La Valle dell'Astico corte longobarda, op. cit.''</ref>. È probabile che le terre di fondo valle, i bassi versanti dei monti e le rive dell’Astico non fossero coltivate. Si può invece ritenere che i terreni incolti, adatti al pascolo dei numerosi greggi di stanza e di passaggio fossero utilizzati da pastori che salivano con le loro greggi, stanziavano per periodi di tempo e si dedicavano all’allevamento delle pecore, alla produzione e al commercio della lana<ref name = CCogollo />.
 
Dal 1º dicembre 2009 è fondatore e presidente della fondazione ICSA (''Intelligence Culture and Strategic Analysis''),<ref>[http://www.fondazioneicsa.info Fondazione Icsa<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> di cui il senatore [[Francesco Cossiga]] era presidente onorario. Il 4 agosto 2012 venne nominato, dal segretario nazionale del PD [[Pier Luigi Bersani]] responsabile del partito per la verifica dell'attuazione del programma del [[Governo Monti]]<ref>[http://www.corrieredellacalabria.it/stories/politica/7447_pd_nomina_di_rilievo_per_il_deputato_calabrese_minniti/ Pd, nomina di rilievo per il deputato calabrese Minniti - Corriere della Calabria<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Alle [[elezioni politiche italiane del 2013]] è stato candidato ed eletto al [[Senato della Repubblica Italiana]] come capolista del PD nella regione Calabria<ref>[http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/politica/710082/Pd--fumata-bianca-dopo-la.html Pd, la direzione nazionale dà il via libera alle liste Confermate le indicazioni preliminari, il Psi è fuori - IlQuotidianodellaCalabria<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130110124847/http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/politica/710082/Pd--fumata-bianca-dopo-la.html |data=10 gennaio 2013 }}</ref>. Il 17 maggio [[2013]] venne nominato [[Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri|sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri]] nel [[Governo Letta]] con delega ai [[Servizi segreti italiani|Servizi segreti]]<ref>[http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/politica/713006/A-Marco-Minniti-la-delega-di.html A Marco Minniti la delega di Letta ai servizi segreti Il senatore del Pd nominato sottosegretario - IlQuotidianodellaCalabria<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140304152640/http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/politica/713006/A-Marco-Minniti-la-delega-di.html |data=4 marzo 2014 }}</ref>, incarico che gli fu confermato nel [[Governo Renzi]] il 28 febbraio 2014.<ref>[http://www.corriere.it/esteri/14_luglio_10/caso-nsa-germania-espelle-capo-cia-berlino-3b6cc2e8-0837-11e4-9d3c-e15131ae88f3.shtml Notizie di esteri del Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
=== Medioevo ===
La presenza longobarda su questo territorio non è suffragata da documenti, ma ritenuta probabile dalla posizione e da alcuni toponimi. Tra questi ultimi la dedicazione di alcune chiese a santi particolarmente venerati da questo popolo dopo la conversione al cattolicesimo, come la chiesetta di Sant'Agata a Cogollo.
 
=== Ministro dell'interno ===
Nell'VIII secolo diversi beni di questo territorio furono donati ai monaci benedettini dell'abbazia di Nonantola<ref>In un documento del 753 - ritenuto valido dallo storico Giovanni Mantese - si parla della donazione del duca longobardo Anselmo al monastero benedettino di Nonantola di beni posti ''iuxta fluvium Astagum''. In un secondo documento del 1186, citato dallo storico Gerolamo Tiraboschi (1731 – 1794) in ''Storia dell'augusta badia di S. Silvestro di Nonantola'', si parla di cinque masserizie che l’abbazia possedeva in questa zona</ref>.
{{c|manca qualsiasi indicazione delle critiche ricevute durante il mandato ministeriale|politica|gennaio 2017}}
Il 12 dicembre 2016 è stato designato dal nuovo [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del consiglio dei ministri]], [[Paolo Gentiloni]], ministro dell'[[Ministero dell'interno|Interno]]<ref>{{cita web|autore=[[Sergio Mattarella]]|url=http://www.governo.it/sites/governo.it/files/dpr_20161212_nomina_MINISTRI_6.pdf|formato=pdf|titolo=DPR 12 dicembre 2016 - Nomina dei Ministri|editore=[[Governo della Repubblica Italiana]]|data=12 dicembre 2016|accesso=20 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/governo-la-squadra-di-gentiloni-novita-e-conferme/news-dettaglio/4675328|titolo=Governo: la squadra di Gentiloni, novita' e conferme {{!}} News {{!}} La Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=12 dicembre 2016}}</ref>.
 
