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{{S|Islam}}
{{citazione|Non più musica alta e bassa seria o leggera o pesante, ma compresenza attiva di esperienze differenti nel paesaggio musicale che vive attorno a noi...|Lelli e Masotti}}
I '''Bektashi''' (in [[lingua albanese]] ''Tarikati Bektashi''; in [[lingua turca]] ''Bektaşi Tarîkatı'') sono una [[ṭarīqa|confraternita islamica]] (''ṭarīqa'', ordine) di derivazione [[sufi]], fondata nel [[XIII secolo]] da [[Hajji Bektash Veli]], un sacerdote [[alevismo|alevita]] di [[Distretto di Horasan|Horasan]]. La [[ṭarīqa|confraternita islamica]], che ha il suo centro a [[Tirana]], è diffusa in [[Anatolia]] e nei [[Balcani]], essendo stata particolarmente presente in [[Albania]], [[Bulgaria]] e tra i greci musulmani del [[Ascesa dell'Impero ottomano|periodo ottomano]].
'''Lelli e Masotti''', all'anagrafe {{Bio
|Nome = Silvia
|Cognome = Masotti
|ForzaOrdinamento = Lelli e Masotti
|Sesso = F
|LuogoNascita = Ravenna
|AnnoNascita = 1950
|Attività = fotografa
|Nazionalità = italiana
|FineIncipit = e
}}
{{Bio
|Nome = Roberto
|Cognome = Masotti
|ForzaOrdinamento = Lelli e Masotti
|Sesso = M
|LuogoNascita = Ravenna
|AnnoNascita = 1947
|Attività = fotografo
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = sono un duo di [[fotografi|fotografi]]
}}
 
A parte [[Hajji Bektash Veli]], la [[ṭarīqa|confraternita]] islamica sembra essere stata influenzata dagli [[Hurufismo|Hurufi]] e [[Qalandariyya|Qalanderis]] e dalle credenze sciite dell'[[Anatolia]] nel XV secolo. Le pratiche mistiche e i rituali furono messi a punto da [[Balim Sultan]] nel XVI secolo.
Noti per le loro fotografie in bianco e nero delle esibizioni musicali dal vivo.
==Biografia==
Silvia Lelli e Roberto Masotti, dopo la laurea a [[Firenze]] si trasferiscono a [[Milano]] nel 1974.
Dal 1979 collaborano insieme con il [[Teatro alla Scala]] facendo nascere così la sigla [[Lelli e Masotti]].
Da allora operano esplorando le performing arts e le musiche soprattutto, producendo fotografie e organizzandole in esposizioni, installazioni e pubblicazioni.
Hanno fotografato artisti internazionali come Keith Jarrett, Miles Davis, Demetrio Stratos, Frank Zappa, Jan Garbarek, Franco Battiato, Arvo Pärt, John Cage, Pina Bausch, Tadeusz Kantor, Pier’Alli, Merce Cunningham, Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Riccardo Muti, Giuseppe Sinopoli, Sylvano Bussotti, Maurizio Pollini, Kim Kashkashian, Placido Domingo, Carla Fracci, Karlheinz Stockhausen, Luciana Savignano, per nominarne solo alcuni.
 
Alcuni accademici sono dell'opinione che l'ordine Bektashi abbia mescolato concetti [[sciismo|sciiti]] e [[sunnismo|sunniti]], tuttavia la [[ṭarīqa|tariqa]] ha pratiche e dottrine specifiche. Nel corso della storia, si dice che i Bektashi abbiano influenzato sia l'élite intellettuale ottomana che i contadini.
 
