La grande onda di Kanagawa e Utente:Michele859/Sandbox13: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|l'album del duo [[Gente Guasta]]|Quinto potere (album)}}
{{Avvisounicode}}
{{nota disambigua|il film del 2013|Il quinto potere}}
{{Opera d'arte
<!--{{Film
|immagine = Great Wave off Kanagawa2.jpg
|titolo italiano = Quinto potere
|grandezza immagine = 280px
|immagine = Quinto potere.jpg
|immagine2 =
|didascalia = Una scena del film
|grandezza immagine2 =
|titolo originale = Network
|didascalia = La copia conservata alla [[Biblioteca del Congresso]] degli [[Stati Uniti d'America]]<ref name="bibliocongre">{{cita web|url=http://www.loc.gov/pictures/item/2008660568/|titolo=Kanagawa oki nami ura|editore=[[Biblioteca del Congresso]]|lingua=en|accesso=1º marzo 2015}}</ref>
|lingua originale = inglese
|titolo = La grande onda di Kanagawa
|artistapaese = [[KatsushikaStati HokusaiUniti d'America]]
|anno uscita = [[1976]]
|artista2 =
|tipo colore =
|data = [[1830]]-[[1831]] circa
|film muto =
|opera = dipinto
|aspect ratio = 1,85:1
|tecnica = [[xilografia]] in stile ''[[ukiyo-e]]''
|genere = drammatico
|materiale =
|regista = [[Sidney Lumet]]
|altezza = 25,7
|sceneggiatore = [[Paddy Chayefsky]]
|larghezza = 37,9
|produttore = [[Howard Gottfried]]
|profondità =
|casa produzione = [[Metro-Goldwyn-Mayer]]
|città =
|casa distribuzione italiana = [[United Artists]]
|ubicazione = Museo di Hakone, Giappone
|attori =
(varie copie conservate in diversi musei)
*[[Faye Dunaway]]: Diana Christensen
}}
*[[William Holden]]: Max Schumacher
*[[Peter Finch]]: Howard Beale
*[[Robert Duvall]]: Frank Hackett
*[[Wesley Addy]]: Nelson Chaney
*[[Ned Beatty]]: Arthur Jensen
*[[Arthur Burghardt]]: Great Ahmed Kahn
*[[Jordan Charney]]: Harry Hunter
*[[Conchata Ferrell]]: Barbara Schlesinger
*[[Darryl Hickman]]: Bill Herron
*[[William Prince]]: Edward George Ruddy
*[[Lane Smith]]: Robert McDonough
*[[Beatrice Straight]]: Louise Schumacher
*[[Marlene Warfield]]: Laureen Hobbs
*[[Lee Richardson]]: voce narrante
|doppiatori italiani =
*[[Ada Maria Serra Zanetti]]: Diana Christensen
*[[Massimo Foschi]]: Max Schumacher
*[[Alberto Lionello]]: Howard Beale
*[[Luigi Vannucchi]]: Frank Hackett
*[[Roberto Villa]]: Nelson Chaney
*[[Glauco Mauri]]: Arthur Jensen
*[[Luciano Melani]]: Robert McDonough
*[[Benita Martini]]: Louise Schumacher
*[[Renato Turi]]: voce narrante
|fotografo = [[Owen Roizman]]
|montatore = [[Alan Heim]]
|musicista = [[Elliot Lawrence]]
|scenografo = [[Philip Rosenberg]], [[Edward Stewart]]
|costumista = [[Theoni V. Aldredge]]
|truccatore = [[John Alese]], [[Lee Harman]]
}}-->
 
'''''Quinto potere''''' (''Network'') è un [[film]] del [[1976]] diretto da [[Sidney Lumet]] e interpretato da [[Peter Finch]], [[Faye Dunaway]], [[William Holden]] e [[Robert Duvall]].
{{nihongo|'''''La grande onda di Kanagawa'''''|神奈川沖浪裏|Kanagawa oki nami ura|lett. "Sotto un'onda al largo di Kanagawa"}} è una [[xilografia]] in stile ''[[ukiyo-e]]'' del pittore [[Giappone|giapponese]] [[Hokusai]] pubblicata la prima volta tra il 1830 e il 1831<ref>{{cita|Bayou, 2008|p. 130}}. La [http://www.loc.gov/pictures/item/2008660568/ Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti] fornisce una datazione meno precisa, facendo risalire l'opera al periodo tra gli anni 1826 e 1833, il [http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=3097579&partId=1 Brithish Museum] attesta la sua datazione al 1831 circa, mentre secondo il [http://www.guimet.fr/fr/expositions/expositions-passees/hokusai--laffole-de-son-art--dedmond-de-goncourt-a-norbert-lagane Museo Guimet] l'opera risale al periodo 1830-1832.</ref>.
 
Nel 2000 è stato scelto per la conservazione nel [[National Film Registry]] della [[Biblioteca del Congresso]] degli [[Stati Uniti]], in quanto giudicato "di rilevante significato estetico, culturale e storico", e nel 2007 è risultato 64º nella [[AFI's 100 Years... 100 Movies|lista dei 100 migliori film statunitensi di sempre]] dell'[[American Film Institute]].<ref name="locgov">{{Cita web|url=https://www.loc.gov/programs/national-film-preservation-board/film-registry/complete-national-film-registry-listing/|titolo=Complete National Film Registry Listing|editore=www.loc.gov|accesso=5 novembre 2018}}</ref><ref name="afi100upd">{{Cita web|url=https://www.afi.com/100Years/movies10.aspx|titolo=AFI'S 100 Years...100 Movies - 10th Anniversary Edition|editore=www.afi.com|accesso=10 novembre 2018}}</ref> Nel 2002 è stato introdotto nella ''Hall of Fame'' della Producers Guild of America e nel 2018 in quella della Online Film & Television Association.<ref name="imdb.awards">{{Cita web|url=https://www.imdb.com/title/tt0074958/awards?ref_=tt_ql_op_1|titolo=Quinto potere - Awards|editore=www.imdb.com|accesso=5 novembre 2018}}</ref>
È la prima e più celebre opera della serie intitolata {{nihongo|''[[Trentasei vedute del Monte Fuji]]''|富嶽三十六景|Fugaku sanjūrokkei}}, oltre a essere la più famosa nel suo genere e una delle immagini più conosciute al mondo<ref name="british">{{cita web|url=http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=3097579&partId=1|titolo=Kanagawa-oki nami-ura 神奈川沖浪裏 (Under the Wave off Kanagawa) / Fugaku sanjūrokkei 富岳三十六景 (Thirty-six Views of Mt. Fuji)|sito=Britishmuseum.org|editore=[[British Museum]]|lingua=en|accesso=1º marzo 2015}}</ref>.
 
== Trama ==
Di dimensioni 25,7 × 37,9 [[Centimetro|cm]], raffigura un'[[Onda marina|onda]] tempestosa che minaccia alcune imbarcazioni al largo di una zona corrispondente all'odierna [[prefettura di Kanagawa]]; come in tutte le altre rappresentazioni di questa serie sullo sfondo compare il [[Monte Fuji]]. Sebbene venga vista come l'opera che più rappresenta l'[[arte giapponese]], in realtà essa combina in egual misura elementi tradizionali della pittura orientale e caratteristiche tipiche dello stile occidentale. Ottenne immediato successo sia in patria che in [[Europa]], contribuendo alla nascita del [[giapponismo]] nella seconda metà del XIX secolo. Dal XX secolo in poi la sua popolarità crebbe ancora diffondendosi tantissimo nella [[cultura di massa]], venendo spesso copiata e [[Parodia|parodiata]].
 
== Produzione ==
È possibile trovare diverse copie dell'opera conservate in svariati musei del mondo tra cui il [[Metropolitan Museum of Art]] di [[New York]], il [[British Museum]] di [[Londra]], l'[[Art Institute of Chicago]], la [[National Gallery of Victoria]] di [[Melbourne]], la [[Bibliothèque nationale de France]] di [[Parigi]], il [[Civico museo d'arte orientale|Civico Museo d'Arte Orientale]] di [[Trieste]] e il [[Museo d'arte orientale (Torino)|Museo d'arte orientale]] di [[Torino]].
La MGM ha accettato di girare il film per risolvere la causa dello sceneggiatore Paddy Chayefsky sugli incassi per il suo film precedente, The Hospital (1971).(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/trivia.html)
 
Dalla sua uscita nel 1976, Network è diventato appariscente nella sua rappresentazione della televisione e della cultura americana in generale, anticipando la miscela di telegiornale e intrattenimento, la proliferazione di spettacoli di "realtà" e altri programmi di sfruttamento e l'influenza dominante del globale corporazioni. La visione oscura della televisione del film potrebbe ora applicarsi anche all'industria cinematografica, dove è difficile immaginare una produzione contemporanea di Hollywood che oserebbe affrontare un argomento così controverso in termini così audaci e critici.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
== Storia ==
=== La tradizione cinese e giapponese della pittura paesaggistica ===
 
Nel 2005 è stato annunciato che George Clooney avrebbe recitato in un adattamento CBS-TV che sarebbe stato trasmesso in diretta (in riferimento alle radici di Chayefsky e Lumet). Prima che i piani per quel progetto venissero scartati, Clooney proiettò il film del 1976 per un gruppo di "giovani" e scoprì che nessuno di loro lo riconosceva come satira. "Non riuscivo a capirlo", ha detto Clooney all'Associated Press. Quindi "si rese conto che tutto ciò di cui Chayefsky aveva scritto era successo".(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Durante la fase di composizione dell'opera, Hokusai si trovava in un periodo della sua vita particolarmente stressante e difficoltoso. Afflitto da gravi problemi economici e tormentato da problemi di salute, dopo la morte della moglie nel 1828 fu costretto a prendersi cura del nipote e accollarsi i suoi debiti: ripercussioni finanziarie che pesarono sulla sua attività per gli anni a venire e, probabilmente, furono il motivo per cui egli decise che il tema principale della serie ''Trentasei vedute del Monte Fuji'' sarebbe stato il contrasto tra la sacralità del Fuji e la vita secolare<ref name="royalsociety"/>. Prima di giungere al concepimento de ''La grande onda'', considerata la sua opera più conosciuta, Hokusai sperimentò tale concetto già dalle sue prime illustrazioni e stampe, traendo ispirazione dagli elementi tradizionali della pittura giapponese e cinese, come dagli influssi dello stile [[Civiltà occidentale|occidentale]]<ref name="Hickey"/><ref name="Dorfles">{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/settembre/30/Hokusai_sull_onda_del_Giappone_co_0_9909305513.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/settembre/30/Hokusai_sull_onda_del_Giappone_co_0_9909305513.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo=Hokusai, sull'onda del Giappone|autore=Gillo Dorfles|wkautore=Gillo Dorfles|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=30 settembre 1999|pagina=35|accesso=5 marzo 2015}}</ref>.
 
Il film è stato finanziato e distribuito da United Artists e MGM, nonostante il fatto che UA si sia recentemente accontentata di Chayefsky in una causa sul diritto della società di noleggiare il suo film precedente, The Hospital (1971), a ABC-TV in un pacchetto con un film di successo. UA inizialmente ha respinto Network come troppo controverso, ma riconsiderato dopo che MGM ha accettato di girare il film.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Hokusai prese ispirazione per la raffigurazione delle onde e del movimento dell'acqua dallo stile ''[[shan shui]]'', forma artistica originaria della [[Cina]] i cui soggetti più ricorrenti sono montagne, fiumi e cascate. Nei dipinti ''shan shui'', tuttavia, raramente la natura viene raffigurata come forza divina in grado di condizionare la vita umana, e per questo motivo è probabile che le prime illustrazioni di Hokusai risentano soprattutto dell'influenza dello stile giapponese {{nihongo|''[[yamato-e]]''|大和絵}}, in cui la forza dell'acqua e il potere delle onde sono sovente utilizzate per dare risalto agli sforzi umani. Combinando i tratti principali di queste due forme artistiche, Hokusai pubblicò tra il 1822 e il 1823 la serie di miniature {{nihongo|''Motivi moderni per pettini e pipe''|今様櫛雛形|Imayō sekkin hinagata}} tra le quali alcune raffigurano il Monte Fuji e le onde, sebbene non ancora in combinazione; in un'altra alcuni pescatori gettano delle reti, mentre le loro ''oshiokuri-bune'' sono in balia dei flussi delle onde<ref name="Hickey"/>.
 
Sidney Lumet e Paddy Chayefsky hanno affermato che il film non doveva essere una satira ma un'immagine di ciò che stava realmente accadendo.(imdb.trivia)
=== L'importanza dello stile europeo ===
Durante il [[periodo Edo]] (1603-1868) in Giappone vigeva una politica di isolazionismo (''[[sakoku]]'') voluta dallo [[shogunato Tokugawa]] che inibiva qualsiasi contatto con l'esterno ad eccezione di pochi scambi commerciali con cinesi, [[corea]]ni e [[Paesi Bassi|olandesi]]. L'accordo con questi ultimi per il Paese asiatico costituiva l'unico accesso verso l'Occidente, ma garantiva comunque la possibilità di trarre beneficio da culture differenti, le quali finirono per avere un profondo effetto su molti aspetti della vita giapponese, comprese le arti. Nel campo della pittura erano molto apprezzati la precisione e il realismo caratteristici dello stile occidentale, che andarono a influenzare diversi artisti nipponici del tempo, tra i quali il più noto è [[Shiba Kōkan]] (1747-1818). Egli, a sua volta, fu fonte di grande ispirazione per Hokusai, il quale pubblicò nel 1797 {{nihongo|''Primavera a Enoshima''|江ノ島春望|Enoshima shunbō}}, un'immagine con gli stessi elementi che compongono l'opera di Kōkan {{nihongo|''Veduta di Shichirigama vicino a Kamakura nella provincia di Sagami''|相州鎌倉七里ヶ浜図|Sōshū Kamakura Shichirigahama no zu}}, pubblicata nel 1796. Entrambe le opere ricorrono alla tecnica europea dell'uso della prospettiva per tradurre sul foglio la profondità degli spazi, con i pescatori sulla spiaggia di [[Enoshima]] in primo piano e il Fuji sullo sfondo: in passato quest'ultimo era stato sempre raffigurato in primo piano dando risalto al suo significato religioso, ma nel periodo Edo si assistette per la prima volta a un'inversione di tendenza, determinata dall'influenza che la pittura europea stava avendo su quella giapponese in quegli anni<ref name="Hickey"/>.
 
L'unica musica che si ascolta nel film proviene da spot pubblicitari e temi di programmi televisivi.(imdb.trivia)
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File:Naotake1.jpg|''Toeizan shinobazuike'' di [[Naotake Odano]] (circa 1770), esempio di influenza occidentale sulla pittura giapponese
File:Shiba Kôkan 7.jpg|''Veduta di Shichirigama vicino a Kamakura nella provincia di Sagami'' di [[Shiba Kōkan]] (1796)
File:Springtime in Enoshima.jpg|''Primavera a Enoshima'' di Hokusai (1797)
File:Enoshima and Mt. Fuji.jpg|''Enoshima e Monte Fuji'' (circa 1800), ''surimono'' in cui Hokusai riprende gli stessi elementi di ''Primavera a Enoshima''
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Lo sceneggiatore Aaron Sorkin ha affermato che Paddy Chayefsky, e in particolare la sua sceneggiatura per questo film, sono stati di grande ispirazione per lui: "Nessun anticipatore del futuro, nemmeno Orwell, ci ha visto giusto come Chayefsky quando ha scritto Network".(imdb.trivia)
=== Un'idea portata avanti per trent'anni ===
Nei primi anni del XIX secolo Hokusai pubblicò altre due opere in stile occidentale che possono essere considerate i precursori de ''La grande onda''. Si tratta di {{nihongo|''Veduta di Honmoku vicino a Kanagawa''|賀奈川沖本杢之図|Kanagawa oki Honmoku no zu}} e di {{nihongo|''Imbarcazioni da trasporto in mezzo alle onde''|おしをくりはとうつうせんのづ|Oshiokuri hatō tsusen no zu}}<ref>{{cita|Nagata e Bester, 1999|p. 40}}.</ref><ref name="salamon">{{cita pubblicazione|url=http://www.salamonprints.com/Cataloghi/Cento%20vedute%20Fuji.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110916143118/http://www.salamonprints.com/Cataloghi/Cento%20vedute%20Fuji.pdf|formato=pdf|titolo=Hokusai. Edo 1760-1849. Le cento vedute del Fuji. Fugaku hyakkei|rivista=L'arte antica|autore=Silverio Salamon|curatore=Pietro Gobbi|dataarchivio=16 settembre 2011|pagina=21|data=2005|accesso=5 marzo 2015|urlmorto=sì}}</ref>. In entrambe le immagini il primo piano è occupato essenzialmente da un'enorme onda raffigurata nell'atto di travolgere un'imbarcazione, rivelando l'esistenza di una chiara idea di fondo la quale si sarebbe evoluta fino al concepimento de ''La grande onda'' trent'anni più tardi<ref name="royalsociety"/>.
 
Nel 2005, in preparazione di quello che alla fine sarebbe stato un progetto scartato per un adattamento televisivo dal vivo di questo film, George Clooney ha proiettato il film per un gruppo di adolescenti e giovani adulti al fine di determinare le loro reazioni. Ha scoperto, con sua grande sorpresa, che nessuno dei giovani ha riconosciuto il film come satira. "Non riuscivo a capire", disse Clooney all'Associated Press. Quindi si rese conto "che tutto ciò che Paddy Chayefsky aveva scritto era successo".(imdb.trivia)
Nello stesso periodo il [[blu di Prussia]] divenne largamente accessibile permettendo ad artisti come Hokusai di rendere la profondità e la rotondità degli oggetti senza fare affidamento sulla prospettiva lineare. Tuttavia, Hokusai si rese conto che le forme rotonde e gentili delle onde raffigurate nei suoi precedenti lavori non erano adatte a rappresentare un'onda gigante in mare aperto, la quale necessitava di maggiore impatto visivo. Alla ricerca di un effetto che potesse essere più credibile egli prese ispirazione dai dipinti della [[scuola Rinpa]], in particolare da {{nihongo|''Hatō zu byōbu''|波涛図屏風||"Onde su paravento"}} di [[Ogata Kōrin]] (1658-1716). Ne ''La grande onda di Kanagawa'', a differenza dell'opera di Kōrin, l'onda viene inserita in un contesto e uno spazio, sebbene altri elementi di distrazione, presenti per esempio nelle prime rappresentazioni di Enoshima, vengano eliminati<ref name="Hickey"/>. Il design finale dell'onda, benché piuttosto semplice, è, tuttavia, il risultato di un lungo processo, una riflessione metodica. Le basi di questo metodo sono state dettate da Hokusai nelle sue ''Brevi lezioni di disegno semplificato'' del 1812, in cui spiega che ogni oggetto può essere disegnato sfruttando la relazione tra il [[cerchio]] e il [[quadrato]], attraverso l'uso di un [[Compasso (strumento)|compasso]] e di una [[Riga (strumento)|riga]]<ref name="royalsociety"/><ref>{{cita|Delay, 2004|p. 197}}.</ref>.
 
