Eusebio di Cesarea e Mnemosine (disambigua): differenze tra le pagine

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{{disambigua}}
{{Vescovo
'''Mnemosine''', o '''''Mnemosyne''''', può riferirsi a:
|tipo = vescovo
*'''[[Mnemosine]]''', [[mitologia greca|divinità greca]]
|chiesa =
*'''''[[Mnemosyne (atlante iconografico)|Bilderatlas Mnemosyne]]''''', progetto culturale dovuto ad [[Aby Warburg]], incentrato sul retaggio iconografico, nella cultura moderna, delle [[antichità|antiche]] divinità classiche
|nome = Eusebio
*'''[[57 Mnemosyne|57 ''Mnemosyne'']]''', [[asteroide]] della [[fascia principale]]
|immagine = Eusebius of Caesarea.jpg
*'''''[[Mnemosyne (serie animata)|Mnemosyne]]''''', serie animata [[Original anime video|OAV]] del 2008.
|didascalia = Ritratto apocrifo di Eusebio
*[[Mnemosyne (software)|Mnemosyne]], software di memorizzazione basato su [[ripetizione dilazionata]]
|stemma = BishopCoA PioM.svg
|ruoliattuali =
|ruoliricoperti = Vescovo di Cesarea
|nato = [[265]]
|nomvescovo = [[313]] circa
|deceduto = [[340]] circa
}}
{{Bio
|Nome = Eusebio di Cesarea
|Cognome =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Cesarea marittima
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 265
|LuogoMorte = ivi
|LuogoMorteLink = Cesarea marittima
|LuogoMorteAlt = probabilmente
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 340
|Epoca = 200
|Epoca2 = 300
|Attività = vescovo
|Attività2 = scrittore
|Nazionalità = greco antico
|PostNazionalità =
}}
Fu {{cn|consigliere}} e biografo dell'[[imperatore romano]] [[Costantino I]].
 
==Pagine Biografia correlate==
*[[Mnemone (disambigua)]]
Fu allievo di [[Panfilo di Cesarea|Panfilo]] nella scuola teologica aperta da [[Origene]] (185-254) a Cesarea. La scuola era stata fondata da Origene dopo la condanna che lo costrinse all'esilio dalla natia Alessandria d'Egitto. Sui libri della biblioteca annessa alla scuola ebbe la sua formazione Eusebio. San [[Panfilo di Cesarea|Panfilo]], allievo di Origene e maestro di Eusebio, diresse la scuola fino al 309, anno del martirio. Eusebio collaborò con il maestro al riordino della biblioteca. Sembra che non si abbiano notizie certe su chi abbia poi assunto la direzione della scuola. Il legame spirituale tra essi doveva avere un rilievo se Eusebio prese da Panfilo il [[onomastica greca|nome]] di Εὐσέβιος τοῦ Παμφίλου (''Eusèbios toû Pamphìlou'').
 
Eusebio redigette in collaborazione con Panfilo i primi cinque libri dell<nowiki>'</nowiki>''[[Apologia]] di [[Origene]]''. Eusebio scriverà poi un sesto libro dopo la morte del maestro. Sfuggì alla persecuzione anticristiana di [[Diocleziano]] e nel [[313]] fu eletto [[vescovo di Cesarea]]. Abbracciò una concezione della [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]], diffusa in Siria, secondo cui il [[Figlio di Dio|Figlio]] era subordinato al Padre. Il suo approccio lo portò a simpatizzare con [[Ario]], predicatore alessandrino di formazione [[Antiochia di Siria|antiochena]] che, nella sua dottrina, aveva accentuato la posizione subordinata del Figlio, sino a considerarlo non co-eterno rispetto al Padre.
 
Quando nel [[318]] Ario fu scomunicato dal patriarca [[Alessandro di Alessandria|Alessandro]], Eusebio lo accolse presso di sé. La sua condotta fu condannata dal sinodo di Antiochia nel 325. Tuttavia nello stesso anno Eusebio partecipò al [[Concilio di Nicea]], convocato dall'[[imperatore romano|imperatore]] [[Costantino I]] proprio per risolvere la controversia ariana, svolgendo un ruolo da protagonista.
 
