Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Bisenti) e Locomotive STB Ed 3/4 11-14: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: fix citazione web (v. discussione)
 
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v2.0beta15)
 
Riga 1:
{{Box treno/Vapore
{{Edificio religioso
|Nome = STB Ed 3/4 11 ÷ 14<br />HWB 17<br />SV gruppo 36 "Tipo S.T.B."<br />LFI/FT 360
|DedicatoA = [[Santa Maria degli Angeli]]
|Immagine = 14Ed34STBi.jpg
|NomeEdificio= Chiesa di Santa Maria degli Angeli in Bisenti
|Didascalia = La Ed 3/4 14 alla stazione di [[Hochdorf (Svizzera)|Hochdorf]]
|Immagine= Bisenti chiesa madre.JPG
}}
|Didascalia= Facciata
{{Box treno/Dati costruzione
|Larghezza =
|Anno_Progettazione =
|Città= [[Bisenti]]
|Anno_Costruzione = 1902-1903
|Regione= [[Abruzzo]]
|Anni_di_Esercizio = 1902-1966
|SiglaStato = ITA
|Quantità_Prodotta = 4
|Latitudine = 42.533333
|Costruttore = [[Schweizerische Lokomotiv- und Maschinenfabrik|SLM]]
|Longitudine = 13.8
}}
|Religione= [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
{{Box treno/Dati
|Diocesi= [[Arcidiocesi di Pescara-Penne]]
|Tipo_elemento =
|AnnoConsacr=
|Lunghezza= 8.380 mm
|Architetto = [[Giovanni Antonio Fontana (stuccatore)|Giovanni Fontana]]
|Capacità =
|StileArchitett= [[Architettura barocca|barocco]]
|Scartamento = 1.435 mm
|InizioCostr= [[1776]]
|Piano_del_Ferro =
|FineCostr= [[1796]]
|Passo_tra_carrelli = 3.600 mm
|Website=
|Passo_dei_carrelli =
|Peso_In_Servizio = 40 t
|Peso_Aderente = 32 t
|Peso_Vuoto = 31,5 t
}}
{{Box treno/Motrice vapore
|Tipo_motore = a vapore
|Alimentazione = carbone
|Velocità_Massima = 45
|Rodiggio = 1-3-0
|Diametro_Ruota = 1.030
|Diametro_portanti-anteriori =
|Diametro_portanti-posteriori =
|Distribuzione = Walschaerts
|Tipo_trasmissione =
|Rapporto_di_trasmissione =
|Cilindri=
|Diametro_Cilindri =
|Corsa_Cilindri =
|Cilindrata=
|Superficie_griglia = 1,55
|Superficie_riscaldamento=
|Superficie_surriscaldamento=
|Pressione_in_caldaia=
|Potenza_Massima= 580 CV
|Potenza_Continuativa=
|Forza_di_trazione_massima=
|Forza_allo_spunto=
}}
{{Box treno/Chiusura
|Dati_tratti_da = Muscolino, ''op.cit.'', pp. 72, 77, 79, 135
}}
 
Le '''locomotive Ed 3/4 11 ÷ 14''' erano un gruppo di [[locotender]] di [[rodiggio]] 1-3-0, costruite originariamente per l'esercizio della svizzera [[Seetalbahn]] (ferrovia Emmenbrücke-Lenzburg), in seguito cedute ad altre società.
La '''chiesa di Santa Maria degli Angeli''' è il principale [[chiesa (architettura)|luogo di culto]] [[cattolicesimo|cattolico]] di [[Bisenti]], in [[provincia di Teramo]].
 
Di [[architettura barocca|stile barocco]] ispirato al romanico ogivale, viene annoverata tra le maggiori chiese del territorio abruzzese<ref>''Il Popolo'', anno VI n. 201 del 24-08-1949</ref>. L'attuale costruzione è un ampliamento del precedente edificio risalente al [[XV secolo]].
 
Il giorno 2 la chiesa gode del privilegio dell'indulgenza plenaria ''ad instar Portiunculae'', confermato da [[papa Pio IX]] nel suo breve dell'11 settembre [[1858]].
 
==Storia==
Le locomotive, costruite dalla [[Schweizerische Lokomotiv- und Maschinenfabrik|SLM di Winterthur]] nel biennio [[1902]]-[[1903]], si affiancarono alle altre già in servizio sulla linea dal [[1882]].
 