La sceneggiatura di Paddy Chayefsky è stata adattata da Lee Hall in uno spettacolo al National Theatre di Londra. Il regista è Ivo van Hove con Bryan Cranston nei panni di Howard Beale, Douglas Henshall, Michelle Dockery e Caroline Faber. La produzione ha avuto una durata di 18 settimane al Cort Theatre di Broadway a partire da novembre 2018. Cranston riprenderà la sua esibizione a Londra, con Ivo van Hove di nuovo regista.(imdb.trivia)
Alcuni anni più tardi Hokusai riprese il concetto alla base de ''La grande onda'' quando completò l'opera {{nihongo|''Il Fuji dal mare''|海上の不二|Kaijō no Fuji}}, per il secondo volume della serie ''Cento vedute del Monte Fuji''. In questa stampa è presente la stessa relazione tra l'onda e il vulcano, e lo stesso scoppio di schiuma e bolle. L'immagine tuttavia manca di drammaticità per via dell'assenza delle barche e degli esseri umani, mentre la schiuma dell'onda si confonde con il volo degli uccelli. Mentre ne ''La grande onda'' il moto dell'onda è opposto al senso di lettura giapponese (da destra verso sinistra) ne ''Il Fuji dal mare'' l'onda e gli uccelli si muovono armoniosamente nella direzione più facilmente leggibile da un osservatore giapponese<ref name="Hickey"/><ref name="salamon"/><ref>{{cita web|url=http://classes.yale.edu/fractals/Panorama/Art/Hokusai/Hokusai.html|titolo=Hokusai|sito=Yale.edu|editore=[[Università di Yale]]|lingua=en|accesso=6 marzo 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110908210222/http://classes.yale.edu/fractals/panorama/Art/Hokusai/Hokusai.html|dataarchivio=8 settembre 2011}}</ref>.
 
La United Artists accettò di girare il film nonostante avesse recentemente concluso una causa intentata dai produttori Paddy Chayefsky e Howard Gottfried che contestavano il diritto della società di noleggiare il loro film precedente, Anche i dottori ce l'hanno (1971), alla rete televisiva statunitense ABC in un pacchetto con film di minor successo. Più tardi, la United Artists indietreggiò, temendo che l'argomento fosse troppo controverso. Una volta che la MGM accettò di girare il film, la United Artists improvvisamente fece una svolta, scegliendo di co-produrre il film con lo studio rivale che, sei anni dopo, avrebbe acquistato la United Artists a titolo definitivo dopo la debacle de I cancelli del cielo (1980).(imdb.trivia)
<gallery mode="packed" heights="180px">
File:Kanagawa-oki Honmoku no zu.jpg|''Veduta di Honmoku vicino a Kanagawa'' (1803)
File:Oshiokuri Hato Tsusen no Zu.jpg|''Imbarcazioni da trasporto in mezzo alle onde'' (1805)
File:Rough waves (Ogata Kōrin).jpg|''Hatō zu byōbu'' di [[Ogata Kōrin]], a cui Hokusai si ispirò per il design de ''La grande onda''
File:A colored version of the Big wave from 100 views of the Fuji, 2nd volume.jpg|Versione a colori de ''Il Fuji dal mare'', dal secondo volume di ''Cento vedute del Monte Fuji''
</gallery>
 
Negli adattamenti teatrali UK/USA del film, Diana è interpretata da Michelle Dockery (Regno Unito/2017) e da Tatiana Maslany (Stati Uniti/2018). Howard Beale da Bryan Cranston (Regno Unito e Stati Uniti), Max Schumacher da Douglas Henshall (UK/2017) e Tony Goldwyn (US/2018) e Frank Hackett da Tunji Kasim (Regno Unito), ecc.(imdb.trivia)
== Descrizione ==
 
La famosa citazione è stata utilizzata in una pubblicità del 2018 per Renewable Energy.(imdb.trivia)
L'immagine è stampata in {{nihongo|formato orizzontale|横絵|yoko-e}} e le sue dimensioni seguono il modello {{nihongo|''ōban''|大判}}, il formato più comune tra quelli utilizzati per le stampe giapponesi: circa 25 [[Centimetro|cm]] di altezza e 38&nbsp;cm di larghezza<ref name="glossary">{{cita web|url=http://mercury.lcs.mit.edu/~jnc/prints/glossary.html|titolo=Glossary of Terms Useful for Discussing Woodblock Prints|autore=Advanced Network Architecture Group|editore=Massachusetts Institute of Technology, Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory|lingua=en|accesso=1º marzo 2015}}</ref>. ''La grande onda'' misura 25,7&nbsp;cm × 37,9&nbsp;cm<ref name="museumart">{{cita web|url=http://www.metmuseum.org/toah/works-of-art/JP1847|titolo=The Great Wave at Kanagawa (from a Series of Thirty–Six Views of Mount Fuji)|sito=Metmuseum.org|editore=[[Metropolitan Museum of Art]]|lingua=en|accesso=1º marzo 2015}}</ref>.
La [[Composizione (arte)|composizione]] è costituita da tre elementi principali: il mare in tempesta, le barche e una montagna. La firma di Hokusai è posta nell'angolo in alto a sinistra.
[[File:Kanagawa-oki nami-ura - huge wave against human.jpg|thumb|Particolare della stampa in cui è chiaramente riconoscibile il [[Monte Fuji]] in lontananza. In primo piano le barche in balia dell'onda.]]
[[File:The Great Wave off Kanagawa - wave.jpg|thumb|Particolare della cresta dell'onda]]
[[File:The Great Wave off Kanagawa - Title and signature.jpg|thumb|upright|Il titolo dell'opera e la firma di Hokusai]]
 
L'omicidio in diretta di Howard Beale è stato ispirato da quello della conduttrice Christine Chubbuck.(imdb.trivia)
=== La montagna ===
 
Paddy Chayefsky è stato stranamente preveggente nella sua sceneggiatura in tre modi significativi. In primo luogo, la sceneggiatura riguarda gli avvenimenti di UBS, la quarta rete immaginaria esistente accanto a ABC, CBS e NBC. Nel la 1987 Fox divenne la vera quarta rete. In secondo luogo, nel suo discorso ai suoi dipendenti sui suoi obiettivi per UBS, Diana Christensen afferma: "Non voglio una programmazione convenzionale su questa rete. Voglio la controcultura, voglio l'anti-sistema", il tipo di programmazione offerto da FOX con le sue due serie d'esordio, Sposati con figli (1987) e The Tracey Ullman Show (1987). In terzo luogo, la creazione dello show sull'Ecumenical Liberation Army di Diana Christensen e le sue attività criminali anticipa la "reality TV" in quanto, a seguito dello sciopero degli scrittori del 1988 (durato ventidue settimane), la FOX iniziò a ridurre nuovi contenuti. Per sostituirlo, la rete ha acquistato lo show Cops (1989) che presentava agenti di polizia che tentavano di contrastare l'attività criminale. Nonostante i predecessori molto degni di nota, come An American Family (1973), che descriveva le esperienze della famiglia Loud e Scared Straight! (1978), alcuni considerano Cops (1989) il vero progenitore della "reality TV".(imdb.trivia)
La montagna con la vetta innevata raffigurata nell'opera è il [[Monte Fuji]], che in Giappone è considerato alla stregua di un simbolo nazionale<ref>{{cita pubblicazione|url=http://faculty.oxy.edu/yuhas/articles/arth368/Bernstein-WhoseFuji.pdf|formato=pdf|titolo=Whose Fuji? Religion, Region, and State in the Fight for a National Symbol|autore=Andrew Bernstein|rivista=Monumenta Nipponica|volume=67|numero=1|pp=51-99|data=2008|editore=[[Sophia University]]|doi=10.1353/mni.0.0001|lingua=inglese|accesso=20 marzo 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140322001924/http://faculty.oxy.edu/yuhas/articles/arth368/Bernstein-WhoseFuji.pdf|dataarchivio=22 marzo 2014}}</ref> e rappresenta uno dei più importanti simboli religiosi del Paese<ref>{{cita|Picken, 1994|pp. 226-227}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://eos.kokugakuin.ac.jp/modules/xwords/entry.php?entryID=1084|titolo=Fuji/Sengen Shinkō|autore=Takahiro Nogami|data=24 febbraio 2007|lingua=en|editore=Encyclopedia of Shinto|accesso=20 febbraio 2014}}</ref>. Il Fuji è un soggetto ricorrente nell'arte giapponese poiché da sempre associato alla bellezza, e occupa un ruolo centrale in molte rappresentazioni artistiche appartenenti allo stile {{nihongo|''meisho-e''|名所絵||"immagini di luoghi famosi"<ref name="glossary"/>}}, come nel caso della serie ''Trentasei vedute del Monte Fuji'' di Hokusai, di cui ''La grande onda di Kanagawa'' è l'opera più celebre<ref>{{cita web|url=http://web-japan.org/nipponia/nipponia35/en/topic/index.html|titolo=Mount Fuji as Art|editore=Web Japan|pubblicazione=Nipponia|numero=35|data=15 dicembre 2005|lingua=en|accesso=4 marzo 2015}}</ref>.
 
=== Sceneggiatura ===
Il colore scuro attorno al Monte Fuji sembra indicare che la scena sia ambientata alle prime ore del mattino, con il sole che sorge da dietro l'osservatore, illuminando la cima innevata della montagna. Benché il [[cumulonembo]] sospeso tra l'osservatore e la montagna faccia presagire l'arrivo di una tempesta, non vi è alcuna traccia di pioggia né nella scena in [[primo piano]] né in prossimità del Fuji, che a sua volta è raffigurato completamente senza nuvole<ref name="royalsociety">{{cita web|url=http://rsnr.royalsocietypublishing.org/content/early/2009/02/23/rsnr.2007.0039.full|titolo=What kind of a wave is Hokusai's Great wave off Kanagawa?|pubblicazione=Note and Records|editore=[[Royal Society]]|autore=Julyan H.E Cartwright|autore2=Hisami Nakamura|data=25 febbraio 2009|doi=10.1098/rsnr.2007.0039|lingua=en|accesso=4 marzo 2015}}</ref>.
Il germe dell'idea di Network è venuto da un incidente nella vita reale quando la giornalista televisiva Christine Chubbuck si è suicidata in diretta televisiva durante un telegiornale il 15 luglio 1974, a Sarasota, in Florida, stazione televisiva WXLT. Nello stesso anno, l'ex scrittore televisivo Paddy Chayefsky ha iniziato a lavorare alla sceneggiatura di Network. Lo scenografo nato nel Bronx, il cui brillante lavoro durante l'Età d'oro della TV degli anni '50 aveva portato a sceneggiature per film, aveva vinto gli Oscar per le sue sceneggiature per Marty (1955) e The Hospital (1971). Disilluso e infastidito dal percorso intrapreso dalla televisione, Chayefsky iniziò a creare una sceneggiatura cupamente satirica sul mezzo che un tempo lo aveva nutrito ma ora suscitava il suo disprezzo.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
 
Dopo la sua morte nel 1981, Chayefsky lasciò alle spalle ampie note sulla creazione di quella sceneggiatura. In quegli scritti, ora detenuti dalla Biblioteca per le arti dello spettacolo di New York, notò che stava vedendo gli atteggiamenti negativi dell'era di Watergate e della guerra del Vietnam in tutta la programmazione delle reti televisive, e voleva affrontare questo nel suo sceneggiatura. In una nota dattiloscritta a sé stesso scrisse che gli americani "non vogliono spettacoli di tipo familiare allegri e felici come Eyewitness News; il popolo americano è arrabbiato e vuole spettacoli arrabbiati". Chayefsky ha descritto la televisione come "un gigante indistruttibile e terrificante che è più forte del governo" e ha scritto che "l'unica battuta che abbiamo per noi è l'idea di ANGER".(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
=== Le barche ===
 
Nella ricerca della sua sceneggiatura, Chayefsky fece viaggi nelle redazioni di San Francisco e Atlanta e compilò dati sulla vita di ancore nazionali come Walter Cronkite e John Chancellor. Dopo forti reazioni al film completo da parte dei membri dei media, avrebbe chiarito in lettere a emittenti di spicco che non li aveva presi di mira. Ha anche affermato che "non ha mai significato che questo film fosse un attacco alla televisione come istituzione in sé, ma solo come metafora per il resto dei tempi".(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Nell'immagine vi sono tre imbarcazioni chiamate {{nihongo|''oshiokuri-bune''|押送船}}, veloci chiatte lunghe circa 12-15 metri utilizzate per il trasporto del pesce ancora vivo<ref>{{cita|Kobayashi e Harbison, 1997|p. 47}}.</ref> dalle penisole di [[Penisola di Izu|Izu]] e [[Penisola di Bōsō|Bōsō]] ai mercati della [[Baia di Tokyo|baia di Edo]]. Come suggerisce il nome dell'opera, le imbarcazioni si trovano al largo del porto di [[Kanagawa-ku|Kanagawa]], a sua volta adiacente alla [[Kanagawa-juku]] (l'odierna [[stazione di Higashi-Kanagawa]] a [[Yokohama]]), in passato importante punto di scalo nella [[Tōkaidō (strada)|strada]] che collegava Edo a Kyoto. Se ambientata ai giorni nostri, la scena si svolgerebbe a circa 30 chilometri a sud di Tokyo, con il Monte Fuji distante approssimativamente 90 chilometri dagli occhi dell'osservatore<ref name="royalsociety"/>.
 
Per la sua rete immaginaria, chiamata UBS, Chayefsky ha creato una gerarchia aziendale immaginaria che coinvolge 23 persone diverse e ha persino elaborato una griglia di programmazione dettagliata con programmi grotteschi come "Death Squad", "Killer Theater" e "Celebrity Checkers". Mentre sviluppava incidenti nella sceneggiatura, si rese conto che il tono stava diventando sempre più assurdo: "Tutto questo è Stranamore-come l'inferno. Possiamo farlo funzionare?"(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Vi sono otto vogatori per barca, afferrati ai loro remi. Altri due passeggeri stanno posizionati a [[prua]] di ciascuna barca, portando il numero totale di uomini presenti nell'immagine a trenta. Indossano una veste color [[Indaco (colore)|indaco]] chiamata {{nihongo|''[[samue]]''|作務衣}}, da cui si può presumere che la scena sia ambientata in una giornata primaverile, in quanto tali abiti da lavoro erano indossati solitamente in primavera e in autunno, con la differenza che nella stagione autunnale le vesti erano di colore marrone<ref name="royalsociety"/>.
 
Ad aiutarlo a "farlo funzionare" è stato il regista Sidney Lumet, che aveva anche una profonda conoscenza del mondo della televisione. Lui e Chayefsky erano amici intimi, avendo entrambi stabilito la loro carriera durante i giorni di gloria della televisione degli anni '50 a New York City. La carriera da regista di Lumet, che avrebbe durato quasi 60 anni, includeva episodi di You Are There della CBS-TV, in cui eventi storici venivano drammatizzati mentre Walter Cronkite "riportava" su di essi. È stato uno dei primi ibridi di notizie e intrattenimento a svolgere un ruolo di primo piano in Network. La carriera cinematografica di Lumet iniziò con 12 Angry Men (1957), che era stato originariamente scritto per la televisione. In seguito avrebbe detto che, avvicinandosi a Network, non la pensava come satira ma come "puro reportage".(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
=== Il mare e le onde ===
 
Questa accusa dell'era televisiva è stata ideata da uno scrittore che ha lasciato il segno nel mezzo due decenni prima. Paddy Chayevsky era una delle luci principali di quella che divenne nota come l'Età dell'Oro della TV, un periodo negli anni '50 in cui il dramma dal vivo era un elemento di trasmissione e le notizie TV non avevano ancora usurpato totalmente il quotidiano come fonte numero uno di informazioni. Sebbene alcuni dei critici più negativi di Network credessero che si stesse scagliando contro l'industria che aveva lanciato la sua carriera, la verità era che Chayevsky aveva davvero un'esperienza molto positiva nella scrittura per il piccolo schermo; nel 1953 debuttò con il suo teledrama, Marty, che divenne un quadruplo vincitore dell'Oscar nella sua versione cinematografica del 1955. Ma era sempre diffidente nei confronti del mezzo e della sua influenza potenzialmente negativa; suo figlio in seguito parlò di come Chayevsky gli impediva di guardare molta TV e si scagliò costantemente contro la "spazzatura" che sentiva essere mostrato. Nel 1955, ha cercato di vendere NBC su una parodia del mezzo su un host in una stazione locale dell'Ohio che crea uno spettacolo di varietà esagerato che finisce per mandare in onda la serie settimanale di Ed Sullivan. E dagli anni '70, i cambiamenti in televisione gli avevano dato ancora più motivi per lamentarsi dei suoi effetti sulla società. "È tutta una follia", ha detto. "La gente è istantanea adesso. Grazie alla TV abbiamo sviluppato un intervallo di concentrazione di dieci minuti." Ha riservato le sue critiche più aspre a quella che ha visto come una piccola élite aziendale che ha il completo controllo culturale, politico e sociale del medium e ha acquisito il potere di "fare o distruggere presidenti, papi e primi ministri".(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Il mare è l'elemento predominante della composizione, rappresentato nella forma di un'[[Onda marina|onda]] che si estende per tutta la scena nel momento prima di infrangersi. Il disegno cattura l'istante in cui l'onda forma una spirale quasi perfetta il cui centro passa per quello dell'immagine, dando la possibilità di vedere il Monte Fuji sullo sfondo.
 