==Storia==
Hanno sviluppato un’attitudine per la scena e lì si sono espressi in più occasioni anche tramite il video verso il multidisciplinare. Hanno inoltre dedicato lavori alla natura, al paesaggio e ai teatri in Italia, ai direttori d’orchestra, a John Cage, al pianoforte. Il loro vasto archivio è fonte inesauribile per l’editoria e la produzione discografica. Loro opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Collaborazioni con: Orchestra Filarmonica della Scala, dalla fondazione nel 1982, Festival del Quartetto e Premio Borciani di Reggio Emilia, Festival MITO/Milano,Teatro dell’Opera di Roma, Ravenna Festival, Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, Festival di Salisburgo
 
Le origini dell'ordine Bektashi risalgono all'indomani delle ribellioni di [[Baba Ishak]] - alle quali [[Hajji Bektash Veli]] era in una certa misura associato - nell'[[Anatolia]] del VII/XIII secolo. [[Hajji Bektash Veli]] raccolse attorno a sé i membri dei numerosi gruppi [[sufi]], diffusi tra la popolazione rurale e nomade dell'Anatolia, tra cui i [[Qalandariyya|Qalandari]]. Molte caratteristiche della prima pratica Bektashi derivano dall'influenza dei [[Qalandariyya|Qalandari]], in particolare il ''čahār żarb'' (la rasatura dei capelli, delle sopracciglia, dei baffi e della barba) e la preferenza per il celibato (''mücerredlik''). Durante la vita di [[Hajji Bektash Veli]], la rasatura della testa, insieme all'indossare un cappello speciale noto come ''alefī tāj'' con l'accompagnamento di ''takbīr'', costituiva una cerimonia di iniziazione. I [[Qalandariyya|Qalandari]] dell'[[Anatolia]] furono gradualmente assimilati nell'ordine dei Bektashi: le due designazioni sembrano essere diventate intercambiabili nel XVI secolo.
 
[[Balim Sultan]], noto nella tradizione Bektashi come ''pīr-e ṯānī'' (il secondo anziano), effettuò importanti cambiamenti nella natura dell'ordine Bektashi e nelle sue pratiche. A [[Balim Sultan]] è attribuito il primo utilizzo di dodici candele e accessori associati in vari rituali e cerimonie; l'introduzione del Palihenk, una grande pietra simbolica con dodici scanalature portata al collo; e, soprattutto, la fissazione di una gerarchia. Dal tempo di [[Balim Sultan]] in poi, l'ordine Bektashi consisteva in due rami reciprocamente antagonisti: il ramo ''Mucerred'' o ''Babagan'', fondato da [[Balim Sultan]] e presieduto da un [[derviscio]] celibe scelto da un collegio elettorale di suoi pari; e il ramo ''Çelebi'' o ''Sofiyan'', guidato da altri presunti discendenti di [[Ḥabīb]] e [[Ḵeżr Lāla]].
 
=== Nella storia ottomana ===
L'ordine Bektashi era, in un certo senso, un mediatore tra l'[[Impero ottomano]] e i suoi sudditi [[Kizilbash]]. Più importante, tuttavia, era l'associazione col corpo dei [[giannizzeri]]. Alcuni resoconti, probabilmente apocrifi, associano addirittura i Bektashi alla sua fondazione e attribuiscono l'origine del suo caratteristico copricapo (noto come ''börk'') a un Bektashi che partecipò alla conquista ottomana di [[Bursa]]. Quello che è certo è che [[Hajji Bektash Veli]] era considerato il patrono (''pīr'') del corpo dei [[giannizzeri]]. Questo legame con i [[giannizzeri]] fu un fattore importante per la capacità dei Bektashi di sopravvivere in un ambiente sunnita, in quanto eterodossi. La diffusione dell'ordine Bektashi nei Balcani potrebbe anche essere dovuta in gran parte ai [[giannizzeri]], che affermarono la setta nelle regioni che conquistarono.
 