Si ricorda in merito il 'Decreto Minniti ', in materia di immigrazione, accoglimento dei rifugiati politici, e sicurezza sociale in merito a pubbliche manifestazioni ed eventi sportivi.
Tra il 917 e il 921 tutto il territorio compreso tra la riva sinistra dell'[[Astico]] e quella destra del [[Brenta]] - incluso l'[[Altopiano di Asiago]] - e quindi anche Cogollo fu donato dall'imperatore [[Berengario del Friuli|Berengario]] al vescovo Sibicone di Padova, con l'obbligo di costruire castelli e opere di difesa contro le incursione degli Ungari<ref>{{Cita|Mantese, 1952|p. 53}}</ref>.
 
Il principale problema affrontato da Minniti nella sua veste di Ministro dell'Interno riguarda la [[Crisi europea dei migranti|crisi dei migranti]] perdurante e il contrasto delle attività illegali dei trafficanti di uomini. Il ministro ha cercato di porvi rimedio adottando diverse misure.
Diverse località del territorio pedemontano ricordano l'esistenza di punti di difesa e di osservazione; a Cogollo esiste il toponimo "Pra’ della Varda" che deriva evidentemente dalla parola di origine germanica “Ward”, luogo di guardia; si tratta del prato nelle vicinanze della chiesa parrocchiale di San Cristoforo nei pressi del colle dell’Olmo. Anche il torrione di Pedescala, sito nel territorio di Cogollo dev'essere stato eretto a difesa della valle e forse come torre di segnalazione in caso di pericolo, essendo in corrispondenza visiva con il castello di [[Velo d'Astico|Velo]]<ref name = CCogollo />.
 
Uno dei primi provvedimenti adottati è stato la riapertura e l'aumento del numero dei [[Centro di identificazione ed espulsione|Centri di identificazione ed espulsione dei migranti (CIE)]] e il raddoppio delle espulsioni, provvedimenti appoggiati anche dal capo della polizia [[Franco Gabrielli]]<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2016/12/31/news/il_piano_controlli_straordinari_e_un_centro_in_ogni_regione_per_identificare_e_allontanare_chi_non_ha_diritto_a_rimanere_-155151565/|titolo=Migranti irregolari, riaprono i Cie: "Raddoppieremo le espulsioni"|pubblicazione=Repubblica.it|data=2016-12-30|accesso=2017-01-04}}</ref>. Al fine di sostenere questa politica, il 9 gennaio 2017 Minniti si è recato in [[Libia]], dove ha avviato le trattative con il presidente [[Fayez al-Sarraj]] e il governo locale per un nuovo accordo sui rimpatri. In questa occasione è stata riaperta l'ambasciata italiana a [[Tripoli]], che precedentemente era stata chiusa<ref>{{Cita news|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Immigrati-Minniti-in-Libia-primo-passo-per-nuova-cooperazione-ceb31db3-caaa-4edd-8f06-e1a33a63e59f.html?refresh_ce|titolo=Immigrati, Minniti in Libia: primo passo per nuova cooperazione|pubblicazione=rainews.it|accesso=2017-01-10}}</ref>.
Cogollo, pur rientrando chiaramente nella diocesi patavina dopo la donazione di Berengario, possedette un forte castello sempre appartenuto ai vescovi di Vicenza: lo confermano i diplomi imperiali da [[Ottone III di Sassonia|Ottone III]] (1000) ad [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]] (1210), le investiture feudali dei secoli XIII e XIV e lo stesso inventario Maltraversi del 1292, dal quale si ricava anche che esso era situato ''apud curiam et apud viam comunis'', posizione che dovrebbe corrispondere all'area soprastante la chiesa parrocchiale di San Cristoforo.
 