=== Cast ===
Benché a volte venga ritenuta uno [[tsunami]], l'onda è, come suggerisce il titolo dell'opera, molto più probabilmente una grande [[onda anomala]], una {{nihongo|''oki nami''|沖浪||"onda in mare aperto"}} o, ancora, un treno di onde di relativa breve lunghezza, considerando quella che sembra essere la pendenza finale di un'altra grande onda nella parte destra del disegno. Tuttavia non è possibile scartare a priori l'ipotesi di un maremoto soltanto analizzando l'immagine<ref name="royalsociety"/>.
Henry Fonda rifiutò il ruolo di Howard Beale, dicendo che era "troppo isterico".(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/trivia.html)
 
La figlia di Walter Cronkite, Kathy, interpreta il radicale di sinistra Mary Ann Gifford, un ruolo vagamente basato su Patricia Hearst.
Prendendo la stazza delle imbarcazioni come riferimento e in considerazione il fatto che Hokusai ridusse la [[Scala di rappresentazione|scala]] verticale dell'opera del 30%, è possibile trarre un'approssimazione delle dimensioni dell'onda più grande, la cui altezza stimata è di circa 10-12 metri<ref name="royalsociety"/>.
 
Laureen Hobbs, il radicale nero interpretato da Marlene Warfield, è stato modellato liberamente sull'attivista Angela Davis.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
=== La firma ===
 
Si dice che Tim Robbins abbia debuttato nel film interpretando un assassino alla fine del film. Ma Robbins ha smentito questa voce, dicendo che all'epoca era ancora al liceo.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Ne ''La grande onda di Kanagawa'' compaiono due scritte. La prima, il titolo dell'opera, si trova all'interno di un riquadro rettangolare in alto a sinistra in cui si legge: {{nihongo|''Fugaku sanjūrokkei'' ''Kanagawa oki'' ''nami ura''|冨嶽三十六景 神奈川冲 浪裏}}, che significa "Trentasei vedute del Monte Fuji / al largo di Kanagawa / sotto un'onda". La seconda scritta è posta alla sinistra del riquadro e si tratta della [[firma]] dell'artista: {{nihongo|''Hokusai aratame Iitsu hitsu''|北斎改为一笔}} che può essere tradotto come "Dal pennello di Hokusai, che cambiò il nome in Iitsu"<ref>{{cita web|url=http://biblioteche.comune.trieste.it/Record.htm?idlist=1&record=19259182124910773649|titolo=Kanagawa oki nami ura = La grande onda presso la costa di Kanagawa / Katsushika Hokusai|sito=Biblioteche.comune.trieste.it|editore=[[Trieste|Comune di Trieste]]|accesso=5 marzo 2015}}</ref>.
 
Nei suoi appunti, Chayefsky annotò le sue idee sul casting. Per l'ancora infiammata alla fine interpretata da Peter Finch, immaginò Henry Fonda, Cary Grant, James Stewart e Paul Newman. È arrivato al punto di scrivere Newman, dicendogli che "Tu e una manciata di altri attori sei l'unico a cui riesco a pensare con la gamma per questa parte". Il regista Lumet voleva Fonda, con cui aveva lavorato diverse volte, ma Fonda ha rifiutato il ruolo, trovandolo troppo "isterico" per i suoi gusti. Anche Jimmy Stewart ha ritenuto la sceneggiatura inadatta, opponendosi al linguaggio forte. La prima considerazione è stata data ai giornalisti della vita reale Walter Cronkite e John Chancellor, ma nessuno dei due era aperto all'idea. Anche se non menzionato nelle note di Chayefsky, George C. Scott, Glenn Ford e William Holden avrebbero anche rifiutato di interpretare Beale, anche se ovviamente Holden ha finito per interpretare l'esecutivo stanco della battaglia Schumacher. Per quel ruolo Chayefsky aveva elencato Walter Matthau e Gene Hackman. Glenn Ford è stato preso in considerazione anche per questa parte, e si diceva che fosse uno dei due contendenti finali. Holden ha finalmente ottenuto il vantaggio grazie al suo recente successo al botteghino, The Towering Inferno (1974).(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Hokusai è noto per aver utilizzato durante la sua esistenza almeno una trentina di pseudonimi. Sebbene l'uso di nomi diversi fosse una pratica comune tra gli artisti giapponesi del tempo, il numero che egli utilizzò supera di gran lunga quello di qualsiasi altro grande artista giapponese. La scelta di cambiare il proprio pseudonimo così frequentemente è spesso legata ai cambiamenti nella sua produzione artistica e nello stile, ed è utilizzata dagli storici d'arte per suddividere la sua vita in determinati periodi<ref name="weston116">{{cita|Weston, 2002|p. 116}}.</ref>. Nella serie ''Trentasei vedute del Monte Fuji'' Hokusai usa quattro differenti firme, cambiandole a seconda delle diverse fasi del lavoro: ''Hokusai aratame Iitsu hitsu'', ''Zen Hokusai Iitsu hitsu'', ''Hokusai Iitsu hitsu'' e ''Zen saki no Hokusai Iitsu hitsu''<ref name="bibliofrance">{{cita web|url=http://expositions.bnf.fr/japonaises/grand/083.htm|titolo=Sous la vague au large de Kanagawa (Kanagawa-oki nami-ura)|sito=Expositions.bnf.fr|editore=[[Bibliothèque nationale de France]]|accesso=5 marzo 2015|lingua=fr}}</ref>.
 
Per il ruolo di Faye Dunaway nel ruolo del dirigente della programmazione, Chayefsky ha pensato a Candice Bergen, Ellen Burstyn e Natalie Wood. Lo studio ha suggerito Jane Fonda, con Jill Clayburgh, Diane Keaton, Marsha Mason e l'attrice televisiva Kay Lenz anche nella corsa. Ma Lumet voleva Vanessa Redgrave, che considerava "la più grande attrice di lingua inglese al mondo"; Chayefsky, ebreo e sostenitore di Israele, ha obiettato sulla base del sostegno di Redgrave all'Organizzazione per la liberazione palestinese. Secondo Lumet, anche lui ebreo, "Paddy, è una lista nera!" a cui Chayefsky rispose: "Non quando un ebreo lo fa a un gentile!"(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
=== Copie dell'opera ===
[[File:Tsunami by hokusai 19th century.jpg|thumb|left|La copia conservata al [[Metropolitan Museum of Art]] di [[New York]]]]
 
Fu Chayefsky che alla fine trovò l'ispirazione di Peter Finch come possibile Beale. I produttori del film erano diffidenti sul fatto che Finch, nato in Inghilterra e cresciuto in parte in Australia, potesse sembrare un autentico americano; hanno chiesto un'audizione prima che il suo casting potesse essere preso in considerazione. Secondo quanto riferito, Finch, attore di notevole importanza, ha risposto: "Orgoglio per i bugger. Metti la sceneggiatura nella posta". Comprendendo immediatamente che il ruolo era una prugna, accettò persino di pagare la sua tariffa a New York per un test sullo schermo. Si è preparato per l'audizione ascoltando ore di trasmissioni di giornalisti americani e dopo settimane di lettura delle edizioni internazionali di The New York Times e Herald Tribune in una registrazione su nastro, quindi ascoltando le riproduzioni con un orecchio critico. Il produttore Howard Gottfried ha ricordato che Finch "era nervosissimo al primo incontro a pranzo e proprio come un provino per bambini. Dopo averlo ascoltato, Sidney Lumet, Paddy ed io eravamo entusiasti perché sapevamo che era una parte infernale pressofuso." Finch ha stretto l'accordo con Lumet suonandogli i nastri delle sue letture sui giornali.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Dal momento che la serie si dimostrò un successo sin dal primo momento della sua pubblicazione, la stampa delle copie continuò fino a quando i blocchi non iniziarono a mostrare notevole usura. È probabile che i blocchi originali permisero di stampare circa 5&nbsp;000 copie<ref name="davies">{{en}}''[[The Private Life of a Masterpiece]]'': episodio 3x06: Russell Davies, ''Katsushika Hokusai: The Great Wave'', [[BBC]], 17 aprile 2004. 50 min, colore.</ref>. Il prezzo di una di queste si aggirava sui 16 [[Mon giapponese|mon]], l'equivalente di una doppia porzione di [[Pasta#Pasta al di fuori dell'Italia|noodles]]<ref name="bbc4"/>.
 
C'era una certa preoccupazione che la combinazione di Holden e Dunaway potesse creare conflitto sul set, dal momento che i due erano stati risparmiati durante un precedente periodo da co-protagonista in The Towering Inferno. Secondo il biografo di Holden Bob Thomas, Holden era stata infastidita dal comportamento di Dunaway durante le riprese dell'epopea del disastro, in particolare la sua abitudine di lasciarlo fumante sul set mentre si occupava di capelli, trucco e telefonate. Un giorno, dopo un'attesa di due ore, secondo quanto riferito Holden afferrò la sua costar per le spalle, la spinse contro un muro del palcoscenico e scattò, "Me lo fai ancora una volta, e ti spingerò attraverso quel muro!"(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
È possibile determinare il grado di usura dei blocchi al momento della stampa di una copia esaminando due punti caratteristici. Il primo si trova dietro la barca più a destra dell'immagine; nelle stampe prodotte da blocchi usurati la linea del mare non è continua. Il secondo è invece alla sinistra del riquadro della firma, dove la linee che lo formano dovrebbero essere continue<ref name="davies"/>.
 
Tre attori del personaggio eccezionale sono stati aggiunti al cast di Network. Robert Duvall, uno specialista in conciso eufemismo, assunse il ruolo di insipido ma malvagio presidente della programmazione, visto dallo stesso Duvall come "un feroce presidente Ford". Ned Beatty accettò di interpretare il cinico, garrulous head corporate nonostante la brevità del ruolo, che equivale a un lungo monologo dinamico. Anni dopo ha consigliato ad altri attori di esitare a rifiutare qualsiasi ruolo perché "Ho lavorato un giorno su Network e ho ottenuto una nomination agli Oscar® per questo". Beatrice Straight ha avuto un ruolo ancora più breve come la moglie tradita del personaggio di Holden, con un'esibizione che è durata cinque minuti e 40 secondi. Aveva vinto un Tony Award nel 1953 per aver interpretato una moglie angosciata che è stata tradita in modo simile in The Crucible di Arthur Miller.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Un altro aspetto da considerare nel giudicare lo stato di conservazione delle stampe è il colore del cielo nella parte superiore. Copie in buono stato, come nel caso di quella conservata al Metropolitan Museum, mantengono il colore del cielo come dovrebbe essere, con un contrasto marcato tra le nuvole<ref name="davies"/>.
 
Faye Dunaway avrebbe poi detto che questo era "l'unico film che io abbia mai fatto che non hai toccato la sceneggiatura perché era quasi come se fosse scritta in versi". Era contenta del regista Sidney Lumet come della sceneggiatura, descrivendolo come "uno degli uomini, se non quelli, più talentuosi e professionali del mondo. Nelle prove, due settimane prima delle riprese, blocca le sue scene con il suo cameraman. un minuto viene sprecato mentre sta girando e questo dimostra non solo il budget dello studio ma l'impulso della performance ". Dunaway riuscì anche a mettere da parte gli scontri precedenti e ad avere una relazione apparentemente cordiale con il protagonista William Holden. Ha affermato che durante le riprese del nuovo film "l'ho trovato un uomo molto sano e simpatico". In seguito ha rivelato, tuttavia, che aveva voluto Robert Mitchum come Max.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Dato che molte delle riproduzioni sono andate perdute durante la storia, sopravvivono poche copie in buono stato di conservazione e prodotte quando i blocchi erano in buona condizione<ref name="davies"/>: alcune di queste è possibile trovarle conservate in svariati musei sparsi per il mondo, tra cui il [[Metropolitan Museum of Art]] di [[New York]]<ref name="museumart"/>, la [[Biblioteca del Congresso]]<ref name="bibliocongre"/> e la [[Arthur M. Sackler Gallery|Sackler Gallery]]<ref>{{cita|Hartman Ford, 2005|p. 203}}.</ref> di [[Washington]], il [[Los Angeles County Museum of Art|LACMA]]<ref>{{cita web|url=http://collections.lacma.org/node/191278|titolo=The Great Wave off Kanagawa|editore=[[Los Angeles County Museum of Art]]|sito=Lacma.org|lingua=en|accesso=10 marzo 2015}}</ref>, il [[Museum of Fine Arts (Boston)|Museum of Fine Arts]] di [[Boston]]<ref>{{cita web|url=http://www.mfa.org/collections/object/under-the-wave-off-kanagawa-kanagawa-oki-nami-ura-also-known-as-the-great-wave-from-the-series-thirty-six-views-of-mount-fuji-fugaku-sanj%C3%BBrokkei-177303|titolo=Under the Wave off Kanagawa (Kanagawa-oki nami-ura), also known as the Great Wave, from the series Thirty-six Views of Mount Fuji (Fugaku sanjûrokkei)|editore=[[Museum of Fine Arts (Boston)|Museum of Fine Arts]]|sito=Mfa.org|lingua=en|accesso=10 marzo 2015}}</ref>, il [[Minneapolis Institute of Arts]]<ref name="artsmia">{{cita web|url=http://archive.artsmia.org/edo-pop/sightseeing_travel_img6.html|titolo=Sightseeing and Travel: Under the Wave off Kanagawa|editore=[[Minneapolis Institute of Arts]]|sito=Artsmia.org|lingua=en|accesso=9 marzo 2015}}</ref>, il [[Rhode Island School of Design Museum|RISD Museum]] di [[Rhode Island]]<ref>{{cita web|url=http://risdmuseum.org/art_design/objects/2966_under_the_well_of_the_great_wave_off_kanagawa_kanagawa_oki_nami_ura|titolo=Under the well of the great wave off Kanagawa (Kanagawa oki nami ura)|editore=[[Rhode Island School of Design Museum]]|sito=Risdmuseum.org|lingua=en|accesso=10 marzo 2015}}</ref>, l'[[Art Institute of Chicago]]<ref>{{cita web|url=http://www.artic.edu/exhibition/beyond-great-wave-hokusai-s-images-mount-fuji|titolo=Beyond the Great Wave: Hokusai’s Images of Mount Fuji|editore=[[Art Institute of Chicago]]|sito=Artic.edu|lingua=en|accesso=9 marzo 2015}}</ref>, l'[[Honolulu Museum of Art|Honolulu Museum]]<ref>{{cita web|url=http://honolulumuseum.org/art/8953-the-great-wave-off-kanagawaa_z|titolo=The Great Wave off Kanagawa|editore=[[Honolulu Museum of Art]]|sito=Honolulumuseum.org|lingua=en|accesso=10 marzo 2015}}</ref>, il [[British Museum]] di [[Londra]]<ref name="british"/>, il [[Rijksmuseum]] di [[Amsterdam]]<ref>{{cita web|url=https://www.rijksmuseum.nl/nl/collectie/RP-P-1956-733|titolo=De grote golf bij Kanagawa, Katsushika Hokusai, Nishimura Yohachi, 1829 - 1833|editore=[[Rijksmuseum]]|sito=Rijksmuseum.nl|lingua=nl|accesso=10 marzo 2015}}</ref>, il [[Victoria and Albert Museum]] di [[Londra]]<ref>{{cita web|url=http://www.vam.ac.uk/users/node/7308|titolo=Katsushika Hokusai, 'The Great Wave off Kanagawa'|editore=[[Victoria and Albert Museum]]|sito=Vam.ac.uk|lingua=en|accesso=10 marzo 2015}}</ref>, la [[National Gallery of Victoria]] di [[Melbourne]]<ref>{{cita web|url=http://www.ngv.vic.gov.au/col/work/22076|titolo=The great wave off Kanagawa from the Thirty-six views of Mt Fuji series 1826-33|editore=[[National Gallery of Victoria]]|sito=Ngv.vic.gov|lingua=en|accesso=9 marzo 2015}}</ref>, il [[Museo d'arte orientale (Torino)|Museo d'arte orientale]] di [[Torino]]<ref>{{cita web|url=http://www.maotorino.it/mostra.php?id=90|titolo="La grande onda a largo di Kanagawa" di K. Hokusai|editore=[[Museo d'arte orientale (Torino)|Museo d'arte orientale]]|sito=Maotorino.it|accesso=5 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151005233142/http://www.maotorino.it/mostra.php?id=90|dataarchivio=5 ottobre 2015|urlmorto=sì}}</ref>, il [[Museo Guimet]]<ref name="guimet"/> e la [[Bibliothèque nationale de France]] di [[Parigi]]<ref name="bibliofrance"/>.
 
Nel ricercare il suo ruolo di donna rara nel mondo prevalentemente maschile di dirigenti televisivi, Dunaway ha incontrato il vice presidente della programmazione diurna della NBC Lin Bolen. Bolen ha notato in seguito che mentre riusciva a vedere qualcosa di se stessa nei manierismi e negli schemi linguistici di Dunaway, ha negato qualsiasi ulteriore connessione con il personaggio ed è stata sconvolta dalla sua mancanza di standard morali. Chayefsky e Lumet hanno fatto capire a Dunaway che volevano una caratterizzazione a sangue freddo e senz'anima senza ombre simpatiche. "Conosco la prima cosa che mi chiederai", le disse Lumet. "Dov'è la sua vulnerabilità? Non chiedertelo. Non ne ha. Se provi a intrufolarlo, me ne sbarazzerò in sala di montaggio, quindi sarà uno sforzo sprecato." L'allora marito di Dunaway, il frontman della J. Geils Band, Peter Wolf, la avvertì che avrebbe potuto rischiare di scrivere in un ruolo simile, ma Dunaway si lanciò senza paura.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Molte di queste copie appartenevano alle grandi collezioni private del XIX secolo, e vennero donate successivamente ai musei. Per esempio la copia custodita dal Metropolitan Museum of Art proviene dalla collezione privata di [[Henry Osborne Havemeyer]], e fu donata al museo dalla signora Havemeyer nel 1929<ref>{{cita|Forrer, 1996|p. 43}}.</ref>. Allo stesso modo, la copia conservata alla Biblioteca nazionale di Francia fu acquistata nel 1888 dalla collezione privata di Samuel Bing<ref>{{cita|Bibliothèque nationale de France, 2008|p. 218}}.</ref>. Quanto alle copie del Museo Grimet e del Minneapolis Institute of Arts, esse provengono rispettivamente dalle eredità di Raymond Koechlin<ref>{{cita|Bayou, 2008|p. 131}}.</ref> e Richard P. Gale<ref name="artsmia"/>. Una copia appartenuta alla collezione di [[Claude Monet]], invece, si trova ancora a [[Giverny]], In Francia<ref name="monet2"/>.
 