Al concilio l'imperatore Costantino sollecitò i convenuti a raggiungere un accordo su una concezione comune della [[cristologia|natura di Cristo]]. Eusebio fu incaricato della stesura materiale di tale concezione. Nella formulazione del concilio, Cristo fu definito come “Dio da Dio, Luce da Luce, Vita da Vita”. A tale definizione furono aggiunte successivamente le attribuzioni “Dio vero da Dio vero” e “generato, non creato, della stessa sostanza del Padre”. Quest'ultima proposizione conteneva il concetto di ''homooùsuios'' (consustanziale). Il termine, non attestato nelle Sacre Scritture, presentava qualche difficoltà, anche nella traduzione in [[lingua latina|latino]], e non fu bene accolto dai fautori dell'arianesimo presenti al concilio. Le pressioni dell'imperatore sull'assemblea, tuttavia, portarono i vescovi, tra cui Eusebio, a firmare i decreti.
 
Dopo il [[Concilio di Nicea I|Concilio di Nicea]] del [[325]] svoltosi nel palazzo imperiale, Eusebio fu uno di quelli che si adoperò maggiormente a screditare e a combattere i difensori della consustanzialità<ref name="l'Enciclopedia">{{Cita libro |titolo=L'Enciclopedia |collana=La Biblioteca di Republica |editore=UTET-Istituto Geografico DeAgostini |città=Moncalieri |anno=2003 |volume=vol. 7 (Ege-Felic) |p=614, voce omonima}}</ref> tra il Padre e il Figlio, [[dogma]] cristiano affermato al termine, nel [[Simbolo niceno-costantinopolitano]].
 
Nonostante ciò, negli anni successivi Eusebio riprese ad operare a favore di Ario e dei suoi sostenitori; nel [[335]] fu fautore della condanna del massimo oppositore di Ario, [[Atanasio di Alessandria]]. Successivamente fu invitato alla corte dell'imperatore Costantino, di cui divenne consigliere e biografo. Nella sua vasta produzione letteraria, Eusebio pubblicò la biografia di Costantino nel 337, dopo la morte dell'imperatore. Negli ultimi tre libri della sua ''Historia Ecclesiastica'' raccontò i fatti dal 303 al 324 celebrando il culmine ideale della storia della Chiesa nell'imperatore, che concesse la [[Editto di Milano|libertà di culto]] ai cristiani.
 
== Opere ==
[[File:Meister der Konkordanztafeln des Eusebius von Ceasarea 001.jpg|thumb|Tavole di concordanza. Il sistema delle tavole di concordanza fu messo a punto da Eusebio.]]
Eusebio fu il vescovo più erudito della sua epoca: oratore, esegeta, apologista, teologo e storico, tipografo e bibliofilo. Va ricordata anche la sua attività di reperimento e collezione di fonti letterarie ed archivistiche.
 
Della sua vastissima produzione letteraria si ricordano la ''Cronaca'' ([[Chronicon (Eusebio)|Chronicon]]), che venne considerata un archetipo per tutte le opere cronologiche seguenti, e la ''[[Storia ecclesiastica (Eusebio di Cesarea)|Storia ecclesiastica]],'' che tratta dei primi secoli dello sviluppo del [[Cristianesimo]], dalla costituzione della Chiesa sino alla vittoria di Costantino su Licinio (324). Nella stesura della Cronaca utilizzò, per quanto riguarda la [[storia dell'Egitto]], le opere di [[Manetone]] ora perdute.
 
Eusebio mise a punto un sistema di dieci tavole-canoni, note come Tavole canoniche o Tavole di concordanza, ove si raffrontano i passi uguali dei quattro [[vangelo|vangeli]]: una tabella con l'episodio (es. il [[battesimo]]) indica il riferimento alla sezione interessata di ogni vangelo, con centinaia di sezioni indicate (oltre mille in area [[siria]]ca); in un foglio del [[Codex Rossanensis]] è stata rinvenuta una lettera di Eusebio a [[Carpiano (corrispondente di Eusebio)|Carpiano]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Harold H. Oliver |titolo=The Epistle of Eusebius to Carpianus: Textual Tradition and Translation |rivista=Novum Testamentum |numero=3, no. 1/2 |anno=1959 |pp=138-145}}</ref> sull'uso delle tavole.
Tra le sue opere vi è anche una biografia di Costantino, la ''[[Vita di Costantino]]''.
 