Il 31 marzo a [[Roma]], Minniti firmò un accordo con un rappresentante del governo di [[Tripoli]] e circa 60 capi delle tribù per contenere i flussi migratori a sud (confine con [[Algeria]], [[Niger]] e [[Ciad]]), mentre a nord sarà operativa la guardia costiera contro gli scafisti grazie a 10 motovedette ristrutturate<ref>{{Cita news|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/migranti-firmato-accordo-tribu-sub-libia-controllo-frontiere-svolta-db12b338-ed4c-4475-a6fb-f8a4beeacf96.html?refresh_ce|titolo=Accordo firmato a Roma tra tribù del sud della Libia per controllo frontiere|pubblicazione=rainews.it|accesso=2017-04-02}}</ref>. Un reportage del New York Times mostrò come le operazioni della guardia costiera libica rappresentassero una grave violazione dei diritti umani dei migranti, alcuni dei quali morirono in mare proprio ad opera della guardia costiera libica e malgrado l'osservazione delle autorità italiane<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Charles|cognome=Heller|nome2=Lorenzo|cognome2=Pezzani|nome3=Itamar|cognome3=Mann|url=https://www.nytimes.com/interactive/2018/12/26/opinion/europe-migrant-crisis-mediterranean-libya.html,%20https://www.nytimes.com/interactive/2018/12/26/opinion/europe-migrant-crisis-mediterranean-libya.html|titolo=Opinion {{!}} ‘It’s an Act of Murder’: How Europe Outsources Suffering as Migrants Drown|pubblicazione=The New York Times|data=2018-12-26|accesso=2019-02-25}}</ref>.
Parlando di questo castello, tanto il [[Giambattista Pagliarino|Pagliarino]]<ref>[[Giambattista Pagliarino]], ''Croniche di Vicenza'', III, 1663</ref> che il Salomoni<ref>P. Jacopo Salomoni, ''Inscriptiones Agri Patavini'', p. 419, n. 15</ref>, cronisti del Seicento, affermano ch'esso fu spianato e che già al loro tempo non ne rimaneva alcuna traccia; in un'investitura del 1282, inoltre, risulta che il vescovo vicentino Bernardo Nicelli (1270-1287) concesse un terreno dove prima esisteva il castello<ref>''decima medii campi terrae jacentis in hora quae dicitur de castello''</ref>. Tutte le fonti, dunque, compresa quella dell'inventario Maltraversi, sono concordi nel far capire che nella seconda metà del secolo XIII del castello non restava che il semplice toponimo e che esso era già stato di conseguenza distrutto in precedenza, forse in epoca ezzeliniana<ref name = CMCogollo >Antonio Canova e Giovanni Mantese, ''I castelli medievali del vicentino'', Accademia Olimpica, Vicenza, 1979, pp. 187-88</ref>.
[[File:Minniti Mattarella Ciotti Bindi.jpg|thumb|left|Minniti con [[Sergio Mattarella]], don [[Luigi Ciotti]], [[Rosy Bindi]] e [[Nunzio Galantino]]]]
Il 31 luglio viene introdotto dal Viminale, dietro impulso di Minniti, il ''Codice di condotta per le Ong impegnate nelle operazioni di salvataggio dei migranti in mare'', che regola l'attività delle [[Organizzazione non governativa|Organizzazioni non governative]] impegnate nel mediterraneo.
La mancata sottoscrizione del codice comporta l'adozione di misure da parte delle autorità italiane nei confronti delle relative navi.<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://tg24.sky.it/cronaca/2017/07/31/codice-ong-cosa-prevede.html|titolo=Migranti, ecco il Codice di condotta per le Ong: LA SCHEDA {{!}} Sky TG24|accesso=2017-09-07}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.vita.it/it/article/2017/08/01/i-13-punti-del-codice-di-condotta-per-le-ong/144192/|titolo=I 13 punti del Codice di condotta per le ong|pubblicazione=Vita|data=2017-08-01|accesso=2017-09-07}}</ref>
 
Alla fine di agosto dello stesso anno il ministro ha un incontro con 14 "sindaci" di città della Libia meridionale al fine di raggiungere un'intesa per il contrasto delle attività dei trafficanti di migranti.<ref>{{Cita web|url=http://www.huffingtonpost.it/2017/08/26/minniti-incontra-i-sindaci-della-libia-insieme-contro-i-trafficanti-di-uomini_a_23186548/|titolo=Minniti incontra i sindaci della Libia: "Insieme contro i trafficanti di uomini"|sito=L’Huffington Post|data=2017-08-26|accesso=2017-09-07}}</ref>
Oltre a questo castello, nei documenti e nelle cronache relativi a Cogollo viene citata una fortificazione - anch'essa già scomparsa nella seconda metà del Duecento - che nell'inventario Maltraversi veniva definita "rocca" sia pure, anch'essa, quale toponimo<ref>Vi si legge, infatti, "''... in ora Rochete apud viam comunis''"</ref>. Dovrebbe trattarsi di un'opera fortificata che esisteva probabilmente più a est del centro, in direzione di Mosson, forse la stessa cui fa menzione un privilegio imperiale di [[Enrico II il Santo|Enrico II]] dell'anno 1008<ref name = CMCogollo />.
 