A Dunaway è stato assegnato un ruolo che non era sicura di voler fare in primo luogo. Lo studio inizialmente voleva Jane Fonda, ma Chayevsky non era d'accordo con lei politicamente. Jill Clayburgh, Marsha Mason, Diane Keaton e Candice Bergen erano anche nomi di banditi prima che Dunaway fosse scelto. Amava la sceneggiatura, ma notò che non dava alcuna vulnerabilità a Diana, non aveva idea di cosa avrebbe potuto essere prima che la televisione la trasformasse in una donna il cui unico sogno nella vita era "una quota di 30 e una di 20". Ma è stata d'accordo con l'idea di Chayevsky e l'avvertimento del regista Sidney Lumet che non le sarebbe stato permesso di intrufolarsi in nessun pianto o morbidezza, e che se lo avesse fatto sarebbe rimasto sul pavimento della sala da taglio. All'epoca il marito di Dunaway, il musicista rock Peter Wolf e altri vicino a lei le dissero che non avrebbe dovuto farlo. Nella sua autobiografia, ha detto che stavano cercando di proteggerla, preoccupandosi che la gente l'avrebbe confusa con il personaggio e avrebbe pensato male a lei. Non si è mai pentita della sua decisione di assumere il ruolo, ma ha fatto maliziosamente notare che avrebbe voluto avere persone intorno a lei in seguito per convincerla a non interpretare Joan Crawford in Mommie Dearest (1981), un film che ha avuto un effetto negativo sulla sua carriera e immagine .(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Nel 2003 la copia facente parte della collezione di Huguette Beres fu venduta all'asta, raggiungendo la cifra di 23&nbsp;000 euro, mentre l'anno precedente le quarantasei stampe della serie ''Trentasei vedute del Monte Fuji'' furono messe all'asta alla [[Sotheby's]] per una cifra vicina ai 1&nbsp;350&nbsp;000 euro<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.le-japon.info/articles.php?lng=fr&pg=33|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071222004937/http://www.le-japon.info/articles.php?lng=fr&pg=33|titolo=Retour de vague nippone|rivista=Le nouvel Observateur|data=novembre 2004|numero=233|lingua=fr|dataarchivio=22 dicembre 2007|accesso=9 marzo 2015|urlmorto=sì}} Riportato su ''Le-japon.info''.</ref>.
 
Una delle comparse in una scena d'ufficio era Frank Sciacca, un uomo di San Diego la cui moglie gli aveva comprato il ruolo come regalo, per $ 2.500, in una campagna promozionale della MGM.(catalog.afi.com/Catalog/MovieDetails/54924)
== Stile ==
=== Espressione dell'artista ===
[[File:Hokusai Manga 04.jpg|thumb|upright|Disegno tratto da ''Hokusai manga'' dove un fantasma minaccia un essere umano nello stesso modo in cui l'onda minaccia i pescatori]]
 
Lungometraggio finale di Peter Finch. La sua ultima apparizione sul piccolo schermo è stata in I leoni della guerra (1976).(imdb.trivia)
''La grande onda di Kanagawa'' può essere considerata l'immagine iconica della moderna contrapposizione tra forza della natura e fragilità dell'uomo<ref name="harris">{{cita pubblicazione|url=http://archpsyc.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=482538|titolo=Under the Wave off Kanagawa|autore=James C. Harris|rivista=Arch Gen Psychiatry|data=2008|volume=65|numero=1|pp=12-13|doi=10.1001/archgenpsychiatry.2007.21|abstract=x|lingua=en|accesso=6 marzo 2015}}</ref>: l'abilità di Hokusai in questa stampa risiede infatti nella raffigurazione della natura, rappresentata dall'onda gigante, che appare come una forza violenta pronta a inghiottire gli uomini, i quali a loro volta rappresentano la secolarità della vita che si contrappone all'indifferenza e alla religiosità del Monte Fuji<ref name="royalsociety"/><ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/hokusai_%28Enciclopedia_dei_ragazzi%29/|titolo=Hokusai|autore=Stefano Luciani|sito=Treccani.it – Enciclopedia dei ragazzi|editore=[[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]]|data=2005|accesso=7 marzo 2015}}</ref>.
 
Sidney Lumet ha affermato che uno dei motivi per cui voleva Robert Duvall era dovuto alla sua immagine da western e film di guerra.(imdb.trivia)
Attraverso la rappresentazione dell'onda in modo così drammatico l'autore intendeva, secondo alcune ipotesi, catturare il sentimento di disagio di una nazione costretta a vivere circondata dall'acqua, così come il primordiale terrore dell'uomo per il mare<ref name="potter">{{cita pubblicazione|url=http://www.cdc.gov/ncidod/EID/vol11no10/pdfs/about_cover.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060520151356/http://www.cdc.gov/ncidod/EID/vol11no10/pdfs/about_cover.pdf|formato=pdf|titolo=Of Tidal Waves and Human Frailty|autore=Polyxeni Potter|rivista=Emerging Infectious Diseases|data=2005|volume=11|numero=10|pp=1653-1654|editore=[[Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie]]|dataarchivio=20 maggio 2006|lingua=en|accesso=6 marzo 2015|urlmorto=sì}}</ref>. La storica di arte giapponese Christine Guth e l'esperto di cultura giapponese [[Donald Keene]] sostengono che l'opera risenta dell'influenza del periodo storico in cui questa fu realizzata e suggeriscono che l'onda potrebbe rappresentare una sorta di barriera simbolica posta a protezione del Giappone, in un momento della storia in cui i giapponesi iniziavano a preoccuparsi delle possibili incursioni straniere (vigeva infatti la politica isolazionista nota come ''[[sakoku]]''), ma allo stesso tempo potrebbe simboleggiare il desiderio incombente degli stessi di viaggiare e spostarsi all'estero<ref name="bbc4">{{en}}''[[A History of the World in 100 Objects]]'', episodio 93: [http://www.bbc.co.uk/ahistoryoftheworld/about/transcripts/episode93/ ''Hokusai's “The Great Wave”''], [[BBC Radio 4]], 2010.</ref>. Essa viene rappresentata come un'onda mostruosa e fantasmagorica, come uno scheletro bianco che minaccia i pescatori con i suoi "artigli" di spuma<ref name="potter"/><ref>{{cita|Hillier, 1970|p. 451}}.</ref>. Difatti se si esamina la parte sinistra della schiuma dell'onda essa evoca più una mano artigliata pronta ad afferrare i pescatori che non la schiuma di una normale onda. Questa visione fantastica dell'onda ricorda che Hokusai fu un maestro del genere fantastico giapponese, come dimostrato dai fantasmi disegnati nei suoi ''Hokusai manga''. Tra il 1831 e il 1832 egli iniziò a trattare il tema del soprannaturale in modo più esplicito con la pubblicazione di {{nihongo|''Hyaku monogatari''|百物語||"Cento racconti [di fantasmi]"}}<ref>{{cita|Bayou, 2008|pp. 144-145}}.</ref>.
 
Secondo Shaun Considine, l'autore di "Mad As Hell: The Life and Work of Paddy Chayefsky", a George C. Scott è stato offerto il ruolo di Howard Beale, ma ha rifiutato senza leggere la sceneggiatura, apparentemente a causa del fatto che una volta era stato offeso da Sidney Lumet. Qualunque cosa sia successa, l'ascia di guerra deve essere stata seppellita in qualche momento, dato che Scott ha fatto la sua ultima apparizione nel film Gloria (1999) di Lumet.(imdb.trivia)
L'immagine ricorda molte altre opere dell'artista: la silhouette dell'onda evoca un [[drago]] gigante, drago che Hokusai era solito disegnare spesso, anche affiancato al Fuji. L'onda può essere considerata altresì come la rappresentazione spettrale della morte che, arroccata sopra i marinai condannati, allunga e ritrae le sue braccia come fa il polipo con i suoi tentacoli, un animale che compare sovente nei suoi manga e nelle sue opere erotiche<ref name="jaubert">{{fr}}Alain Jaubert, ''La menace suspendue: "La vague" (vers 1831) - Katsushika Hokusai'', Palette Prod., [[Bibliothèque nationale de France]], 1999. 29 min, colore.</ref>.
[[File:Kanagawa-oki nami-ura - 2 waves or 2 Fuji.jpg|thumb|left|upright=1.4|Particolare dell'opera in cui è possibile notare la riproposizione della forma conica del Fuji tra le onde]]
Paddy Chayefsky ha pensato a Candice Bergen, Ellen Burstyn e Natalie Wood per il ruolo di Diana Christensen. Lo studio ha anche suggerito Jane Fonda, Kay Lenz, Diane Keaton, Marsha Mason e Jill Clayburgh.(imdb.trivia)
Paddy Chayefsky ha immaginato Henry Fonda, James Stewart, Paul Newman o Cary Grant nel ruolo di Howard Beale.(imdb.trivia)
Paddy Chayefsky voleva Walter Matthau o Gene Hackman per Max Schumacher.(imdb.trivia)
 
Paddy Chayefsky e Sidney Lumet chiarirono a Faye Dunaway che volevano una caratterizzazione a sangue freddo e senz'anima, senza ombre di simpatia. "Conosco la prima cosa che mi chiederai", le disse Lumet, "Dov'è la sua vulnerabilità? Non chiedertelo. Non ne ha. Se provi a intrufolarti dentro di lei, me ne sbarazzerò in sala di montaggio, quindi sarà uno sforzo sprecato." L'allora marito della Dunaway, Peter Wolf, la avvertì che avrebbe potuto rischiare di restare intrappolata in un ruolo simile, ma lei si lanciò senza paura.(imdb.trivia)
In quest'opera tuttavia la sacralità della montagna e la forza prorompente dell'onda possono essere poste sullo stesso piano: entrambe sono caratterizzate dall'uso dei colori bianco e blu, i quali sono simbolicamente legati alle forze elementali del fuoco e dell'acqua, in una trasposizione del potenziale delle eruzioni vulcaniche e dei conseguenti tsunami<ref name="Hickey">{{cita pubblicazione|url=https://www.ngv.vic.gov.au/essay/the-old-man-mount-fuji-and-the-sea/|titolo=The Old Man, Mount Fuji and the Sea|autore=Gary Hickey|rivista=Art Journal|numero=44|editore=[[National Gallery of Victoria]]|data=2004|accesso=5 marzo 2015|lingua=en}}</ref>. Va altresì osservato che la forma del Fuji viene riproposta all'interno delle onde stesse<ref name="eugeni">{{cita|Eugeni, 2014|pp. 41-44}}.</ref>. La ripetizione delle forme è ancora più evidente nella superficie dell'acqua, la quale presenta una fitta trama di piccoli riccioli. Questi, presenti in gran numero nella spuma della grande onda, generano altri riccioli che si ripresentano anche nelle onde più piccole, riprendendo l'immagine dell'onda madre<ref name="eugeni"/>. Queste decomposizioni [[frattali]] possono essere considerate come una rappresentazione dell'infinito<ref name="jaubert"/>.
[[File:La Grande Vague, Yin et Yang couleur origine.jpg|thumb|''La grande onda'' ridotta a due forme simmetriche intrecciate che si oppongono e si completano come lo yin e lo yang]]
 
Nella ricerca sul suo ruolo di donna in un mondo prevalentemente maschile di dirigenti televisivi, Faye Dunaway ha incontrato il vicepresidente della programmazione diurna della NBC, Lin Bolen. La Bolen ha notato in seguito che mentre vedeva qualcosa di se stessa nel'affettazione e nel modo di parlare della Dunaway, ha negato ogni ulteriore connessione con il personaggio ed è rimasta sconvolta dalla sua mancanza di standard morali.(imdb.trivia)
Hokusai fa inoltre uso della tecnica della [[prospettiva]] per rendere la [[Profondità (dimensione)|profondità]] dello spazio<ref name="Hickey"/>, generando un forte contrasto tra lo sfondo e il primo piano. Gli elementi principali che occupano interamente lo spazio visivo, la violenza della grande onda che si oppone alla serenità dello sfondo vuoto<ref name="Ramos">{{cita web|url=http://www.cultorweb.com/Hokusai/Hc.html|titolo=Katsushika Hokusai il maestro che introdusse lo stile occidentale nell'arte giapponese|autore=Andreas Ramos|sito=Cultorweb.com|data=2011|accesso=7 marzo 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923194227/http://cultorweb.com/Hokusai/Hc.html|dataarchivio=23 settembre 2015|urlmorto=sì}}</ref>, ricordano da vicino il simbolo dei principi [[yin e yang]] della concezione [[Taoismo|taoista]] del cosmo, con l'uomo impotente che lotta nel mezzo, ma è possibile osservare anche un'allusione al [[buddhismo]] (le cose fatte dall'uomo sono effimere come le barche spazzate via dall'onda gigantesca) e allo [[shintoismo]] (l'onnipotenza della natura)<ref>{{cita web|url=http://lettres-histoire.ac-rouen.fr/histgeo/hokusai.htm|titolo=Hokusai|pubblicazione=Lettres Histoire Géographie en Lycée Professionel|editore=Académie de Rouen|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061201223913/http://lettres-histoire.ac-rouen.fr/histgeo/hokusai.htm|dataarchivio=1º dicembre 2006|accesso=7 marzo 2015|lingua=fr|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.letemps.ch/dossiers/dossiersarticle.asp?ID=147592|titolo=La «Grande vague» du Japonais Hokusai, symbole de la violence des tsunamis|pubblicazione=[[Le Temps]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050111184347/http://www.letemps.ch/dossiers/dossiersarticle.asp?ID=147592|autore=Isabelle Rüf|data=24 dicembre 2004|dataarchivio=11 gennaio 2005|accesso=7 marzo 2015|lingua=fr|urlmorto=sì}}</ref>. Il concetto alla base di yin e yang viene usato anche per descrivere il contrasto tra la violenza dell'onda e la calma apparente dei pescatori davanti al pericolo<ref>{{cita web|url=http://www.stmoderna.it/Rassegna-Stampa/DettagliQuotidiani.aspx?id=11853|autore=Maurizio Cecchetti|titolo=Il Giappone, il drago e l’onda di Hokusai|pubblicazione=[[Avvenire]]|data=15 marzo 2011|accesso=7 marzo 2015}} Riportato su ''Stmoderna.it'', Società Italiana per la Storia dell'Età Moderna.</ref>. Inoltre, la curvilineità delle forme delle onde, del Fuji e anche delle barche trasmette all'osservatore una sensazione di fluidità e continuo movimento che accomuna l'intera immagine, alludendo alla fondamentale idea taoista del mutamento responsabile degli andamenti del mondo<ref name="eugeni"/>.
 
Faye Dunaway è riuscita a mettere da parte i precedenti scontri con William Holden e ad avere una relazione apparentemente cordiale. Ha affermato che durante le riprese "l'ho trovato un uomo molto equilibrato e simpatico".(imdb.trivia)
=== Senso di lettura ===
[[File:La Grande Vague inversée.jpg|thumb|Versione speculare de ''La grande onda'' che permette a un osservatore occidentale di fruire dell'immagine nella stessa maniera di un osservatore giapponese]]
 
Sidney Lumet ha affermato che voleva Vanessa Redgrave nel film, ma Paddy Chayefsky non la voleva. Lumet sosteneva che pensava che fosse la più grande attrice anglofona del mondo, mentre Chayefsky, un orgoglioso ebreo e sostenitore di Israele, obiettava sulla base del suo sostegno all'OLP. Lumet, lui stesso ebreo, disse "Paddy, questo è da lista nera!", e Chayefsky ha risposto: "Non quando un ebreo lo fa a un pagano".(imdb.trivia)
Per dare ulteriore enfasi drammatica all'opera, Hokusai disegnò l'onda nell'atto di spostarsi da sinistra a destra, in contrasto con il modo in cui i giapponesi sono abituati a leggere le immagini. Negli ''[[emakimono]]'' gli artisti ricorrevano spesso a questo stratagemma per stupire il lettore, e Hokusai ne riprese il concetto utilizzando l'onda quale elemento di sorpresa<ref name="Hickey"/>. Ne ''La grande onda'' i pescatori si trovano al largo della costa di Kanagawa, di ritorno da Edo, probabilmente dopo aver venduto i loro pesci. Le loro barche non fuggono dall'onda, bensì le vanno incontro, poiché è quella la direzione che devono seguire per raggiungere la loro meta<ref name="harris"/>.
 