Fu, tuttavia, la loro associazione con i giannizzeri che causò la proscrizione formale dei [[Bektashi]] nel 1826 quando il sultano [[Mahmud II]], stanco delle loro eterne ribellioni, abolì il corpo dei giannizzeri. Diversi Bektashi furono giustiziati e molti altri furono banditi. Le [[tekke]] appena erette furono distrutte e quelle più vecchie furono consegnate agli ''shaikh'' dell'ordine [[Naqshbandiyya|Naqsbandi]].
In generale, l'ordine Bektashi ha potuto riaffermare la propria esistenza a partire da circa la metà del XIX secolo. I Bektashi ripresero il controllo di alcune delle loro ''tekke'' e gran parte della loro letteratura fu stampata. Il regno del sultano [[Abd-al-Ḥamīd]] (1876-1908) provocò una pausa in questo risveglio, e i Bektashi furono attivi nelle [[massoneria|logge massoniche]] e nel movimento dei [[Giovani Turchi].
Nel 1925 l'ordine Bektashi fu ufficialmente sciolto in Turchia, insieme a tutti gli altri ordini [[sufi]]. Anche se questo non segnò la fine dell'attività devozionale dei Bektashi - che anzi continua fino ai giorni nostri - la guida ufficiale dell'ordine fu ora trasferita in Albania, principale roccaforte dei Bektashi nei Balcani.
 
=== Fuori dalla Turchia ===
==Mostre==
 
I Bektashi arrivarono in [[Albania]] probabilmente già nel XV secolo e vi si stabilirono all'inizio del XVIII secolo. Non sono disponibili cifre precise, ma è certo che i Bektashi erano abbastanza numerosi in Albania da essere considerati non semplicemente come un ordine [[sufi]] tra gli altri, ma come una comunità religiosa separata, ben distinta dai musulmani [[sunniti]]. Dopo la scomparsa ufficiale dei Bektashi in [[Turchia]], la comunità albanese ha formato il più grande gruppo organizzato di Bektashi che si possa mai trovare. Con l'avvento del [[Repubblica Popolare Socialista d'Albania|governo comunista]] in [[Albania]], furono poste una serie di restrizioni alla loro attività, culminate nel divieto ufficiale dell'ordine Bektashi - insieme a tutte le altre religioni - nel 1967.
'''Personali:'''
 
Altrove nei [[Balcani]], in [[Tracia]], [[Kosovo]] e [[Macedonia]], l'ordine Bektashi continua a sopravvivere, anche se si presume che in [[Bulgaria]] sia stata quasi sradicata a seguito delle misure ufficiali prese contro tutti i gruppi musulmani nel 1985.
*Musica, gesto, teatralità, [[Imola]] 1978 – [[Reggio Emilia]] 1980
 
I Bektashi esistevano anche in [[Egitto]. Nel XVI secolo [[Evliya Çelebi]] riportò l'esistenza di tre ''tekke'' Bektashi a [[Il Cairo]]. All'inizio del XIX secolo, solo uno di essi, quello di Qasr El Eyni, era ancora funzionante. Tutta l'attività dei Bektashi in [[Egitto]] sembra essere cessata negli anni '50; aveva coinvolto solo turchi e albanesi e non aveva mai attratto la popolazione locale.
*Ravenna recenti memorie, [[Ravenna]], 1987
 
Infine, si può menzionare una tekka Bektashi ancora funzionante nel [[Michigan]], dove un gruppo di immigrati albanesi continua a venerare [[Hajji Bektash Veli]], loro remoto antenato spirituale del [[Khorasan]].
*Diari di fotografia, [[Barberino di Mugello]], 1988
 
=== In Iran ===
*Magia della scena, [[Yokohama]], 1988
 
Quando l'ordine Bektashi iniziò ad assorbire tendenze estremiste sciite nel XVI secolo, acquisì necessariamente anche alcuni legami con la [[safavidi|dinastia safavide]]. L'ordine Bektashi venerava il nome di [[Shah Ismail]]; incluse con entusiasmo la sua poesia, così come una raccolta spuria dei suoi sermoni (''buyruk''), nel proprio corpus di testi liturgici. Alcuni sovrani [[safavidi]], continuando la loro propaganda presso la popolazione eterodossa dell'Anatolia, ricambiarono proclamando la loro fedeltà a [[Hajji Bektash Velii]].
*Catalogo, BOB, Bussottioperaballett, [[Genazzano]], 1988
 