In vista delle [[elezioni politiche italiane del 2018]] si candida all'uninominale nel [[Collegio elettorale uninominale Marche - 06 (Camera dei deputati)|collegio di Pesaro-Urbino]]; è anche schierato nei collegi proporzionali in [[Collegio elettorale plurinominale Campania 2 - 03 (Camera dei deputati)|Campania (Salerno)]] e Veneto (Venezia).<ref>[http://www.lastampa.it/2018/01/30/italia/politica/nei-collegi-sfide-senza-big-GBSi2IK5ylBqeqk22Ms2QN/pagina.html Nei collegi sfide senza big]</ref>
Sempre nelle pertinenze di Cogollo, ma a sud del centro ed in prossimità dell'Astico, sorgeva infine una grande torre di vedetta - probabilmente costruita dagli Scaligeri, sulla base di una torre romana - le cui rovine erano ancora visibili intorno alla metà dell'Ottocento; tale torre è citata anche dal Maccà e dovrebbe essere la medesima per la quale [[Francesco Caldogno († 1608)|Francesco Caldogno]] scriveva al doge [[Marino Grimani (doge)|Marino Grimani]] per chiederne la concessione in feudo<ref>Francesco Caldogno, ''Relazione delle Alpi vicentine e de' passi, boschi e popoli loro'', 1598: "Vengo riverentemente a suplicare la Serenità Vostra che ritrovandosi una Torre antiqua et ruinosa con certi muri di basso sopra il torrente Astico ed un altro muro dall'altra parte opposita in guisa di certa ponza sopra le ripe dell'istesso Lastego nelle pertinentie di Arsiero o sia Cogolo del Vicentino distanti circa 4 miglia dalle mie possessioni di Chiuppan .. si voglia degnare di concedermi in feudo gentile essa Torre…"</ref>, che però non fu accolta perché i Comuni di Cogollo, Caltrano e Piovene vi si opposero energicamente<ref name = CMCogollo />.
 
Nel collegio arriva terzo con 27,70%, dietro a [[Andrea Cecconi]] del [[Movimento 5 Stelle]], eletto con il 34,98%, e Anna Maria Renzoni della coalizione di centro-destra (31,53%). Viene invece eletto in Campania.
Verso la fine del XII secolo le realtà locali acquisirono una propria identità. In una riunione del 31 luglio 1202 nella chiesetta di Sant'Agata a Cogollo furono definiti i confini sulla destra dell’Astico e approvate alcune convenzioni riguardanti i diritti di pascolo e di legnatico; fu sancita la nascita dei Comuni di Arsiero, Velo e Cogollo e successivamente, suddividendo ulteriormente il territorio di Arsiero, dei Comuni di Posina e Tonezza. Due anni più tardi, il 30 settembre 1204 si tenne, sempre a Cogollo in località Prà della Warda, una riunione analoga in cui vennero definiti i confini dei territori sulla sinistra dell'Astico, riguardante i Comuni di Cogollo, Caltrano, Chiuppano ed i Sette Comuni dell’Altopiano<ref name = CCogollo />. Nel XIV secolo Mosson ("''Moxone''", com'era chiamato nel ''Privilegium'' del vescovo di Vicenza Rodolfo del 983) e Folone erano comunità rurali autonome.
 
== Controversie ==
Come tutto il territorio vicentino, anche Cogollo durante il Basso Medioevo fu sottomessa agli Ezzelini (1216-1259), ai padovani (1266-1311), agli Scaligeri (1311-1387), ai Visconti (1387-1404).
*Nel settembre [[2017]] Minniti nomina ai vertici della Direzione Investigativa Antimafia Gilberto Caldarozzi, già condannato in via definitiva a 3 anni e 8 mesi di reclusione per falso "''per aver partecipato alla creazione di false prove finalizzate ad accusare ingiustamente chi venne pestato senza pietà da agenti rimasti impuniti''"<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://genova.repubblica.it/cronaca/2017/12/24/news/pezzo_caldarozzi-185042399/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P1-S1.6-T1|titolo=Ai vertici dell'antimafia un condannato per la "macelleria messicana" alla scuola Diaz|pubblicazione=Repubblica.it|data=2017-12-23|accesso=2017-12-25}}</ref> e perché si è prestato "''a comportamenti illegali di copertura poliziesca proprii dei peggiori regimi antidemocratici, in violazione di diritti fondamentali - di libertà, di tutela giudiziaria, della dignità della persona - riconosciuti in tutte le democrazie occidentali, nella nostra suprema carta e nella stessa CEDU''"<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/10/scuola-diaz-comportamenti-polizieschi-da-regime-antidemocratico-caldarozzi-ai-domiciliari/875949/|titolo=Scuola Diaz, "polizia da regime antidemocratico". Caldarozzi ai domiciliari - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|data=2014-02-10|accesso=2017-12-25}}</ref>, come scritto nella sentenza della Cassazione, sez. I, n. 6138/2014.
Verso la metà del [[Trecento]], durante la dominazione [[scaligeri|scaligera]], il territorio di Cogollo fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al [[Storia del territorio vicentino#I Vicariati civili|Vicariato civile]] di [[Schio]] e tale rimase sino alla fine del XVIII secolo<ref>{{Cita| Canova, 1979|p. 25}}</ref>.
 
