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Il termine "PDR" è un acronimo, per questo motivo può risultare ambiguo se dal contesto non si chiarisce che si sta facendo riferimento ad un algoritmo. Il termine PDR può trovare riferimento in diversi ambiti di identificazione, infatti per la sua brevità di linguaggio costituito da sole tre consonanti, prevale il concetto di una generica sigla, per questo, applicabile e riscontrabile in molti ambiti. In questa circostanza con il termine PDR si intende identificare un algoritmo il cui sviluppo ha avuto inizio nel 2014 e, messo a punto definitivamente nel 2018 dal (DIGEP) Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, su impulso di una società italiana (Beinasco TO) che ne ha finanziato la ricerca. Con tale algoritmo, attraverso una strategia costituita da una successione finita di operazioni (dette anche istruzioni), è possibile, con un buon intervallo confidenza, risolvere i quesiti circa la possibilità di calcolare la Percentuale di Durata Residua (PDR) dei veicoli. In informatica, l'algoritmo è un concetto sostanziale in quanto è alla base della conoscenza teorica di calcolabilità, inoltre, l'algoritmo è una nozione cardine anche nella fase di programmazione e sviluppo di un software, infatti, proprio la programmazione costituisce sostanzialmente la traduzione o la codifica dell’algoritmo PDR.
PDR® (azienda)
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Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
 
== Definizione ==
PDR ® è un marchio registrato nel 2014, da una società italiana che ha sede a Beinasco (TO), PDR nasce dall'acronimo: Percentuale di Durata Residua, il quale, attraverso un ALGORITMO messo a punto dal Politecnico di Torino calcola la Durata Residua di un veicolo, attraverso parametri che vengono elaborati utilizzando specifici modelli matematici con l’obiettivo di misurare la percentuale di durata residua prima di un guasto. Tutto questo grazie a nuove fonti di dati, mai prese in considerazione fino ad oggi, consentono di ottenere più informazioni che conferiscono più valore al sistema analitico.
In questi ultimi anni in svariati settori sono nati nuovi campi d'applicazione, come il monitoraggio in tempo reale e la manutenzione predittiva: una possibilità di analisi potenziata, mai vista prima. L'evoluzione industriale verso gli ambienti digitali, ha permesso l'emergere di nuovi metodi di analisi. Nello scenario che si sta configurando, l'introduzione di nuovi livelli di conoscenza consente di ottenere nuove informazioni, quindi nuovi vantaggi competitivi alle imprese ma anche ai consumatori che possono avvalersi di informazioni che giungono in anticipo. Un elemento importante che porta con sé il boom delle nuove tecnologie, consiste nell'abilità di analizzare immediatamente le informazioni raccolte, rendendo possibile prendere decisioni in tempo reale o in anticipo. La capacità di distinguere tra un comportamento normale e uno anomalo, implica senza dubbio un risparmio di tempo ma anche di denaro. L’analisi predittiva su un veicolo dotato di centraline e sensori non richiede l’istallazione di nuovi hardware o sensori, poiché quelli già presenti possono consentire il pieno controllo sul comportamento futuro del veicolo, evitando la decadenza improvvisa degli standard di qualità dei suoi sistemi e sottosistemi e di conseguenza prevenire guasti che immobilizzano il veicolo.
Indice
 
Nel XX secolo la nozione di algoritmo venne formalizzata per risolvere il problema matematico della "decisione" posto da uno dei più grandi matematici del xx <sup>°</sup> secolo, David Hilbert. Consecutive formalizzazioni arrivarono con lo sviluppo dei concetti di calcolabilità effettiva e di metodo effettivo. Oggi gli algoritmi rappresentano a tutti gli effetti delle potenti macchine intangibili che tramite linguaggi rappresentativi, operano sui dati con l’obiettivo di ottenere il prodotto desiderato dall’ideatore. Sono sperimentazioni rivolte ad estrarre senso dalle tracce digitali delle attività umane, registrate proprio nei Big Data, usando la conoscenza estratta per realizzare nuove scoperte scientifiche, per esempio in campo sociale, economico, per nuovi servizi e prodotti, o a supporto delle decisioni. Entrano a pieno titolo nelle istituzioni matematiche come strumenti, tramite sequenze di istruzioni per svolgere calcoli o per l’individuazione di percorsi logici nella risoluzione di problemi.
 
== Contributo all'economia circolare ==
== Storia ==
A gennaio 2017 la ricerca (protocollo di ricerca n° 6415 Class. 6.3.2.) è stata presa in carico dal team di ricerca, coordinato dal Prof. Maurizio Galetto del (DIGEP) Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino. Lo studio, il cui potenziale è misurare l’obsolescenza di tutti i veicoli circolanti, in modo naturale si è inserito nel dibattito sulle normative in materia di tutela ambientale, toccando argomenti richiamati dal Codice del Consumo, il quale,  è una norma della Repubblica italiana, emanata con il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in materia di diritti del consumatore. Infatti, potendo misurare la durata residua di un veicolo usato, attraverso l’algoritmo PDR è possibile confrontare l’oggettività di una dichiarazione di conformità in modo: misurabile e verificabile, a vantaggio dei consumatori. Lo scopo dell’algoritmo è anche quello di dare prova della durata residua di un determinato veicolo già usato, con una modalità facilmente comprensibile a tutti.
 