=== La dottrina ===
Da un punto di vista [[dogma]]tico, Eusebio assume pienamente la posizione di [[Origene]]. Come Origene egli parte dall'idea fondamentale dell'assoluta sovranità (monarchia) di [[Dio]]. Dio è il principio primo di tutti gli esseri, ma non è semplicemente una [[causa (filosofia)|causa]], perché in lui è contenuto ogni bene, da lui traggono origine tutte le forme di vita ed è la fonte di ogni [[virtù]]. [[Gesù|Cristo]] possiede l'immagine di Dio ed è un raggio di luce eterna, ma la figura del raggio viene da Eusebio limitata al punto che egli esplicitamente enfatizza l'autoesistenza di Gesù.
 
Eusebio si dedicò ad approfondire la differenza tra le persone della [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]] e a mantenere la subordinazione origenista del Figlio rispetto al Padre, il primo dei quali non chiama mai ''o theós'', ma ''theós'', poiché Egli ha la divinità per partecipazione. Ma il [[Logos]] non è ''genetós'' (creato), cioè una creatura inferiore, ma ''gennetós'' (generato) in quanto ipostasi la cui generazione, per Eusebio, è avvenuta nell'eternità per opera del Padre ingenerato<ref>{{Cita libro |autore=Eusebio di Cesarea |titolo=Teologia ecclesiastica |editore=Città Nuova |città=Roma |anno=1998 |pp=30-31 (introduzione)}}</ref>. Gesù è nella sua attività l'organo di Dio, il [[creazione (teologia)|creatore]] della vita, il principio di ogni [[rivelazione]] di Dio, che nella sua assolutezza governa su tutto il mondo. Questo ''Logos'' divino ha assunto un corpo umano senza per questo aver subito alcuna alterazione del suo essere. Eusebio spiegava la relazione dello [[Spirito Santo]] con la Trinità in maniera simile a quella del Figlio con il Padre.
 
Nessun punto della dottrina di Eusebio è originale, tutto è rintracciabile in [[Origene]]. La mancanza di originalità del suo pensiero si rivela nel fatto che egli non ha mai presentato i suoi pensieri in forma sistematica.
 
Va tuttavia riconosciuta ad Eusebio la vera e propria “invenzione” della [[storia del cristianesimo|storia ecclesiastica]]. Eusebio fu perfettamente consapevole di scrivere un nuovo genere di storia. Ai suoi occhi i [[cristiani]] rappresentavano una nazione ed egli sapeva di scrivere una storia nazionale. Tuttavia gli era chiaro che tale nazione aveva origini trascendenti. Benché comparsa sulla terra al tempo di [[Augusto]], era nata in Cielo “con il primo decreto concernente Cristo stesso”<ref>{{Cita|Historia Ecclesiastica|3,I,8}}.</ref>. Una simile nazione non combatteva guerre ordinarie: le sue battaglie erano [[persecuzioni]] ed [[eresie]]. Dietro la nazione cristiana vi era Cristo, così come vi era il [[demonio]] dietro i suoi nemici. La storia ecclesiastica inaugurata da Eusebio era necessariamente diversa dalla storia ordinaria, in quanto storia della lotta contro il demonio che tentava di corrompere la purezza della [[Chiesa (comunità)|Chiesa]] garantita dalla [[successione apostolica]]. Eusebio trovò spunti per la sua storiografia nella storiografia ellenistico-giudaica di [[Flavio Giuseppe]] in cui già si trovano presenti l'enfasi sul passato, il tono apologetico, le digressioni dottrinali e l'esibizione di documenti.
 
Una storia della Chiesa Cristiana basata sulla nozione di [[ortodossia]] e sulle sue relazioni con un potere persecutorio necessariamente doveva risultare diversa dalle narrazioni storiche consuete. Il nuovo tipo di esposizione adottato da Eusebio dimostrò di essere adeguato al nuovo tipo di istituzione rappresentato dalla Chiesa Cristiana. Si basava sull'autorità e non sulla libertà del giudizio di cui andavano orgogliosi gli storici pagani.
 