*Sempre nel 2017, l'[[Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani]] ha giudicato "disumano" l'accordo siglato tra il ministro dell'interno italiano Minniti e il Primo Ministro libico [[Fayez al-Sarraj]] per la gestione dei flussi migratori, avendo accertato che nei centri di detenzione per i migranti presenti in [[Libia]] per conto dell'[[Italia]] si commettono ordinariamente atti di [[tortura]] e altre "atrocità".<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/15/torture-sui-migranti-libia-minniti-non-fa-dietrofront-sulle-scelte-italiane-lonu-ha-visitato-campi-grazie-noi/3979977/|titolo=Torture sui migranti in Libia, Minniti non fa dietrofront sulle scelte italiane: "L'Onu ha visitato i campi grazie a noi"|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|data=2017-11-15|accesso=2017-07-08}}</ref>
=== Età moderna ===
Dopo la "dedizione" del vicentino alla Serenissima, Venezia cercò di stabilire i confini tra le montagne dell’Alto Astico-Posina e il territorio soggetto all'Impero, ma non sempre riuscì ad impedire il passaggio delle truppe imperiali che nel corso dei secoli XVII e XVIII scendevano in Italia. Durante la [[guerra della Lega di Cambrai]] contro Venezia, nel 1516 Posina, Fusine, Castana e Arsiero furono incendiate dagli imperiali e, anche se non documentato, probabilmente Cogollo deve aver subito la medesima sorte.
 
== Note ==
Scarse sono le notizie sulla vita locale del tempo; si sa però che i paesi conservavano ancora alcune forme di partecipazione tipiche del comune medievale; nei documenti del 1600 si legge che il “''degan''”, il decano, su ordine del sindaco convocava le assemblee dei capi famiglia per discutere le questioni di particolare importanza; a Cogollo il raduno si teneva ancora in località “Prà della Warda”<ref name = CCogollo />.
<references/>
 
== Voci correlate ==
A Cogollo ebbe origine la famiglia dei "de Cogollo" che nel XV e XVI secolo si affermò a Vicenza - dove possedeva il palazzetto, in seguito conosciuto e ancor oggi erroneamente chiamato "la casa del Palladio" - esercitando in città la tradizionale arte della falegnameria e della carpenteria.
* [[Governo Gentiloni]]
* [[Ministri dell'interno della Repubblica Italiana]]
 
== Altri progetti ==
A testimoniare un certo benessere e lo sviluppo della zona, tra il XVII secolo (dopo la grande epidemia di peste del 1630-32) e il XVIII si verificò un aumento della popolazione: Cogollo passava da 950 abitanti nel 1665 a circa 1.500 poco più di cent'anni più tardi<ref>Antonio Brazzale, ''Dall'Astico all'Altopiano …'', ''op. cit.'', p. 62</ref>.
{{interprogetto}}
 
=== Età contemporanea ===
Dopo la caduta della Repubblica di Venezia, nel 1799 dal territorio del Comune si staccarono i due abitati di [[Treschè Conca|Treschè e di Conca]], che in seguito passarono al Comune di Roana.
 
Nei decenni seguenti all'annessione del Veneto al Regno d'Italia del 1866, le condizioni economiche si aggravarono e determinarono alla fine del secolo l’emigrazione di larghi strati di popolazione rurale, fenomeno di spopolamento che in queste valli si ripeté anche nel secolo successivo.
 
Con l’entrata in guerra dell’Italia il 24 maggio 1915, il territorio vicentino si trovò direttamente coinvolto nel conflitto; Cogollo assieme agli altri Comuni della valle fu subito area di confine, retrovia delle prime linee italiane che sull’Altopiano di Asiago fronteggiavano le truppe austriache. Divenne così crocevia di truppe, mezzi, grazie anche alla linea ferroviaria Piovene – Asiago inaugurata già nel 1910.
 