Con l'elettrificazione della linea, avvenuta nel [[1910]]<ref>Moser, ''op. cit.'', p. 5</ref>, la Seetalbahn (sigla STB) cedette le proprie locomotive ad altre società:
La devozione alla [[Santa Maria degli Angeli]] fu introdotta a Bisenti dai monaci dell’antica badia di [[San Salvatore]]. Secondo la leggenda, una bellissima statua della Madonna apparve sulla sponda del fiume Fino circonfusa di vivissimo splendore. La popolazione del paese, con fastosa processione, la portò in paese e la traslò nella chiesa successivamente a Lei dedicata.
* l'unità 11 fu ceduta nel [[1914]] alla [[Huttwil-Wolhusen-Bahn]] (HWB) presso la quale assunse il numero 17<ref name=Moser>Moser, ''op. cit.'', p. 320</ref>, quindi nel [[1926]] fu venduta in [[Francia]];
* le unità 12 e 14 passarono nel febbraio [[1916]]<ref name=Moser/> alla [[Società Veneta]], che aveva acquisito locomotive da altre compagnie ferroviarie elvetiche ([[Ferrovie Federali Svizzere|FFS]] e [[BLS Lötschbergbahn|BLS]]). Furono immesse nel parco rotabili della "Veneta" componendo il gruppo 36 (l'unità 12 divenne la nº 361, l'unità 14 la nº 360), e furono inizialmente in servizio sulle linee friulane, passando nel [[1926]] alla [[ferrovia Arezzo-Stia]]<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 77</ref>. Sulla linea toscana le due locomotive fornirono un buon servizio al traino di treni merci e passeggeri, permettendo un forte aumento della composizione dei treni<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 78</ref>. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] la locomotiva 361 fu minata e distrutta (sarà demolita nel [[1948]]), mentre la 360, utilizzata dalla [[Wehrmacht]], fu recuperata presso la [[stazione di Indicatore]] dove era stata abbandonata<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 91</ref>. La locomotiva 360 fu quindi ceduta dalla "Veneta" alla [[La Ferroviaria Italiana|LFI]]<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 128</ref>, prestando servizio fino all'elettrificazione della ferrovia Casentinese; accantonata, fu venduta nel [[1958]] alla [[Ferrotramviaria]] che la utilizzò per la costruzione della [[ferrovia Bari-Barletta]] e per i treni merci. Accantonata nel [[1966]], fu ceduta alle [[Acciaierie e Ferriere Pugliesi]] di [[Giovinazzo]] presso le quali fu demolita<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 140</ref>.
* l'unità 13 fu ceduta nel settembre [[1915]] alla [[Schweizerische Sodafabrik]] di [[Basilea]]<ref name=Moser/>, successivamente assorbita dalla [[Solvay Group|Solvay]]<ref>{{cita web|url=http://www.solvay.ch/de/index.html|titolo=
Solvay in der Schweiz |accesso=19 aprile 2015}}</ref>; rimase in servizio sino al [[1965]].
 
==Caratteristiche==
L'antica chiesa madre presentava una copertura a capriate scoperte e un piccolo rosone che probabilmente è stato successivamente utilizzato come finestra nel nuovo campanile. Ad una sola navata, aveva ai lati due nicchie con le statue della Madonna degli Angeli e di San Pasquale.
Le Ed 3/4 11 ÷ 14 erano [[locotender]] a vapore saturo a semplice espansione, a 2 cilindri esterni con [[distribuzione Walschaerts]]. Avevano una potenza di 580&nbsp;CV e una velocità massima di 45&nbsp;km/h. Il [[rodiggio]] era 1-3-0<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 135</ref>.
 
==Prospetto delle unità==
Nel [[1775]] fu conferito a tal ''mastro Giovannino'', cioè l'architetto [[Giovanni Antonio Fontana (stuccatore)|Giovanni Fontana]] di [[Penne (Italia)|Penne]]<ref>Giovanni Fontana ([[Cabbio]], [[Canton Ticino]], 2 ottobre [[1738]] - Penne, [[1803]]), architetto operante in Abruzzo nella seconda metà del Settecento, era di origine ticinese. È famoso per aver progettato altre chiese a Campli, Penne, Catignano, Lanciano ecc. Inoltre è noto, insieme ai suoi figli Carlo, Giuseppe e Giustino (i ''fratelli Fontana'') per aver preso possesso di Teramo il primo maggio 1799 dopo che la città era stata liberata dall'invasore francese. Una figlia di Giovanni, Antonia, si sposò col futuro sindaco di Bisenti Francesco Valente (1770-1816).</ref>, l’ordine di prendere "misura della chiesa per l'ingrandimento di essa"<ref>Lamberto De Carolis, ''[[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Bisenti)#Bibliografia|op. cit.]]''</ref> e l’anno successivo iniziarono i lavori. Era abate in quegli anni don Giovanni Alò da [[Roccaraso]], che stette a capo della badia di Bisenti dal [[1791]] al [[1806]]. Insigne letterato e uomo riservato, viene ricordato in un’iscrizione posta sopra la cappella della Madonna di [[Loreto]]: ''D.O.M. – Almaeque Virgini Lauretanae – Coelorum terrarumque – Dominae – de humano genere benemerentissimae – Abbas Alò – in novo templo – novam aram – Anno AE. V. 1796.'' La costruzione della chiesa e del nuovo campanile fu completata nel [[1796]], ma dal giugno del [[1798]] furono celebrate le prime funzioni.
<ref name=Moser/>
 