Nella biografia di Paddy Chayefsky scritta da Shaun Considine, viene rivelato che Glenn Ford e William Holden erano i finalisti per il ruolo di Max Schumaker. Si ritiene che il recente successo di Holden in L'inferno di cristallo (1974) sia stato il fattore decisivo nel suo casting.(imdb.trivia)
Dal punto di vista di un giapponese, da destra a sinistra, l'immagine è forte, e l'idea di un'onda che minaccia i pescatori molto realistica<ref name="harris"/><ref>{{cita pubblicazione|url=https://ntieva.unt.edu//pages/about/newsletters/vol_12/no_3/page9.html|titolo=Lesson two: comparing tornado over Kansas and the Great Wave Off Kanagawa|rivista=NTEIVA Newsletter Home |volume=12|numero=3|editore=College of Visual Arts and Design, [[University of North Texas]]|lingua=en|accesso=7 marzo 2015}}</ref>. Per un occhio occidentale, abituato a leggere le immagini da sinistra verso destra, il senso di sorpresa viene meno in quanto l'onda verrà erroneamente interpretata come soggetto principale data la sua posizione a sinistra nell'immagine<ref>{{cita web|url=http://www.techconsult.org/STAFFDEVELOP/DISTLEARN/MCT/MCTWHATYOUSEE.HTM|titolo=What You See Depends On Where You're From|pubblicazione=The Microcomputer Trainer Newsletter|autore=Loretta Weiss-Morris|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070815195157/http://www.techconsult.org/STAFFDEVELOP/DISTLEARN/MCT/MCTWHATYOUSEE.HTM|dataarchivio=15 agosto 2007|accesso=7 marzo 2015|lingua=en|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Film debut of Arthur Burghardt.(imdb.trivia)
=== Influenza occidentale sull'opera: la prospettiva ===
[[File:Ch5 wakamurasaki.jpg|thumb|Esempio di uso della prospettiva giapponese tradizionale in questa illustrazione tratta da ''[[Genji monogatari]]'' (XVII secolo)]]
Nella pittura tradizionale giapponese, e più in generale in quella dell'[[Estremo Oriente]], la rappresentazione della [[prospettiva]] come era intesa dagli occidentali non esisteva. Come nell'[[Antico Egitto]], le dimensioni degli oggetti o dei personaggi non dipendeva dalla loro vicinanza o lontananza, ma piuttosto dalla loro importanza all'interno del contesto dell'immagine<ref>{{cita|Lane, 1962|p. 240}}.</ref>: in un paesaggio, il rappresentare i personaggi più grandi rispetto agli alberi e le montagne intorno faceva intendere che i protagonisti dell'opera fossero i primi, oltre a far sì che l'attenzione dell'osservatore si monopolizzasse su di essi. Il concetto di [[punto di fuga]] non esisteva.
 
Kay Lenz was offered the lead female role, but turned it down, due to her commitment to Rich Man, Poor Man (1976).(imdb.trivia)
La tecnica della prospettiva, utilizzata nella pittura occidentale a partire dai lavori di [[Paolo Uccello]] e [[Piero della Francesca]], arrivò in Giappone nel XVIII secolo attraverso le incisioni su rame occidentali (soprattutto olandesi) importate dai commercianti dal porto di [[Nagasaki]]. I primi tentativi di copiare l'uso della prospettiva occidentale furono ad opera di [[Okumura Masanobu]] e soprattutto di [[Utagawa Toyoharu]], che nel 1750 produsse alcune incisioni in prospettiva raffiguranti i canali di [[Venezia]] o le rovine di [[Roma antica]]<ref>{{cita|Dealy, 2004|p. 173}}.</ref>.
 
Peter Finch was desperate to win the role of Howard Beale once he had read the script. He even offered to pay his own airfare to New York City for the screentest.(imdb.trivia)
Grazie ai lavori di Toyoharu, la stampa paesaggistica giapponese ne uscì profondamente influenzata, continuando a evolversi grazie alle opere di [[Hiroshige Utagawa|Hiroshige]] (allievo di Toyoharu tramite [[Utagawa Toyohiro|Toyohiro]]) e Hokusai. Quest'ultimo incominciò a prendere confidenza con la tecnica della prospettiva a partire dal decennio 1790 attraverso lo studio dei lavori di Kōkan. Tra il 1805 e il 1810 pubblicò la serie intitolata ''Immagini a specchio in stile olandese - Otto vedute di Edo''<ref>{{cita|Bayou, 2008|p. 110}}.</ref>.
 
Faye Dunaway revealed in her autobiography that she wanted Robert Mitchum to play Max.(imdb.trivia)
Alcuni studiosi sostengono che ''La grande Onda'' non rappresenti appieno la pittura giapponese in quanto risentirebbe troppo degli influssi europei<ref name="Dorfles"/> e, probabilmente, non avrebbe avuto così tanto successo in Occidente se il pubblico non avesse avuto già un certa familiarità con questo tipo di opere. In un certo senso essa può essere considerata come un'opera occidentale vista attraverso gli occhi di un giapponese<ref name="Ramos"/>. Lo studioso di arte giapponese [[Richard Douglas Lane]] scrisse che «gli occidentali che si trovano di fronte a delle opere giapponesi per la prima volta, saranno tentati di scegliere uno tra [...] Hokusai e Hiroshige quale rappresentante del meglio dell'arte giapponese, senza rendersi conto che ciò che più ammirano è proprio questa parentela nascosta con la tradizione occidentale che provoca loro confusione»<ref name="lane237">{{cita|Lane, 1962|p. 237}}.</ref>.
 
Black radical Laureen Hobbs' character is loosely modelled after Communist activist Angela Davis.(imdb.trivia)
=== La "rivoluzione blu" ===
[[File:Kajikazawa in Kai Province (Koshu Kajikazawa).jpg|thumb|Versione in stile ''aizuri-e'' della stampa {{nihongo|''Il pescatore di Kajikazawa''|甲州石班沢|Kōshū Kajikazawa}} tratta dalla serie ''Trentasei vedute del Monte Fuji'']]
 
Henry Fonda turned down the role of Howard Beale, saying that it was "too hysterical." Glenn Ford and George C. Scott did also. Although William Holden turned it down, he was cast in the other male lead and was nominated for Best Actor along with Peter Finch.(imdb.trivia)
A partire dal decennio 1830 ebbe luogo una vera e propria "rivoluzione blu"<ref>{{cita libro|url=http://www.columbia.edu/~hds2/pdf/2005_Hokusai_and_the_Blue_Revolution.pdf|formato=pdf|capitolo=Hokusai and the Blue Revolution in Edo Prints|autore=Henry D. Smith II|curatore=John T. Carpenter|titolo=Hokusai and His Age: Ukiyo-e Painting, Printmaking, and Book Illustration in Late Edo Japan|editore=Hotei Publishing|città=Amsterdam|pagine=234-269|lingua=en|accesso=8 marzo 2015}}</ref> nelle stampe di Hokusai, per via dell'ampio ricorso all'uso del [[pigmento]] sintetico conosciuto come [[blu di Prussia]]<ref>{{cita web|url=http://www.aisf.or.jp/~jaanus/deta/b/berorinai.htm|titolo=berorin-ai ベロリン藍|editore=JAANUS (Japanese Architecture and Art Net Users System)|lingua=en|accesso=8 marzo 2015}}</ref>. Tale pigmento, noto in Giappone come {{nihongo|''bero''|ベロ}} o {{nihongo|''berorin-ai''|ベロリン藍||"blu di Berlino"}}, iniziò a essere importato dai [[Paesi Bassi]] a partire dal 1820<ref name="guimet">{{cita web|url=http://www.guimet.fr/fr/expositions/expositions-passees/hokusai--laffole-de-son-art--dedmond-de-goncourt-a-norbert-lagane|titolo=HOKUSAI «l'affolé de son art» d'Edmond de Goncourt à Norbert Lagane|sito=Guimet.fr|editore=[[Museo Guimet]]|lingua=fr|accesso=8 marzo 2015}}</ref>, diventando largamente accessibile dal 1829<ref name="bayou130">{{cita|Bayou, 2008|p. 130}}.</ref>. Prima di questo periodo gli unici pigmenti blu disponibili per la stampa artistica erano coloranti organici che sbiadivano rapidamente una volta esposti alla luce<ref name="Hickey"/>.
 
Walter Cronkite and John Chancellor were approached for the Howard Beale role, but neither was interested. Cronkite's daughter Kathy Cronkite agreed to play left-wing radical Mary Ann Gifford, a character loosely based on Patricia Hearst.(imdb.trivia)
L'importanza dell'aggiunta del blu nella tavolozza dell'artista, particolarmente efficace nel rendere la profondità dell'acqua e la distanza atmosferica, era tale che Hokusai concepì la sua importante serie sul Monte Fuji con il solo utilizzo del blu. In un'inserzione pubblicitaria datata 1831 ad opera dell'editore di Hokusai, Yohachi Nishimuraya, la serie venne presentata come interamente realizzata con lo stile {{nihongo|''[[aizuri-e]]''|藍摺絵||"immagini stampate in blu"<ref name="glossary"/>}}. Difatti solo nove o dieci stampe della serie possono essere catalogabili sotto questo stile mentre tutte le altre, compresa ''La grande onda'', posseggono altri colori che variano dal bruno-rossastro al giallo, passando per il beige<ref name="Hickey"/><ref name="bayou130"/>. Il colore predominante de ''La grande onda'' rimane comunque il blu, utilizzato non solo per l'onda ma anche per il Monte Fuji.
 
Walter Cronkite: "... un burlesque fantasy che potrebbe essere considerato un divertissement interessante e divertente, ma niente di più."(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
La pubblicazione delle stampe della serie continuò fino all'anno 1832 o 1833, per un totale di quarantasei xilografie, se si comprendono le dieci supplementari. Queste ultime sono caratterizzate dall'assenza del blu di Prussia e dall'uso dell'inchiostro ''sumi'' per il disegno dei contorni, com'era consuetudine. Le dieci stampe sono conosciute con il nome di {{nihongo|''Ura Fuji''|裏不二||"Fuji visto da dietro"}}<ref name="bayou130"/>.
 
James Stewart turned the film down because of the strong language.(imdb.trivia)
== Tecnica ==
{{vedi anche|Ukiyo-e}}
[[File:Ukiyo-e dsc04680.jpg|thumb|upright=1.8|Blocco di legno recante i tratti di contorno del disegno finale nel corso dell'intaglio. Si noti come il disegno originale, incollato al blocco, venga distrutto nel processo di incisione.]]
 
Peter Finch was desperate to win the role of Howard Beale once he had read the script. He even offered to pay his own airfare to New York City for the screentest. But Sidney Lumet was concerned about Finch's Australian accent. Finch won the part after sending Lumet a recording of himself reading the New York Times with a perfect American accent.(imdb.trivia)
Lo stile utilizzato nella realizzazione della ''Grande onda di Kanagawa'' è l'{{nihongo|''[[ukiyo-e]]''|浮世絵||"immagine del mondo fluttuante"}}, un genere di [[stampa artistica]] [[giappone]]se su blocchi di legno fiorita nel [[periodo Edo]], tra il XVII e il XX secolo. Tale tecnica fu introdotta in Giappone dalla [[Cina]] nell'VIII secolo, venendo utilizzata a partire da questo periodo per l'illustrazione di testi [[Buddhismo|buddhisti]] e, dal XVII secolo, per la raffigurazione artistica di poemi e romanzi<ref name="flehon706">{{cita|Fleming e Honour, 2006|p. 706}}.</ref>.
 
Faye Dunaway would later say that this was "the only film I ever did that you didn't touch the script because it was almost as if it were written in verse." She was as happy with Sidney Lumet as with the writing, describing him as "one of, if not the, most talented and professional men in the world. In the rehearsals, two weeks before shooting he blocks his scenes with his cameraman. Not a minute is wasted while he's shooting and that shows not only on the studio's budget but on the impetus of performance."(imdb.trivia)
Lo stile ''ukiyo-e'' conobbe la sua consacrazione proprio nel XVII secolo attraverso la rappresentazione della vita della città, in particolare delle attività degli strati più bassi della società quali mercanti, artisti, ''[[rōnin]]'' e cortigiane, che andavano sviluppando una propria cultura e arte nelle città di [[Edo (città)|Edo]] (oggi [[Tokyo]]), [[Osaka]] e [[Kyoto]], in un movimento che a posteriori avrebbe preso il nome di ''ukiyo'', il "mondo fluttuante"<ref name="ukiyohistory">{{cita web|url=http://www.ukiyoe-reproductions.com/html/history.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130206084756/http://www.ukiyoe-reproductions.com/html/history.html|titolo=A History of the Ukiyo-e Woodblock Print|sito=Ukiyoe-reproductions.com|dataarchivio=6 febbraio 2013|lingua=en|accesso=1º marzo 2015|urlmorto=sì}}</ref>. Nel [[1661]] lo scrittore [[Asai Ryōi]] nel suo libro {{nihongo|''Racconti del mondo fluttuante''|浮世物語|Ukiyo monogatari}} descrisse per la prima volta tale movimento come il saper «vivere momento per momento, volgersi interamente alla luna, alla neve, ai fiori di ciliegio e alle foglie rosse degli aceri, cantare canzoni, bere ''[[sakè]]'', consolarsi dimenticando la realtà, non preoccuparsi della miseria che ci sta di fronte, non farsi scoraggiare, essere come una zucca vuota che galleggia sulla corrente dell'acqua»<ref>{{cita|Guth, 2009|p. 29}}.</ref>. Nella sua connotazione antica la parola è invece carica dei concetti buddhisti che sottolineano la realtà di un mondo in cui l'unica cosa certa è l'impermanenza di tutte le cose<ref>{{cita|Lambert e Bouquillard, 2008|p. 17}}.</ref>, oltre a essere un'allusione ironica al termine omofono {{nihongo|"mondo della sofferenza"|憂き世}}, il ciclo continuo di morte e rinascita al quale i buddhisti cercavano di sottrarsi.
 
Diana Christensen is loosely based on Lin Bolen.(imdb.trivia)
Grazie al successo della [[Ukiyo-zōshi|letteratura ''ukiyo'']] e delle stampe, la popolazione iniziò a prendere sempre più confidenza con i movimenti artistici. Attorno alla metà del XVII secolo gli artisti iniziarono a riprodurre nelle opere ciò che accadeva all'interno dei quartieri del piacere e dei teatri [[kabuki]], o durante i ''[[matsuri]]'' e i viaggi. Ciò contribuì a rendere particolarmente popolari guide turistiche e altri manuali, al cui interno era mostrato il meglio delle città e delle campagne circostanti grazie all'ausilio delle stampe<ref name="ukiyohistory"/>.
 
Gene Hackman turned down the role of Howard Beale.(imdb.trivia)
Intorno al [[1670]] apparve il primo grande maestro dello stile ''ukiyo-e'': [[Hishikawa Moronobu]]<ref name="ukiyohistory"/>. Egli iniziò a produrre stampe su foglio singolo rappresentanti fiori, uccelli, forme femminili e scene erotiche conosciute come ''[[shunga]]''. Questo tipo di stampa prevedeva l'uso di inchiostro nero su foglio bianco, con i colori che venivano aggiunti a mano in un secondo momento. Verso la fine del XVIII secolo la modernizzazione delle tecniche permise la realizzazione delle prime stampe policrome<ref name="flehon706"/>, grazie a una tecnica nota come {{nihongo|''[[nishiki-e]]''|東錦絵}}<ref name="museumart2">{{cita web|url=http://www.metmuseum.org/toah/hd/ukiy/hd_ukiy.htm|titolo=Woodblock Prints in the Ukiyo–e Style|sito=Metmuseum.org|editore=[[Metropolitan Museum of Art]]|lingua=en|accesso=2 marzo 2015}}</ref>.
 
Erroneously claimed to be the film debut of Tim Robbins as one of the assassins that killed Peter Finch's character. Robbins himself has stated publicly that he did not play the part, and was in fact a senior in high school at the time.(imdb.trivia)
Il procedimento che portava alla creazione delle stampe vedeva la collaborazione di diversi specialisti, ciascuno dei quali aveva un compito specifico<ref name="faurob27">{{cita|Faulkner e Robinson, 1999|p. 27}}.</ref>: per prima cosa il {{nihongo|disegnatore|絵師|eshi}} creava l'{{nihongo|immagine originale|版下絵|hanshita-e}} in {{nihongo|inchiostro|墨|[[Sumi (inchiostro)|sumi]]}} direttamente su un sottile strato di [[washi|carta fatta a mano]]<ref>{{cita|Michener, 1959|p. 11}}.</ref>. Dopodiché un {{nihongo|incisore|彫師|horishi}} incollava il disegno a faccia in giù su un blocco di legno<ref name="salter64">{{cita|Salter, 2001|p. 64}}.</ref>, intagliando le parti in cui la carta era bianca, lasciando così il disegno in evidenza sul blocco<ref name="faurob27"/> e distruggendo l'originale<ref name="salter64"/>. Una volta creati tanti blocchi quanti colori sarebbero stati presenti nell'opera finale, un {{nihongo|addetto alla stampa|摺師|surishi}} si occupava di inchiostrarli e di imprimerli sulla carta sfregando sul retro dei fogli uno specifico attrezzo chiamato {{nihongo|''[[baren (utensile)|baren]]''|馬楝}}<ref name="granepoca">{{cita web|url=http://www.lagranepoca.com/articles/2010/05/22/4615.html|titolo=Ukiyo-e: Imágenes del mundo flotante|pubblicazione=La Gran Época|lingua=es|data=22 maggio 2010|accesso=1º marzo 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101210013416/http://www.lagranepoca.com/articles/2010/05/22/4615.html|dataarchivio=10 dicembre 2010}}</ref>. Tale sistema permetteva di aggiungere diverse tonalità di colori alle stampe<ref name="flehon706"/>. I blocchi consentivano tirature altissime di ciascuna immagine, nell'ordine delle migliaia, prima che si logorassero<ref name="museumart2"/>.
 
Non accreditati: Lance Henriksen (Network Lawyer at Khan's Place)
Raramente l'artista partecipava al processo di incisione dei propri blocchi di legno<ref>{{cita|Penkoff, 1964|p. 21}}.</ref>. Ciò nonostante il suo nome e quello dell'{{nihongo|editore|版元|hanmoto|colui che commissionava l'opera e ne giudicava la qualità finale}} erano gli unici a essere accreditati come autori nell'opera finita<ref>{{cita|Salter, 2001|p. 61}}.</ref>.
 