È possibile che gli ospizi [[Bektashi]] esistessero nell'Iran occidentale, almeno nel primo periodo [[safavida]]. In generale, comunque, l'influenza dei Bektashi sulla vita religiosa dell'[[Iran]] fu strettamente marginale. In un momento non determinabile, gli [[Ahl-e Haqq]] della regione di [[Guran]] vennero evidentemente a conoscenza di [[Hajji Bektash Velii]], poiché giunsero a considerarlo una delle manifestazioni del sultano Sohak, il semileggendario fondatore della loro setta.<ref>{{Cita web|url=http://www.iranicaonline.org/articles/bektasiya|titolo=Bektāšīya|cognome=|data=15 dicembre 1989|sito=Encyclopaedia Iranica}}</ref>
*L’attimo prima della musica, [[Aosta]] 1991 – [[Ginevra]] 1996, [[Milano]] 2007
 
== Credenze ==
*MUSICHE (vedere come sentire), Biennale di fotografia , [[Torino]],1991 e Teatro Regio- [[Torino]], 1992 – [[Tokio]], 1995 – Musike-Ver como escuchar, Istituto Italiano di Cultura, [[Madrid]], 2012 – MAR, Museo D’Arte della città di Ravenna, 2017
L'ordine Bektashi condivide con le altre [[confraternite islamiche]] le stesse caratteristiche nell'avere bisogno di una guida spirituale - chiamata ''baba'' secondo i Bektashi - così come la dottrina delle "quattro porte" che devono essere varcate: la [[Sharia]], il Tariqat, l'Haqiqat e il Marifat. Il bektashismo presta particolare attenzione al ''Waḥdat al-Wujūd'' (Unità) formulato da [[Ibn Arabi]], una forma di panenteismo. Ci sono anche importanti influenze dallo [[sciismo|sciismo]], per quanto riguarda il rispetto per [[ʿAlī ibn Abī Ṭālib|Ali]], i [[imam sciiti|Dodici Imam]] e l'osservanza rituale dell'[[Ashura]] che commemora la [[battaglia di Kerbela|battaglia di Kerbela]]. I Bektashi considerano [[Nawrūz|Nowruz]] un giorno sacro.
 
Attraverso ''Waḥdat al-Wujūd'' (letteralmente "Unicità di Esistenza") i Bektashi vedono la realtà ultima nel contenuto di Haqq–Muhammad–Ali. Tuttavia, ci sono altre pratiche che hanno somiglianze con altre tradizioni, come il pasto rituale (''muhabbet'') e la confessione annuale dei peccati a un ''baba'' (''magfirat-i zunub''). I Bektashi basano le loro credenze e rituali sulla loro interpretazione e comprensione non ortodossa e mistica del [[Corano|Corano]] e delle [[Sunnah|pratiche profetiche]]. Non hanno una dottrina specifica scritta al riguardo, quindi il significato e l'interpretazione possono differire a seconda dell'insegnante. I Bektashi venerano i mistici sufi al di fuori della loro [[tariqa|tariqa]], come [[Gialal al-Din Rumi|Gialal al-Din Rumi]], [[Ibn Arabi|Ibn Arabi]] e [[Al-Ghazali|Al-Ghazali]], che sono più vicini a loro nello spirito.
*Note Sparse, [[Sadurano]] 1994, [[Brescia]] 1997, [[Milano]] 1998, Dello Scompiglio, Capannori, 2014
 
== Riti e pratiche ==
*Note Sparse: la musica delle immagini, “antologica” [[Brescia]], 1997/98
I Bektashi pregano solo due volte al giorno, non pregano necessariamente rivolti verso la Mecca e non piegano necessariamente le ginocchia. Come altri musulmani, la maggior parte dei Bektashi non mangia carne di maiale, né tocca tartarughe, cani o serpenti e, soprattutto, non si avvicina ai conigli. Alcuni Bektashi bevono alcolici. Le loro donne partecipano alla pari a cerimonie e assemblee, un'altra cosa che scandalizza i musulmani tradizionalisti e che in passato ha dato vita a forti congetture e dicerie sulla vita e sul comportamento all'interno delle [[tariqa|tariqe]]. I Bektashi non sono obbligati a praticare il [[Ramadan|Ramadan]], ma digiunano, o almeno non bevono liquidi, durante il periodo della misurazione, cioè nella prima decade del mese di [[Muharram|Muharram]], durante il quale vengono commemorate le sofferenze e la morte dell'[[al-Husayn ibn Ali|Imam Husayn]]. Dopo la misurazione arriva la [[ashura|festa dell'ashura]], durante la quale si mangia un dolce a base di grano battuto, frutta secca, noci e cannella. I Bektashi albanesi celebrano anche il [[Nawrūz|Nevruzi]], il capodanno persiano e il compleanno dell'[[ʿAlī ibn Abī Ṭālib|Imam Ali]].
 