Nel 1916, durante la ''Strafexpedition'', gli austriaci occuparono Arsiero e arrivarono fino a località Schiri, in territorio di Cogollo. Avanzarono anche fino al bordo meridionale dell’Altopiano di Asiago da dove vedevano la pianura vicentina, proprio da quel [[Monte Cengio]], teatro di successive battaglie per la riconquista, che legherà per sempre il proprio nome a Cogollo. Sotto la minaccia dell'invasione IL paese VENNE evacuato due volte: nel 1916 PER 2 mesi e nel 1917 per 17 mesi, cioè fino a guerra finita; ben 625 famiglie, 3286 persone, dovettero lasciare la propria casa. La chiesa di Sant'Agata divenne sede della mensa ufficiali, mentre a Casale furono relegati 500 prigionieri austriaci.
 
Il [[primo dopoguerra]] restituì un territorio martoriato; i profughi ritornavano alle proprie case, ma tutto era da ricostruire e non c’era lavoro per tutti, così molti partirono in cerca di fortuna verso il Sudamerica, la Francia, il Belgio<ref name = CCogollo />. Dopo gli anni sessanta, con il boom economico particolarmente sviluppato nell'Alto Vicentino, la situazione si venne modificando e il paese, sempre più in espansione con il sorgere di nuove fabbriche, mutò fisionomia e tenore di vita.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
====Chiesa parrocchiale di San Cristoforoo Chiesa dell'Olmo====
In origine si trattava di una chiesetta dedicata a San Senesio, posta sopra un colle un po' più in alto di quella attuale, costruita sul Colle dell’Olmo dai monaci di Nonantola, dove erano custodite le reliquie del santo. Successivamente con la costituzione della parrocchia di Cogollo la chiesa fu dedicata ai santi Cristoforo e Senesio.<ref>.Come risulta dalla ''[[Ratio Decimarum]]'' del 1297</ref>Alcune lapidi poste all’esterno della chiesa testimoniano l’esistenza di un’attigua area cimiteriale.
====Chiesetta di Sant'Agata====
Costruita in aperta campagna ai margini della profonda e caratteristica depressione del torrente Astico, orientata ad est come tutte le chiese primitive, di pianta rettangolare con attigua una probabile area cimiteriale. È una costruzione rozza, povera per cristiani poveri, ma una delle più antiche della zona; a Cogollo è stata sempre considerata come la prima chiesa comunitaria<ref>Simeone Zordan, in ''La Valle dell'Astico corte longobarda, op. cit.''</ref>.
====Chiesetta di San Zeno====
Antica anch'essa, edificata sopra la contrada di Casale e raggiungibile a piedi per il sentiero dei “Ronchi alti”. La sua posizione, arroccata sulle pendici del Monte Cengio e decentrata rispetto agli abitati di Casale e Schiri-Piangrande, fa ritenere che la costruzione non sia avvenuta ad opera della comunità, quanto piuttosto - come nel caso di Sant'Agata - da monaci<ref>In un documento del 1014, l’Imperatore [[Enrico II il Santo|Enrico II]] emanava un privilegio in favore del Monastero di San Zenone di Verona, nel quale si confermano i possedimenti situati in “Comitatu Vicentino”. Commentando questo documento il Mantese conclude che l’origine di questa chiesetta, come altre nel vicentino va riferita ad antichi possedimenti del monastero veronese e possono sicuramente risalire ad epoche anteriori all’anno 1000</ref>.La chiesetta fu custodita da eremiti, cioè fu un romitorio, fino al Settecento. Durante la prima guerra mondiale fu usata come rifugio dai soldati italiani; distrutta dai bombardamenti venne poi ricostruita nello stesso posto.
====Chiesetta campestre di Santa====
Cecilia, ora chiesa di San Gaetano. Situata a Mosson,<ref>antica località della cui esistenza si trova conferma nel ''Privilegium'' del 983 con il quale il vescovo di Vicenza Rodolfo donava dei beni al [[Basilica dei Santi Felice e Fortunato|monastero vicentino dei santi Felice e Fortunato]]: “In Muxune caxale usum”</ref> fu costruita dai monaci nonantolani; nel 1665 venne demolita su desiderio di [[Gregorio Barbarigo]], vescovo di Padova, e nello stesso luogo, nel 1676, venne edificata l’attuale chiesa di [[San Gaetano di Thiene|San Gaetano]], tuttora esistente che riporta sul frontale lo stemma del Comune e la scritta “Communitas Cogoli A.D. 1676 F.F.”
 