=== Riprese ===
Benché in Giappone non esistesse nessuna legge sulla [[proprietà intellettuale]] prima del [[periodo Meiji]] (1868-1912), vi era comunque un senso di appartenenza e dei diritti da parte di coloro che producevano le stampe. Piuttosto che appartenere agli artisti, i blocchi erano da considerarsi di proprietà degli editori, che potevano fare di essi ciò che volevano. Gli editori possedevano anche il diritto di vendere ad altri editori i propri blocchi<ref>{{cita web|url=http://www.viewingjapaneseprints.net/texts/topictexts/faq/faq_original.html|titolo=Viewing Japanese Prints: What Is an Original Woodblock Print?|sito=Viewingjapaneseprints.net|lingua=en|accesso=2 marzo 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080327112545/http://www.viewingjapaneseprints.net/texts/topictexts/faq/faq_original.html|dataarchivio=27 marzo 2008}}</ref>.
Production Date:19 Jan--24 Mar 1976 in Toronto, Canada and New York City.(catalog.afi.com/Catalog/MovieDetails/54924)
 
Lumet iniziò un periodo di prove all'inizio del 1976 in una sala da ballo del Diplomat Hotel di New York City. Come la maggior parte dei film di Lumet, il film è stato girato a New York, sebbene le scene della sala di controllo e dei notiziari siano state girate ai CFTO-TV Studios nel distretto di Scarborough a Toronto, nell'Ontario, in Canada.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
== Influenza dell'opera sull'arte occidentale ==
{{vedi anche|Giapponismo}}
{{Doppia immagine|sinistra|Claude Monet 1899 Nadar crop.jpg|143|Henri.riviere.jpg|200|[[Claude Monet|Monet]] e [[Henri Rivière|Rivière]] furono due degli artisti europei che più trassero ispirazione da ''La grande onda'' e dall'arte di Hokusai in generale}}
 
Lumet ha affermato di aver pianificato uno schema visivo molto specifico per il film, girando le prime parti con la luce disponibile e il movimento minimo della telecamera, come in un documentario. Mentre il film andava avanti, ha aggiunto più luce e movimento in modo che le sequenze finali fossero illuminate in modo brillante e "scivoloso" il più possibile.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Alla metà del XIX secolo il Giappone uscì finalmente dal suo periodo di autoisolazionismo e permise alla sua arte di giungere in Europa. La visione artistica dell'Estremo Oriente era totalmente differente a andava in contrasto con le convenzioni della pittura europea dell'epoca: fu così che fiorì il [[giapponismo]]. Tra gli artisti più importanti che influenzarono maggiormente l'arte occidentale vi furono Hokusai, Hiroshige e [[Utamaro]]<ref name="monet1">{{cita web|url=http://www.intermonet.com/japan/|titolo=Monet's collection of Japanese WoodBlocks|sito=Intermonet.com|autore=Ariane Cauderlier|lingua=en|accesso=8 marzo 2015}}</ref><ref name="hokenson121">{{cita|Hokenson, 2004|p. 121}}.</ref>.
 
Holden aveva delle riserve sulla scena se lui e Dunaway, come Max e Diana, sono a letto a fare l'amore e, nella sua eccitazione, esclama le valutazioni del suo successo show televisivo. In un momento culminante, lei grida "Ne stiamo ottenendo più pubblicità di Watergate!" "Tali scene non sono di mio gradimento", ha detto in seguito Holden. "Credo che fare l'amore sia una cosa privata e non mi piacciono le rappresentazioni sullo schermo." Razionalizzò che "Se nessuno fosse stato a letto sullo schermo prima, avrei potuto esitare". Ma è andato con esso, capendo che "La scena non doveva essere pornografica. Era destinata a rivelare un difetto del personaggio, il fatto che Faye ne parlasse fino in fondo racconta di più su di lei. Era il modo di Paddy di ottenere il dialogo su." Holden ha permesso, tuttavia, di sentire che "la scena doveva essere più divertente di quanto non fosse".(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Le prime mostre di arte giapponese ebbero luogo in [[Francia]], dove piccoli gruppi di appassionati (tra cui [[Edmond de Goncourt|Edmond]] e [[Jules de Goncourt]]) esponevano al pubblico le loro opere acquistate in quel di [[Parigi]]<ref name="guimet"/>. [[Félix Bracquemond]], uno dei precursori del giapponismo, fu il primo artista europeo a tentare di emulare lo stile caratteristico delle opere giapponesi. Nel 1856, dopo essersi procurato uno dei volumi dei manga di Hokusai, ne copiò i disegni su ceramica<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.jstor.org/discover/10.2307/880340?uid=3738296&uid=2&uid=4&sid=21105567768521|titolo=Bracquemond, Delâtre and the Discovery of Japanese Prints|autore=Martin Eidelberg|rivista=[[The Burlington Magazine]]|volume=123|numero=937|data=aprile 1981|pp=220-225, 227|lingua=en|accesso=8 marzo 2015|abstract=x}}</ref>. Poi, durante l'[[Esposizione Universale di Parigi (1867)|Esposizione universale del 1867]], la prima a cui il Giappone partecipò ufficialmente, si vendettero opere d'arte giapponesi per 1.300 pezzi, lanciando definitivamente la moda dell'arte del Sol Levante in Europa. Dato che gli intellettuali [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] non condividevano il gusto per l'arte degli europei, in particolare dei francesi, i quali vedevano nello stile ''ukiyo-e'' la manifestazione suprema dell'arte giapponese<ref name="hokenson121"/><ref>{{cita pubblicazione|url=http://shinku.nichibun.ac.jp/jpub/pdf/jr/IJ1503.pdf|formato=pdf|titolo=The Making of Hokusai’s Reputation in the Context of Japonisme|autore=Shigemi Inaga|rivista=Japan Review|numero=15|data=2003|pp=77-100|lingua=en|accesso=8 marzo 2015}}</ref>, questo movimento artistico si diffuse soprattutto nel Vecchio continente, trasformandosi in una nuova forma di ispirazione per gli artisti [[Impressionismo|impressionisti]]. Nel 1872, [[Philippe Burty]] fu il primo a riconoscere l'esistenza di un nuovo movimento artistico e a identificarlo con il termine "giapponismo" in alcuni articoli della rivista ''Renaissance litteraire et artistique''<ref name="guimet"/>. Una retrospettiva sull'arte giapponese si tenne all'[[Esposizione Universale di Parigi (1878)|Esposizione universale del 1878]], periodo in cui [[Hayashi Tadamasa]], insieme a [[Samuel Bing]], divenne il principale portavoce dell'arte giapponese in Francia e in tutta Europa<ref>{{cita|Bayou et al., 2004|pp. 62-63}}.</ref>.
[[File:Debussy - La Mer - The great wave of Kanaga from Hokusai.jpg|thumb|upright|Copertina della partitura originale de ''[[La Mer]]'' di [[Claude Debussy|Debussy]]]]
 
Lumet ha ricordato che Chayefsky era solitamente sul set durante le riprese, e talvolta ha offerto consigli su come certe scene dovevano essere interpretate. Lumet ha permesso che il suo vecchio amico avesse il migliore istinto comico dei due, ma quando si è trattato dello scontro domestico tra Holden e Straight, il regista quattro volte sposato ha avuto il sopravvento: "Paddy, per favore, so di più sul divorzio di te!"(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Considerata l'opera più famosa del suo genere, ''La grande onda di Kanagawa'' finì per influenzarne altre di pari importanza: nel 1871 [[Claude Monet]] iniziò a collezionare stampe giapponesi, fino a raccogliere duecentotrentuno opere di trentasei artisti differenti, tra cui Hiroshige, Utamaro e lo stesso Hokusai. Di quest'ultimo possedeva nove stampe della serie ''Trentasei vedute del Monte Fuji''<ref>{{cita web|url=http://www.nga.gov.au/MonetJapan/Theme.cfm?ThemeID=3|titolo=Monet & Japan - The series|editore=[[National Gallery of Australia]]|lingua=en|accesso=8 marzo 2015}}</ref>, inclusa ''La grande onda''<ref name="monet2">{{cita web|url=http://www.intermonet.com/japan/hokusai/|titolo=Hokusai Katsushika Japanese WoodBlocks in Claude Monet's Giverny Collection|sito=Intermonet.com|autore=Ariane Cauderlier|lingua=en|accesso=9 marzo 2015}}</ref>. È probabile che egli sia stato influenzato da queste stampe soprattutto nella scelta di alcuni motivi, nella composizione e nella luce dei suoi dipinti<ref name="monet1"/><ref>{{cita web|url=http://www.nga.gov.au/MonetJapan/Theme.cfm?ThemeID=2|titolo=Monet & Japan - Forces of Nature|editore=[[National Gallery of Australia]]|lingua=en|accesso=9 marzo 2015}}</ref>, come è possibile osservare nella serie ''[[Ninfee (serie di Monet)|Le Ninfee]]''<ref name="palettes">{{cita web|url=http://download.pro.arte.tv/archives/fichiers/01672821.pdf|titolo=Palettes|formato=pdf|pubblicazione=Arte Pro|autore=Alain Jaubert|pagina=12|lingua=fr|accesso=8 marzo 2015}}</ref>. [[Henri Rivière]], disegnatore, incisore e acquarellista, nonché uno degli animatori de [[Le Chat noir]], fu uno degli artisti che più risentì dell'influenza di Hokusai: egli pubblicò nel 1902 una serie di [[Litografia|litografie]] intitolata ''Les 36 vues de la Tour Eiffel'', in omaggio alla serie di Hokusai<ref>{{cita|Sueur-Hermel, 2009|p. 28}}.</ref>. Grande collezionista di stampe giapponesi, acquistò numerose opere da Bing, Tadamasa e Florine Langweil<ref>{{cita|Sueur-Hermel, 2009|p. 26}}.</ref>, riuscendo a procurarsi anche una copia de ''La grande onda'', da cui trasse ispirazione per la realizzazione di due serie di xilografie raffiguranti paesaggi della [[Gran Bretagna]], luogo in cui viveva al tempo. Una di queste stampe, ''Vague frappant le rocher et retombant en arceau'', parte della serie ''La Mer, études de vagues'', raffigura la schiuma della cresta di un'onda in un modo molto simile alla composizione di Hokusai<ref>{{cita|Sueur-Hermel, 2009|pp. 28-29}}.</ref>.
 
Finch, che aveva sofferto di problemi cardiaci per molti anni, si esaurì fisicamente e psicologicamente dalle esigenze di interpretare Howard Beale. Quando ha girato la scena "pazzo come l'inferno" - il più celebre della sua carriera - è stato in grado di consegnarlo solo una volta e mezza. La performance finale prevede il secondo take per la prima metà del discorso e il primo take per la seconda metà. Finch, che visse abbastanza a lungo per vedere il film completo, si spinse ulteriormente con una serie frenetica di apparizioni per promuoverlo. Il 14 gennaio 1977, la sera dopo essere apparso al The Tonight Show, è crollato nell'atrio del Beverly Hills Hotel e è morto per un grave attacco di cuore. Aveva 60 anni.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
Da ''La grande onda'' trassero ispirazione altresì [[Rainer Maria Rilke]], con la sua ''Der Berg''<ref name="museumart"/>, e [[Claude Debussy]]. Quest'ultimo, appassionato di mare e stampe orientali, possedeva una copia dell'opera di Hokusai nel suo studio. Da questa trasse ispirazione per la composizione della sua opera ''[[La Mer]]'', chiedendo espressamente che ''La grande onda'' venisse raffigurata nella copertina della partitura, sull'edizione originale del 1905<ref>{{cita web|url=http://nyphil.org/programNotes/Debussy%20La%20Mer.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090617120633/http://nyphil.org/programNotes/Debussy%20La%20Mer.pdf|titolo=La Mer: Trois esquisses symphoniques (The Sea: Three Symphonic Sketches) - Claude Debussy|formato=pdf|pubblicazione=[[New York Post]]|lingua=en|dataarchivio=17 giugno 2009|accesso=9 marzo 2015|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://expositions.bnf.fr/lamer/grand/121.htm|titolo=La Mer|editore=[[Bibliothèque nationale de France]]|lingua=fr|accesso=9 marzo 2015}}</ref>.
 
Gli uffici UBS di Washington mostrati sono situati nell'edificio per uffici situato in Pennsylvania Avenue 1001, NW, e gli uffici interni mostrati sono al secondo piano, si affacciano su Pennsylvania Avenue e dall'altra parte della strada rispetto al vecchio edificio degli uffici postali.(imdb .trivia)
L'arte di Hokusai, nonostante fosse stata fortemente influenzata dall'arte e dalla tecnica occidentali, riuscì a sua volta a diventare una fonte di ringiovanimento per l'arte occidentale grazie all'ammirazione che seppe suscitare negli astisti impressionisti e [[Post-impressionismo|post-impressionisti]]<ref name="lane237"/>.
 
Le riprese iniziarono il 19 gennaio 1976 a Toronto e si conclusero il 24 marzo a New York, sette giorni prima del previsto. Per le scene dello studio televisivo la produzione noleggiò uno studio televisivo indipendente a Toronto e iniziò a girare con i tecnici dello studio locale. Una delle ___location successive furono un piano vuoto dell'edificio della MGM sulla 6th Avenue a New York, dove furono costruiti uffici per il fittizio "United Broadcasting System". Insolitamente per un progetto in studio di Hollywood, Paddy Chayefsky rimase sul set per apportare cambiamenti dell'ultimo minuto ai dialoghi.(catalog.afi.com/Catalog/MovieDetails/54924)
== L'opera nella cultura di massa ==
[[File:Dresden Altstadt Kongresszentrum C.Muench.jpg|thumb|left|La scultura ''Die Woge'' di Tobias Stengel a [[Dresda]]]]
 
Sidney Lumet iniziò un periodo di prove all'inizio del 1976 in una sala da ballo del Diplomat Hotel di New York. Come la maggior parte dei film di Lumet è stato girato a New York, anche se le scene della sala di controllo e dei notiziari sono state girate ai CFTO-TV Studios di Toronto, in Ontario. Lumet ha affermato di aver pianificato uno schema molto specifico per il film, girando le prime parti con la luce disponibile e il movimento minimo della telecamera, come in un documentario. Mentre il film procedeva, ha aggiunto più luce e movimento in modo che le sequenze finali fossero il più luminose e "lisce" possibile.(imdb.trivia)
Dal XX secolo l'immagine de ''La grande onda'', grazie alla sua enorme popolarità e al fatto che si trovi nel [[pubblico dominio]], si è diffusa prorompentemente nella [[cultura di massa]], diventando oggetto di numerose riproduzioni utilizzate nella pubblicità, nell'arte o per oggetti di uso quotidiano<ref name="palettes"/><ref>{{cita web|titolo=See a masterpiece of Japanese art, one of the most iconic images in the world|url=http://www.britishmuseum.org/whats_on/past_exhibitions/2011/hokusais_great_wave.aspx|sito=Britishmuseum.org|editore=[[British Museum]]|lingua=en|accesso=10 marzo 2015}}</ref>.
 
La famosa frase "I'm as mad as hell and I'm not going to take it anymore" è diventata "I'm mad as hell and I'm not going to take it anymore" quando pronunciata da Peter Finch, con il primo "as" omesso. Finch era così sfinito lavorando su quella scena particolare che lasciò cadere accidentalmente il "as", causando molto dolore allo scrittore Chayefsky, ma non abbastanza per indurre il regista Lumet a cambiare il dialogo filmato.(imdb.trivia)
Nel campo dell'arte i più famosi riferimenti all'opera si trovano nelle sculture ''Die Woge'' di Tobias Stengel (a [[Dresda]])<ref>{{cita web|titolo=Die Woge|url=http://www.dresden.de/media/pdf/kulturamt/stengel_3.pdf|formato=pdf|autore=Tobias Stengel|editore=[[Dresda|Città di Dresda]], Assessorato alla Cultura e Conservazione|lingua=de|accesso=10 marzo 2015}}</ref> e ''Hokusai 20 ft.'' di Jeffery Laudenslager (ad [[Atlanta]])<ref>{{Cita video|autore=Sculpturesite Gallery|data=27 settembre 2012|titolo=Jeffery Laudenslager's "Hokusai 20ft" from Sculpturesite Gallery|url=https://vimeo.com/50319201|editore=[[Vimeo]]|accesso=10 marzo 2015|lingua=en}}</ref>. L'artista giapponese Nana Shiomi creò due xilografie ispirandosi all'opera di Hokusai intitolandole ''Hokusai's Wave (Left): Happy Dog'' e ''Hokusai's Wave (Right): Happy Carp''<ref>{{cita web|titolo=Shiomi Nana: woodblock|url=http://www.tolmantokyo.com/artists/shiomi/index.html|editore=The Tolman Collection, Tokyo|lingua=en|accesso=10 marzo 2015}}</ref>, mentre la coppia di artisti noti come [[Kozyndan]] realizzarono una versione dell'opera intitolata ''Uprisings'', la cui particolarità sta nella cresta dell'onda formata da conigli bianchi<ref>{{cita web|titolo=Uprisings|url=http://www.kozyndan.com/art/uprisings|sito=Kozyndan.com|lingua=en|accesso=10 marzo 2015}}</ref>. Questa venne utilizzata nella copertina dell'album discografico ''[[As/Is]]'' di [[John Mayer]], pubblicato nel 2004. Una versione dell'onda appare altresì sulla copertina dell'album del 1991 ''[[Strange Free World]]'' della band ''[[Kitchens of Distinction]]''.
 
Gli interni dell'appartamento di New York appartenenti a Frank e Louise Schumacher furono girati negli Apthorp Apartments sulla W. 79th Street e Broadway. Fu lì che l'attrice Beatrice Straight lavorò "solo un paio di giorni" nel ruolo di Louise Schumacher, per il quale ha vinto un Oscar.(catalog.afi.com/Catalog/MovieDetails/54924)
Nella moda l'immagine dell'onda è stata utilizzata dall'azienda di abbigliamento [[Quiksilver]] come fonte d'ispirazione per il logo<ref>{{cita news|titolo=Surf La planche à billets|url=http://www.lexpress.fr/informations/surf-la-planche-a-billets_638908.html|pubblicazione=[[L'Express]]|data=13 luglio 2000|autore=Pierre-Yves Lautrou|accesso=10 marzo 2015|lingua=fr}}</ref>, mentre la fashion designer [[Hanae Mori]] la utilizzò nel 2003 per la sua linea di abbigliamento personalizzata<ref name="davies"/>.
 
