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{{Azienda
|nome = Società Anonima Frera<br />Frera
|logo = Frera.jpg
|logo dimensione = 130
|forma societaria =
|data fondazione = 1905
|forza cat anno =
|luogo fondazione = [[Milano]]
|data chiusura = [[1936]]
|causa chiusura = (fallimento)
|nazione = ITA
|sede =
|gruppo =
|filiali = [[Tradate]]
|persone chiave = Corrado Frera (fondatore)
|settore = [[case motociclistiche|casa motociclistica]]
|prodotti = motocicli, ciclomotori
|dipendenti = >5000
|anno dipendenti = 1925 ca
|note =
}}
 
La '''Frera''' è stata una [[casa motociclistica]] [[italia]]na, attiva dal [[1905]] al [[1936]]. Dalla sua fondazione, l'azienda ebbe gli stabilimenti a [[Tradate]] e la sede legale e commerciale, al civico n.2 di piazza Missori a Milano.
== La storia ==
 
Corrado Frera, soprannominato ''Il tedesco'', era nato il 23 marzo [[1859]] a [[Kreuznach]], da famiglia di origini francesi, e si era trasferito a [[Milano]] nel [[1885]]. Una volta ottenuta la cittadinanza, Frera avviò nel capoluogo lombardo un negozio di giocattoli; passò poi alla vendita di articoli in gomma per ciclisti che ben presto ampliò con l'attività di riparazione e vendita di biciclette e poi di motociclette.
 
[[File:Frera Corsa 250cc 1911.jpg|thumb|left|upright=0.8|La [[sottocanna]] [[Frera 250 Corsa]] con motore Zedel, 1911]]
Negli ultimi anni dell'[[XIX secolo|Ottocento]], il negozio-officina di piazza Missori, era divenuto uno dei principali punti di riferimento dei ciclisti e motociclisti milanesi, nel quale si potevano acquistare particolari motociclette con motori svizzeri ''[[Zürcher (motori)|Zürcher]]'' o ''[[Lühti (motori)|Lühti]]'', montati su telai ciclistici rinforzati, appositamente realizzati dalla tedesca ''[[NSU Motorenwerke|Neckarsulmer Pfeil]]'' e assemblati da Corrado Frera.
 
Nel [[1903]], data la grande richiesta, venne impiantata la fabbrica di biciclette ''Corrado Frera & C.'' a Tradate, all'epoca in [[provincia di Como]] e ben collegata dalla ferrovia con [[Milano]], che due anni dopo verrà trasformata in casa motociclistica.
 
Fondata nel [[1905]] col nome di ''Società Anonima Frera'' da [[Corrado Frera]], è stata tra le prime [[case motociclistiche]] italiane e tra le più grandi dell'epoca come volume produttivo.
 
Nel [[1908]] arrivarono le prime commesse militari dai Bersaglieri, e nel [[1911]] l'azienda fu ulteriormente rafforzata dalle commesse dell'[[Regio Esercito|Esercito]], che acquistò importanti quantitativi di biciclette a motore e motociclette.<ref>{{Cita news|autore=|titolo=La bicicletta motore "Frera" adottata dal R. Esercito|pubblicazione=Corriere della Sera|data=11 agosto 1911}}</ref>
 
Nei primi anni di attività le moto Frera montavano propulsori costruiti dalla tedesca [[NSU Motorenwerke|NSU]] o dalla franco-svizzera [[Zedel]]. Poi si passò alla costruzione di questi ultimi su licenza nella fabbrica di Tradate fino al [[1914]], anno in cui l'azienda iniziò a progettare e produrre in proprio i motori.
 
Il suo successo commerciale è dovuto alla bontà dei modelli ed alle commesse militari, infatti la Frera fu il maggiore fornitore di motociclette del Regio Esercito durante la [[prima guerra mondiale]].
 
La Frera partecipò anche alle [[motociclismo|competizioni]] riportando numerose vittorie tra le quali ricordiamo la Roma-Napoli-Roma del [[1912]] e il Raid Nord-Sud nel [[1923]] e nel [[1925]]; da segnalare che, nel [[1920]], fu la prima azienda italiana a progettare motociclette esplicitamente destinate alle corse.
 
Nel [[1919]] venne aperto un secondo stabilimento, il "Frera 2", destinato all'assemblaggio, al magazzino e alle attività di amministrazione.
[[File:Frera Motoleggera 1931.jpg|thumb|upright=0.8|''Frera Motoleggera'', 1931.]]
La produzione della Frera seguiva e anticipava in molti casi la velocissima evoluzione dei motocicli di quegli anni e andava dai primi modelli con [[motore monocilindrico]] da 1,25 cavalli e telai rigidi fino ai modelli con motori bicilindrici a V ([[motore V2]]) con [[cilindrata|cilindrate]] fino a 1140 [[centimetro cubo|cm³]] e [[trasmissione (meccanica)|trasmissioni]] a catena, per tornare ai monocilindrici con [[distribuzione (meccanica)|distribuzione]] a 4 valvole in testa e [[sospensione (meccanica)|sospensioni]] a parallelogramma anteriormente e [[forcellone]] oscillante posteriormente.
La grossa cilindrata di alcuni modelli consentiva il felice abbinamento ad un sidecar.
 
A partire dal [[1923]] venne introdotta una maggiore standardizzazione della produzione, al fine di abbassare i costi e aumentare la produzione.
 
A causa della depressione sopraggiunta nel [[1929]] ed alla perdita di commesse statali l'attività entrò in crisi; nello stesso anno Corrado Frera, in contrasto con il CdA, lasciò l'azienda, sostituito da Emilio Fossio.
 
Nonostante alcuni tentativi di rilancio, però, la crisi fu aggravata dall'annullamento di alcune commesse da parte della [[Milizia Stradale]], che lasciò la Frera carica di mezzi invenduti. Nel [[1932]] gli stabilimenti vennero chiusi e nel [[1933]] l'azienda dichiarò fallimento per la prima volta. L'azienda cercò quindi un rilancio e un rinnovo delle proprie strutture, ma a causa del mercato stagnante i risultati furono minimi e la Frera chiuse definitivamente nel [[1936]].
 
Durante la [[Seconda guerra mondiale]] gli ex stabilimenti Frera vennero requisito dallo Stato e adibiti alla produzione bellica.
 
== Il presente ==
 
Nel [[1990]], il [[marchio]] viene acquistato dagli imprenditori veneti Antonio e Vittorio Fontana, che ad [[Arzergrande]] iniziano a produrre e commercializzare biciclette con il marchio Frera.
 
== Il museo ==
 
Nel [[2005]], nel vecchio stabilimento dell'azienda, è stato inaugurato a Tradate il Museo delle moto, in larga parte dedicato alle Frera. Sono presenti anche modelli di serie e prototipi di [[Cagiva]], [[MV Agusta]] e [[Moto Guzzi]] e alcuni pezzi inerenti alla distribuzione di carburante appartenenti al [[Museo Fisogni]], sempre a Tradate.
 
== Bibliografia==
- Davide Clerici (a cura di), ''Frera Museo della Motocicletta'', Tradate, 2018.
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:Frera motorcycles}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
 
*{{cita web|http://www.motoclubtradate.it/|Pagine del sito sul Museo Frera e sulla storia della casa}}
*{{cita web|http://www.ciclifrera.it/|Sito ufficiale delle biciclette Frera}}
 
{{Portale|aziende|moto|trasporti}}
 
[[Categoria:Case motociclistiche italiane del passato]]
[[Categoria:Produttori di biciclette italiani del passato]]