==Società==
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Cogollo del Cengio}}
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
====Scuole====
A Cogollo vi sono due scuole dell'infanzia (una statale e una privata paritaria) e una scuola primaria statale. La scuola secondaria di primo grado è condivisa con il Comune di Caltrano; si trova a circa metà strada tra i due centri abitati, ma nel territorio di Cogollo.
===Biblioteche===
Nel capoluogo vi è la Biblioteca civica, che fa parte della rete di biblioteche vicentine "Biblioinrete", insieme alla maggior parte della biblioteche appartenenti alla Rete Bibliotecaria Vicentina<ref>[http://biblioinrete.comperio.it Biblioinrete]</ref>.
 
== Geografia antropica ==
Oltre al capoluogo vi sono le frazioni e contrade di Casale, Colombara, Grumoventaro, Piangrande, Ponte Pilo, Rutello, Schiri. La frazione di Mosson in parte appartiene al Comune di Caltrano.
 
== Economia ==
La vocazione agricola del paese è durata per secoli, fino alla prima metà del Novecento: nel 1929 le aziende agricole erano ancora 584, mentre alla fine del secolo le famiglie che vivevano di agricoltura erano solo 4 o 5; vi sono ancora alcuni alcuni allevamenti di pollame e di bovini, anche se in declino.
 
La maggior parte delle famiglie ancora proprietarie di appezzamenti di terreno vivono di redditi provenienti da attività artigianali e industriali, sviluppatesi nel corso dell'Ottocento nella parte più bassa del territorio o nelle località vicine.
 
Lo sviluppo artigianale e industriale è molto cresciuto negli anni settanta; tra Cogollo e Piovene, nei pressi del viadotto Sant'Agata, esiste un'ampia zona artigianale-industriale, con aziende dedite alla metallurgia, alla falegnameria, ai tessuti e all'abbigliamento<ref>Antonio Brazzale, ''Dall'Astico all'Altopiano …'', ''op. cit.'', pp. 72-74</ref>.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Il Comune è servito da due strade statali: la [[strada statale 349 di Val d'Assa e Pedemontana Costo]] (SS 349), che risale il brullo fianco del Monte Paù con 10 tornanti per portarsi sull'Altipiano a [[Treschè Conca]], e la [[strada statale 350 di Folgaria e di Val d'Astico]] (SS 350)<ref>Antonio Brazzale, ''Dall'Astico all'Altopiano …'', ''op. cit.'', p. 76</ref>.
 
== Collegamenti esterni ==
Dal 1910 al 1958 il trenino a [[cremagliera]] della linea ferroviaria [[Ferrovia Rocchette-Asiago|Rocchette-Cogollo-Canove-Asiago]] collegò la Valdastico all'Altipiano<ref>Diego Morlin (a cura di), ''Cogollo del Cengio e il suo trenino …'', ''op. cit.''</ref>.
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Box successione
== Amministrazione ==
|tipologia = incarico governativo
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
|carica = [[Ministri dell'interno della Repubblica Italiana|Ministro dell'interno]]
{{ComuniAmminPrec
|immagine = Italy-Emblem.svg
|Nome = Rinaldo Ghersi
|periodo = 12 dicembre [[2016]] - 1º giugno [[2018]]
|Inizio = maggio 1945
|precedente = [[Angelino Alfano]]
|Fine = luglio 1945
|successivo = [[Matteo Salvini]]
|Carica =
|Partito =
|Note =
}}
{{Box successione
{{ComuniAmminPrec
|carica = [[Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri]]<br /><small> con delega alle [[Dipartimento delle informazioni per la sicurezza|Informazioni per la Sicurezza]], [[Autorità Delegata per la Sicurezza della Repubblica]]<br /></small>
|Nome = Marcello Panozzo
|immagine = Italy-Emblem.svg
|Inizio = agosto 1945
|Fineperiodo = 17 maggio 1947[[2013]] - 12 dicembre [[2016]]
|precedente = [[Gianni De Gennaro]]
|Carica =
|successivo = -
|Partito =
|Note =
}}
{{Box successione
{{ComuniAmminPrec
|carica = [[Ministero dell'Interno|Viceministro dell'Interno]]
|Nome = Silvio Schiro
|immagine = Italy-Emblem.svg
|Inizio = giugno 1947
|periodo = 17 maggio [[2006]] - 5 maggio [[2008]]
|Fine = agosto 1951
|precedente = [[Maurizio Balocchi]] (sott.)
|Carica =
|successivo = [[Alfredo Mantovano]] (sott.)
|Partito =
|Note =
}}
{{Box successione
{{ComuniAmminPrec
|carica = [[Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri]]
|Nome = Adelchi Zordan
|immagine = Italy-Emblem.svg
|Inizio = agosto 1951
|periodo = 22 ottobre [[1998]] - 25 aprile [[2000]]
|Fine = marzo 1955
|precedente = [[Elena Montecchi]]
|Carica =
|successivo = [[Elena Montecchi]]
|Partito =
|Note =
}}
{{Box successione
{{ComuniAmminPrec
|carica = [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della Difesa]]
|Nome = Mariano Spezzapria
|immagine = Italy-Emblem.svg
|Inizio = aprile 1955
|periodo = 25 aprile [[2000]] - 11 giugno [[2001]]
|Fine = maggio 1955
|precedente = [[Romano Misserville]]
|Carica =
|successivo = [[Francesco Bosi]]
|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Giovanni Dal Santo
|Inizio = giugno 1955
|Fine = maggio 1956
|Carica =
|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Sabatino Libratti
|Inizio = giugno 1956
|Fine = ottobre 1960
|Carica =
|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = GioBatta Calgaro
|Inizio = novembre 1960
|Fine = marzo 1964
|Carica =
|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Ezio Bordin
|Inizio = aprile 1964
|Fine = settembre 1969
|Carica =
|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Ruggero Zorzi
|Inizio = ottobre 1969
|Fine = novembre 1973
|Carica =
|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Nereo Dal Castello
|Inizio = dicembre 1973
|Fine = giugno 1975
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|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Maurizio Panozzo
|Inizio = luglio 1975
|Fine = giugno 1979
|Carica =
|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Francesco Dal Castello
|Inizio = luglio 1979
|Fine = maggio 1988
|Carica =
|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Renzo Mioni
|Inizio = giugno 1988
|Fine = 1993
|Carica =
|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Ermenegildo Colombo
|Inizio = 1993
|Fine = 2004
|Carica =
|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Francesco Dal Castello
|Inizio = 2004
|Fine = 2005
|Carica =
|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Riccardo Calgaro
|Inizio = 2005
|Fine = 2015
|Carica =
|Partito =
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Piergildo Capovilla
|Inizio = maggio 2015
|Fine = In carica
|Carica =
|Partito = [[lista civica]] di [[centro-destra]] "Rinasci Cogollo"
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Austria|Mauthausen|1999}}
 