{{vedi anche|Uffici di Cristo|Cristologia|Teologia sistematica}}
 
=== I limiti ===
 
I limiti di Eusebio come fonte derivano dal fatto che fu il primo [[teologia|teologo]] [[cristianesimo|cristiano]] al servizio della corte dell'[[impero romano|imperatore romano]] [[Costantino I]]. Nonostante la grande influenza dei suoi lavori sugli altri, Eusebio non può essere considerato un grande storico<ref name="britannica">{{Cita libro |url=https://www.britannica.com/biography/Eusebius-of-Caesarea |titolo=Eusebius of Caesarea (Christian bishop and historian) |editore=Britannica Online Encyclopedia}}</ref>. Il suo trattato sulla [[eresia]], ad esempio, è inadeguato: Eusebio conosce molto poco della chiesa occidentale.
 
I suoi lavori storici sono principalmente [[apologetica|apologetici]], ma, seguendo un costume piuttosto diffuso, fu spesso incline ad alterare la realtà ("tradendo" l'[[apologetica]] propriamente detta e passando così all'[[apologia]]). Nella sua [[Storia ecclesiastica (Eusebio di Cesarea)|Storia ecclesiastica]]<ref>{{Cita|Historia Ecclesiastica|Vol. 8, cap. 2}}.</ref> afferma ad esempio: {{Citazione|Vi introdurremo a questa storia solo quegli eventi che potranno essere utili in primo luogo per voi in secondo luogo per i posteri}} nella sua ''Praeparatio evangelica''<ref>{{Cita|Praeparatio evangelica|XII, 31}}.</ref>, Eusebio tratta in una sezione dell'uso delle menzogne (''pseudos'') come una "medicina" che sarebbe stato "legale ed appropriato" utilizzare<ref name="tertulliano">{{Cita web |url=http://www.tertullian.org/rpearse/eusebius/pe_data.htm |titolo=Data for discussing the meaning of 'pseudos' as used by Eusebius in PE XII, 31}}</ref>. Tenendo a mente tutto ciò, risulta difficile accertare le conclusioni e la veridicità di Eusebio confrontandolo con i suoi predecessori e contemporanei. I testi degli scrittori precedenti di cronache, soprattutto [[Papia di Ierapoli|Papia]], che lui denigrava, ed [[Egesippo]], sul quale invece si basava, non ci sono infatti giunti, e sopravvivono principalmente sotto forma di citazioni del loro lavoro scelte da Eusebio stesso, che può benissimo avere selezionato le parti adatte per supportare le sue tesi. Di [[Egesippo]] (in realtà l'opera è attribuibile ad un certo Ambrogio milanese) cita tra l'altro una versione in lingua latina del ''Bellum Iudaicum'' dove la figura di [[Gesù]] ha una rilevanza molto maggiore di quella della versione originale: non si sa se l'interpolazione è stata aggiunta da Eusebio stesso, oppure sia stata da lui trovata e accolta acriticamente. Per molti i suoi testi sono basati su tradizioni provenienti da cronache tardive di Egesippo in libri che sono stati perduti, citati a sua volta da Eusebio nella sua storia ecclesiastica<ref>{{Cita|Historia Ecclesiastica|3,11,1}}.</ref>, che in questi ambiti non è attendibile: "Nelle narrazioni di Egesippo si notano frequenti incongruenze: è un racconto leggendario con qualche nucleo di verità storica"<ref>{{Cita libro|titolo=Storia ecclesiastica e i martiri della Palestina |autore=Eusebio di Cesarea |traduttore=e curatore Giuseppe Del Ton |città=Roma |data=1964 |capitolo=XXXVIII |p=135}}</ref>. Pensiamo al fatto che, secondo Egesippo<ref>Citato da Eusebio in {{cita|Historia Ecclesiastica|2,23,6}}.</ref>, a Giacomo, fratello di Gesù, era permesso entrare nel santuario del tempio in cui secondo la legge di Mosè poteva entrare solo il sommo sacerdote una volta l'anno. Questo è storicamente impossibile.
 