{| class=wikitable style="font-size:85%"
Venne restaurata dapprima nel [[1854]] e poi nel [[1915]], quando il terremoto della Marsica lesionò la volta dell'abside. Nel [[1952]] fu rifatta la pavimentazione in marmo e vennero restaurati alcuni affreschi. Negli anni Sessanta venne abbattuta la balaustra che separava l’altare principale. Nel [[1992]] il parroco don Giuseppe D’Amore fece restaurare la chiesa, la quale venne riaperta alle funzioni per la [[Pasqua]] del [[1993]].
!style="background:lightsteelblue"|Numerazione STB
 
!style="background:lightsteelblue"|Anno di costruzione
==Descrizione==
!style="background:lightsteelblue"|N. costruzione
=== Esterno e campanile ===
!style="background:lightsteelblue"|Note
 
[[File:Campanile di Bisenti rione Supporto.JPG|thumb|left|Il campanile visto dal basso]]
 
All'esterno la chiesa è caratterizzata dalla [[facciata]], [[facciata a capanna|a capanna]]. Essa è divisa in due fasce orizzontali da uno sporgente [[cornicione]]; la fascia inferiore è decorata con [[lesena|lesene]] [[ordine tuscanico|tuscaniche]] ed ha, al centro, il [[portale]], con cornice [[marmo]]rea; la fascia superiore, invece, è decorata con [[lesena|lesene]] [[ordine ionico|ioniche]] e al centro si apre un finestrone rettangolare che dà luce all'interno. La facciata termina in alto con un [[frontone]] semicircolare.
 
Costruito in concomitanza con il rifacimento della chiesa, il campanile fu completato alla fine del Settecento. Alto 41 metri, svetta maestoso su tutto il paese. Da una porta laterale della chiesa, una scala a chiocciola conduce alla cella campanaria, che ospita tre campane. La piccola volge a meridione, la mediana a occidente mentre la grande dà sulla piazza principale. Le tre campane vengono suonate secondo precise regole che i paesani ben conoscono.
<ref>Le campane vengono suonate all'alba, a mezzogiorno e alla sera per la recita dell'''Angelus'', alle 15.00 per la ''ventunora'', per le sante Messe e in occasioni particolari.
 
All'Angelus la campana grande fa tre rintocchi, poi quattro, quindi cinque ed infine uno; in seguito viene suonata a distesa la campana piccola. I rintocchi della campana grande seguono le strofe della preghiera dell'''Angelus''.
 
Alla cosiddetta ''ventunora'' la campana grande rintocca per 33 volte (gli anni di Cristo); l'ora coincide con la morte di Gesù e anticamente i paesani recitavano il ''Credo''.
 
Riguardo alle Sante Messe, vengono effettuate tre suonate a distesa: la prima a mezz'ora dalla Messa, la seconda un quarto d'ora prima e la terza poco prima dell'inizio. Dopo la terza suonata vengono effettuati alcuni rintocchi; si dice che le campane ''accennano'' la Messa. I giorni feriali si suona la campana piccola e la media ''accenna'' con i rintocchi. Il sabato si suona la campana media e l'accenno viene fatto prima con una suonata a distesa della piccola e poi con i rintocchi della media. La domenica invece alla prima Messa viene suonata per tre volte la campana piccola e la media ''accenna'' con i rintocchi, alla seconda viene suonaata per tre volte la media (l'''accenno'' viene eseguito con suonata a distesa della piccola e rintocchi della media), alla terza vengono fatte suonare insieme le campane media e piccola (e ''si accenna'' come sopra). La campana grande viene suonata solo in occasione delle grandi feste, come a Natale, a Pasqua e il 2 agosto e sempre insieme alle altre due. In tal caso ''si accenna'' con una suonata a distesa della campana piccola e poi con i rintocchi della grande.
 