A dicembre 2018 lo studio per produrre l’algoritmo PDR ha concluso la sua prima fase di sviluppo.
I primi tentativi di sviluppo dell’algoritmo iniziarono nel 2012. Inizialmente il nome scelto per l’algoritmo era “Jano” (in onore al più grande progettista italiano [[Vittorio Jano]] che aveva realizzato le auto da corsa più veloci degli anni '20 e '30) ma non avendo ancora la certezza dell’efficacia del motore di calcolo, l’ideatore decise in via precauzionale un nome che fosse breve e facile da ricordare ma slegato da collegamenti pretenziosi, per questo motivo, la scelta cadette su PDR.
Nel febbraio 2014, la società proprietaria del marchio PDR e depositaria del suo brevetto, iniziò i primi test dinamici prima e di laboratorio in seguito, le prove proseguirono fino a tutto il 2017 con esisti sempre più attendibili. A quel punto fu necessario avvalorare lo sviluppo provando a coinvolgere un team di ricerca che potesse confermare l’esito e nel caso migliorarlo.
Nel gennaio 2018 la ricerca fu presa in carico dal team di ricerca, coordinato dal Prof. Maurizio Galetto, capo del (DIGEP) Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino. La ricerca in modo naturale si è inserita nel dibattito sulle ultime normative in materia di tutela ambientale e non da ultimo del consumatore per il settore della compra-vendita di veicoli usati.
Il 31/01/2019 l’esito della ricerca è stata presentata al Parlamento Europeo di Bruxelles chiedendo l’istituzione di un tavolo europeo dedicato all’industria della distribuzione dei veicoli usati.
Il 26/03/2019 è stato presentato in Italia con una conferenza stampa al Senato della Repubblica.
18/04/2019 è stata presentata al MISE una bozza di emendamento per un contributo sulla rottamazione di auto inquinanti Euro 0 – 1 – 2 - 3 a fronte dell’acquisto di un veicolo USATO Euro 5 o 6, la cui obsolescenza rientrasse nei parametri stabiliti dal PDR®. Sempre ad attestare l’originalità della ricerca, è stata possibile l’apertura di un tavolo istituzionale presso il MISE per una modifica legislativa proposta al viceministro allo Sviluppo Economico Dario Galli (nel 1° Governo Conte).
Scopo della ricerca
La ricerca, attraverso l’analisi predittiva, ha affermato uno nuovo standard.
 
Il 31/01/2019 l’esito della ricerca è stata presentata al Parlamento Europeo di Bruxelles chiedendosollecitando, in tale circostanza l’istituzione di un tavolo europeo dedicato all’industriaad dellauna distribuzionemaggiore regolamentazione nella commercializzazione dei veicoli usati, a tutela dell’ambiente e della sicurezza di coloro che li utilizzano.
Nell'utilizzo di un veicolo, è di interesse dell’utilizzatore conoscere la probabilità che un determinato evento (guasto) possa verificarsi all’interno di un arco temporale definito, cioè: quanto è probabile che un veicolo abbia un determinato guasto potendo anticipare il momento in cui un determinato componente smette di erogare un servizio. Questa informazione è data dal valore predittivo (PDR) che è un indicatore percentuale che rappresenta l’affidabilità di un veicolo in funzione del suo utilizzo pregresso e corrisponde alla proporzione di eventi in un determinato numero di veicoli. L'analisi predittiva comprende una varietà di tecniche statistiche della modellazione predittiva, apprendimento automatico ed estrazioni per analizzare fatti storici e attuali e fornire predizioni sul futuro.
 
• 26/03/2019 è stata presentata in Italia con una conferenza stampa tenuta nell’aula conferenze del Senato della Repubblica presieduta dalla signora Anna Maria Bernini, e dal signor Marco Perosino, ambedue Senatori della Repubblica italiana.
== Contributo all'economia circolare ==
 
Il modello di crescita economica che ha caratterizzato il secolo scorso, si è definita “economia lineare”, cioè un’economia industriale, basata sull'estrazione di materie prime sempre nuove, sul consumo di massa che contro altare aveva la produzione di enormi quantità di scarto una volta raggiunta la fine del ciclo di vita del prodotto. Inutile parlare degli effetti dannosi per l’ambiente, oggi sotto gli occhi di tutti. Per sviluppare un modello di sviluppo alternativo all’economia lineare, pensatori illustri come l’architetto Walter Sahel, il fisico Amori Login, i designer McDonough e Braungart, l’economista green Nicholas Georgescu-Roegen, hanno sviluppato modalità alternative per fermare lo spreco di materia, l’inquinamento da fonti fossili, promuovendo la produzione efficiente, il riciclo, le energie e fonti rinnovabili. Il risultato di tutti questi anni di ricerche e sperimentazioni per un mondo più sostenibile è confluito nel concetto di economia circolare, ovvero un modello di economia che tende a ridurre ed in alcuni casi, eliminare lo scarto, differenzia le fonti di approvvigionamento di materia e fa vivere più a lungo, massimizzando il valore d’uso i prodotti di consumo. Il PDR serve anche a reintrodurre nel circuito autoveicoli attraverso un nuovo concetto di riciclo, rigenerazione, pratiche fondamentali per fermare la produzione di nuovi scarti. Demolire un veicolo comporta la produzione di nuovi scarti, costruire un nuovo veicolo la produzione di ulteriori scarti, con l’aggiunta dell’immissione in atmosfera di ulteriore inquinamento prodotto dalle fabbriche e dell’indotto.
• 02/10/2019 il progetto che ha dato vita all’algoritmo PDR riprende vigore con un nuovo Team di ricerca diretto dal Professore Silvano Guelfi del (DIGEP) Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino.
 