== Gerarchia ==
*Il caso Makropulos, [[Torino]], 1994
La [[tariqa|tariqa]] ha diversi livelli e ranghi nel cammino verso la Realtà, come segue:
*''ashiku'', عاشق, seguaci non iniziati della [[Confraternite islamiche|tariqa]].
*''myhibi/muhibi'', محب, l'''ashiku''dopo aver superato il rito di castità e la dichiarazione di lealtà durante una cerimonia in una ''[[Khanqah|tekke]]'' (nasib), diventa seguace.
*[[derviscio]], ''muhib'' dopo aver preso altri voti.
**''mujheri'', "persona provata dalla vita, casta, non sposata", è una categoria speciale di [[dervisci]], votati al celibato, che portano un orecchino all'orecchio destro.
*babà, è considerato il leader di una comunità e in grado di fare da guida spirituale (''irshad'' إرشاد).
**''halife-babà'' o ''dedè'', di solito erano dodici, il più anziano dei quali era il ''dede-babà''.
*''dede-babà'', è considerato il più alto grado e autorità della [[tariqa|tariqa]]. <ref>{{Cite book|title=Tarikati bektashian|last=Izeti|first=Metin|publisher=Çabej|year=2001|___location=Tetovë|}}</ref>
 
*Riccardo Muti: dieci anni alla Scala, Museo Teatrale alla Scala, [[Milano]], 1996
 
== Rito di inizializzazione ==
*Musicamera, [[Corsico]], 1997
 
Una persona che vuole essere inclusa nella setta Bektashi (''talib''), deve essere musulmana, maggiorenne, volontaria, saggia e sana. Dopo essere entrata nella setta, la persona deve seguire gli ordini e le raccomandazioni della guida. Le persone che si arrendono nello stesso rito sono chiamate ''musahib'' (fratelli della via).
*Borderline, notes éparses, [[Ginevra]] 1997
 
Il rituale per entrare entrare nella [[confraternite islamiche|tariqa]] Bektashi contiene dodici parti chiamate ''erkan'', tra cui:
*Suoni, spazi, silenzi, [[Brescia]], 1997 – [[Milano]], 1998 – Spazio Leica, Opera 1999 – [[Bibbiena]], 2005
# Il primo ''erkan'': entrare nella stanza ''mejdan''.
# Il secondo ''erkan'': profumare la stanza.
# Il terzo ''erkan'': le domande della guida (''myrshid'') al candidato (''talib'').
# Il quarto ''erkan'': l'accensione delle candele.
# Il quinto ''erkan'': preghiera del ''talib''.
# Il sesto ''erkan'': l'approccio del ''talib'' dal lato del ''rehber'' al ''myrshid''.
# Il settimo ''erkan'': il ''rehber'' consegna il ''myrshid''.
# L'ottavo ''erkan'': il suggerimento del ''myrshid'' che i ''talib'' si pentano.
# Il nono ''erkan'': ''myrshid'' restituisce il ''talib'' al ''rehber''.
# Il decimo ''erkan'': il ''rehber'' mostra il ''maqam'' (ranghi) al ''talib''.
# L'undicesimo ''erkan'': la condivisione del sorbetto.
# Il dodicesimo ''erkan'': la pulizia della stanza e la fine dell'Erkan. Alla fine, la guida del rituale legge un lungo ''gylbank'' e con esso si conclude l'intero rituale.
 