Infine, tra le occasioni particolari vanno ricordate le processioni nei giorni di festa, quando vengono fatte suonare a martello le tre campane. Prima della loro elettrificazione, si saliva sulla cella campanaria per suonarle con i batacchi. Le Messe da morto sono annunciate con rintocchi lenti a ripetizione: due rintocchi della campana piccola e uno della media. Infine, si suonano tutte le campane (si dice che ''si sciolgono'') durante la Veglia di Pasqua, mentre a mezzanotte tra Carnevale e il mercoledì delle ceneri viene fatta suonare solo la campana grande che annuncia l'inizio della Quaresima. Inoltre, anticamente si suonava la campana grande durante un temporale in quanto si credeva che le onde sonore potessero fare effetto sulla sua intensità e ridurre eventuali danni sui raccolti.</ref>
 
Anticamente vi era una quarta campana che leggenda vuole sia stata poi montata nel campanile del [[Duomo di Teramo]]. La campana grande venne rifusa nel [[1927]] con i nomi dei caduti nella [[Prima guerra mondiale]] e nuovamente montata dal fabbro Fiorindo De Sanctis. La cella campanaria, da cui si vede uno stupendo panorama che si apre su tutta la vallata fino al [[Gran Sasso]], era liberamente accessibile fino al [[1984]], anno in cui venne effettuata l’elettrificazione delle campane, essendo allora parroco don Giuseppe D'Amore e sagrestano Costantino Di Vincenzo.
 
La croce posta sulla sommità del campanile fu più volte danneggiata da violenti fulmini e successivamente ripristinata. Il campanile è stato totalmente restaurato nel [[2003]].
 
===Interno===
 
[[File:Interno chiesa di Bisenti.JPG|thumb|Interno]]
 
All’interno la chiesa è lunga 31 metri, larga 10,50 e alta circa 16. A pianta rettangolare, è costituita da una sola [[navata]] con cornicioni e lesene molto sporgenti, sulle quali si reggono gli archi degli altari laterali. La navata è suddivisa in volte a vela, nelle quali sono racchiusi tre medaglioni a forma ovale che contengono affreschi, attribuiti a [[Giacinto Diana]], che rappresentano il Giudizio di Salomone, il miracolo dell’acqua di Mosè ed Eliodoro cacciato dal tempio. Verso l’abside è raffigurata la Madonna degli Angeli; fra le lesene e ai lati delle finestre sopra il cornicione sono poste figure di profeti e le allegorie delle virtù cardinali. Gli altari laterali sono dedicati rispettivamente alla Madonna del Rosario, alla Circoncisione e alla Madonna di Loreto (a destra) e all’Annunziata, a Sant’Antonio di Padova e all’Assunzione (a sinistra). In uno di essi è stato traslato nel [[1999]] il corpo del [[servo di Dio]] [[Pasqualino Canzii]] ([[1915]]–[[1930]]), per il quale è aperto il processo di beatificazione.
 
In una medaglia di un altare laterale è raffigurata una preziosa testimonianza di com'era Bisenti nel Settecento: nel dipinto si distinguono le antiche tre torri del paese (di cui ne rimane solo una) e le due porte di ingresso (delle quali non vi è più traccia).
 
Nella nicchia a sinistra della chiesa è conservata la ''statua della Madonna degli Angeli''. Capolavoro della scultura sacra abruzzese, fu realizzata da Gianfrancesco Gagliardelli nel XVI secolo, autore anche della statua policromata di S. Maria nella chiesa Materdomini di [[Chieti]]. Seduta, con le mani giunte e il capo leggermente inclinato, la Madonna posa lo sguardo, in materna adorazione, sul Bambino cullato sulle ginocchia. Il Bambinello, risalente al Settecento, venne allora benedetto nella Grotta di [[Betlemme]].
 
===Organo a canne===
 
Sulla [[cantoria]] in [[controfacciata]], si trova l'[[organo a canne]], costruito da ''Ponziano Bevilacqua'' nel [[1985]]. Anticamente, un vecchio organo, costruito a Lanciano nel 1801 dal maestro Giovanni Gennari da Rovigo, era situato su una cantoria nell'abside sopra l'altare maggiore; venne rimosso in seguito ai lavori di modernizzazione effettuati nel 1952 sotto la direzione tecnica del geometra Emilio Lattanzi e solo trent'anni dopo sostituito da quello odierno.
 