• 12/10/2020 due Studenti in ingegneria del Politecnico di Torino hanno basato gli esami di laurea sulla ricerca PDR, entrambi hanno ottenuto 110 con lode.
== La dottrina ==
 
== StoriaUtilità ==
In ambito civilistico, il termine “Garanzia” (di durata) viene impiegato dal Legislatore in una varietà di accezioni, spesso con riferimento a situazioni troppo eterogenee, da cui ne è derivata la difficoltà di applicazione. Gli sforzi della dottrina per indicare una nozione generale del concetto, capace di omogenizzare le diverse fattispecie, raramente sono pervenuti ad un esito condiviso dalle controparti perché del termine “Garanzia” si ritrovano definizioni differenti, regolate a seconda della metodologia, di volta, in volta, utilizzata. La ricerca che ha dato vita al Motore di calcolo PDR, ha definitivamente azzerato gli enigmi “interpretativi” di alcuni passaggi del Codice del Consumo, uno su tutti, la” ragionevole aspettativa” del consumatore Art. 120 comma c, questo perché il Motore di calcolo PDR, calcolando la durata residua di un veicolo, di fatto consente la misura della “ragionevole aspettativa”, per questo motivo, le caratteristiche tecniche del PDR hanno rilevanza anche sul piano giuridico.
Note
 
InÈ possibile affermare che grazie allo sforzo dei Ricercatori del Politecnico, è stato superato il concetto di Garanzia di un bene usato come termine generico. Si è passati dalla Garanzia nel suo significato più ampio ad una Garanzia specifica in grado di azzerare le controversie tra chi acquista e chi vende un veicolo usato. È noto che in ambito civilistico, il termine “Garanzia” (disu durata)beni usati, viene impiegato dal Legislatore in una varietà di accezioni, spesso con riferimento a situazioni troppo eterogenee, da cui ne è derivata la difficoltà di applicazione. Gli sforzi della dottrina per indicare una nozione generale del concetto, capace di omogenizzare le diverse fattispecie, raramente sono pervenuti ad un esito condiviso dalle controparti perché del termine “Garanzia” si ritrovano definizioni differenti, regolate a seconda della metodologia, di volta, in volta, utilizzata. La ricerca che ha dato vita al Motore di calcoloall’algoritmo PDR, ha definitivamentecontribuito azzeratoa gliridurre enigmialcuni “interpretativi”dubbi diinterpretativi alcunipresenti passaggi delnel Codice del Consumo in merito alla vendita di veicoli usati, uno su tutti, la”la ragionevole”ragionevole aspettativa” del consumatore Art. 120 comma c, questo perché il Motore di calcolo PDR, calcolando preventivamente la durata residua di un veicolo, di fatto consente lasi misura dellala “ragionevoleragionevole aspettativa”,aspettativa perrichiamata questodal motivo, le caratteristiche tecnicheCodice del PDR hanno rilevanza anche sul piano giuridicoConsumo.
== Logo ==
 
Le caratteristiche tecniche dell’algoritmo PDR possono avere rilevanza anche sul piano giuridico. Su questo punto è utile riprendere brevemente le osservazioni svolte da uno dei ricercatori, secondo cui la valenza di tale dispositivo non è da riferirsi solo come durata residua di un veicolo al momento del suo acquisto ma anche al suo utilizzo futuro. Com’è illustrato nel documento “introduzione al concetto di PDR (gennaio 2019)” elaborato dal professor Luca Mastrogiacomo componente del team di ricerca e docente del DIGEP.
 
Si tratta di un algoritmo che non solo fa la “radiografia” al veicolo usato ma potrà anche essere utile per l’utilizzo futuro e il continuo monitoraggio del degrado dei componenti, in funzione di chilometri percorsi, età, stile di guida e carico da stress a cui il veicolo è stato sottoposto: sono alcuni esempi di variabili tenute in conto dell’algoritmo. Questo consente non solo di calcolare la durata residua di un veicolo ma può anche fornire in tempo reale il degrado, componente per componente e prevedere in anticipo eventuali guasti, consentendo di pianificare e ottimizzare la manutenzione.
== Collegamenti Esterni ==
Link 1 Politecnico di Torino  (pagina PDR)
Link 4 Parlamento Europeo (Airvo)
Link 5 Senato della Repubblica (Airvo)
Link 6 MISE (Airvo Associazione Italiana Rivenditori Veicoli d’Occasione )