Questi e altri aspetti hanno suscitato controversie. Per esempio, [[Jacob Burckhardt]] ha liquidato Eusebio come "il primo storico interamente disonesto dell'antichità".
Burckhardt non è il solo a esprimere questo parere. Tuttavia, il professor Michael J. Hollerichis ritiene questa critica eccessiva. In un articolo in "Church History"<ref>{{Cita libro |rivista=Church History |volume=vol. 59 |anno=1990}}</ref>, egli afferma che a partire da [[Jacob Burckhardt|Burckhardt]] "Eusebio è stato un bersaglio invitante per gli studiosi dell'età [[Costantino I|costantiniana]], che di volta in volta lo hanno caratterizzato come un propagandista [[politica|politico]], un fido uomo di corte, il furbo e preparato consigliere dell'imperatore [[Costantino I]], il grande pubblicista del primo imperatore cristiano, il primo di una lunga serie di politici ecclesiastici, l'araldo del bizantinismo, un [[teologo]] politico, un [[metafisica|metafisico]] politico e un [[cesaropapismo|cesaropapista]]. È ovvio che, per lo più, queste non sono descrizioni neutrali. Gran parte degli studiosi tradizionali, talvolta con sdegno a stento trattenuto, ha considerato Eusebio una persona che metteva a rischio la sua [[ortodossia]] e forse anche la sua persona per lo zelo nei confronti dell'ambiente [[Costantino|costantiniano]]". Egli conclude che "è stata spesso esagerata l'importanza dei temi politici e dei motivi politici nella vita e negli scritti di Eusebio e non gli si è resa giustizia come uomo di chiesa e studioso".
 
Molti hanno condiviso la valutazione di [[Jacob Burckhardt|Burckhardt]], ma altri, pur non esaltandone i meriti, hanno riconosciuto il valore indiscutibile dell'opera di Eusebio.
 
Dato lo stile di Eusebio che cercava sempre lo scontro con i suoi avversari, non devono meravigliare le accuse nei suoi confronti: il vescovo [[Eustazio di Antiochia]] lo accusò ad esempio di manipolare in maniera criptoariana il [[Simbolo niceno-costantinopolitano|credo di Nicea]] del [[325]].
Sarà bene ricordare che trascrive, dichiarando di averla trovata negli archivi pubblici ed averla tradotta personalmente dal Siriaco, una lettera di Gesù indirizzata al re di Edessa<ref name="Barbero2016">{{cita libro |autore=Alessandro Barbero |titolo=Costantino il vincitore |url=https://books.google.com/books?id=Xm9RjwEACAAJ&pg=PA361 |p=361 |anno=2016 |editore=Salerno editrice |isbn=978-88-6973-138-9}}</ref>.
 
