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La '''chiesa di Santa Eufrasia''' si trova in via dei Mille a [[Pisa]], nella zona settentrionale della città, un tempo chiamata "Cortevecchia"<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Fabiana|cognome=Susini|titolo=Chiese non più chiese : inediti itinerari pisani tra sacro e profano|url=https://www.worldcat.org/oclc/1112566917|accesso=2021-07-01|edizione=I edizione|data=dicembre 2018|p=46|OCLC=1112566917|ISBN=978-88-255-2050-7}}</ref>.
 
== Storia ==
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Dopo essere stata sotto il patronato della famiglia Griffi e poi della famiglia San Casciani, dal 1691 passò sotto la giurisdizione della conventuale dell’[[Ordine di Santo Stefano papa e martire|Ordine di Santo Stefano]].<ref name=":0" />I restauri principali risalgono all'inizio del [[XVII secolo]] e al 1717, quando l’edificio passò ai Teresiani Scalzi dell’[[Ordine dei carmelitani scalzi|Ordine Carmelitano]]. L'interno ad aula unica, inoltre, fu ristrutturato nel [[XVIII secolo]], come si può notare dalle cornici in stucco che rivelano la preponderanza della ''facies'' settecentesca. A quest'epoca risale anche la parte superiore della [[facciata]] in mattoni.<ref name="tusismo.pisa" />Gli [[Altare|altari]] laterali sono del 1720, come le [[Decorazione|decorazioni]] in stucco. I lavori si conclusero nel 1730 e la chiesa fu riaperta al culto.<ref name=":0" />
 
[[File:Chiesa di Santa Eufrasia.jpg|thumb|Altare maggiore|sinistra]]
 
Nel 1810 l’edificio passò alla Compagnia delle Sacre Stimmate di San Francesco.<ref name=":0" />Un nuovo restauro venne eseguito nel 1888 per l'interesse di Raffaello Torrini, rettore dell'[[Università di Pisa]].<ref name=":0" />
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== Descrizione ==
La [[Facciata a capanna|facciata]] dell'edificio è a capanna e si presenta composta da due parti: in quella inferiore è ancora visibile la costruzione medievale in conci di pietra e il portale con lunetta a tutto sesto, mentre in quella superiore, interamente in [[laterizio]], è dovuta a interventi del XVIII secolo. Sono presenti tamponamenti di finestre, operati in momenti diversi.<ref name=":2">{{Cita libro|nome=Franco|cognome=Paliaga|titolo=Le chiese di Pisa : guida alla conoscenza del patrimonio artistico|url=https://www.worldcat.org/oclc/27887054|accesso=2021-07-01|data=1991|editore=Ets|p=104|OCLC=27887054|ISBN=88-7741-604-1}}</ref>
 
L’interno ha una aula unica, absidata, arricchita da un'orchestra in controfacciata, con [[volta a botte]] e presenza di [[Lesena|lesene]]; le colonne, i pilastri e le cornici in stucco sono segnali degli interventi settecenteschi.<ref>{{Cita libro|nomename=Fabiana|cognome=Susini|titolo=Chiese non più chiese ":1" inediti itinerari pisani tra sacro e profano|url=https://www.worldcat.org/oclc/1112566917|accesso=2021-07-01|edizione=I edizione|data=dicembre 2018|p=46|OCLC=1112566917|ISBN=978-88-255-2050-7}}</ref> Sulla parete sinistra si segnala la presenza di un altarino settecentesco in marmo bianco, dedicato a [[Domenico Savio|San Domanico Savio]], a cui ne segue un altro in marmi policromi e mensa in pietre dure dedicato a Santa Teresa. L'arco trionfale è decorato con putti reggicartiglio in stucco. Due altarini con stessi elementi si trovano anche sulla parete destra.<ref>{{Cita libro|nomename=Franco|cognome=Paliaga|titolo=Le chiese di Pisa ":2" guida alla conoscenza del patrimonio artistico|url=https://www.worldcat.org/oclc/27887054|accesso=2021-07-01|data=1991|editore=Ets|pp=104-105|OCLC=27887054|ISBN=88-7741-604-1}}</ref>
[[File:Chiesa di Santa Eufrasia 2.jpg|thumb|Controfacciata|sinistra]]
 
Sull'[[altare maggiore]], realizzato dai Vaccà, si trovava un Crocifisso ligneo di Giuseppe Giacobbi; nell'abside, invece, quattro tele, oggi perdute, di Giovanni Camillo Gabrielli<ref>{{Cita libro|nome=Maria Luisa|cognome=Ceccarelli Lemut|nome2=Stefano|cognome2=Renzoni|titolo=Pisa e le sue chiese dal Medioevo a oggi|url=https://www.worldcat.org/oclc/864824613|accesso=2021-07-01|data=2013|p=137|OCLC=864824613|ISBN=978-88-6315-591-4}}</ref> Le tele degli altari - ''Morte di Santa Teresa'' di [[Mauro Soderini]] e ''Morte di San Giuseppe'' di [[Francesco Conti (pittore)|Francesco Conti]] e [[Ignazio Hugford]] - attualmente sono conservate nella vicina [[Chiesa di San Sisto (Pisa)|chiesa di San Sisto]] e nel [[Museo nazionale di San Matteo|Museo di San Matteo]]. Un'altra tavola, duecentesca, raffigurante la Madonna e le due sante Eufrasia e Barbara, probabilmente parte di una [[Pala d'altare|pala d’altare]], in seguito alla sconsacrazione della chiesa venne collocata nella chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa, in via Parini.<ref name="tusismo.pisa" />