=== Altre informazioni amministrative ===
La denominazione del comune fino al 1924 era Cogollo<ref>Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Antonio Brazzale Dei Paoli, ''Dall'Astico all'Altopiano: comuni di Caltrano, Calvene, Cogollo del Cengio, Lugo di Vicenza'', Vicenza, La Serenissima, 1988
* {{cita libro|titolo=I castelli medievali del vicentino|autore1=Antonio Canova |autore2 =Giovanni Mantese|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1979|cid= Canova, 1979}}
* Giuseppe Fabris, Germano Zuccollo, Brunangelo Dal Corobbo, ''Caltrano, Mosson, Cogollo: anni mille'', 1984
* Leonida Grazioli, ''Costruivano organi da chiesa. Per non perdere le tracce: gli Zordan dei Violi e degli Antenori si raccontano ovvero una pagina di storia dei comuni di Cogollo del Cengio e di Caltrano'', Comune di Caltrano, 2002
* Andrea Kozlovic, ''Cogollo del Cengio: momenti della grande guerra'', Amministrazione Comunale, 1992
* Diego Morlin (a cura di), ''Cogollo del Cengio e il suo trenino 1910-1958: ferrovia Rocchette-Asiago'', Comune di Cogollo del Cengio, 2014
* Lucianella Panozzo, ''I Capitelli di Cogollo del Cengio e di Caltrano: aspetti di religiosità popolare e di folklore'', Associazione pro Cogollo, 1984
* Simeone Zordan, Germano Zuccollo, ''Il castello e il clero di Cogollo'', Cogollo del Cengio, 1998
* Simeone Zordan, ''La Valle dell'Astico corte longobarda: i suoi castelli, le sue chiese, i suoi comuni'', Cogollo del Cengio, 1983
* Germano Zuccollo, ''Cogollo del Cengio: vita di un paese'', Comune di Cogollo del Cengio, 2001
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Comuni della provincia di Vicenza}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Vicenza}}
 
{{Portale|biografie|politica}}
[[Categoria:Cogollo del Cengio| ]]
[[Categoria:Politici del Partito Comunista Italiano]]
[[Categoria:Politici del Partito Democratico della Sinistra]]
[[Categoria:Politici dei Democratici di Sinistra]]
[[Categoria:Politici del Partito Democratico (Italia)]]
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[[Categoria:Governo Amato II]]
[[Categoria:Governo Prodi II]]
[[Categoria:Governo Letta]]
[[Categoria:Governo Renzi]]
[[Categoria:Governo Gentiloni]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Messina]]