Sidney Lumet ha dichiarato di aver girato il film usando uno schema di illuminazione specifico. Ha detto che nelle scene di apertura ha girato con la minima luce possibile, girando il film quasi come un documentario. Man mano che il film procedeva, ha aggiunto più luce e più movimenti della cinepresa e alla fine del film era più che mai illuminato e "liscio". L'idea era di trasmettere visivamente il tema della manipolazione dei media.(imdb.trivia)
''La grande onda'' appare anche come scenario nel videogioco per [[Wii]] ''[[Muramasa: The Demon Blade]]''<ref>{{cita web|titolo=Muramasa The Demon Blade (Wii)|url=http://www.teletext.co.uk/gamecentral/features-reviews/31c3b7d21e1e98f58a6b89979169ee28/Muramasa+The+Demon+Blade+(Wii).aspx|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091215141315/http://www.teletext.co.uk/gamecentral/features-reviews/31c3b7d21e1e98f58a6b89979169ee28/Muramasa+The+Demon+Blade+%28Wii%29.aspx|dataarchivio=15 dicembre 2009|pubblicazione=Teletext|lingua=en|accesso=10 marzo 2015|urlmorto=sì}}</ref>, oltre a essere una delle [[emoji]] disponibili per i sistemi operativi [[macOS]] e [[iOS]] della [[Apple]]<ref>{{cita web|titolo=Water Wave|url=http://emojipedia.org/water-wave/|sito=Emojipedia.org|lingua=en|accesso=10 marzo 2015}}</ref>.
 
Secondo Sidney Lumet, il discorso "Mad as Hell" fu girato in una ripresa e mezzo. A metà della seconda ripresa, Peter Finch si fermò di colpo per lo sfinimento. All'epoca Lumet non era a conoscenza del cuore debole di Finch, ma in ogni caso non chiese una terza interpretazione. Ciò che è nel film completo è la seconda ripresa della prima metà del discorso e la seconda metà della prima ripresa.(imdb.trivia)
Sull'opera sono stati girati anche diversi documentari e speciali televisivi, come per esempio ''La menace suspendue: "La Vague"'', documentario in francese del 2000 a cura di Alain Jaubert<ref>{{cita web|titolo=Palettes: Hokusai - La menace suspendue: "La Vague"|url=http://www.artepro.com/programmes/47285/presentation.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041108023051/http://www.artepro.com/programmes/47285/presentation.htm|dataarchivio=8 novembre 2004|pubblicazione=Arte Pro|lingua=fr|accesso=10 marzo 2015|urlmorto=sì}}</ref>, una puntata della serie di documentari della [[BBC]] ''[[The Private Life of a Masterpiece]]'', andata in onda il 17 aprile 2004<ref>{{cita web|titolo="The Great Wave" by Hokusai|url=http://www.fulmartv.co.uk/PLMasterpiece10.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090505173210/http://www.fulmartv.co.uk/PLMasterpiece10.shtml|dataarchivio=5 maggio 2009|editore=Fulmar TV & Film Ltd|lingua=en|accesso=10 marzo 2015|urlmorto=sì}}</ref>, e una puntata della serie di documentari radiofonici ''[[A History of the World in 100 Objects]]'', trasmessa da [[BBC Radio 4]] nel settembre 2010 in collaborazione con il British Museum<ref>{{cita news|titolo=A History of the World - Hokusai's "The Great Wave"|url=http://www.bbc.co.uk/ahistoryoftheworld/objects/MAPlqOEHRsmI1awIHQzRSQ|editore=[[BBC]]|accesso=10 marzo 2015|lingua=en}}</ref>.
 
Sidney Lumet ha ricordato che Paddy Chayefsky era di solito sul set a supervisionare la sua regia e gli dava consigli su come alcune scene avrebbero dovuto essere recitate. Lumet afferma che Chayefsky aveva un istinto comico migliore di lui, ma quando giunse il momento di girare la scena della discussione tra William Holden e Beatrice Straight, il regista quattro volte sposato disse a Chayefsky: "Paddy, per favore, ne so più di te sul divorzio".(imdb.trivia)
 
Arthur Burghardt (Great Ahmet Khan) era vegetariano. Per la scena in cui doveva sgranocchiare un pezzo di pollo si riempì le guance di salviette di carta e si spalmò il grasso sul viso prima che la telecamera partisse, invece di mangiare effettivamente carne.(imdb.trivia)
 
William Holden aveva delle riserve sulla scena dove lui e Faye Dunaway erano a letto a fare l'amore e, nella sua eccitazione, l'attrice esclama gli ascolti del suo show televisivo di successo. In un momento culminante, lei grida "Stiamo ottenendo più pubblicità del Watergate!" "Tali scene non sono di mio gradimento", ha detto in seguito Holden, "Credo che fare l'amore sia una cosa privata e non mi piacciono le rappresentazioni sullo schermo". Razionalizzò che "se nessuno fosse stato a letto sullo schermo prima, avrei potuto esitare". Ma è andato avanti capendo che "la scena non doveva essere pornografica. Era destinata a rivelare un difetto del personaggio, il fatto che Faye parlasse fino in fondo racconta di più su di lei. Era il modo di Paddy di ottenere il dialogo". Holden ha detto tuttavia di sentire che "la scena doveva essere più divertente di quanto non fosse".(imdb.trivia)
 
== Post-produzione ==
 
== Distribuzione ==
Il film fu distribuito dalla [[MGM]] negli [[Stati Uniti]], dove debuttò il 14 novembre a [[New York]] e [[Los Angeles]], e dalla [[United Artists]] a livello internazionale.(imdb.release)
 
In anni recenti è stato riproposto in manifestazioni internazionali come il [[Reykjavík International Film Festival]] (2005), il [[Festival di Locarno]] (2013) nella sezione "Histoire(s) du cinéma", e il [[Montclair (New Jersey)|Montclair]] Film Festival (2014).(imdb.release)(locarnofestival.ch/pardo/pardo-live/today-at-festival/2013/LOC66-Line-up/il-programma-di-locarno66-it.html)
 
=== Date di uscita ===
{{Colonne}}
* [[Stati Uniti d'America]] (''Network'') – 14 novembre 1976
* [[Giappone]] (''ネットワーク'') – 29 gennaio 1977
* [[Australia]] (''Network'') – 17 febbraio 1977
* [[Regno Unito]] (''Network'') – 17 febbraio 1977
* [[Germania Ovest]] (''Network'') – 10 marzo 1977
* [[Francia]] (''Network - Main basse sur la TV'') – 16 marzo 1977
* [[Italia]] (''Quinto potere'') – 17 marzo 1977
* [[Danimarca]] (''Nettet'') – 18 marzo 1977
* [[Irlanda]] (''Network'') – 18 marzo 1977
* [[Belgio]] (''Network'') – 24 marzo 1977
{{Colonne spezza}}
* [[Uruguay]] (''Poder que mata'') – 29 marzo 1977
* [[Finlandia]] (''Mannen i bildrutan'') – 1º aprile 1977
* [[Paesi Bassi]] (''Network'') – 7 aprile 1977
* [[Messico]] (''Poder que mata'') – 5 maggio 1977
* [[Spagna]] (''Network, un mundo implacable'') – 16 maggio 1977
* [[Norway]] (''Network'') – 27 maggio 1977
* [[Filippine]] (''Network'') – 19 luglio 1977
* [[Hong Kong]] (''Network'') – 25 agosto 1977
* [[Svezia]] (''Network'') – 25 dicembre 1977
* [[Ungheria]] (''Hálózat'') – 11 settembre 1980
{{Colonne fine}}
 
=== Home Video ===
* 24 febbraio 1998 - DVD - MGM - Never-before-available widescreen format, Trivia and production notes, "Hidden Menu Page" with history of the Neilsen Ratings System, Interactive quiz game, Original theatrical trailer
 
* 16 maggio 2000 - DVD - Warner Home Video - Interactive game quiz, Hidden menu page with the history of the Neilsen Ratings System, Theatrical trailer, Trivia and production notes
 
* 18 aprile 2003 - DVD - MGM - Original theatrical trailer, Interactive menu screens and chapter selections
 
* 28 febbraio 2006 - DVD - Warner Home Video - "The Making of Network": A six-part 30th-anniversary documentary, Vintage Paddy Chayefsky interview excerpt from Dinah!, hosted by Dinah Shore, Commentary by director Sidney Lumet, "Private Screenings with Sidney Lumet": Turner Classic Movies host Robert Osborne interviews the director, Theatrical trailer
 
* 15 febbraio 2011 - BlueRay - Warner Home Video - The Making of Network 6-Part Documentary, Vintage Paddy Chayefsky Interview Excerpt from Dinah!, Hosted by Dinah Shore, Commentary by Director Sidney Lumet, Private Screenings with Sidney Lumet: Turner Classic Movies Host Robert Osborne Interviews the Director, Theatrical Trailer
 
== Accoglienza ==
Alla sua uscita nel novembre 1976, Network divenne un successo immediato con il pubblico e la maggior parte dei critici. Realizzato con un costo dichiarato di $ 3,8 milioni, ha incassato $ 23,7 solo negli Stati Uniti.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
 
Quando Network aprì nei cinema a livello nazionale nel novembre del 1976, ebbe una sensazione immediata. La gente o era pazza o pensava che il film fosse semplicemente pazzo. Quindi, quando il film ricevette dieci nomination agli Oscar l'anno successivo e ne vinse quattro, era difficile dire se fosse stato giustamente premiato o semplicemente un caso di Hollywood che lodava il totale sconvolgimento della sua nemesi di vecchia data, la televisione. In ogni caso, Network è ancora una delle satire più potenti e fantasiose prodotte da un grande studio, e la linea "Sono pazzo da morire e non ce la farò più!" divenne una delle frasi chiave degli anni '70.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
 
Come previsto, Network è stato spazzato via dalle persone in televisione, in particolare nelle divisioni delle notizie. Si chiamava insipido, distorto, pesante e accusato di giocare nelle mani dell'incredibile inferiorità e odio complesso da parte della gente nei media stampati, secondo il produttore dello spettacolo di oggi Paul Friedman. La giornalista televisiva Barbara Walters temeva che il film avrebbe danneggiato l'immagine della TV e ha insistito che non ci sarebbe mai stato "quel tipo di approccio show-biz alla notizia, perché non lasceremo mai che accada".(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
 
=== Incassi ===
Negli Stati Uniti il film incassò 23,7 milioni di dollari a fronte di un budget di 3,8 milioni, risultando il 19º maggior successo del 1976 al ''[[box office]]''.<ref name="mojo">{{Cita web|url=https://www.boxofficemojo.com/movies/?id=network.htm|titolo=Network|editore=www.boxofficemojo.com|accesso=28 maggio 2019}}</ref><ref name="numbers">{{Cita web|url=https://www.the-numbers.com/movie/Network#tab=box-office|titolo=Network (1976)|editore=www.the-numbers.com|accesso=28 maggio 2019}}</ref>
 
=== Critica ===
Molti giornalisti e addetti ai lavori hanno sottolineato l'importanza duratura del film. Nel 2011 Dave Itzkoff ha scritto sul ''New York Times'' che trentacinque anni dopo «resta un film incendiario e influente e la sua sceneggiatura è ancora ammirata tanto per la sua accuratezza predittiva quanto per la sua veemenza». Lo sceneggiatore [[Aaron Sorkin]], che nel 2011 ha citato [[Paddy Chayefsky]] quando ha ricevuto l'Oscar per ''[[The Social Network]]'', ha scritto che «nessun anticipatore del futuro, nemmeno [[George Orwell|Orwell]], c'ha mai visto giusto come Chayefsky quando scrisse ''Quinto potere''».
Secondo Sorkin, «se mettete oggi ''Quinto potere'' nel vostro lettore DVD, vi sentirete come se fosse stato scritto la settimana scorsa. La mercificazione delle notizie e la svalutazione della verità sono parte del nostro attuale modo di vivere». Il comico e conduttore televisivo [[Stephen Colbert]] ha affermato che «Howard Beale è un precursore di quelle persone che ti raccontano come ti senti. Non solo quelle dei programmi notturni, di cui io sono una specie di parodia, non solo gli opinionisti ma anche la gente dei notiziari».(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
 
Non tutta la critica è rimasta incantata dal film. Alcuni pensarono che Chayevsky avesse sacrificato la sua drammaticità riempiendo la sceneggiatura con caricature irrimediabilmente vili e gusci vuoti che servivano solo da megafono per le diatribe politiche dell'autore, come quando ha messo nel dialogo di Beale la furia contro l'acquisizione di società statunitensi da parte degli arabi e altri stranieri.(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
 
* Vincent Canby, ''The New York Times'': "è... scandaloso. È anche vivacemente e crudelmente divertente, una commedia d'attualità che conferma Paddy Chayefsky come un nuovo grande autore satirico americano."(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
 
* ''Variety'', 13 ottobre 1976: "La sceneggiatura assurdamente plausibile e scandalosamente provocatoria di Paddy Chayefsky riguarda i media che non vedono l'ora. Faye Dunaway e William Holden, in una delle loro migliori interpretazioni... La regia di Sidney Lumet è eccezionale. Il film... è una potente miscela di abile invettiva, eccitazione visiva e orrore sociologico... Il cast è uniformemente eccellente... Le scenografie di Philip Rosenberg, la fotografia di Owen Roizman e tutti gli altri risultati tecnici chiave sono magnifici, tutti raffinati e intensificati dalla consueta miracolosa post-produzione MGM che rimane unica nel cinema di Hollywood."(variety.com/1976/film/reviews/network-1200423798/)
 
* Pauline Kael, ''The New Yorker'': "Chayefsky [si rivolge] direttamente al pubblico... difficilmente si occupa dei personaggi... il film è un'arringa ventriloquiale."(tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html)
 
* Roger Ebert (1976): "Così com'è, abbiamo un film estremamente ben recitato e intelligente che vuole troppo, che attacca non solo la televisione ma anche la maggior parte degli altri mali degli anni settanta. Ci viene chiesto di ridere, di commuoverci o di arrabbiarci per un così lungo elenco di argomenti: sessismo e discriminazione generazionale, fregature rivoluzionarie e anomia dell'alta borghesia, sfruttamento capitalista, sistema di Nielsen e fallimento comunicativo. La sceneggiatura di Paddy Chayefsky non è male, ma alla fine perde il controllo. Ci sono troppe cose che vuole dire... La regia di Lumet è così curata che forse non ci rendiamo conto che lascia qualcosa di incompiuto. Tenta di affrontare una breve relazione amorosa tra Holden e la Dunaway, ma in realtà non ci consente di capirla. Prova a suggerire che le multinazionali sono l'unico vero governo contemporaneo, ma lo fa in una scena che scivola troppo nella satira quindi non siamo sicuri di ciò che Chayefsky voglia comunicare... Quindi il film è imperfetto... ci lascia con domande e questioni in sospeso. Questo alla fine non mi disturba, perché ciò che fa è fatto così bene, è visto in modo così nitido, è presentato in modo così spietato, che ''Quinto potere'' sopravviverà a molti film più ordinati".(rogerebert.com/reviews/network-1976)
 
* Roger Ebert (2000): "...visto un quarto di secolo dopo è come una profezia. Quando Chayefsky creò Howard Beale avrebbe potuto immaginare Jerry Springer, Howard Stern o la World Wrestling Federation? Ciò che affascina della sceneggiatura... è la facilità con cui cambia marcia. Le scene che coinvolgono Beale e il rivoluzionario "esercito di liberazione" sono allegramente eccessive. Le scene che coinvolgono Diana e Max sono un dramma silenzioso, teso e convincente. ...è l'abilità discreta [di Sidney Lumet] che permette a tutte quelle note e livelli energetici differenti di esistere all'interno dello stesso film... nelle sue mani è diventato una pietra di paragone".(rogerebert.com/reviews/great-movie-network-1976)
 
* Michael Atkinson, ''The Village Voice'' (2006): "Due decenni dopo... è ancora più sorprendente di quanto non fosse una volta, Hollywood è mai stata così cerebrale, caustica, eticamente apocalittica? ...Nel guardarlo appare come un esilarante incubo organico, ma ''Network'' è un oggetto accuratamente realizzato, la sua struttura brillantemente nascosta, i suoi ornamenti sardonici realizzati con un'ampia varietà di armi".(villagevoice.com/2006/02/28/prophecies-fulfilled-in-a-cerebral-caustic-american-classic/)
 
== Riconoscimenti ==
=== Premi Oscar ===
[[File:Faye Dunaway's Oscar.jpg|upright=1.2|thumb|right|L'Oscar di Faye Dunaway accanto alla foto ''The Morning After'' scattata da Terry O'Neill.
Nel [[Premi Oscar 1977|1977]] il film ricevette 10 candidature agli [[Premio Oscar|Oscar]], vincendone 4 e stabilendo alcuni primati:
* '''[[Oscar al miglior attore|Miglior attore protagonista]]''' a [[Peter Finch]] – Scomparso due mesi prima della cerimonia di premiazione, rimane l'unico attore ad aver ricevuto il premio postumo, oltre che il primo di nazionalità australiana a ricevere l'Oscar.<ref>Ad oggi l'unico altro caso di Oscar postumo ad un attore è quello di [[Heath Ledger]], premiato nel [[Premi Oscar 2009|2009]] come [[Oscar al miglior attore non protagonista|miglior attore non protagonista]] per ''[[Il cavaliere oscuro]]''.</ref>
* '''[[Oscar alla miglior attrice|Miglior attrice protagonista]]''' a [[Faye Dunaway]]
* '''[[Oscar alla miglior attrice non protagonista|Miglior attrice non protagonista]]''' a [[Beatrice Straight]] – Con 5 minuti e 2 secondi, l'attrice detiene tuttora il record per la più breve interpretazione di sempre premiata dall'[[Academy of Motion Picture Arts and Sciences|Academy]].
* '''[[Oscar alla migliore sceneggiatura originale|Migliore sceneggiatura originale]]''' a [[Paddy Chayefsky]] – Ad oggi Chayefsky è l'unico ad aver vinto tre Oscar per la migliore sceneggiatura come unico autore, dopo quelli per ''[[Marty - Vita di un timido]]'' del 1955 e ''[[Anche i dottori ce l'hanno]]'' del 1971.<ref>Anche [[Francis Ford Coppola]], [[Woody Allen]], [[Charles Brackett]] e [[Billy Wilder]] hanno vinto tre Oscar per la migliore sceneggiatura ma tutti, in almeno un caso, sono stati premiati come co-autori.</ref>
 