Lo strumento attuale è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione mista]], meccanica per i manuali e i relativi registri ed elettrica per il pedale e i registri relativi; è racchiuso all'interno di una sobria cassa lignea di fattura geometrica, con mostra composta da [[canna (organo)|canne]] di [[Principale]] disposte in più campi; al centro della cassa, si trova la cassa espressiva del secondo manuale, chiusa da portelle trasparenti. Al di sotto di essa, si trova la [[consolle (organo)|consolle]], a finestra, con due tastiere, di 58 note ciascuna, e [[pedaliera|pedaliera concava]] di 30 note.
 
Di seguito, la disposizione fonica dell'organo:
 
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Prima tastiera - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|11
|Principale || 8'
|1902
|1423
|Ceduta alla HWB
|-
|12
|Ottava || 4'
|1902
|1424
|Ceduta alla SV
|-
|13
|Quintadecima || 2'
|1902
|-
|1425
|Ripieno || 1.1/3'
|Ceduta ad un'azienda di Zurzach
|-
|Sesquialtera || 2.2/3'
|-
|Flauto a camino || 8'
|-
|Fiffaro || 8'
|-
|<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">Tromba orizzontale</span> || <span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">8'</span>
|-
|}14
|1903
| style="vertical-align:top" |
|1510
{| border="0"
|Ceduta alla SV
| colspan=2 | '''Seconda tastiera - ''Espressivo'''''
----
|-
|Principale || 4'
|-
|Cimbalo || 1'
|-
|Bordone vivace || 8'
|-
|Nazardo || 2.2/3'
|-
|Ottavino || 2'
|-
|Terza || 1.3/5'
|-
|<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">Tromba piccola</span> || <span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">8'</span>
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Subbasso || 16'
|-
|Tappato || 8'
|-
|Flauto in selva || 4'
|-
|<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">Controfagotto</span> || <span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">16'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">Fagotto</span> || <span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">8'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">Fagotto</span> || <span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">4'</span>
|-
|}
|}
 
==Note==
{{<references|2}}/>
 
==Bibliografia==
* Alfred Moser, ''Der Dampfbetrieb der schweizerischen Eisenbahnen: Eine geschichtlich-technische Darstellung der Entstehung und Entwicklung der Dampflokomotive in der Schweiz, 1847-1922'', Druck von Emil Birkhäuser & Cie., Basilea, 1923. Parzialmente consultabile su [https://books.google.it/books?ei=2sUwVeGlOoLOygPBjYGgBw&hl=it&id=dRoZAAAAIAAJ&dq=Der+Dampfbetrieb+der+schweizerischen+Eisenbahnen&focus=searchwithinvolume&q=Seetalbahn+1902 Google Books].
*Lamberto De Carolis, ''Bisenti'', Edigrafital, Teramo, 1970.
* [[Piero Muscolino]], ''Le ferrovie secondarie di Arezzo'', Modeltecnica Editrice, Rovigo, 1978.
*Angelo Panzone, ''C'era una volta a Bisenti ...'', 2007
 
==Voci correlate==
 
*[[Bisenti]]
 
==Altri progetti==
 
== Voci correlate ==
{{Interprogetto|commons=Category:Santa Maria degli Angeli (Bisenti)|commons_preposizione=sulla|commons_etichetta=chiesa di Santa Maria degli Angeli a Bisenti}}
* [[Veicoli ferroviari della Società Veneta]]
* [[Ferrovia Casentinese]]
* [[La Ferroviaria Italiana]]
* [[Ferrotramviaria]]
* [[Locomotiva SV 35]]
* [[Locomotiva SV 37]]
* [[Locomotiva SV 38]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://195.186.81.31/seeta4/30968/30995.html | 2 = Die Dampfloks Der STB | accesso = 8 marzo 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160309025108/http://195.186.81.31/seeta4/30968/30995.html | dataarchivio = 9 marzo 2016 | urlmorto = sì }}
*{{cita web|http://www.bisenti.eu/ilterritorio/beniarchitettonici/index.html|La chiesa di Santa Maria degli Angeli sul sito del comune di Bisenti}}
* {{cita web|http://www.midipipeorganpospichal.comnet/santa_maria_degli_angelilokstatistik/30091-stb1.htm|L'organoIl aparco cannerotabili della Seetalbahn su pospichal.net}}
 
{{Portale|trasporti}}
{{portale|Abruzzo|architettura|cattolicesimo}}
 
[[Categoria:BisentiSocietà Veneta|36]]
[[Categoria:ChieseLocomotive dellaa provinciavapore di Teramorodiggio 1-3-0|Maria degli AngeliSTB inEd Bisenti3/4]]
[[Categoria:Chiese dedicate a santa Maria degli Angeli|Bisenti]]
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]