== Etica e morale ==
*Per Exempla, Falstaff, [[Ravenna]], 2001
È stato presentato il motto "cura della mano, della vita e della lingua" (''eline,dilin, beline saatif olmak''). Cioè: ''fai attenzione che le mani non si tocchino in questioni separate, la lussuria non sia diretta verso il proibito e la lingua non pronunci cose proibite.''
Durante il rituale del voto, quando il ''talib'' si siede accanto alla guida, gli suggerisce queste parole: {{Citazione|''Dovresti considerare il ''myr shid'' come il tuo vero padre e il ''rehber'' come tua madre. Non mentire. Non mangiare ''haram''. Non spettegolare. Non attaccarti troppo alla lussuria. Possiedi le tue mani, la tua vita e la tua lingua. Non invidiare nessuno. Non essere arrogante e odioso. Non essere amareggiato e non essere arrabbiato. Copri ciò che vedi, non parlare di ciò che non vedi. Non aggrapparti a ciò che non è tuo. Non tendere la mano dove non ti raggiungerà. Non prendere parole dove le parole non vanno. Guarda per esempio, parla a bassa voce. Sii paziente con i più piccoli e tratta gli adulti con rispetto. Rendi sincero il tuo impegno. Cerca la verità nella tua essenza. Abbi conoscenza dei segreti degli elevati.''}}
 
Ogni Bektashi deve aderire a condizioni molto restrittive, menzionate con libera volontà e senza violenza. Se un membro non mantiene la sua promessa viene proclamato "caduto" (dyshkyn), ''fuori strada''. Prima di lasciare la strada, il colpevole viene ammonito più volte, se continua ancora viene punito. Tra le cose proibite secondo l'etica Bektashi, possiamo citare: ingiustizia, maldicenza, agire senza conoscenza, non adempiere agli obblighi, spionaggio, predizione del futuro, avventura, incolpare le brave persone, tradimento, differenza tra l'esaltato, bugie, gioco d'azzardo, bere, alcol, ecc. Per ciascuno dei peccati che danneggiano la vita all'interno della setta Bektashi, sono previste punizioni, ad esempio in caso di furto, viene pagato il doppio dell'importo rubato e la persona lascia la setta per tre mesi.
*Giuseppe Sinopoli, attimi, sguardi, [[Taormina]], 2005
<ref>{{Cite book|title=Tarikati bektashian|last=Izeti|first=Metin|publisher=Çabej|year=2001|___location=Tetovë|}}</ref>
 
== ''Nonne'' bektashiane ==
*Passacaglia Alta, Stanze in/passaggio, Forte di Exilles, [[Val di Susa]], 2010
Le ''nonne'' Bektashiane:<ref>[https://kryegjyshataboterorebektashiane.org/gjyshatat-bektashiane/ Le nonne Bektashiane]. World Grandmother Bektashi.</ref>
 
* Nonna di [[Kruje]]: [[Kruje]], [[Bulqize]], [[Shkodër]]
*Bianco Nero Piano Forte (con Mara Cantoni Luigi Ceccarelli), [[Ravenna]], 2009
* Nonna di [[Valona]]: [[Valona]], [[Fier]], [[Mallakastër]]
* Nonna di [[Elbasan]]: [[Elbasan]], [[Gramsh]], [[Kavajë]]-[[Lushnje]]
* Nonna di [[Skrapar]]: [[Berat]], [[Skrapar]], [[Permet]]
* Nonna di [[Korçe]]: [[Korçe]], [[Devoll]], [[Ersekë]]
* Nonna di [[Gjirokastra]]: [[Gjirokastra]], [[Tepelena]], [[Saranda]]
* Nonna di [[Detroit]]-USA
* Nonna di [[Tetovo]]s-[[Macedonia del Nord]]
* Nonna [[Gjakova]]s-[[Kosovo]]
 
== Congressi Bektashi ==
*La Vertigine del Teatro, Istituto Italiano di Cultura, [[Parigi]], 2011
Congressi Bektashi:<ref>[https://kryegjyshaboterorebektashiane.org/kongreset-bektashiane/ Congressi Bektashi]</ref>
 