* ''Candidatura per il [[Oscar al miglior film|miglior film]]'' a [[Howard Gottfried]]
* ''Candidatura per il [[Oscar al miglior regista|miglior regista]]'' a [[Sidney Lumet]]
* ''Candidatura per il miglior attore protagonista'' a [[William Holden]]
* ''Candidatura per il [[Oscar al miglior attore non protagonista|miglior attore non protagonista]]'' a [[Ned Beatty]]
* ''Candidatura per il [[Oscar al miglior montaggio|miglior montaggio]]'' a [[Alan Heim]]
* ''Candidatura per la [[Oscar alla migliore fotografia|migliore fotografia]]'' a [[Owen Roizman]]
 
Insieme a ''[[Un tram che si chiama Desiderio (film 1951)|Un tram che si chiama Desiderio]]'', il film è inoltre l'unico ad aver vinto tre Oscar per la recitazione.<ref>''Quinto potere'' condivide anche il primato di cinque candidature per la recitazione con ''[[La signora Miniver]]'' (1942), ''[[Da qui all'eternità]]'' (1953) e ''[[Gangster Story]]'' (1967).</ref>
 
I produttori della cerimonia avevano chiesto a Chayefsky di accettare il riconoscimento nel caso in cui Finch lo avesse vinto, tuttavia lo sceneggiatore chiamò sul palco la vedova dell'attore, Eletha, che ritirò il premio pronunciando un discorso di ringraziamento. Anche se inizialmente Chayefsky affermò che si era trattato di una scelta non calcolata, in seguito ha riconosciuto di aver scritto lui stesso il discorso della signora Finch.<ref name="tcm.articles">{{Cita web|url=http://www.tcm.turner.com/tcmdb/title/342/Network/articles.html|titolo=Network (1976) - Articles|editore=www.tcm.turner.com|accesso=10 novembre 2018}}</ref>
 
Il giorno dopo, alle 6.30 del mattino il fotografo Terry O'Neill organizzò al Beverly Hills Hotel una sessione fotografica con Faye Dunaway, sua compagna e futura moglie, da cui originò la foto conosciuta come ''The Morning After''. Nella foto l'attrice è seduta a bordo piscina con la statuetta sul tavolo accanto a lei e diversi giornali sparsi per terra, i cui titoli riportavano i festeggiamenti della notte precedente.<ref name="imdb.trivia">{{Cita web|url=https://www.imdb.com/title/tt0074958/trivia?ref_=tt_ql_2|titolo=Quinto potere - Trivia|editore=www.imdb.com|accesso=10 novembre 2018}}</ref>
 
In seguito [[Sidney Lumet]] ha ammesso di essere stato "furioso" per il fatto che ''Quinto potere'' fosse stato battuto da ''[[Rocky]]'' come miglior film.<ref name="tcm.articles"/>
 
=== Altri premi ===
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* '''[[Golden Globe 1977|1977]]''' – '''[[Golden Globe]]'''
:'''[[Golden Globe per il miglior regista|Miglior regista]]''' a Sidney Lumet<br />
:'''[[Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico|Miglior attore in un film drammatico]]''' a Peter Finch <small>(postumo)</small><br />
:'''[[Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico|Migliore attrice in un film drammatico]]''' a Faye Dunaway<br />
:'''[[Golden Globe per la migliore sceneggiatura|Migliore sceneggiatura]]''' a Paddy Chayefsky<br />
:''Candidatura per il [[Golden Globe per il miglior film drammatico|miglior film drammatico]]''
* '''[[Premi BAFTA 1978|1978]]''' – '''[[British Academy Film Awards]]'''
:'''[[BAFTA al miglior attore protagonista|Miglior attore protagonista]]''' a Peter Finch <small>(postumo)</small><br />
:''Candidatura per il [[BAFTA al miglior film|miglior film]]''<br />
:''Candidatura per il [[BAFTA al miglior regista|miglior regista]]'' a Sidney Lumet<br />
:''Candidatura per il miglior attore protagonista'' a William Holden<br />
:''Candidatura per la [[BAFTA alla migliore attrice protagonista|migliore attrice protagonista]]'' a Faye Dunaway<br />
:''Candidatura per il [[BAFTA al miglior attore non protagonista|miglior attore non protagonista]]'' a [[Robert Duvall]]<br />
:''Candidatura per il [[BAFTA al miglior montaggio|miglior montaggio]]'' a Alan Heim<br />
:''Candidatura per la [[BAFTA alla migliore sceneggiatura|migliore sceneggiatura]]'' a Paddy Chayefsky<br />
:''Candidatura per la [[BAFTA alla migliore colonna sonora|migliore colonna sonora]]'' a [[Jack Fitzstephens]], [[Marc Laub]], [[Sanford Rackow]], [[James Sabat]] e [[Dick Vorisek]]
* '''[[National Board of Review Awards 1976|1976]]''' – '''[[National Board of Review#National Board of Review of Motion Pictures Awards|National Board of Review of Motion Pictures Awards]]'''
:'''[[National Board Review Top Ten Films|Top Ten Films]]'''
* '''[[Los Angeles Film Critics Association Awards 1976|1976]]''' – '''[[Los Angeles Film Critics Association Awards]]'''
:'''[[Los Angeles Film Critics Association Award al miglior film|Miglior film]]''' <small>(ex aequo con ''[[Rocky]]'' di [[John G. Avildsen]])</small><br />
:'''[[Los Angeles Film Critics Association Award al miglior regista|Miglior regista]]''' a Sidney Lumet<br />
:'''[[Los Angeles Film Critics Association Award alla miglior sceneggiatura|Migliore sceneggiatura]]''' a Paddy Chayefsky
* '''1977''' – '''[[Writers Guild of America Award]]'''
:'''Migliore sceneggiatura originale''' a Paddy Chayefsky
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* '''[[David di Donatello 1977|1977]]''' – '''[[David di Donatello (premio)|David di Donatello]]'''
:'''[[David di Donatello per la migliore attrice straniera|Migliore attrice straniera]]''' a Faye Dunaway <small>(ex aequo con [[Annie Girardot]] per ''[[Corrimi dietro... che t'acchiappo]]'' di [[Robert Pouret]])</small>
* '''[[New York Film Critics Circle Awards 1976|1977]]''' – '''[[New York Film Critics Circle Awards]]'''
:'''[[New York Film Critics Circle Award alla miglior sceneggiatura|Migliore sceneggiatura]]''' a Paddy Chayefsky<br />
:''Candidatura per il [[New York Film Critics Circle Award al miglior film|miglior film]]''<br />
:''Candidatura per il [[New York Film Critics Circle Award al miglior attore protagonista|miglior attore protagonista]]'' a Robert Duvall<br />
:''Candidatura per la [[New York Film Critics Circle Award alla miglior attrice protagonista|miglior attrice protagonista]]'' a Faye Dunaway
* '''1977''' – '''[[National Society of Film Critics Awards]]'''
:''Candidatura per il miglior attore'' a William Holden<br />
:''Candidatura per la miglior attrice'' a Faye Dunaway<br />
:''Candidatura per il miglior attore non protagonista'' a Robert Duvall<br />
:''Candidatura per la migliore sceneggiatura'' a Paddy Chayefsky
* '''[[29ª edizione dei Directors Guild of America Award|1977]]''' – '''[[Directors Guild of America Award]]'''
:''Candidatura per il miglior regista cinematografico'' a Sidney Lumet
* '''[[Kansas City Film Critics Circle Awards 1977|1977]]''' – '''[[Kansas City Film Critics Circle Awards]]'''
:'''[[Kansas City Film Critics Circle Award per la migliore attrice|Miglior attrice]]''' a Faye Dunaway
* '''[[Saturn Awards 1977|1977]]''' – '''[[Saturn Award]]'''
:''Candidatura per il [[Saturn Award per il miglior film di fantascienza|miglior film di fantascienza]]''
* '''1977''' – '''[[American Cinema Editors#Eddie Awards|Eddie Awards]]'''
:''Candidatura per il miglior montaggio'' a Alan Heim
* '''1978''' – '''[[Awards of the Japanese Academy]]'''
:''Candidatura per il [[Award of the Japanese Academy al miglior film in lingua straniera|miglior film in lingua straniera]]''
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=== AFI 100 Years... series ===
Nel 1998 ''Quinto potere'' è risultato 66º nella [[AFI's 100 Years... 100 Movies|lista dei 100 migliori film statunitensi di sempre]] dell'[[American Film Institute]] e nell'edizione aggiornata del 2007 è salito al 64º posto, mentre il cosiddetto "''Mad as Hell'' speech" è risultato 19º tra le [[AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|cento migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi]].<ref name="afi100">{{Cita web|url=https://www.afi.com/100Years/movies.aspx|titolo=AFI'S 100 Years...100 Movies|editore=www.afi.com|accesso=10 novembre 2018}}</ref><ref name="afi100upd">{{Cita web|url=https://www.afi.com/100Years/movies10.aspx|titolo=AFI'S 100 Years...100 Movies - 10th Anniversary Edition|editore=www.afi.com|accesso=10 novembre 2018}}</ref><ref name="afi.quotes">{{Cita web|url=http://afi.com/100Years/quotes.aspx|titolo=AFI's 100 Years...100 Movie Quotes|editore=www.afi.com|accesso=5 novembre 2018}}</ref>
 
È stato inoltre uno dei 500 titoli scelti dall'AFI per essere inclusi tra le [[AFI's 100 Years... 100 Laughs|cento migliori commedie]] e il personaggio di Diana Christensen uno dei 400 [[AFI's 100 Years... 100 Heroes and Villains|migliori "cattivi"]] della storia del cinema americano, non riuscendo in entrambi i casi a entrare nella classifica finale.<ref name="afi.400">{{Cita web|url=https://www.filmsite.org/afi400films.html|titolo=America's 100 Greatest Movies - AFI's 100 YEARS...100 MOVIES - The 400 Nominees|editore=www.filmsite.org|accesso=3 maggio 2019}}</ref><ref name="afi.villain">{{Cita web|url=http://afi.com/100years/handv.aspx|titolo=AFI's 100 Greatest Heroes & Villains|editore=www.afi.com|accesso=9 ottobre 2018}}</ref>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Hélène Bayou|titolo=Hokusai, 1760-1849: l'affolé de son art: d'Edmond de Goncourt à Norbert Lagane |data=2008|editore=Connaissance des Arts|lingua=fr|isbn=978-2-7118-5406-6|cid=Bayou, 2008}}
* {{cita libro|autore=Hélène Bayou|autore2=Philippe Pons|autore3=Hiroyuki Kano|autore4=Timothy Clark|titolo=Images du Monde flottant: Peintures et estampes japonaises XVIIe-XVIIIe siècles|data=2004|editore=Réunion des Musées Nationaux|lingua=fr|isbn=2-7118-4821-3|cid=Bayou et al., 2004}}
* {{cita libro|autore=Bibliothèque nationale de France|titolo=Estampes japonaises: images d'un monde éphémère|data=2008 |editore=[[Bibliothèque nationale de France]], Fundação Caixa Catalunya|lingua=fr|isbn=84-89860-92-0|cid=Bibliothèque nationale de France, 2008}}
* {{cita libro|autore=Nelly Delay|titolo=L'estampe japonaise|editore=Hazan|isbn=2-85025-807-5|data=2004|lingua=fr|cid=Delay, 2004}}
* {{cita libro|autore=Ruggero Eugeni|titolo=Analisi semiotica dell'immagine: Pittura, illustrazione, fotografia |data=2014|editore=Ente per il diritto allo studio universitario dell'Università Cattolica|isbn=88-6780-427-8|cid=Eugeni, 2014}}
* {{cita libro|titolo=Masterpieces of Japanese Prints: Ukiyo-e from the Victoria and Albert Museum|autore=Rupert Faulkner|autore2=Basil William Robinson|editore=[[Kōdansha|Kodansha International]]|data=1999|isbn=978-4-7700-2387-2|cid=Faulkner e Robinson, 1999|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=Matthi Forrer|titolo=Hokusai|data=1996|editore=Bibliothèque de l'image|lingua=fr|isbn=978-2-909808-28-4|cid=Forrer, 1996}}
* {{cita libro|titolo=Historia mundial del arte|autore=John Fleming|autore2=Hugh Honour|editore=Ediciones AKAL|data=2006|isbn=84-460-2092-0|cid=Fleming e Honour, 2006|lingua=es}}
* {{cita libro|autore=Christine Guth|titolo=Arte en el Japón Edo|editore=Ediciones AKAL|isbn=84-460-2473-X|data=2009|lingua=es|cid=Guth, 2009}}
* {{cita libro|autore=Elise Hartman Ford|titolo=Frommer's Washington|data=2005|editore=John Wiley and Sons|lingua=en|isbn=978-0-7645-9591-2|cid=Hartman Ford, 2005}}
* {{cita libro|autore=Jack Hillier|titolo=Catalogue of the Japanese paintings and prints in the collection of Mr. & Mrs Richard P. Gale|volume=2|data=1970|editore=Routledge & K. Paul|lingua=en|isbn=978-2-7118-5406-6|cid=Hillier, 1970}}
* {{cita libro|autore=Jan Hokenson|titolo=Japan, France, and East-West Aesthetics: French Literature, 1867-2000 |data=2004|editore=Fairleigh Dickinson University Press|lingua=en|isbn=978-0-8386-4010-4|cid=Hokenson, 2004}}
* {{cita libro|autore=Tadashi Kobayashi|autore2=Mark Harbison|titolo= Ukiyo-e: an introduction to Japanese woodblock prints|data= 1997|editore=[[Kōdansha|Kodansha International]]|lingua=en|isbn=978-4-7700-2182-3|cid=Kobayashi e Harbison, 1997}}
* {{cita libro|curatori=Gisèle Lambert e Jocelyn Bouquillard|titolo=Estampes japonaises, Images d'un monde éphémère|editore=[[Bibliothèque nationale de France]]|data=2008|isbn=978-2-7177-2407-3|lingua=fr|cid=Lambert e Bouquillard, 2008}}
* {{cita libro|autore=Richard Lane|titolo=L'Estampe japonaise|editore=Aimery Somogy|data=1962|isbn=no|lingua=fr|cid=Lane, 1962}}
* {{cita libro|autore=Ewa Machotka|titolo=Visual Genesis of Japanese National Identity: Hokusai's Hyakunin Isshu|data=2009|editore=Peter Lang|lingua=en|isbn=978-90-5201-482-1|cid=Machotka, 2009}}
* {{cita libro|autore=James A. Michener|titolo=Japanese Print: From the Early Masters to the Modern|editore=Charles E. Tuttle Company|isbn=no|data=1959|oclc=187406340|lingua=en|cid=Michener, 1959}}
* {{cita libro|autore=Seiji Nagata|autore2=John Bester|titolo=Hokusai: Genius of the Japanese Ukiyo-e|data=1999|editore=[[Kōdansha|Kodansha International]]|lingua=en|isbn=978-4-7700-2479-4|cid=Nagata e Bester, 1999}}
* {{cita pubblicazione|autore=Ronald Penkoff|url=http://libx.bsu.edu/utils/getfile/collection/BSMngrph/id/11/filename/2.pdf|formato=pdf|titolo=Roots of the Ukiyo-e; Early Woodcuts of the Floating World|editore=Ball State Teachers College|oclc=681751700|data=1964|lingua=en|cid=Penkoff, 1964}}
* {{cita libro|titolo=Essentials of Shinto: An Analytical Guide to Principal Teachings|autore=Stuart D. B. Picken|editore=Greenwood Publishing Group|data=1994|isbn=0-313-26431-7|lingua=en|cid=Picken, 1994}}
* {{cita libro|autore=Rebecca Salter|titolo=Japanese Woodblock Printing|editore=University of Hawaii Press|isbn=978-0-8248-2553-9|data=2001|lingua=en|cid=Salter, 2001}}
* {{cita libro|autore=Valérie Sueur-Hermel|titolo=Henri Rivière: entre impressionnisme et japonisme|data=2009|editore=[[Bibliothèque nationale de France]]|lingua=fr|isbn=2-7177-2431-1|cid=Sueur-Hermel, 2009}}
* {{en}}Charles S. Terry in {{cita libro|autore=Hokusai Katsushika|wkautore=Katsushika Hokusai|titolo=Views of Mt. Fuji|editore=Courier Corporation|isbn=978-0-486-49758-7|data=2013|pagine=241-250|cid=Terry, 2013}}
* {{cita libro|autore=Mark Weston|titolo=Giants of Japan: The Lives of Japan's Most Influential Men and Women|data=2002|editore=[[Kōdansha|Kodansha America]]|lingua=en|isbn=978-1-56836-324-0|cid=Weston, 2002}}
 
== Voci correlate ==
* [[Arte giapponese]]
* [[Trentasei vedute del Monte Fuji]]
* [[Xilografia giapponese]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:The Great Wave off Kanagawa}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.museoradio3.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-5618557d-7f78-4e85-813e-9f82981d456b.html?refresh_ce|titolo=La grande onda di Kanagawa |accesso=19 ottobre 2018}}
 
{{ControlloFilm di autoritàSidney Lumet}}
{{Portale|arte|Giapponecinema}}
 
[[Categoria:Ukiyo-e]]Film drammatici
[[Categoria:DipintiFilm didiretti Katsushikada Hokusai]]Sidney Lumet
[[Categoria:PaesaggiFilm marini]]conservati nel National Film Registry
[[Categoria:Film sul giornalismo
[[Categoria:Film sulla televisione
[[Categoria:Film ambientati a New York
[[Categoria:Film Metro-Goldwyn-Mayer