==Opere==
; Edizioni italiane
* Eusebio di Cesarea, ''Storia ecclesiastica. volume I'', Collana I Classici Cristiani, Ezio Santagalli Editore, Siena, 1931
* Id., ''Storia ecclesiastica e I Martiri della Palestina'', testo greco con trad. e note di Mons. Giuseppe Del Ton, Desclée & C. Editori Pontifici, Roma, 1964
* Id., ''[[Storia ecclesiastica (Eusebio di Cesarea)|Storia ecclesiastica]]'', a cura di F. Maspero e M. Ceva, Collana Classici di Storia, Rusconi, Milano, 1979 ISBN 978-88-18-16450-3
* Id., ''Sulla vita di Costantino'', a cura di Luigi Tartaglia, D'Auria, 1984
* Id., ''Contro Ierocle'', a cura di A. Traverso, Collana Testi patristici n.137, Città Nuova, 1997 ISBN 88-311-3137-0
* Id., ''Teologia ecclesiastica'', a cura di F. Migliore, Collana Testi patristici n.144, Città Nuova, 1998 ISBN 88-31-13144-3
* Id., ''Storia della Chiesa'', a cura di L. Tescaroli, Collana Padri della Chiesa, Edizioni Dehoniane, 1999 ISBN 88-396-0804-4
* Id., ''Dimostrazione evangelica'', trad. e introduzione di P. Carrara, Collana Letture cristiane del primo millennio n.29, Paoline Editoriale Libri, 2000 ISBN 88-315-1933-6
* Id., ''Vita di Costantino'', trad. di L. Tartaglia, Collana Quaderni di Koinonia n.8, M. D'Auria, 2001 ISBN 88-7092-184-0
* Id., ''Storia ecclesiastica: volume 1'', a cura di F. Migliore, trad. di F. Migliore e S. Borzi, Collana Testi patristici n.30, Città Nuova, 2001 ISBN 88-311-3158-3
* Id., ''Storia ecclesiastica: volume 2'', a cura di A. Quaquarelli, trad. di F. Migliore e G. Lo Castro, Collana Testi patristici n.31, Città Nuova, 2001 ISBN 88-311-3159-1
* Id., ''Commento ai Salmi (1-71). Volume I'', a cura di M. B. Artioli, Collana Testi patristici, Città Nuova, 2004 ISBN 88-311-3176-1
* Id., ''Commento ai Salmi. Volume II'', a cura di M. B. Artioli, Collana Testi patristici, Città Nuova, 2004 ISBN 88-311-3177-X
* Id., ''Elogio di Costantino. Discorso per il trentennale. Discorso regale'', a cura di M. Amerise, Collana Letture cristiane del primo millennio n.38, Paoline Editoriale Libri, 2005 ISBN 88-315-2973-0
* Id., ''Dimostrazione evangelica. volume I'', Collana Testi patristici n.201, Città Nuova, 2008 ISBN 978-88-311-8201-0
* Id., ''Dimostrazione evangelica. volume II'', Collana Testi patristici n.202, Città Nuoca, 2008 ISBN 978-88-311-8202-7
* Id., ''Dimostrazione evangelica. volume III'', a cura di F. Migliore, Collana Testi patristici n.203, Città Nuova, 2008 ISBN 978-88-311-8203-4
* Id., ''Vita di Costantino. A cura di Laura Franco. Testo greco a fronte'', introd. di Laura Franco, Collana Classici greci e latini, BUR, Milano, 2009 ISBN 978-88-17-02906-3
* Id., ''Preparazione evangelica. volume I'', Collana Testi patristici, Città Nuova, 2012 ISBN 978-88-311-8224-9
* Id., ''Preparazione evangelica. volume II'', Collana Testi patristici, Città Nuova, 2012 ISBN 978-88-311-8225-6
* Id., ''Preparazione evangelica. volume III'', Collana Testi patristici, Città Nuova, 2012 ISBN 978-88-311-8225-6
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|cognome= Tixeront
|nome= Joseph
|titolo= A Handbook of Patrology
|url= https://www.archive.org/details/ahandbookofpatro00tixeuoft
|ed=2
|anno=1923
|editore=B. Herder book co.
|città=Londra |lingua=en|pp=185-190
|capitolo= Eusebius of Caesarea
|cid= 1}}
 
==Voci correlate==
* [[Chronicon (Eusebio di Cesarea)]]
* [[Praeparatio evangelica]]
* [[Vita di Costantino]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.documentacatholicaomnia.eu/20_30_0265-0339-_Eusebius_Caesariensis,_Sanctus.html|titolo=Opera Omnia dal Migne Patrologia Graeca con indici analitici e traduzioni (EN)|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151219102601/http://www.documentacatholicaomnia.eu/20_30_0265-0339-_Eusebius_Caesariensis,_Sanctus.html|dataarchivio=19 dicembre 2015}}
* {{cita web|url=http://www.tertullian.org/rpearse/eusebius/works.htm|titolo=Editions and Translations of Eusebius of Caesarea|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2007/documents/hf_ben-xvi_aud_20070613.html|titolo=Catechesi}} di [[papa Benedetto XVI]] su Eusebio di Cesarea tenuta durante l'Udienza generale di mercoledì 13 giugno 2007.
* {{cita web|url= http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2007/documents/hf_ben-xvi_aud_20070613.html|titolo= Eusebio di Cesarea, in Udienza Generale di Benedetto XVI|editore= Libreria Editrice Vaticana (anno 2007)|città= Roma, Piazza San Pietro|sito= vatican.va|data= 13 giugno 2007|accesso= 28 marzo 2018}}
 
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