* Congresso I, [[Pristë]], 17.01.1921
'''Selezione dalle collettive:'''
* Congresso II, [[Gjirokastra]], 9.07.1924
 
* Congresso III, [[Korça]], 26.09.1929
*Gli anni di Demetrio, Fondazione Mudima 1989, catalogo: Intrapresa-Milano Poesia
* IV Congresso, [[Tirana]], 02.05.1945
 
* Congresso V, [[Tirana]], il 16.04.1950
*Cage & Company in Il suono rapido delle cose, [[Biennale di Venezia]], 1993
* Congresso VI, [[Tirana]] il 19 - 20.07.1993
 
* Congresso VII, [[Tirana]], 23 - 24 settembre 2000
*7×7 Vizi capitali ([[Milano]] 1993) (catalogo Nodo Libri)
* VIII Congresso, [[Tirana]], 21 settembre 2005
 
*ECM, Selected Signs ([[Brighton]] 1999)
 
*ECMgallery, ([[Milano]] 2004)
 
*Il Fotogiornalismo in Italia. Linee di tendenza e percorsi, 1945-2005 ([[Torino]] 2005, [[Milano 2007]], [[Montpellier]] 2007 ) catalogo Fondazione Italiana di Fotografia
 
*Interrotti Transiti, la fotografia italiana negli anni settanta, [[Genova]] 2007 (catalogo DPS ed.)
 
*Out Off, trent’anni, 1976-2006, [[Milano]] 2007 (catalogo: Out Off ed.)
 
*Alla ricerca del tempo perduto, Il Treno di John Cage, MAMBO, [[Bologna]], 2008 (catalogo Baskerville artbooks)
 
*Il gesto del Suono, la sperimentazione musicale 2008 [[Bolzano]], [[Laives]], [[Milano]] (Catalogo Auditorium Edizioni)
 
*Clear Light, Reggio Emilia, [[Milano]], 2009 (catalogo: Peliti Associati)
 
*Dalla Fotografia d’Arte all’Arte della Fotografia([[Verona]], [[Scavi Scaligeri]], 2009) (catalogo Alinari-24Ore)
 
*Il gesto del Suono 2.0, la sperimentazione vocale 2009 ([[Bolzano]], [[Milano]], [[Reggio Emilia]])
 
*The Artist’s Eye, Cork, Cork; Lewis Glucksman Gallery, University College, 2013
 
*Think of your ears as eyes at Ara Art Center in [[Seoul]], 2013
 
*Claudio Abbado, fare musica insieme, Teatro dell’Opera di [[Firenze]], 2015, catalogo Contrasto
 
*Kaleidoscope, Il Chiostro, arte contemporanea, [[Saronno]], 2015
 
*Luca Ronconi, il laboratorio delle idee, [[Milano]], 2016
 
*Gianni Sassi, uno di noi, [[Fondazione Mudima]], 2016
 
*Riccardo Muti, gli anni della Scala, Museo Teatrale alla Scala, [[Milano]], 2016
 
 
 
== Pubblicazioni ==
 
* Teatro alla scala, Magia della Scena, Massimo Baldini Editore, 1986
* Ravenna recenti memorie, Ravenna Festival ed. 1987
* Catalogo, Bussottioperaballett, Massimo Baldini Editore 1988
* Diari di fotografia, Arte Contemporanea n. 2 1988
* L’attimo prima della musica, Musumeci 1991
* Riccardo Muti dieci anni alla Scala, Leonardo Arte 1996 (più edizione giapponese)
* Milano, laboratorio musicale del Novecento, Scritti per Luciana Pestalozza,(portfolio fotografico), Archinto 2009
* Bianco Nero Piano Forte, Edizioni Ravenna Festival 2009 La Vertigine del Teatro, Nomos Edizioni, 2009
* John Cage, (percorso fotografico), Mudima, 2009
* Musike-Ver como escuchar, Istituto Italiano di Cultura, Madrid, 2012
* Stratos e Area, nonsequential-Arcana, 2015